Paolo Alvise Lorenzo Dorigo, nato a Venezia il 24.10.1959, militante comunista, prigioniero, artista, intellettuale e lavoratore materialista dialettico anti-spiritualista ed anti-virtualista
clicca qui per il curriculum giuridico da cui si evincono 15 anni di detenzione senza "giusto" motivo
http://www.paolodorigo.it/2006_03_05_CondizionePenale.htm
A PARTE RIDOTTISSIMI E PARZIALISSIMI E RARISSIMI RIMBORSI DI SPESE EFFETTIVAMENTE SOSTENUTE AL MINIMO NECESSARIO, PAOLO ALVISE LORENZO DORIGO NON HA MAI OTTENUTO ALCUNA REMUNERAZIONE PER LA PROPRIA ATTIVITA' POLITICA E SINDACALE, NONOSTANTE SIA STATO SIN DA GIOVANISSIMO UN RIVOLUZIONARIO DI PROFESSIONE
OBIETTIVO:
Documentare l’irrisorietà di certe ricostruzioni di comodo dell’apparato tese all’annientamento
di un prigioniero
comunista
ESPERIENZE
1959: nasce a Venezia
1973: primo sciopero
studentesco in terza media, organizzato poiché la preside faceva pulire la
scuola alle
studentesse a causa
dello sciopero dei bidelli.
Partecipazione al
lavoro del padiglione Italia-URSS nella Festa nazionale de l’Unità, giugno
1973.
Colpito dalla emozione
per il colpo di stato fascista in Cile, aderisce a Lotta continua, di cui
diventa
diffusore.
Militante nei CPS ed in
Lotta continua, nel lavoro politico di autoriduzione delle bollette SIP
nel
quartiere Dorsoduro,
nelle azioni di massa antifasciste, nel lavoro politico nel movimento
studentesco,
contribuisce anche al
quotidiano in certe occasioni, partecipa alle manifestazioni nazionali per
la
rivoluzione del MFA in
Portogallo (aprile 1974) e contro il carovita (aprile 1975), ai funerali
di
Alceste Campanile a
Reggio Emilia (giugno 1975), alle giornate antifasciste dell’aprile 1975, è tra
i
denunciati per
l’espulsione di massa dal liceo Benedetti di un gruppo di fascisti (marzo
1975);
partecipa ad una
occupazione del liceo Benedetti e del ITC Sarpi, comune tra compagni di LC
ed
Autonomia, con cui
entra in rapporto già nel 1975. Partecipa alle azioni di massa (servizio
d’ordine
autogestito, attacco al
quartiere americano, corteo musicale di massa) nel festival del
proletariato
giovanile a Licola
(settembre 1976).
1976
Nelle conferenze di studenti e giovani proletari di LC, gennaio e settembre
1976, nella Assemblea
nazionale di
organizzazione (luglio 1976) e nel II Congresso nazionale (ottobre 1976) porta
avanti una
posizione proletaria
non in linea con quella del segretario cittadino (oggi verde Calligaro,
filo-boatiano
all’epoca) né della
commissione nazionale scuola; contesta la verbalizzazione inesatta
nell’Assemblea
nazionale, alla
redazione nazionale del giornale (di cui era organizzatore della diffusione
nelle scuole
di
Venezia nel 1975-1976), e subisce da parte della destra veneziana un ridicolo
“processo” nel
congresso provinciale,
accusato, a 17 anni appena compiuti, di “carrierismo”, da persone che solo
un
mese
dopo erano fuori dal movimento. Nel congresso nazionale cura la redazione della
commissione
proletariato giovanile,
e partecipa alla stesura del comunicato collettivo ed occupazione del palco
da
parte dei compagni
della commissione, con cui ci si rifiuta di accogliere metodo e
contenuti
dell’affossamento
dell’organizzazione da parte della sua direzione borghese.
in LC matura anche la critica del parlamentarismo, e conosce la falsa politica dei sindacati confederali,
con i quali come avanguardia del movimento degli studenti a Venezia e poi a Mestre, partecipa a
numerosi incontri con sindacalisti cgil-cisl-uil che si tenevano al Massari o nella sede di rampa cavalca-
via. La rottura con questi apparati degli interessi capitalistici di contenimento della maturazione della
società verso la rivoluzione proletaria, avviene nei giorni della cacciata di Lama dall'Università occu-
pata di Roma. Quella mattina anche Paolo è tra i compagni autonomi e studenti dei CPS (LC) di Mestre,
che collettivamente volantinano nelle fabbriche di Marghera la propria opposizione alla "visita"
di Stato, blindata e non richiesta, di Lama con 500 persone di servizio d'ordine, nell'Università di Roma.
La fuga dei 500 avverrà per la rivolta di 5.000 studenti che non tolleravano di prendere lezioni dal
capo della politica di arrendismo e di mediazione con i padroni.
1976
Entra a far parte dell’Autonomia operaia, novembre 1976. Partecipa alla
conferenza nazionale del
proletariato giovanile alla Statale occupata di Milano.
Nel
sindacalmente. Vi si iscrive alla CGIL e partecipa alle attività sindacali di zona Martellago-Castellana
sino al licenziamento politico (9 maggio 1978). Partecipa anche all'occupazione della vicina fabbrica
della Fascetta, dove si realizzavano parti per la Sip, ove lavoravano quasi solo operaie.
Il "buon" Fantoni padrone ed amico del padre sin da quando erano partigiani nelle Sap, pur buttandolo
fuori dalla fabbrica
perché "agitatore", gli permette poi di fare altre attività di lavoro:
correttore di bozze di riviste e
libri di architettura alla Electa editrice di Milano (maggio-luglio 1978).
A causa della non autorizzazione ad abbandonare la scuola alle 12,45 per poter essere in fabbrica alle 13,30,
abbandona gli studi magistrali, che completerà in carcere da privatista nel 1985.
Nel
1977-1980 speaker radio a Radio Sherwood 2 di Venezia e Mestre
e rassegne stampa.
1976-1982 Nonostante
una formazione m-l di base, con una forte passione per Che Guevara e per i
testi
filosofici e della
guerra rivoluzionaria di Mao Tse –Tung, diviene militante nell’Autonomia
operaia
organizzata a Venezia,
Mestre, Marghera, entra a far parte dei Collettivi Politici Veneti per il
potere
operaio (dicembre 1977)
di cui fa parte fino al passaggio nell’area della dissociazione di
questa
organizzazione (autunno
1982). Rompe con il proprio fratello minore Martino militante della FGCI,
e
va
ad abitare in giro, a causa delle scelte del P”c”I di coinvolegre anche i propri
giovani militanti
nell’attività
spionistica ai danni suoi e dei suoi compagni in linea con le decisioni
nazionali del P”c”I.
Diviene già nel 1976 avanguardia riconosciuta del movimento degli studenti a Mestre, fondando il
Comitato Interistituti nel 1978 all'inizio con Comitati di Lotta allo Stefanini, Massari e Franchetti; a
Mestre si sposta
occasione della
di
Treviso,
massa nel territorio di
Mestre e Marghera dirette dai CPVpo, Comitato interistituti (studenti),
Comitati
mensa, Comitati di
linea (trasporti), Gruppo sociale Marghera, Comitato operaio del
Petrolchimico.
Partecipa ad occupazioni di centri sociali e case occupate.
Milita nella lotta armata dei CPVpo.
Partecipa a numerose
assemblee e
campo per il movimento
di Venezia, Mestre e Marghera. Nel 1979 partecipa ai funerali dei
compagni
caduti a Thiene il 11
aprile 1979. Nel giugno 1981 porta la critica operaia del Comitato operaio
del
Petrolchimico dentro il Convegno nazionale contro la repressione di Milano del giugno 1981,
http://www.paolodorigo.org/1981_Autonomia_24.gif
ma
l’intervento, pur trasmesso per Radio Sherwood, essendo considerato troppo
“caldo”, non viene
pubblicato negli atti,
e sarà oggetto di persecuzione giudiziaria di un altro compagno del COP,
poi
assolto, ma accusato
grazie a Savasta, di “concorso morale” nel sequestro Taliercio operato
a
Marghera dalle Br.
Subisce in numerose occasioni provocazioni repressive (perquisizioni, sequestri
di
libri, fermi, ecc.).
In
quegli anni scrive alcuni articoli anche per Controlavoro (di cui è tra i
redattori
dal
1976 all’arresto nel giugno 1977), Autonomia (di cui è tra i redattori dalla
fondazione sino allo
scioglimento della
redazione regionale causa la montatura 7 aprile), Rosso, Magazzino,
Gatto
selvaggio, ecc.
http://www.paolodorigo.it/index-links6.htm (da 112 a 139)
1981-1993 Lavoro
informatico. Nel 1980 svolge dei corsi di informatica e viene poi assunto
come
programmatore in un
gruppo di alberghi a Jesolo (maggio-settembre 1980).
Dal
1981, interrotti gli studi, responsabile dello sviluppo informatico in un
distributore di
elettrodomestici
all’ingrosso in provincia di Treviso. Dal 1982 programmatore presso software
house
di
medi sistemi IBM. Nel 1982 progetta un package informatico di un agente non
esclusivo IBM di
controllo aziendale dei
conti correnti bancari e fidi su estero, che serviva ad evitare irregolarità
delle
agenzie bancarie verso
le piccole imprese. Lavora allo sviluppo poi di pacchetti verticali su
specifiche
realtà di piccola
produzione, o di medie aziende, per conto di software house. Dal
1989-1990
autonomamente, nel
settore delle falegnamerie dei serramenti, con collaborazioni
giornalistiche
tecniche a riviste del
settore, ma con profitti economici che non superavano lo stipendio di
un
impiegato di una azienda privata.
1982-1985 Milita nel
movimento di lotta contro le carceri speciali e l’aricolo 90, contestando i
contenuti
espressi dalla gran
parte dei partecipanti alla commissione sulla dissociazione nel
convegno
internazionale contro
la tortura (Padova 1982), organizzando la presenza e la denuncia
del
Coordinamento contro la
repressione Veneto-Friuli e dei familiari dei prigionieri catturati nella
lotta
armata, dentro realtà
di movimento e di piazza, preparando e diffondendo documentazione,
tenendo
trasmissioni radio,
organizzando mostre e proiezioni di video, volantinaggi a sorpresa ed iniziative
di
controinformazione,
portando questi contenuti pubblicamente in situazioni molto importanti come
la
manifestazione contro
la guerra del Libano (Mestre gennaio 1984), contribuendo ad organizzare
il
convegno Repressione e crisi economica del 1985, pubblicando Guardare Avanti!,
http://www.paolodorigo.org/1983-1986_CDML_GuardareAvanti.html
gestendo interventi politici nella classe operaia e in manifestazioni pubbliche.
http://www.paolodorigo.it/index-links6.htm (testi da 74 a 90)
Nel dibattito nel movimento rivoluzionario inerente la divisione tra prima e seconda posizione Br-pcc,
si
orienta sulle tesi espresse nel libro
Osservazioni sulla
crisi
1985-1989 Perseguitato
con un’altra cinquantina di compagni, ma più frequentemente di altri, dal
reparto
operativo dei
carabinieri di Padova, in relazione ad una montatura susseguente in diversi
blitz nell’arco
di 5
anni, che aveva per teorema la inesistente “direzione Br-pcc” sulle attività del
Coordinamento
contro la repressione
(che era un insieme di realtà diverse) e del Centro di documentazione ML
di
Marghera (che aveva una
linea invece più di massa), rimane detenuto in quel periodo per 3 anni in
due
carcerazioni decise
dalla stessa magistratura veneziana. Nel 1990-1991 le assoluzioni, di tutti
gli
imputati, a Venezia e
Roma. Dal 1983 fino al 1986-1987, svolge anche compiti redazionali
nel
Bollettino del
coordinamento dei comitati contro la repressione.
1989-1993 Espone in una
ventina di mostre, alcune collettive a tema di impegno politico (con
l’Intifadah,
contro la
mercificazione di Venezia), altre personali, la propria attività di pittore
d’avanguardia,
raccogliendo interesse
consensi e molti contributi della critica. Pubblica alcuni cataloghi e opuscoli,
e
ne
presenta un paio in conferenze pubbliche a Venezia e Rovereto, in occasione di
esposizioni. Fonda
e
dirige per circa un anno la Associazione Giovani Artisti Veneti, di critica alla
gestione degli spazi di
lavoro ed espositivi
per gli artisti, che sacrificavano la ricerca giovanile, a Venezia, raccogliendo
fino
a 70
giovani artisti iscritti e oltre 20 personalità artistiche tra i sostenitori,
tra i quali Armando
Pizzinato, col quale
stringe una forte amicizia.
1990
Partecipa come avanguardia ed elemento di spinta e studio, al movimento degli
studenti universitari
della Pantera, pur non
frequentando gli studi, essendo iscritto a lingue orientali. Rifiuta l’elezione
a
delegato all’assemblea
nazionale di Palermo in quanto si considera un “sostegno” al movimento e
non
vuole “cavalcarlo”, ma
ne cerca una sua maturazione.
1991-2004 Sposa Alberta
Biliato, militante Br-pcc all’ergastolo, per poterle dare sostegno e poter
discutere
con
lei, in colloqui carcerari altrimenti impeditigli. Nel 2000 Alberta, oramai
estranea alle Br-pcc, ma
comunque solidale ai
principi del movimento operaio e comunista, ottiene il primo permesso, dal
2002
la
semilibertà. Nel 2004 il divorzio.
1989-1992
Collaborazione alla rivista Rapporti sociali ed alla redazione delle opere di
Mao Tse-Tung in 25
volumi.
1993-2005 Detenzione
carceraria e domiciliare (2005-2006) a causa delle accuse e condanna
di
organizzazione di banda
armata, attentato, rapina di autofinanziamento, porto e detenzione di armi
da
guerra clandestine,
ecc., in relazione all’operazione firmata pcc-Br attuata contro la base di
Aviano
dell’USAF del 2
settembre 1993.
4-1-1996 Per protesta,
si immola col fuoco con 200 gr di butano liquido. Viene operato al CTO di
Torino,
torturato per 5 giorni,
operato in anestesia totale di 7 ore e mezza solo il 10 gennaio, per
una
operazione di impianto
che dura 2 ore e un quarto, e che vede invece anche la installazione a
sua
insaputa di mezzi atti
a trasformarlo in una “radio umana” inconsapevole. Rimane in detenzione
in
carceri speciali. Da
allora al 2002 viene controllato e torturato subliminalmente. Questo non
gli
impedisce di lavorare e
contribuire politicamente al movimento comunista italiano ed
internazionale
con
corrispondenza, traduzioni, testi politici, diversi dei quali pubblicati.
Contribuisce a fondare e alle
iniziative della
Piattaforma 19 giugno 1999 dei prigionieri rivoluzionari, antimperialisti,
antifascisti
europei. Né gli possono
impedire di esprimere solidarietà ed organizzare proteste,
denunce,
mobilitazioni di
detenuti proletari, finanche un gruppo di produzione autogestito di cd-rom di
natura
culturale e storica
(1998-1999). Raccoglie in quegli anni oltre 50 rapporti disciplinari e 10
denunce
penali. Asua volta
effettua numerosissimi reclami, ricorsi e denunce, fino a far condannare per
abusi
sulla posta, una
guardia penitenziaria. Nel 1998 la Corte Europea dei diritti dell’Uomo assume
la
rinuncia dell’Italia a
ricorrere contro la sentenza della Commissione, che definisce iniqua la
sentenza
di
condanna del tribunale di Udine a 13 anni e 6 mesi in quanto si è impedito il
diritto di difesa e non
si è
data parità sul piano processuale. Questa rivoluzionaria sentenza per il codice
italiano, viene
disattesa per anni ed
anni dal Parlamento italiano, tra campagne mediatiche di provocazione
(1999-
2004) e minacce dell’antimafia e dei servizi sergreti (2000-2002).
Dal
maggio 2002 nelle carceri di Biella e poi di Livorno e Spoleto, Sulmona e ancora
Spoleto, viene torturato
uditivamente, subliminalmente, fisiologicamente, psichicamente, a livello dolorifico, senza sosta, 24
ore al giorno, con metodi riconosciuti sia dalla Difesa degli USA che dai carabinieri italiani, (ed evidente-
mente il DAP dà non a caso spazio ad altre forze dell'ordine in maniera segreta negli uffici di ogni carcere),
allo
scopo di spingerlo alla dissociazione dal campo proletario rivoluzionario cui
appartiene sin dalla più
giovane età.
Complessivamente dal 1985 ad oggi ha effettuato oltre 20 scioperi della fame, di
cui 5
molto lunghi, da 53
fino a 75 giorni di durata.
2004
Dopo una dura lotta politica e teorica anche interiore, tra una posizione vicina
alle tesi delle Br, ed il
maoismo, passata per
documenti anche diversi (intervento per l’Assemblea proletaria
nazionale
organizzata da
rossoperaio, 7 novembre 1998, e documento al Tribunale di Bologna aprile 2002 e
alla
Corte di Appello di
Trieste giugno 1995), giunge infine con il documento di bilancio di un percorso,
e
di
inquadramento politico, presentato in due processi, Per il
marxismo-leninismo-maoismo, esce
definitivamente
dall’area teorica delle Br per aderire compiutamente al maoismo. Continua il
lavoro,
iniziato nel 1994 dopo
i primi mesi di detenzione, di traduzioni di testi sulla rivoluzione
culturale,
sulle guerre popolari e
sulle organizzazioni rivoluzionarie internazionaliste di vari paesi, e
di
contributo all’analisi
per la storia del movimento rivoluzionario nel nostro paese, inviando dal
carcere
contributi che iniziano
ad apparire nel sito che porta il suo nome, aperto nel luglio
2003.
2006
Ottiene la scarcerazione il 13 marzo grazie alla assunzione della Convenzione
europea all’interno del
codice di procedura
italiano, secondo la Corte di appello di Bologna cui si era rivolto il suo
avvocato
avanzando un
procedimento di revisione, di fronte alla perdurante latitanza in materia del
Parlamento,
e,
dopo aver dimostrato nel 2005 la presenza di corpi estranei nella sua testa in
numero di 22, spinge la
lotta nella
documentazione e iniziative, attraverso il contributo di molte realtà di
movimento
proletario, autonomo,
antagonista, antifascista, anarchico, ed anche grazie ai siti che gestisce, e ad
un
libro, La tortura nel
bel paese, presentato in 20 città, e ad una associazione (AVae-m) che
raccoglie
diverse Vittime del
controllo mentale e torture tecnologiche. Nell’agosto-settembre 2006 ha modo
di
partecipare al 4°
Maoist Camp in Sicilia, dove inizia la sua collaborazione al Soccorso
Rosso
Proletario e partecipa
al dibattito con i comunisti maoisti italiani ed ospiti di altri paesi. Ottiene
sulla
carta il rilascio del
passaporto, che attende, il 5 dicembre 2006, documento che dovrebbe
permettergli
di
essere operato all’estero, con uno sciopero della fame di 75 giorni (il 5° lungo
oltre 50 giorni dal
1999), rispetto al
quale prendono posizione numerose forze del proletariato in lotta del nostro
paese. Il
28
novembre ha luogo anche di fronte a Montecitorio (Parlamento italiano) un sit-in
della AVae-m,
cui
partecipa tra gli altri, Maurizio Bassetti, compagno dell’autonomia romana degli
anni ’70,
successivamente
denunciatario in quanto lavoratore impiegato alla Camera, delle malefatte
del
“Palazzo”, torturato dal regime sin dal 2000 con mezzi fisici e tecnologici..
Il 1° luglio muore il padre di Paolo, dopo una patologia rarissima (una forma di leucemia delle piastrine)
insorta nel giugno 1993 dopo un unico stranissimo episodio che comporta il ricovero di una settimana
a Bonn dove era per un convegno, il 15 novembre 1992.
Nella seconda metà del 2006 riprende il lavoro politico-sindacale tra gli operai di Marghera con SLAI Cobas
per il sindacato di classe.
Dal 22 settembre al 5 dicembre 2006 porta avanti uno sciopero della fame senza sosta per ottenere
il diritto all'espatrio per potersi operare. Ma dopo la concessione del passaporto (gennaio 2007) gli
vengono sabotati sistematicamente i tentativi di operazione all'estero fatti tramite contatti con medici
in India ed altri paesi.
Il 1 dicembre 2006 la Corte di Cassazione sancisce la correttezza della decisione bolgnese del 13 marzo,
rigettando il rigetto della Corte d’assise di Udine che aveva rigettato la richiesta del pm di Udine Bianco
e degli avvocati Battain (deceduto nell’agosto 2006) e Trupiano, di assumere la sentenza CEDU per la revisione.
Nel gennaio 2007 avverte il Senatore Russo Spena della gravità della situazione e
lo prega di far sì che il suo gruppo parlamentare al Senato faccia approvare al più presto la legge contro
la tortura passata alla Camera nel dicembre precedente. Russo Spena dice che ne terrà conto.
Nel 2007 si sposa con la sua nuova compagna, Edith.
Nell'aprile 2007 presenta in conferenza stampa una refertazione radiologica di un primario radiologo
italiano che riconosce come non patologiche né anatomiche le formazioni sconosciute, di 1 mm o più
di diametro, riscontate nelle TAC del 2005 nel timpano sinistro e nelle tube di Eustachio.
Nel corso del 2007 ricominciano le persecuzioni bicefale di Sisde (Digos) -ottobre 2005 e marzo 2006-
e Ros (emergenzialisti), con gli attacchi giudiziari a Michele Fabiani ed a SLAI COBAS per il sindacato di classe,
di cui lavora al Bollettino Operai Auto-organizzati dal giugno 2007.
Presenta un’opera di presentazione e documentazione del lavoro del pittore e militante comunista
Armando Pizzinato, con sua figlia e con altri intellettuali, a giugno 2007.
Inizia un’attività editoriale, le Edizioni Lavoro Liberato, a fine gennaio 2007.
Conduce la preparazione congressuale e la continuazione della attività della Associazione Vittime armi
elettroniche-mentali, congresso che si tiene nel settembre 2007.