LA CIVILTA’ SI VEDE ANCHE DAI NUMERI. ORSU’ SEGUITATE AD ELOGIARE GLI USA !
da Ristretti orizzonti
Usa: baby ergastolani, sono 2.225 i minori in cella per sempre
Ansa, 12 ottobre 2005
Troy
aveva 15 anni quando uccise il padre che abusava di lui. Adesso è un
ventiquattrenne che sconta l’ergastolo in un carcere dell’Arkansas: "Sarei
pronto - racconta dalla cella - a offrirmi per le missioni più rischiose, ad
andare a combattere in Afghanistan o a essere spedito su Marte, se mi
offrissero la possibilità di finire la mia vita facendo qualcosa di
buono".
Come
Troy, migliaia di detenuti americani che hanno ricevuto una sentenza a vita per
crimini commessi da ragazzini sperano in un’altra possibilità. Secondo uno
studio congiunto di Amnesty International e Human Rights Watch (Hrw), sono
2.225 i baby ergastolani d’America, condannati quando ancora non avevano
raggiunto i 18 anni. Il 16% di loro ha ricevuto un ergastolo quando aveva tra i
13 e i 15 anni e circa il 59% del totale sono stati condannati al carcere a
vita, senza possibilità di libertà condizionale, anche se non avevano
precedenti penali.
Il
fenomeno, secondo le 157 pagine del rapporto "Il resto delle loro
vite", è in crescita. I delitti gravi come gli omicidi stanno diminuendo
negli Usa, ma gli stati stanno aumentando gli ergastoli. Nel 1990 erano stati
2.234 i minori condannati per omicidio e il 2,9% di loro aveva ricevuto l’
ergastolo. Nel 2000 le condanne sono diminuite del 55%, ma la percentuale di
coloro inviati al carcere a vita è aumentata del 216%. Una tendenza in parte
anche legata alla diminuzione delle condanne a morte per i minorenni, che
peraltro lo scorso anno sono state definitivamente vietate dalla Corte Suprema.
Gli Usa sono uno dei pochissimi Paesi a prevedere l’ergastolo per i minorenni.
Insieme alla Somalia, gli Stati Uniti sono l’ unico Paese a non aver ratificato
la Convenzione per i diritti del bambino, che vieta questa pratica. Ci sono
altri 13 Paesi che permettono il carcere a vita, ma quasi mai lo applicano:
Secondo Amnesty e Hrw, fuori dagli Usa ci sono in tutto il mondo solo 12
adolescenti che scontano l’ergastolo. "I ragazzi che commettono crimini gravi
- ha commentato Alison Parker, l’autore del rapporto - non dovrebbero certo
essere immuni da condanne. Ma se per gli Usa sono troppo giovani per votare o
per comprare le sigarette, sono troppo giovani anche per trascorrere il resto
della loro vita dietro le sbarre".
In 23
dei 42 stati degli Usa che prevedono il carcere a vita per i minorenni, la
condanna all’ergastolo è obbligatoria per legge per chiunque abbia commesso un
omicidio volontario. Ma secondo la ricerca, circa il 26% dei minori in cella
per sempre sono stati ritenuti colpevoli solo di felony murder: erano cioè
presenti sul luogo del delitto, ma non hanno materialmente ucciso nessuno. Per
Eilliam Schulz, direttore esecutivo di Amnesty negli Usa, occorre "slegare
le mani di giudici e procuratore statali e federali", cambiando leggi che
hanno trasformato le aule di giustizia in "catene di montaggio per
produrre condanne a vita senza condizionale per dei bambini, ignorando il loro
enorme potenziale di un cambiamento e privandoli di ogni speranza di una
rinascita". Il rapporto è integrato dalle testimonianze di molti baby
ergastolani che raccontano di una vita dietro le sbarre fatta di violenze,
stupri e abusi da parte di gang e detenuti adulti. Molti sperano di avere in
futuro, in qualche modo, una nuova possibilità. Qualcuno, come Richard I.,
entrato in cella a 16 anni in Arkansas, ha invece raccontato di aver provato
più volte a farla finita tagliandosi le vene con un rasoio: "Non posso
restare qua dentro a vita, e così ho pensato di uccidermi. Ho così tanti tagli
su di me".