Dahr Jamail : Operazione Verdun / Opération Verdun
di Dahr Jamail (con Arkan Hamed), http://www.dahrjamailiraq.com/ , 21 gennaio 2006
Originale inglese: http://www.antiwar.com/jamail/?articleid=8424
Tradotto
dall'inglese in italiano da Mirumir, membro di Tlaxcala, la rete di traduttori
per la diversità linguistica (transtlaxcala@yahoo.com ). Questa
traduzione è in Copyleft.
SINIYAH,
Iraq - Gli abitanti di Siniyah, un villaggio a 200 km a nord di Baghdad, sono
infuriati per il muro di sabbia lungo una decina di chilometri costruito
dall'esercito americano per tenere sotto controllo gli attacchi da parte dei
ribelli.
"La nostra città è diventata un campo di battaglia," ha detto
all'Inter Press Service l'ingegnere trentacinquenne Fuad Al-Mohandis, fermo a
un posto di blocco alla periferia della città. "Sono state distrutte
moltissime case e gli americani stanno minando aree in cui pensano che possano
trovarsi dei combattenti, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di
zone vicine ad abitazioni di civili innocenti."
I soldati della 101ma Divisione aviotrasportata hanno subito attacchi pressoché
quotidiani per mezzo di bombe sistemate ai bordi delle strade.
Fuad ha detto che l'esercito americano ha imposto un coprifuoco dalle cinque
del pomeriggio e che "al momento ci sono molte esplosioni che terrorizzano
i nostri bambini."
Il 7 gennaio l'esercito statunitense ha cominciato a usare le ruspe per
costruire un'ampia barriera di sabbia attorno alla città nel tentativo di
isolare i combattenti che attaccano le pattuglie americane. Gli oleodotti verso
la Turchia che si trovano in quest'area sono stati regolarmente sabotati dai
gruppi della resistenza.
Queste misure drastiche hanno fatto infuriare molti dei 3000 abitanti della
cittadina.
"Pensano che in questo modo riusciranno a fermare la resistenza," ha
dichiarato all'IPS Amer, 43 anni, dipendente della vicina raffineria di Beji.
"Ma gli americani così facendo stanno provocando una resistenza ancora
maggiore. La resistenza non smetterà di attaccarli finché non si ritireranno
dal nostro paese."
Il dipendente ha detto che non era stato in grado di uscire di casa per diversi
giorni, e che non aveva potuto recarsi al lavoro né a visitare i suoi familiari
fuori Siniyah.
L'esercito statunitense ha battezzato la costruzione del muro di sabbia
"Operazione Verdun", richiamandosi a una battaglia della prima guerra
mondiale. Le forze d'occupazione pensano che la città sia diventata la base
dalla quale vengono lanciati gli attacchi alle loro pattuglie e i bombardamenti
a colpi di mortaio contro la vicina Base di Summerall.
Vicino alla città sono stati installati dei posti blocco, dove le forze di
sicurezza irachene e statunitensi perquisiscono tutti i veicoli alla ricerca di
armi e di esplosivi.
"Non siamo più in grado di lavorare, i nostri redditi dipendono dalla
distribuzione del carburante," ha detto alla IPS il camionista Abdul Qadr
a uno dei posti di blocco. "Ci troviamo in una situazione molto difficile.
La città è attualmente isolata e ovunque stanno costruendo barricate per
fermare i combattenti. Tutti i giorni fanno incursione nelle nostre case alla
ricerca di stranieri, ma non riescono a trovarne."
Abdul Qadr, che è cresciuto a Siniyah, ha detto all'IPS che lui e i suoi vicini
hanno l'impressione di trovarsi in un "campo di concentramento." Così
anche gli abitanti di Fallujah e Samarra hanno descritto le loro città quando
le forze statunitensi vi hanno costruito attorno dei muri simili a questo.
A Samarra l'esercito americano ha costruito un muro di 18 chilometri, mentre a
Fallujah sono tuttora installati posti di blocco all'israeliana. Le forze
d'occupazione hanno imposto misure simili anche in altre città come Al-Qa'im,
Haditha, Ramadi, Balad, and Abu Hishma.
Da quando tali misure sono state messe in atto nelle diverse città, gli
attacchi contro le forze di sicurezza non hanno fatto che aumentare, fino a
giungere a una media di più di cento al giorno negli ultimi mesi.
"Gli americani pensano che i combattenti vengano dall'estero," ha
commentato Qadr. "Ma non è così. Non riescono a capire che la sola vera
soluzione è permettere a un popolo di governarsi da solo?"
(Inter Press Service)