22 DICEMBRE ORE 19:00 – ASSEMBLEA PUBBLICA PRESSO IL C.P.O. EXPERIA (VIA
PLEBISCITO N. 782)
Compagni contro la repressione
CATANIA
Proprio ieri il Sole 24 Ore pubblicava un indagine che
"premia" Catania come
capoluogo dove si vive peggio in Italia. Di questo riconoscimento la città
ne va fiera e a dare il buon esempio per primi sono i solerti tutori
dell'ordine che hanno voluto rendere partecipe Peppe "Sucamorvo" del
valoroso risultato raggiunto. ricordiamo che il compagno, accusato
ingiustamente di aver lanciato una molotov contro la caserma dei carabinieri
di Piazza Dante, senza uno straccio di prova, era già stato
"ospitato" per
ben 3 mesi in carcere (dal 28/10/04) ed è tuttora sottoposto ad obbligo di
firma. Il castello accusatorio alla luce del processo, tuttora in corso, si
sgretola e dissolvendosi lascia intravedere una montatura che ha il sapore
di una persecuzione politica. Dalla data del suo rilascio, infatti, Peppe
non ha più avuto pace, gli instancabili tutori dell'ordine costituito non
hanno mai smesso di fargli sentire il fiato sul collo: continuamente
pedinato, controllato senza sosta, spiato, ascoltato, fermato in ogni
occasione e per ogni pretesto. Oltre a costanti umiliazioni e soprusi, ha
subito innumerevoli denunce e indagini (per volantini e scritte murali).Gli
è stato ripetutamente sequestrato il mezzo di locomozione con motivazioni
pretestuose. Ha infine perso il lavoro a causa delle soffocanti attenzioni
dei morbosi agenti di pubblica insicurezza. Ma tutto questo non bastava, il
terrorismo è una cosa seria e, si sa, nessuno lo sa fare meglio dello stato:
lunedì 18 dicembre fermo di routine per "Sucamorvo" che viene
invitato in
questura dagli ormai inseparabili gendarmi, ma stavolta una novità. In breve
tempo si accorge che la meta è diversa, gli rispondono che: "stanno
cambiando deposito". "L'oggetto" viene portato al commissariato
di S.
Cristoforo. S'incomincia con accuse inventate di sana pianta e minacce, ma
si è appena all'inizio. La polizia, non solo la digos, sa tutto di Peppe e
non esita ad utilizzare qualsiasi argomento per metterlo in una condizione
di mobbing, ma ancora è troppo poco., scontenti del risultato ottenuto,
sotto gli occhi severi delle foto dell' onnipresente duce lo spogliano di
forza così da metterlo finalmente in una condizione d'inferiorità e
impotenza, e scatta il programmato e sistematico pestaggio. Mentre viene
tenuto bloccato con le mani al collo, lo colpiscono molte e molte volte ai
reni con una paletta e un libro, meticolosamente vengono evitati punti che
potrebbero lasciare segni mentre le sevizie diventano sempre più pesanti.
I tutori della legge (del più forte) da sempre inguaribili romantici, non
smettono mai di sognare il ventennio e probabilmente delusi dalla fine
dell'esperienza irachena sanno di poter contare su di noi nei momenti di
nostalgia. "Sucamorvo" è un obiettivo privilegiato, è un ragazzo di
quartiere che non ha mai nascosto di essere anarchico (merce rara in città).
A nessuno importa dove finiscono quelli come lui; nei salotti bene non lo
fanno manco entrare, quale miglior occasione per guadagnarsi lo stipendio
divertendosi. Ma hanno fatto male i conti, stavolta non staremo in silenzio
ad aspettare il nostro turno e nonostante per molti sia ormai accettata; la
tortura, per noi è e sempre resterà il più riprovevole, disgustoso e
degradante mezzo di dominio dell'uomo sull'uomo.
...seguiranno aggiornamenti...