Non esiste alcuna possibilità di rinascita democratica del Paese fuori da una uscita radicale dalle misure emergenziali che i governi delle associazioni a delinquere di stampo mafioso che hanno dominato la politica sin dagli anni del dopoguerra (1948 in poi, norme dal TULPS alle norme degli anni '70, legge Reale 1975, Comitati per la sicurezza e l'ordine pubblico, 1977, poteri Prefettizi in materia di coordinamento, extralegalità delle carceri speciali, art.90 poi abolito e 14 bis e 41 bis e 4 bis della riforma penitenziaria, antiCostituzionali, legge Cossiga 1980, misure segrete Spadolini 1982, costituzione Digos (1977-1978) e Ros dei CC, Nocs, Gis ecc., sino poi all'UGAP di Diliberto e ai GOM, 1998, DIA e DDA con funzioni politiche e non solo anti-mafia, 2000, con il paradosso che la più efficace delle norme, quella sulla vendita dei beni sequestrati ai mafiosi, è rientrata nel governo Berlusconi 2 in una "gestione" fatta apposta per tornare ai proprietari mafiosi i beni sequestrati -con ingrassamento di altri soggetti-).
Per non dire poi della fine della leva obbligatoria con cui si è introdotto l'esercito di professionisti (che però fanno sempre lo sport a nostre spese !!!) che continua anche a spendere soldi di pubblicità (!!!!!) oltre che a partecipare ad avventure coloniali antiCostituzionali, antiDemocratiche e profondamente reazionarie ed infami (Iraq, Afghanistan, Libano, ecc.).
Senza contare l'esistenza di archivi antiCostituzionali su base politica e socioeconomica, nelle sedi Digos, di tutti gli scritti e giornali sovversivi, di cui si comprende l'esistenza da alcune frasi che spesso i Digos si scambiano nel corso delle perquisizioni, anche su vecchi giornali ("questo ce l'abbiamo già") da cui si evince che non operano i sequestri per reprimere dei reati, ma per farsi su il loro archivio !!!
Siccome la sinistra borghese ed in doppiopetto non vuole riconoscere questa cosa, la sinistra proletaria ne subisce le conseguenze.
Ma è il Popolo ed il Proletariato in primis a subirne le conseguenze.
Forse è per questo che ai deputati di PRC e PdCI manca la fantasia di produrre una proposta di legge del genere.
Forse perché le loro sedi sono sempre chiuse e la loro militanza si svolge oramai nelle stesse modalità della politica borghese.
2-1-2007