http://www.paolodorigo.it/ il caso di Paolo
Dorigo Castro Pretorio
Interforze Cercasi Scienziato
Scienza=Tortura Controinchiesta
di Paolo Dorigo POLIZIA
PARALLELA
rilascio 19 del 15-11-2009
PAGINA DELLE VITTIME IN ITALIA DI TORTURA MENTALE E FISIOLOGICA
ALTRI
CASI IN ITALIA DI TORTURA MENTALE E FISIOLOGICA
TRAMITE
UTILIZZO DI ARMI ELETTRONICHE ULTRASUONI ED UDITIVE (E/O DI CONTROLLO
MENTALE)
Altri Casi denunciati
Altri Casi non
denunciati Alcuni dei Casi
carcerari a me noti Caso
personale
Dr.Padovani, direttore lager di
Spoleto: “In America sì, ma Italia no, queste cose non sono usate; è possibile il suo caso, ma è
improbabile”, frase dettami e ripetutami nel 2004 (prima aveva
affermato, nel giugno 2003, che era
“impossibile”)
NOTIZIE DI
REATO CHE LA POLIZIA POSTALE e L’ARMA DEI CARABINIERI (ROS, NAS, ROC, gulp,
ecc.) NON POSSONO DIRE DI NON AVER LETTO Link a CASTRO
PRETORIO INTERFORZE (censurati.it)
STIAMO AIUTANDO VARIE
ALTRE PERSONE CHE SUBISCONO AGGRESSIONE PERMANENTE DA SPERIMENTAZIONI MORALMENTE
SE NON POLITICAMENTE NAZISTE DI
CONTROLLO MENTALE E DI ARMI PSICOTRONICHE
ALTRI
CASI DI CONTROLLO MENTALE IN ITALIA DENUNCIATI DAGLI INTERESSATI, ALCUNI DEI
QUALI CENSITI MA DOCUMENTATI IN MISURA MINORE PER VOLONTA' DELLE VITTIME, DA
AVae-m,
·
1999, cittadino albanese immigrato di 35 anni. (da
Edicola Web)
I casi
sospetti per protesi odontoiatriche, problema posto pubblicamente per la prima
volta da Eleonora Cavagnuolo, caso n.17 censito dalla ns. associazione ( http://www.eleonoracavagnuolo.org/)
cosa che ha posto a Paolo Dorigo dei quesiti
sull'odontoiatria carceraria.
·
Un
caso riguarda un cittadino che viveva in Emilia e al quale sono state
fatte innumerevoli angherie, portandolo a distruggerne l’attività economica, e
ad internarlo per 8 anni in clinica psichiatrica. Così da mangiargli
tutta la attività, che si svolgeva nel campo agro-alimentare. Le sue denunce non
ci sono mai arrivate, nonostante spediteci. Ins.12-2-2006. Sono spariti anche i
miei appunti, che certamente saranno in un posto non adatto, ispiratomi da
qualche paladino del bush-pensiero.
·
Una
signora, Elsa D’Este del Lido di Venezia, di
70 anni, costituisce un noto caso di “ipersensibilità all’elettrosmog”. Diverse
personalità scientifiche si sono occupate del suo caso, ma la sua casa è sempre
circondata da antennine. Aderisce alla Associazione Italiana Elettrosensibili.
Ins.12-2-2006
·
In
un altro caso sospetto (non certo) abbiamo avuto uno scambio di battute.
Eccolo (fine 2005)
·
Vari
casi di minorenni, ragazzine preferibilmente, non solo sequestrate e portate
nella prostituzione d’alto bordo o in moglie a personaggi importanti dopo
adeguata “educazione”, e non solo sequestrate da bande rom legate alla
mafia, ma
anche sequestrate/i mentalmente dopo aver bevuto miscugli in discoteca.
[Ma allora Perché reprimere i giovani che frequentano giocano scherzano e
magari fan un po’ di casino in luoghi pubblici (parchi ecc.) per ricacciarli in
chissà che luoghi e in chissà che mani ? (Mira estate 2005 parco di Via Gramsci,
25 ragazzini rastrellati a causa di 1 spacciatore adulto). Non è
sufficiente un po’ di dialogo e di attenzione da parte del Comune, che dovrebbe
però a questo punto trattenersi parte dei fondi destinati a Roma per risolvere i
gravosi problemi sociali ? Tutte le
cose hanno una origine, chi abusa di queste tecnologie pesca proprio grazie a
certe mancanze e noncuranze della società verso le fasce giovanili ed
emarginate, che possono divenire cavie.] NESSUNO HA VOLUTO AMMETTERE CHE
COSA COMPORTINO CERTE PASTIGLIETTE, NE’ SPIEGARE COME MAI ANCHE PERSONAGGI DELLO
SPETTACOLO E MUSICA SIANO STATI COINVOLTI IN CERTE INCHIESTE SULL’ECSTASY E COSE
SIMILI. UNA VOLTA “si bruciava la mente” alle persone scomode, nella malavita, e
queste diventavano “gestibili” da loro, ma non si sapeva bene come, comunque
usando l’LSD, che anche nell’esercito USA e nella CIA-NSA viene utilizzata, e
che crea a volte “danni permanenti” che gli psichiatri non meglio qualificano,
NON CAPENDO (?) CHE L’IGNORANZA CREA ALTRE VITTIME. Adesso, probabilmente con
questi o altri simili sistemi, che vanno oltre i soli microchip, succedono dei
disastri, anche a persone importanti, BASTA UNA PUNTURINA: PER QUESTO CHIEDO LA
PENA DI MORTE PER CHI SCHIAVIZZA LE PERSONE CON QUESTI STRUMENTI, SI VA OLTRE IL
SEQUESTRO DI PERSONA FISICO. Adesso non si sa bene come e su quali frequenze, ma
si sa che ragazzi/e che devono certi intrugli o prendono certe pastiglie o
vengono colpite da punturine (magari mentre dormono o vengono fatti loro
tatuaggi da persone in malafede), poi iniziano a soffrire questi disturbi
“uditivi”, nessuno gli crede, finiscono in psichiatria, e poi in cliniche, o si
suicidano, O DIVENGONO SCHIAVE/I.
·
http://www.paolodorigo.it/carcere/appello-olivieri.html
Link all’appello inutilmente scritto per salvare Vincenzo Olivieri dal
suicidio del 21-7-2005 causa torture psicotroniche http://www.paolodorigo.it/FrabettiOlivieriSpoleto.htm
Link alla pagina che dimostra anche la noncuranza del carcere di Spoleto al suo
suicidio così affermata dal detenuto suo dirimpettaio.
·
Subito
dopo il suicidio di una importante direttrice di un carcere speciale ove
ero stato, avvenuto nell’aprile 2003, due giorni prima di un infarto di un
importante magistrato antiterrorismo, avvertivo il direttore del carcere di
Spoleto che non era improbabile il collegamento tra questo suicidio e le torture
che io subisco, tantopiù che proprio in quel carcere, nell’ottobre 2001, un
detenuto protestatario, oggi sostenitore del PRC, aveva fatto un reclamo
scritto, che io lessi un anno dopo,mcontro quel carcere e direttrice, avvertendo
che “si vocifera di una macchina per leggere il pensiero”. Nessuno ha raccolto
questo mio RICORDO.
·
Un altro caso di un ragazzo extracomunitario abitante
in una città del nord Italia, messo a confronto con il mio per quanto riguarda i
contenuti degli attacchi uditivi permanenti nel
corso del 2005. Ora è
un caso censito (il n.3) dalla ns. associazione, ed ha un suo sito (dal luglio
2006) richiamabile dalla pagina Le Vittime caso per caso
·
Un
altro caso di un professionista di una città del Nord-est, cui
è stata fatta una TSO obbligatoria durata 36 ore nella sua città, dalla quale è
riuscito, alcuni anni orsono, a liberarsi, grazie al pronto intervento di un
avvocato; da allora soffre le stesse cose uditive, ma di natura più semplice,
che soffro io; fatta una TAC, ha avuto il riscontro di 2 corpi estranei, uno al
parietale destro, circa 0,5 cm tondo, e uno a sinistra, circa 0,5 cm a cuneo, ed
entrambi a 0,4 cm dalla cute. Non riesce a farsi operare alla presenza di
testimoni. Stiamo aspettando le sue denunce per questi ed altri fatti, e le
copie delle sue lastre. Ha un certo timore a farlo pubblicamente sinchè non avrà
dimostrato la cosa. Si è difeso, dice, anche con una specie di casco in piombo.
Caso censito e documentato nella pagina Le Vittime caso per
caso.
·
Una
donna lavoratrice e studentessa, che soffre delle stesse cose che subisco io più
o meno dal 2001, e
che in relazione a ciò vi vede anche comportamenti sociali di uomini nel suo
quartiere. Onesta, allegra nonostante la situazione, seria, studiosa,
incensurata, nessun grillo per la testa. Caso censito dalla nostra
associazione.
·
(a
proposito, è troppo frequente la presenza di cani tenuti nelle carceri non per
controllare, ma non si sa per che motivi, nei carceri, perché è risaputo che i
cani sono recettivi agli ultrasuoni) (il link è
al sito dell’Associazione vittime armi
elettroniche-mentali).
·
M.,
detenuto arabo tra i 40 e i 50 anni, nord Italia, denuncia uso trasmissioni
infrarosse al Tribunale di sorveglianza di Perugia nel 2004-2005. Ricevevo sue
notizie da Vincenzo Olivieri. Ora non so dove sia.
·
G.S.,
detenuto del circuito EIV, dall’inizio anni ’90, operato in alcune occasioni,
torturato con messaggi subliminali a Novara ed altrove, ha denunciato queste
pratiche in un convegno nel carcere di Spoleto nel 2001, inascoltato. Tende ad
escludere che si tratti di lettura del pensiero, risponde loro parlando a bassa
voce. Riferisce che le guardie portano il segnale con delle scatoline agli
infrarossi. Un ingegniere gli aveva riferito, in un breve periodo di libertà,
che sono cose che fanno i carabinieri.
·
Tantissimi
detenuti si rintanano in cella, non parlano con nessuno, e asseriscono spesso di
avere disturbi all’udito, li portano a fare le audiometrie, li tranquillizzano,
o gli danno le gocce per l’otite, e tutto continua così. Il fenomeno degli
acufeni è un falso storico che appartiene alla magia nera e forse a sette di
nomadi, (cosa nota alla Chiesa Vaticana, che smentisca se hanno coraggio) ed
adesso alla tecnologia infame di chi usa sistemi di trasmissione subliminale e
sistemi computerizzati di mappamento dinamico della mente in termini
linguistici, di immagini e di pensiero, legati alle cliniche di ricerca sul
cervello (vedi SCIENZA=TORTURA e gli
articoli citati). La CIA comunque a questi sistemi abbina dei sensitivi e
telepatici, oltre 200, assunti nel dicembre 2001 (da quando è iniziato questo
mio problema, a parte una volta nell’agosto 2000).
·
Una
signora di circa quarant’anni in una città del Meridione, non
riesce a trovare interesse medico attorno a due evidenze di probabili elettrodi
nella zona mastoide, evidenziati nella seconda rilevazione ai raggi x, dopo che
nella prima questa zona era stata esclusa con un taglio di … forbici. Ritiene
questi gli siano stati innestati durante una prestazione sanitaria privata, e
non è riuscita a trovare ascolto neppure ai carabinieri cui si è rivolta. Ins.12-2-2006. caso T.G., presente nella
pagina Le Vittime caso per caso.
·
Due
casi recenti, in Emilia, un signore ed una signora, di torture uditive e
fisiologiche, ci sono stati segnalati dagli stessi, ed una nostra Amica cerca di
seguirli, pur essendo essa stessa sotto tortura. Ins.4-12-2005. Casi censiti
dalla ns. associazione, si sono fatti vivi sul blog di Beppe Grillo
Bologna.
ALTRI CASI DI CONTROLLO MENTALE IN ITALIA RIFERITI AL
SOTTOSCRITTO E NON DENUNCIATI DAGLI INTERESSATI
· ·
Un
altro caso di tortura uditiva e fisiologica è in Liguria, e riguarda un
impiegato benestante impegnato nel settore tecnologico e mai colpito da
indagini giudiziarie. Caso censito dalla ns. associazione.
·
Un
caso riguarda un operaio genericamente di idee di sinistra, giovane, non
sindacalizzato, che in una città siciliana subisce queste torture senza
aver mai dato fastidio a nessuno. Su consiglio della famiglia e della psicologa
purtroppo si è limitato a ricorrere a psicofarmaci senza fare altri sforzi per
cercare di combattere questi maledetti. Ins.12-2-2006. Caso censito dalla ns.
associazione.
·
Una
signora sui 50, lavoratrice intellettuale, soffre di questi disturbi dal periodo
successivo ad un ricovero cui era stata obbligata dalla famiglia dopo la morte
del suo consorte, alla fine degli anni ’80. Ne soffre ma cerca di conviverci,
convinta che si tratti di una sorta di “limbo empatico”. Ha tirato su benissimo
comunque il figlio e lavora con profitto ed impegno senza che questi disturbi
emergano con il loro carico di sofferenza interiore. Caso censito dalla ns.
associazione.
·
Una
signora sui 55-60, psicologa, che da giovane visse un periodo ai confini, in
mezzo a malavitosi, che le fecero prendere acidi e miscugli vari, e “gioca” con
questa situazione, da decenni. Caso non censito.
·
Un
caso riguarda una possibile intrusione di sistemi di controllo mentale in una
bambina di
una importante città del nord Italia, che da alcuni anni, oramai trentenne, è
oggetto di torture svariate tramite controllo mentale. Dell’unica operazione
chirurgica da lei sofferta da bambina, i suoi genitori non ricordano neppure il
motivo. Caso censito dalla ns. associazione.
·
Una
giovane sui 30, laureatasi, ha iniziato ad avere questi disturbi molto simili ai
miei, sin da quando studiava all’università ed aveva idee di sinistra. Qualche
volta andò in discoteca e bevve strane cose. Gli capita di ricevere offese da
parte di persone che conosce, che lei sente anche quando è in casa da sola o
lontano dal paese; se assume determinati psicofarmaci, il disturbo non si
presenta. Caso censito dalla ns. associazione come dubbio e
probabile.
ALTRI
CASI PROBABILI DI CONTROLLO MENTALE, NON DENUNCIATI, CHE IO
SAPPIA, FATTI A PRIGIONIERI/E POLITICI/E COMUNISTI/E O RELATIVI ALLE
CARCERI
·
A.C.,
anni ’80, Cuneo, questa pratica è l’origine delle sue paranoie, caso
probabile.
· Fernanda Ferrari, ora caso censito AVae-m n.48, ha testimoniato ciò che ha subito sin dai primi anni 80 in carcere come detenuta politica, e poi anche dopo la scarcerazione, nel libro LA TOMBA VUOTA CON NOME, edito da Edizioni Lavoro Liberato
·
F.M.,
fine anni ’90, Latina, caso possibile.
·
Tutti
i tentativi di suicidio di detenuti politici non dissociati né pentiti
successivi alla fine degli anni ’70 (per ipotesi, che queste pratiche siano
iniziate verso il 1980-1982, decreti Spadolini, Semerari,
ecc.)
·
Il
suicidio della dr.ssa Miserere a Sulmona, dove esisteva la macchina per la
lettura del pensiero secondo il reclamo di C.M. dell’ottobre 2001 al Magistrato
di Sorveglianza dell’Aquila.
·
Un
detenuto, operato nel 2004, ha sofferto questi disturbi sino alla fine del 2004
quando sono a suo dire cessati dopo che il suo avvocato, parlamentare di Forza
Italia, “si è mosso”.
·
C.D.,
detenuto del circuito EIV, dal 1993, dopo operazione in seguito ad incidente
stradale.
·
Diversi
altri detenuti, di cui ho documentazione presso il mio avvocato, che tendono a
dare spiegazioni sbrigative e sminuenti, dopo il primo
racconto.
·
Un
giovane di sinistra, con un parente suicidatosi nell’ambito del caso di Ustica,
soffre disturbi come i miei da quando ha cominciato ad interessarsi alla morte
del suo parente.
·
Lo
psichiatra di Spoleto pur sapendo che rifiutavo gli psicofarmaci mi propose se
volevo sperimentare dei campioni di cose sperimentali di case farmaceutiche;
rifiutai, ma so che ci sono altri detenuti che litigherebbero per questo genere
di opportunità.
UN
CASO PERSONALE, MESSO PER ULTIMO PERCHE’ NON SI PENSI CHE
E’ INIZIATA DA QUI. ANZI, QUESTA
COSA L’HO LETTA CASUALMENTE A CASA, DI RECENTE.
·
La
compagna Clara, che non vedo dal 2002, e con cui convivevo nel 1991-1993 e con
cui mantenemmo il rapporto affettivo sino al 1997 allorquando potei avere
l’unico colloquio carcerario con lei, mi scrisse, una volta su un notes che
conteneva le nostre cosette personali, che aveva avuto dei disturbi strani, di
voci che le urlavano, femminili, mentre era a letto in mia assenza, e che si era
dovuta alzare a camminare avanti ed indietro e dopo una mezzoretta queste voci
se ne erano andate. Conservo questo notes e ne ho
socializzato il contenuto con le persone che mi aiutano in questa lotta.
4-2-2006 aggiornamento. Ho saputo da un avvocato amico e compagno che sta bene.
E così i torturatori hanno un argomento in meno.
SI
PREGANO EVENTUALI RICERCATORI E QUANTI VOLESSERO UTILIZZARE I MATERIALI QUI
ESPOSTI DI DARCENE NOTIZIA PRIMA DI INIZIARE GRAZIE