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Commento di Paolo Dorigo
26-10-2006
Scenari di inquietante potere Mafioso Tecnologico con l’introduzione del passaporto con i dati biometrici e critica del concetto di inalterabilità.
Salomonici intellettuali da sbarco fingono interessanti interventi e
sostanzialmente invece sostengono tesi a pagamento delle maggiori case
multinazionali, che insistono nell’asfissiante elettronizzazione della nostra
vita.
Il mestiere dell’intellettuale però è critico, non conclamante
imperialismo.
I pericoli dei passaporti elettronici però sono superiori ai normali
concetti.
Partiamo dal dato per esempio delle impronte digitali elettroniche. A
parte che le nostre impronte sono modificate nel tempo e con piccole ferite, e
che c’è una sostanziale incertezza se nell’umanità vi siano più persone con le
stesse impronte, e che le impronte sono un dato afferente alla sola probatoria
di reati, e che estenderle a categorie di popolazione (es.immigrati) o all’intera
popolazione, è una decisione assolutamente incongruente ed incoerente ai
principi di libertà e sovranità dei cittadini, vi sono anche dei pericoli.
Vediamone alcuni, rimandando ad un articolo
di R.Simone su Repubblica Donna di alcuni anni fa, sul Furto di Identità.
1° il rischio di banditismo nelle forze dell’ordine. Non è certo
limitato agli agenti o a quelli della ciurma, e non a quelli specializzati.
Riguarda invece tutti. Senza parlare delle deleghe a forze speciali, o della
loro possibilità di intercettazione e di ingresso nei computer delle armate o
delle forze dell’ordine, tantopiù che i carabinieri rivestono il doppio ruolo
di armata e di forze di polizia, il che è illecito ed incostituzionale, e
dovrebbe comportare pene severissime per quei capi di governo che hanno
disposto e continuato a permettere una cosa del genere.
2° il rischio di delega a strutture private dei controlli e
schedature. È già in corso ed anticostituzionalmente oltre che illogicamente,
da parte delle procure (vedasi la struttura Amanda di Milano, nome ben strano
per una struttura di “difesa” dei cittadini tramite le intercettazioni disposte
legalmente dalle Procure), ma pare siano già andati oltre, e che a Genova
proprio con la scusa dell’elettronizzazione di alcuni dati, stiano schedando
l’intera popolazione italiana (altro che Berusverbot, legge tedesca federale
che negli anni ’70 – ’80 vietava ed ancora vieta in certi casi l’accesso a
posti pubblici per gli appartenenti al partito comunista).
3° il rischio di banditismo tecnologico. Con l’avvento dei Bancomat,
era sufficiente acquistare o poter utilizzare o poter comunque ottenere
macchinari di masterizzazione dei tesserini (magari con scuse di produzione
software di controllo accessi in aziende) per falsificare i Bancomat e rubar
soldi ai poveracci. Poi con le
telecamere si andò al puntamento radio a distanza per intercettare i “beep” dei
tasti dei Bancomat stessi, quindi si andò alle mascherine sovrapposte alle
tastiere, tramite l’elettronica a strati.
Adesso, non è illecito pensare, con le serrature ad impronta od iride,
che fotografi troppo interessati al tuo volto, con megafoto da vicino, od
oculisti troppo soffermantisi sulla ricerca di qualcosa, no siano altro che
mezzi per copiarti l’impronta dell’iride, a qualcuno magari serviva, o servirà,
e si paga. Con questa stessa logica, se
io ho un passaporto con la mia impronta digitale dentro, qualcuno può leggerla
e copiarla, con macchinari adatti (non si venga a dire che non sono vendibili
al pubblico, bazzeccole, bufale per stolti, ogni cosa che qualcuno oggi produce
può essere riprodotta da compagini criminali magari dentro altre aziende e non
certo con problemi: siamo nella società “del mercato”). Questo comporta che se
uno va in vacanza con un passaporto del genere, magari si trova rubata la casa
mentre è in vacanza perché un agente di frontiera passa le sue immagini via
internet a qualche collega a 5.000 km di distanza.
Queste ed altre eventualità rappresentano che i damerini dai calzini di
seta che assumono ruolo di “garanti” di privacy oramai inesistenti sono solo un
orpello di questo infame sistema che E’ INTEGRATO ALLA MAFIA.
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VERA MAFIA