LA NOSTRA LETTURA DEL CASO DELLA MONTATURA DEI ROS DI GANZER CONTRO
MICHELE FABIANI E L’AVae-m NON E’ ESATTAMENTE QUELLA DELLA SUA DIFESA. QUI UNA
SERIE DI DOCUMENTI
LIBERTA’ PER
MICHELE FABIANI ED ANDREA DINUCCI
VERITA’ SULLE
DENUNCE DELL’AVae-m
NON
SONO DISGIUNTE QUESTE DUE COSE
Da “Guardare Avanti
!” n.2 2° serie
AVae-m, arresto di Michele
Fabiani
di
Marco Sacchi
Nel settembre 2007 c’è stato
il congresso AVae-m, ed un incremento delle attività
investigative su Paolo Dorigo,
già colpito da numerose provocazioni oltre
che da tortura permanente
tecnologica anche dopo la sua scarcerazione.
Nell’ottobre 2007 poi sono
state avviati pubblicamente due procedimenti giudiziari,
che hanno coinvolto membri e
collaboratori dell’AVae.
La prima partita dalla procura
di Potenza e la seconda ha portato all’arresto del
compagno Michele Fabiani,
giovane anarchico collaboratore dell’AVae-m (è stato
il curatore del Dossier sul
controllo mentale e sulla tortura tecnologica in Italia).
Apparentemente i motivi delle
due inchieste sono diverse, ma in realtà, sono
state le denunce dell’AVae-m
il filo conduttore di entrambe.
La prima aveva diversi
obiettivi: Uno esplicito. Impedire il formarsi di
un’organizzazione della classe
operaia che sia autonoma rispetto alle compatibilità
del sistema capitalista.
Questo, a partire dalla lotta di Melfi. Lo fabbrica di
Melfi alla faccia dei teorici
del post-industrialismo (1°) e della fine della classe
operaia è uno dei simboli
della nuova industrializzazione dell’Italia centromeridionale
che c’è stata a partire degli
anni ’90 grazie agli investimenti in quest’area
da parte di molte aziende, in
particolare la FIAT (vediamo Cassino, Melfi). A
Melfi nello stabilimento della
SATA (Società Automobilistica Avanzate) ci lavorano
circa 6000 dipendenti, altri
4000 dipendenti circa, lavorano in una trentina
di aziende medio -piccole
dell’indotto sparse nel Distretto Auto di San Nicola di
Melfi. Ciò significa
nell’Italia centro-meridionale è concentrato il grosso della
produzione nell’industria
dell’auto in Italia. Questi investimenti al sud sono dovuti
dal fatto che nella divisione
che negli anni ’90 ci fu in Italia, gli investimenti
nell’industria tradizionale
(produzione standardizzata) furono fatti nelle aree
periferiche a basso costo del
lavoro e a bassa conflittualità. La lotta degli operai
SATA non ha solo piegato la
FIAT e vanificato l’intervento poliziesco del governo
Berlusconi, ma ha messo in
risalto il ruolo centrale della classe operaia in
qualsiasi politica di
trasformazione della società (2°).
In sottordine ci potrebbe
essere anche un altro motivo. Impedire il radicamento
dello SLAI COBAS nella
pubblica amministrazione. Nel contesto attuale caratterizzato
dalla sovrapproduzione
assoluta di capitale, è in atto una profonda
delegittimazione della
pubblica amministrazione, accompagnata da una campagna
dei mass media, volta a
dimostrare l’inefficienza, lo sperpero, l’inutilità, e
l’antieconomicità per gli
interessi della “collettività” (vedere le campagne
stampa di Ichino). In sostanza
tutto ciò che agisce per una piena
“modernizzazione” del settore
pubblico, secondo i principi dell’impresa capitalista.
Un recente passo in avanti
sulla via della privatizzazione nel settore nel
pubblico impiego è il
memorandum sul pubblico impiego del 29.11.06 del Ministero
dell’Economia e del Ministero
della funzione pubblica e sottoscritto il 18
gennaio 2006, con il quale
avanza la privatizzazione e le esternalizzazioni nel
pubblico impiego (3°). Tutto
questo processo deve per forza avvenire senza nessuna
opposizione da parte dei
lavoratori. Per questo si servono da una parte dei
sindacati collaborativi come
CGIL, CISL, UIL e quella miriade di sindacati autonomi
corporativi presenti nel
settore. Dall’altra di sindacati che si dicono alternativi
ma che agiscono in una prassi
istituzionalizzata come R.D.B. CUB che firmano
i contratti sono considerati
sindacati “affidabili” (4°) (inoltre essendo firmatario
di contratti nazionali,
possono avere permessi sindacali, assemblee di
sigla ecc. a prescindere dai
contenuti degli accordi e dalla volontà dei lavoratori).
Il comunicato del comitato
esecutivo a Milano di SLAI COBAS lamenta che si
stanno inserendo anche “nel
pubblico impiego” e che questa montatura li danneggia.
Forse è una concausa della
montatura, sono pur sempre vecchi lupi di
mare e RdB CUB è più
affidabile nella pubblica amministrazione come
“sindacato alternativo” (CGIL di sinistra).
A pensar male spesso (non
sempre) ci si azzecca, ma che nell'inchiesta partita da
Potenza ci sia anche
l'eliminazione di una possibile concorrenza, lo dimostra
quello che è avvenuto in una
fabbrica in provincia di Padova la Bica.
Analogamente ambiguo ed
offensivo, così da ottenere la reazione dei compagni
di Taranto, il rapporto di
“Operai contro” sugli operai licenziati a Melfi che avevano
partecipato insieme a SLAI
COBAS alle lotte del 2005 (vedi La doppia battuta
su La Nuova Bandiera n.1).
Ma c’è un motivo, nascosto
nella prima inchiesta e che la unifica con quella che
ha portato in galera Fabiani e
gli altri compagni anarchici, l’attività dell’AVae-m,
al denuncia degli strumenti
per il controllo mentale e delle armi elettroniche,
ovvero del punto più altro che
ha raggiunto la controrivoluzione preventiva.
il punto più alto della controrivoluzione
preventiva
Può essere un’esagerazione, ma
se si legge il libro “Le nuove guerre: dalla
Cyberwar ai Black Bloc, dal
sabotaggio mediatico a Bill Laden” della Bur Edizioni
scritto da Umberto Rapetto,
comanda del Gruppo Anticrimine Tecnologico
della Guardia di Finanza (5°)
e da Roberto Di Nunzio, parlano esplicitamente
del controllo mentale, e nella
parte che riguarda la psycological warfare cioè la
guerra psicologica, per
indebolire il morale dell’avversario, utilizzando le più
moderne tecnologie (dai
satelliti per invadere l’etere avversario, alla costruzio
ne di realtà virtuali
fittizie, fino alle tecniche di mind control).
Ma chi è il nemico ? Il nemico
diamo noi, siamo i lavoratori o cittadini che lottano
a vario livello per i loro
diritti. Se si pensa che nel periodo che solo va da
Genova 2001 fino al 2005 si
sono avute: 9000 persone sottoposte a procedimenti
penali per aver rivendicato la
soddisfazione dei propri diritti, contro la guerra
imperialista oppure contro i
diritti. Più
della metà sono lavoratori: 4450 tranvieri,
310 precari forestali
calabresi, 40 operai delle acciaierie di Terni, 250 operai della
Fiat di Termini Imprese e
Cassino, 45 dipendenti dell’Alitalia (6°). Attualmente
continua questa solfa con le
pesanti condanne per i 25 imputati di Genova, la
condanna per rapina a Napoli
durante la protesta contro il carovita, le denunce
contro il movimento No Tav e
No dal Molin, e i licenziamenti politici come a
Melfi, Pomigliano, Termoli, ed
altrove, anche a Marghera, dove si stanno processando
9 lavoratori tra cui 2
sindacalisti confederali, per un semplice presidio.
un’ombra: Ganzer
L'arresto di Fabiani e degli
altri compagni, è stata effettuata dai ROS al comando
del generale Ganzer, bene
Ganzer è stato ed è tuttora uno dei persecutori dei
membri dell'AVem-m, da Dorigo
(inchiesta contro il Comitato contro la Repressione
Veneto) e chi come lui
sosteneva i prigionieri rivoluzionari, a Maurizio
Bassetti fino a Michele
Fabiani (7°).
Ma Ganzer è un tipico esempio,
di quell'intreccio tra politica, apparati dello stato
e mafia, che ha sempre
governato l'Italia (8°).
E sotto inchiesta dalla
Procura di Milano perché, trasformò il reparto antidroga
dei carabinieri (che diresse
dal 1991 al 1997) in un organizzazione dedita ai traffici
e alla raffinazione di
stupefacenti (9°). Dagli atti della Procura di Milano: “Il
ROS instaura contatti diretti
e indiretti con rappresentanti di organizzazioni sudamericane
e mediorientali dedite al
traffico di stupefacenti senza procedere né
alla loro identificazione né
alla loro denuncia”, ordina “quantitativi di stupefacente
da inviare in Italia con
mercantili o per via aerea, versando il corrispettivo
con modalità non documentate e
utilizzando anche denaro ricavato dalla vendita
con modalità non documentate e
utilizzando anche denaro ricavato dalla vendita
in Italia dello stupefacente
importato. Denaro di cui viene omesso il sequestro”.
Ora solo un cretino patentato
potrebbe credere alla storia che tutto questo
era un'operazione sotto
copertura per incastrare i trafficanti di droga, in quanto
“Il ROS prende in carico lo
stupefacente al suo arrivo in Italia, omettendo ogni
doverosa attività di controllo
su quantità e qualità. Lo trasporta e lo detiene, anche
per lunghi periodi di tempo,
talvolta lasciandolo nella disponibilità incontrollata
di trafficanti”.
Non solo ma provvede
addirittura alla installazione di laboratori per la raffinazione
e alla ricerca di acquirenti,
attraverso la mediazione di mediatori pagati,
istigando all'acquisto,
diffondendo sul mercato la notizia di acquistare stupefacente.
Attraverso il sostituto
procuratore di Bergamo Mario Conte, si fa da autorizzazioni
per operare in tuta Italia,
aggirando le norme di competenza territoriale
delle singole Procure: “Con
Obinu (sottufficiale del reparto antidroga ndr) e
Ganzer, il sostituto
procuratore della Repubblica Conte promuove, costiuisce,
dirige, organizza
l'associazione a delinquere. Ne dirige il modus operandi. Gestisce
la collaborazione dei
trafficanti Enrique Luis Tobon Otoya (colombiano
ndr), Ajaj Jean Chaaya Bou
(libanese ndr) e Biagio Rotondo (10)°,agevolandone
l'attività anche durante i
periodi di detenzione”.
Da notare che la cocaina oggi
è un mezzo di pagamento per ogni genere di servizi
illegali e di contatti tra
mondo istituzionale e malavita. Di qui gli interessi
dei narcotrafficanti
colombiani contro la guerriglia in Colombia ed in Perù.
Il metodo ROS funziona in
almeno 6 operazioni antidroga dove si appropria di
almeno 502 milioni di lire,
senza precisarne la destinazione e di 65 kg di stupefacente
che non solo non viene
sequestrato, ma viene spacciato e dunque reintrodotto
nel mercato attraverso i
carabinieri.
Ipotesi: come uno dei metodi
di finalizzarsi della CIA è proprio il traffico di
droga, tutte queste operazioni
servono a Ganzer e al suo reparto per finanziarsi
e grazie a questo denaro
acquistare più potere, acquistare nuove armi tecnologicamente
avanzate ecc. Aggiungiamo la
sua alleanza con settori politici del Centro-
sinistra e con parte della
Magistratura (Caselli) nell'attuale quadro di lotta fa
bande per la ridefinizione
degli equilibri di potere in Italia (11°).
se lo dice Kossiga
Dire che Ganzer è dentro un
lotta tra apparati dello Stato, sintomo evidente della
lotta politica in atto tra le
diverse frazioni borghesi. Kossiga in un interpellanza
al Senato 12° attacca Caselli
e la Direzione Investigativa Antimafia per le indagini
che coinvolgevano i politici
nelle inchiesta di mafia (soprattuto Andreotti) fino
a fare affermazioni del tipo:
“che è ben noto come ormai la DIA svolga nell'interesse
di determinate Procure della
Repubblica compiti non solo di polizia
giudiziaria, ma anche
irritutalmente di polizia di sicurezza, specie in campo informativo,
con metodologie
proprie di un servizio segreto di polizia politica, sul modello della
Gestapo nazista, dell'Ovra
fascista e del KGB sovietico”. Se lo dice lui che buon
gladiatore confesso che in
fatto di lavori sporchi è un professionista.
Dopo un difesa dell'operato
del ROS di Mori, arriva alle seguenti affermazioni:
“che negli ultimi tempi, sotto
la direzione del Generale di Brigata dell'Arma dei
Carabinieri Gian Paolo Ganzer,
è stato purtroppo ulteriormente impresso anche
ad alcuni reparti dei ROS, in
spregio alla tradizionale correttezza e spirito di legalità
e imparzialità dell'Arma, in
concorrenza o concorso con la DIA, il
“carattere” di
organo di polizia politica segreta, con dubbia attività di raccolta di
informazioni,
anche con mezzi
elettronici”.
E per questi motivi richiede di “rimuovere
sollecitamente dal comando dei
ROS il Generale Gian Paolo Ganzer”. (2002)
Ma poi recentemente pare
cambiare posizione. Adesso Ganzer è vicecapo nazio
nale dei ROS.
Dimentichi i tempi del Bollettino e di
Mastelloni, delle partite di droga del veronese,
dell’inchiesta Sud Ribelle.
conclusioni
Ora se si afferma che una
struttura operativa è diventata un organo di polizia
politica, vuole dire che
lavora per una parte politica ben precisa, per settori del
Centro- sinistra, e in
particolare gli ex ds ora pd. A Maurizio Bassetti gli attacchi
con le armi elettroniche, sono
venuti dopo che denunciato uno scandalo che
coinvolgeva anche Napolitano
all'epoca Presidente della Camera. E scoprì attraverso
indagini che dietro a questi
suoi attacchi c'è di mezzo Ganzer. Le sue numerose
e recenti denunce contro
Napolitano non sono state riprese nemmeno da
alcun giornale della destra.
Ergo ...
Questo vuole dire che queste
armi sono usate da varie bande istituzionali, strumento
della lotta politica in atto
in Italia, e del coinvolgimento della sinistra
in quanto: dentro anche lei
nella lotta fra bande in atto e parte integrante del sistema,
ovvero al di là della
fraseologia a volte “radicale”, ha accettato in pieno il
sistema capitalista. Perciò
bisogna considerare sinistra e il suo ceto politico, sindacale
e intellettuale come la
sinistra del capitale, perciò bisogna considerali dei
nemici e combatterli in loro la guerra a noi
proletari ce la fanno da tempo ed usano
anche questi
strumenti.
NOTE
1° A partire dalla metà degli
anni ’70 ci fu secondo i dati ufficiali una diminuzione degli occupati
nell’industria, mentre gli
occupati dei servizi crebbero del 50%. Ma bisognerebbe calcolare per queste
due figure (occupati
nell’industria e del terziario) bisogna vedere, per via del decentramento
produttivo
e delle ristrutturazioni
attuato dalle aziende quanti di questi lavoratori possono essere calcolati
nel proletariato e quanti nei
ceti medi, in base alla loro collocazione nel rapporto sociale produzione.
Per dirla con Lenin (La grande
iniziativa 1919) “è giusto definire le classi quel gruppo di persone
che si differenziano per il
posto che occupano nel sistema che storicamente determinato della
produzione sociale, per i
rapporti, per lo più sanzionati e fissati da leggi, con i mezzi di produzione,
per la loro funzione
nell’organizzazione sociale del lavoro e quindi per il modo e la misura in cui
usano la parte di ricchezza
sociale di cui dispongono” e non certo per le loro minchiate statistiche.
2° E indicativo l’articolo di
Panorama n. 44 del 2007 quando si dice: “Secondo gli esperti
dell’antiterrorismo, il clima
odierno non consente sottovalutazioni. Gli operai italiani, siderurgici,
metalmeccanici, portuali, sono
arrabbiati” e continua “Una rabbia che sempre più spesso viene intercettata
da piccole sigle sindacali
radicali pronte a dare voce questo malcontento”. In sostanza fare
attività sindacali, senza
svendere i lavoratori, è equiparata a fare terrorismo.
3° Ci sono diversi aspetti del
memorandum molto pesanti quali ad esempio: nell’acceso all’impiego
pubblico, pur rimanendo il
concorso, la scelta delle assunzioni deve essere periodica e continua. In
sostanza si vuole che il potere
decisionale sulle nuove assunzioni debba essere accentrato nelle mani
del governo. Se si aggiunga che
nei percorsi professionali, il tutto peserà la produttività valutata
daidirigenti, possiamo
immaginare l’aumento del clientelismo. Che per quanto riguarda la mobilità,
che potrà essere geografica,
spostare qualsiasi lavoratore anche contro la sua volontà e senza aver
bisogno del nulla osta del
sindacato, e come naturale evoluzione di tutto ciò il personale in esubero
che non o non si vuole
ricollocarlo può essere posto in mobilità. Lo svilimento definitivo della
contrattazione
integrativa e del ruolo delle
R.S.U. nel settore della P.A. , in quanto le risorse dovranno
stabilite nel contratto
nazionale e i criteri normativi sono già predeterminati poiché dovranno far
emergere: “produttività”,
“efficacia”, in sostanza ampliamento degli orari di lavoro, maggiori
differenziazioni
tra i lavoratori ecc.
Ma la cosa più grave sta nel
favorire le esternalizzazioni per le cosiddette attività no core (mense,
trasporti pubblici, gas,
elettricità, raccolta rifiuti, acqua).
4°
Esempio di prassi sindacale di
RDB-CUB:
SANITÀ. Firmano tutti—19 agosto
2007 - Il Giornale di Vicenza - Ulss, siglato l’accordo sul contratto
decentrato—Vicenza – martedì,
21 agosto 2007
Vicenza - «Hanno dimostrato
senso di responsabilità», dice il direttore generale dell’Ulss Antonio
Alessandri. «Tutto sommato un
accordo positivo», commenta Flavio Cristofori (Cisl). «Forse sarebbe
stato meglio aspettare l’applicazione
del nuovo contratto nazionale», replica Tiziano Mantiero (Uil)..
Si chiude il cerchio finalmente
sul contratto decentrato del comparto sanitario 2004-5, cioè quello per
infermieri, tecnici, operatori
socio-sanitari. La discussione l’hanno portata avanti per l’Ulss il capo
del personale Laura Moretti, e
per i sindacati Masenello (Cgil), lo stesso Cristofori (Cisl), Scambi e
Mantiero (Uil), Bottega e
Gregori (Nursind), Raniero e Bonifacio (Rdb-Cub).. C’era da finalizzare una
somma inferiore a 500 mila
euro, e si è preferito privilegiare la via delle progressioni orizzontali. In
un triennio ne potrà fruire il
49 per cento del personale. Una quota "una tantum" è stata destinata
pure alle progressioni
verticali e a reparti ritenuti particolarmente disagiati per aspetti come
organico,
turnover, rapporto fra
infermieri e operatori socio-sanitari. La firma che chiude la lunga vertenza
l’ha apposta il dg Alessandri:
«Un clima costruttivo. I sindacati hanno dimostrato maturità e consapevolezza.
È la dimostrazione ancora una
volta che l’Ulss, l’ospedale vanno avanti grazie
all’impegno di questi
dipendenti che non guardano l’orario e sentono molto l’appartenenza al S.
Bortolo e alle nostre strutture
sanitarie pubbliche».F.P.—via Camporese, 118 (mestre) -
30170 Venezia - tel:
041.5329706 - fax: 041.5314446 - info@venezia.rdbcub.it—Federazione Nazionale
RdB CUB - Via dell'Aeroporto
n.129 - 00175 ROMA - centralino 06.762821 - fax 06.7628233—
5° Sarà un caso, ma proprio in
quel periodo che usciva il libro che usciva il libro (2001), un generale
della Guardia di Finanza,
Pollari, diventava il capo del SISMI, riempiendolo di personale della finanza
a lui legate. Altro fatto,
Rapetto ebbe come consulente di informatica Michele Landi, per
un’indagine sulla SISPI (Sistema
Palermo Informatica), società comunale che vendeva servizi al
comune di Palermo, quando
sindaco di questa città era Leoluca Orlando. Matassa, il magistrato che
seguì questa indagine e per
questo motivo conosceva Landi, dopo il suo “suicidio” disse: “Rapetto,
dopo la morte di Biagi, ha
dichiarato ai giornali che chi aveva rivendicato aveva commesso un errore,
un errore telematico; aveva
lasciato una traccia. Così
a fatto capire che i consulenti informatici
avrebbero potuto
giungere al computer da cui è partita la rivendicazione. A questo punto,
qualcuno
che sapeva che
Rapetto si avvaleva della consulenza di Landi ha deciso di intervenire:
uccidendo
Landi e inscenando un
suicidio. E non sono brigatisti: altrimenti avrebbero usato la pistola” e ancora
più pesante rispetto a Rapetto
“Un
omicidio preventivo, per impedire che il consulente
arrivasse fino agli
autori della rivendicazione. Ed è stato proprio il suo amico Rapetto, senza
volere,
a condannare Landi,
con le sue dichiarazioni sui giornali”. Una bella ingenuità per un alto
ufficiale. Fa intendere che dietro a tutta
questa storia c’è storia c’è l’ombra dei servizi segreti.
Fonte:
http://www.diario.it/home_diario.php?page=cn022429
6°
Fonte http://www.antiarte.it/eugius/articoli.htm
7° Ovviamente non voglio
dimenticare l'inchiesta contro il Sud ribelle del 2002.
8° La Borghesia Imperialista è
la classe dominate (in Italia gli Agnelli sono stati la parte dominante di
essa), che ha spartito il
potere con Vaticano (e Andreotti è stato il rappresentante del Vaticano
all'interno
della politica italiana), la
Mafia, e gli Amerikani. La realtà è dinamica in quanto Mafia e Vaticano
sono entrati a pieno titolo
nella Borghesia. Attualmente la criminalità internazionale è un aspetto
strutturale del capitalismo,
con i seguenti passagi:
1° Nella transizione dal
feudalesimo al capitalismo si formano organizzazioni criminali di tipi mafioso
dove non si afferma il
monopolio statale della forza (mafia in Sicilia, triadi in Cina, yakusa in
Giappone); 2° nei paesi a
capitalismo avanzato (come gli U.S.A) si trovano organizzazioni di stampo
mafioso in presenza di
determinate condizioni: immigrazione, nel senso di soggetti che usano il cr
imini
come accumulazione primitiva,
mercati neri determinati da proibizionismi, dall'immigrazione
clandestina, fino al mercato
degli alcolici (prima) e quello delle droghe; 3° nell'attuale fase la
diffusione
di organizzazioni criminali di
tipo mafioso è determinata dalle opportunità che offrono gli
squilibri territoriali e
sociali e i processi di finanziarizzazione dell'economia.
9°
Fonte http://www.infoaut.altervista.org/inchiesta%20sui%20ros.htm
10° Morto « suicida » in
carcere il 29 ottobre 2007, era diventato un testimone contro Ganzer.
Era stato arrestato il 24
agosto 2007 con l'accusa di detenzione abusiva di armi e ricettazione.
Durante un controllo a
sorpresa, era stata rivenuta a sorpresa una vecchia pistola
nascosta in un tovagliolo fuori
dalla ristorazione. Il suo legale Mario Di Ielsi dice « Si sentiva
incastrato », facendo intendere
che l'arresto effettuato era in realtà una trappola. Il
legale dice ancora che, in una
lettera ia magistrati milanesi aveva proclamato la propria
innocenza riguardo alle accuse
che lo avevano portato in carcere.
11° E giusto parlare di crisi
generale del capitalismo, in quanto la crisi attuale del capitalismo
non solo economica e anche
economica e politica. Per crisi politica si intende i gruppi
dominanti non riescono
generalmente a governare per lungo tempo una situazione fluttuante
ed incerta che solo la guerra
di rapina del petrolio permette di stabilizzare, anche
se non eternamente, evitando
che le contraddizioni interimperialiste esplodano e scaricandone
il costo di sangue e ricchezze
sempre più sui paesi terzi. Di conseguenza le istituzioni
e concezioni esistenti, volgono
a regolare i rapporti fra i vari gruppi sociali, ed il
sistema di relazioni
internazionali fra stati (UE) e quelli all'interno degli stati entrano non
passa ad una fase più matura se
non a livello militare-poliziesco. n questo quadro si sviluppa
all'interno dei paesi
imperialisti una centralizzazione dei poteri con rafforzamenti
degli esecutivi e svuotamento
dei poteri dei parlamenti e lotta tra bande fra le
diverse frazioni borghesi per
chi dovrà essere la frazione dominate per un certo periodo
in genere breve. E dentro
questo quadro che si può comprendere la permanente insicurezza
e fragilità della politica in
Italia a partire dalla fine degli anni '80, solo che ciò che
accadeva allora sono
barzellette rispetto ad oggi. Infatti la stabilità politica in Usa è fondata
solo sulla dominanza militare
Usa nelle invasioni dei paesi terzi nel mondo.
12° Legislatura 14 Atto di
Sindacato Ispettivo n. 2-00282 Atto n. 2-00282 Pubblicato il 17
dicembre 2002 – Seduta n. 34 -
Si trova al www.senato.it
Non sempre oggi possiamo
spiegare certi nessi e connessi che possono apparire
a volte arbitrari, nelle cose
che in questo articolo ed a volte in altri punti delle
nostre denunce sulla tortura
tecnologica E carceraria, appaiono.
Purtuttavia siamo certi nel
fatto che la Verità è rivoluzionaria ed infinitamente
conoscibile e non temiamo di
avventurarci in oscuri sentieri, perché portiamo
una luce nel cuore e
moderazione nel metodo.
Soprattutto perché ciò che è
oramai palese è che il PD delega a poliziotti di movimento
anche funzioni informative
sensibili e non solo di controllo della piazza.
Diversamente pare che il
governo di FI delegasse ad azioni controproducenti
magari connesse o pilotate dai
servizi o fatte dalla destra ed attribuite alla sinistra,
per lo stesso scopo di
controllo del potere.
È anche per questi motivi che
un autentico movimento per la liberazione di Michele
e dei suoi compagni dal
carcere e dagli arresti domiciliari stenta a decollare.
Infatti la sinistra è
“vincolata” al regime in molti casi e situazioni.
ABBIAMO APPRESO CHE MICHELE FABIANI E' STATO TRASFERITO NEL LAGER DI
SULMONA, UNA MISURA PUNITIVA CHE IL DAP E LA MAGISTRATURA UMBRA ADOTTA IN CASI
"MOLTO PARTICOLARI". SI RENDE NECESSARIO UN SIT-IN DI MASSA PER I
PRIGIONIERI POLITICI DI SULMONA E PER LA LIBERTA' DI MICHELE ED ANDREA DINUCCI.
"GLI INQUISITORI DI BRUSHWOOD HANNO DEPORTATO MICHELE NEL CARCERE
DI MASSIMA SICUREZZA DI SULMONA. VERGOGNA !
Il "capo" del "manipolo" di pericolosissimi
"terroristi" di Spoleto, rei confessi di aver fatto qualche scritta
sui muri, carcerati senza alcuna prova con l'accusa di aver minacciato la
Presidente della Regione Lorenzetti, è stato portato via da Perugia, di
nascosto dagli avvocati e di nascosto dai parenti, che hanno appreso la notizia
quando questa mattina ( madre e le due nonne ) si sono recati a fargli visita
nel carcere di Capanne.
Il terzo mondo è qui. La violenza con cui le istituzioni
"democratiche" trattano i detenuti e i loro famigliari fa vergogna, e
neanche una carcerazione sulla base di presunti indizi e in mancanza di
qualsiasi condanna fa differenza. Il nostro cuore piange, ma dai nostri occhi
non uscirà una lacrima, abbiamo da combattere una battaglia di liberazione che
non lascia spazio alle emozioni. Attraverso Internet siamo venuti a conoscenza
che Michele è inserito negli elenchi dei detenuti politici di Sulmona dal 24
gennaio, ore 12. Il carcere di Sulmona, altrimenti chiamato il crcere dei
suicidi, ha visto un lungo elenco di carcerati usiti morti in pochissimi anni,
alo punto che molti giornali hanno detto che da quelle celle è più facile
uscire morti che vivi.
Attraverso l'Avvocato difensore V.Trupiano il caso Fabiani sarà da martedì
all'attenzione della Corte Europea per la difesa dei diritti dell'uomo con sede
in Strasburgo. La difesa invocherà l'applicazione delle misure provvisorie
(artt. 54-57 regolamento A), perchè la Corte blandisce severamente le
carcerazioni preventive ad usum confessionale Chiediamo a chi ha a cuore la
giustizia e la libertà di schierarsi immediatamente. Non solo l'innocenza
certa alla prova dei fatti, ma perfino le accuse, peraltro inventate e prive di
riscontri, appaiono ridicole e misere a fronte di quello che gli stanno
facendo. Il disprezzo che esce dai nostri cuori non potrebbe essere più grande
verso coloro che gestiscono questo circo dell'orrore che chiamano giustizia.
Scrivete subito a Michele Carcere di massima sicurezza - via Lamaccio 21
- Sulmona -
Comitato 23 ottobre - Spoleto 26 gennaio 2008"
Come i ns.lettori sanno, Michele Fabiani, sostenitore
dell’AVae-m, ed alcuni suoi amici spoletini, sono stati arrestati in una oscena
montatura di regime pidiessina, che ricorda il 7 aprile, e che ha tentato anche
di dare legittimazione allo squalificatissimo vicecaponazionale dei famigerati
ROS, Ganzer Giampaolo. Qui pubblichiamo il testo.
TESTO RICEVUTO PER MICHELE ED
ANDREA CARCERATI NELL’ULTIMA “PERLA” NERA DI GANZER SIN DAL 23 OTTOBRE SCORSO
Da Aurelio Fabiani
Oggi 1° gennaio 2008, per non
dimenticare Michele e Andrea al 70° giorno
di prigione.
Non sono versi, non è prosa, sono
sassi. Sassi scagliati contro il muro
che separa i corpi e le anime dalla
libertà, contro il muro del tempo che
separa il ricordo dalle emozioni,
contro il muro delle menzogne che
cancella la verità con la propaganda,
contro il muro di leggi inique che
circondano i palazzi del potere e che a
difesa di carriere e ricchezze
trasformano le scritte sui muri, le
idee e la rabbia dei giovani, in
terrorismo internazionale.
Solo questo oggi posso darvi, insieme
all´impegno che la nostra lotta non
avrà mai tregua ne fine.
MICHELE L´ANARCHICO E IL SUO AMICO
ANDREA
Michele è un ragazzino ma è già uomo
d´altri tempi, scrive il suo
giornale, il Rivoluzionario,
Filosofo precoce, Razionale e Assurdo,
t´ hanno messo in croce.
Una croce di cemento, quattro strette
mura, 10 metri quadri di moderna
tortura.
Andrea tuo compagno di sventura l´
hanno messo nella stessa strettura.
La buia notte del 23 ottobre è stata
illuminata dai fari del potere.
Sono scesi in più di cento, hanno
volato sopra i tetti, buttando giù dal
letto, bambini e vecchietti.
Nelle case sono entrati, armati e
incappucciati, portando via 5 ragazzi
disarmati.
Spoleto allibita non crede a quel che
vede ha paura dell´esercito che
nella città è sbarcato,
teme ognuno d´essere arrestato.
Ma la città che di se conosce ogni cosa
intimamente ha giudicato lo
spettacolo indecente.
Come in ogni grande avvenimento c´è
rabbia e sgomento,
e un clima di paura e di
indignazione attraversa la popolazione
Abbassano la voce al supermercato, non
alzano il telefono può esser
controllato.
Gli articoli sono pronti già dal giorno
prima,
mancano le immagini dei ragazzi
ammanettati, per questo i giornalisti sono
stati convocati,
il prodotto non si vende bene se in
prima pagina non c´è il giovane in
catene.
Ragazzi terroristi spara Il Messaggero,
lo spara a più riprese, vuol far
sembrare sia vero.
E la Nazione conosce ancor prima degli
avvocati, l´ordinanza d´arresto
con tutti gli allegati.
La notizia è forte, anche se è un gran
cazzata:`Organizzava una rapina
questa banda armata.´
Ganzer è sorridente, la Lorenzetti non
è da meno, si congratulano a
vicenda, hanno fatto il pieno.
Dopo le tempeste di Perugia e di Milano
la governante e il militare si
danno la mano,
dopo tante nuvole uno sprazzo di
sereno.
Da quel 23 ottobre sono passati mesi in
totale isolamento,
Quanto dovrà durare ancora questo
tormento, per il magistrato dipende dall´atteggiamento.
"Nessuna confessione restino in
prigione, nessun pentimento stiano in
isolamento."
Accuse senza fondamento non danno
confessione, i ragazzi non danno
collaborazione,
ma per giustificare questa avventura
occorre almeno un´abiura,
da Michele non avran mai quello,
restano chiuse le porte del cancello.
Michele i tuoi vent´anni son duri come
sassi, li possono spezzare ma si
debbon rassegnare,
i sassi non si possono piegare.
Andrea è come te, vent´anni e uomo
vero.
Hai guardato in faccia gli occhi del
potere, con il coraggio antico di chi
ha fede.
Fede nelle idee di libertà e
uguaglianza, di chi dall´alto guarda la
proterva ignoranza,
dell´arrivista che ad occhi bassi
avanza.
Ostaggi di un teorema di questi nostri
tempi che utilizza leggi degli anni
venti
e così Michele e Andrea
sono stati condannati a essere terroristi prima
di esser processati.
Delle accuse non c´è prova, non esiste
l´associazione, è stata inventata
per tenervi in prigione.
Il Generale molto esperto che sa di
tutto questo, ha già dichiarato li
abbiam fermati prima degli attentati.
Vogliono l´abiura, vogliono la
confessione solo per questo vi tengono in
prigione.
AURELIO FABIANI COMUNISTA,
PADRE DI MICHELE L´ANARCHICO
BILANCIO DI FINE ANNO AVae-m
In alcuni casi, come si è visto e
dimostrato nella documentazione anche medica allegata nei nostri siti, ci sono
state delle autentiche manovre oscure di sabotaggio ed oscuramento delle nostre
denunce anche in ambito di movimenti che avrebbero invece dovuto continuare ad
esprimere solidarietà alla nostra attività (cosa che fecero con le
presentazioni del libro La tortura nel Bel Paese) ma non successivamente. Se
questa critica riguarda anche l’insieme del movimento
marxista-leninista-maoista in Italia, va detto che nella attività di questo
movimento vi sono state difficoltà ed atti repressivi che rendono in qualche
misura spiegabile questa mancanza di iniziative (ma non di solidarietà
umanamente espressa), d’altronde è rivolta in particolare a forze della sinistra,
dando noi per scontato che Forza Italia e la destra fascista e post-fascista è
comunque al corrente di queste cose e ne è in qualche modo stata propugnatrice
durante il governo Berlusconi 2; ci rivolgiamo in particolare quindi a queste
forze:
Queste ed altre fattualità ci
spingono ad alcune riflessioni, sia attorno a Paolo Dorigo che ad altre
Vittime, riteniamo che:
a) Ci siano anche forze
non istituzionali che sono interessate a che esista questa zona d’ombra delle
trasmissioni illecite entro cui si muovono farabutti di ogni specie, nazisti,
malavitosi in divisa e non, e forze carcerarie, forse anche non solo di regime.
Questo come conseguenza alla mancanza di risposte a Paolo Dorigo –oltre che
militante politico, Artista riconosciuto, Professionista informatico,
cittadino- (che ha scontato ingiustamente oltre 14 anni di detenzione sinora
senza alcun risarcimento), i cui VERI NEMICI sono da ricercarsi forse in
personaggi che sono considerati A TORTO dei “rivoluzionari”. Anche Maurizio
Bassetti, che subisce torture a distanza, è oltre che perseguitato dalla
magistratura ordinaria, colpito da interessi che partono dall’alto ossia in
relazione alle sue pubbliche denunce sin dal 1994.
b) Ci siano anche forze istituzionali,
legate ai servizi pschiatrici, responsabili o corresponsabili di trattamenti
torturatori ai danni di persone o segnalate ai servizi psichiatrici, o che
hanno subito temporanee TSO (O ADDIRITTURA CHE SI TROVANO PERMANENTEMENTE IN
OPG O CLINICHE NEUROLOGICHE) e che costituiscono un numero esorbitante di
cittadini-e torturati-e, A CUI NESSUNO PRESTA ATTENZIONE.
c) Ci siano anche forze economiche e
socio-politiche o private di natura locale, oltre che forze repressive a
livello locale, interessate a tenere sotto “osservazione”, “massima sorveglianza”,
“elevato indice di vigilanza”, “controllo preventivo” e quantaltro, cittadini-e
italiani-e, quasi tutti che non sono mai stati arrestati o carcerati, i quali
hanno avuto la colpa o di non essersi sposati, o di essersi negati a matrimoni
preparati in famiglia, o di non aver avuto nella vita giovanile una condotta
regolare dal punto di vista del Parroco del paese, o di avere avuto genitori
sbandati, e via dicendo, ai quali è impedito di vivere una esistenza normale
avendo una interferenza permanente.
d) Ci siano anche forze
economiche nel settore della ricerca medica, psicologica, psichiatrica,
farmacologica, neuroscientifica, che sono interessate a sfruttare
economicamente la mente di persone delle suddette categorie, anche detenuti ed
internati, proponendo nel frattempo loro di firmare carte false di accettazione
di presunte “ricerche scientifiche”.
Riteniamo anche che il silenzio
perdurante, la mistificazione, le calunnie alle spalle e le pressioni e
manipolazioni mentali ai danni di Vittime meno robuste sotto il profilo della
tenuta, siano tra le armi fondamentali utilizzate per deviare le attenzioni di
quelle parti oneste e sensibili delle forze dell’ordine e della magistratura,
che sarebbe sciocco definire in assoluto inesistenti, i quali ricevono in
continuazione senza dubbio continue sollecitazioni di pericolose attività o
rischi per la collettività di cui sarebbero soggetti le persone (Vittime
torturate) definite come “pericoli pubblici” od altre amenità.
Riteniamo che le varie forze sociali siano del tutto
colpevoli nel non voler capire le nostre denunce e nel continuare a mantenere
una posizione di INTERLOCUZIONE INDUBBIA con gli uffici pubblici e privati,
cooperanti esterni o parzialmente interni alle istituzioni (es. il circolo
“Amanda” di Milano ed altri simili strutture anche appartenenti al Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria e difficilmente sconosciute all’Arma dei
Carabinieri, alla DNA, alla DIA, alle varie Digos, Nocs, Gis, ecc.), poiché
queste strutture stanno lentamente, dietro la gestione AGGIUNTIVA degli omicidi
passionali (che secondo noi sono commessi da persone interferite mentalmente,
in qualche modo pilotate a delitti di grande peso e di indubbio interesse
morboso dell’opinione pubblica), prendendo un peso occulto di rilievo nella
stessa vita sociale e politica del Paese, e nel frattempo danno spazio alle
CALUNNIE che sono volte ad ISOLARE le Vittime che coscientemente, come noi,
combattono battaglie su battaglie 24 ore al giorno per resistere al tempo di un
supplizio che definire nazista è insufficiente.
Diciamo queste cose anche
perché il livello ed il numero delle “coincidenze” che avvengono alle Vittime,
è tale e tanto da dare a noi, Vittime, la certezza che le cose che ci vengono
comunicate PRIMA che avvengono o le azioni di impedimento al sonno poche ore
prima di importanti avvenimenti di natura amministrativa od economica, fanno
parte perfettamente dell’applicazione del G.A.S. (creazione della Sindrome di
Adattamento Graduale), tale che non sarebbe attuabile senza notizie di natura
riservata appartenenti a corpi amministrativi di polizia, economici,
lavorativi, ecc.
Si è individuata la
necessità di una denuncia unica nazionale, ma abbiamo degli enormi problemi a
trovare un Avvocato di rilievo che si assuma coscientemente il compito di
condividere con noi questa battaglia.
Il che ci conduce alla
conseguenza che le Forze Politiche istituzionali siano perfettamente al
corrente di quanto ci accade e ne condividano gli usufrutti in termini di
controllo sociale e politico anche volti a sabotare attività di natura sociale
come la costruzione del sindacato di classe, e attività simili.
…
perché nessuno in nessun
caso per nessuna motivazione può avere alcuna legittimità all’utilizzo di
queste tecniche tecnologie e forme di pressione e tortura permanente, di
induzione al suicidio e di tentato omicidio (armi “non letali”)
dal punto di vista delle Vittime
riteniamo queste attività si ravvisino ai nostri danni come interesse privato
con l’utilizzo di ogni genere di reato (tentato omicidio ed induzione al
suicidio compreso),
dal punto di vista dello Stato
sorto dalla Costituzione del 1947, i danni riguardano la natura pulita delle
amministrazioni, la loro trasparenza, l’impedire che forze fasciste si
infiltrino nella polizia, nelle carceri, nella magistratura, nelle scuole ed
università, negli ospedali; i danni riguardino anche la progressiva
privatizzazione dei servizi sociali che vengono trasformati in feudi ove anche
questi trattamenti trovano un loro “leit motif”
dal punto di vista dei cittadini
e delle forze sociali, che l’esistere ed il persistere di questi sistemi,
cercando di portare molti di loro al ruolo di co-partecipi alla tortura
socialmente indotta e praticata, travisi del tutto la natura della società e
dello stesso conflitto tra forze economiche, sociali, di classe insomma,
portando lentamente la società a due categorie di oppressi ed oppressori che
trascendono il dato sociale ed identitario proprio per spogliare i cittadini di
ogni potere di intervento.
gli obiettivi
I nostri obiettivi quindi, non
sono parziali e riguardano l’intera società.
Alla società, raccoglierli.
31-12-2007
PER MICHELE FABIANI
Mentre in Umbria continua il terrorismo ganzerista protetto dal
"partito democratico" al potere, abbiamo appreso alcune notizie sul
trattamento che gli aguzzini e serpenti che gestiscono le carceri stanno
imponendogli:
gli è stata cambiata la cella, è stato messo in una cella in fondo alla
sezione dove si trovava, senza nessun altro vicino, e gli sono vietati generi
di prima necessità e di necessità anche psichica, come lo specchietto ove
potersi vedere la mattina. QUESTA MISURA, in particolare l'averlo messo IN
FONDO ALLA SEZIONE, sta a significare che Michele è già adesso OGGETTO DI
ATTACCHI RADIO DA PARTE DELLA "SALA REGIA" DI QUEL CARCERE. LO SI STA
GIA' TORTURANDO TECNOLOGICAMENTE, e si gioca sul fatto che lui, prima di
accorgersene, penserà di essere depresso per le privazioni impostegli.
Noi come AVae-m riteniamo che sia in atto da parte della rete
emergenziale semiclandestina interna allo Stato e protetta da TUTTI I PARTITI
(cioè anche da quelli che vilmente hanno bisogno di "prove" per
capire che ai nostri occhi il cielo appare blu con il sole e rosso al tramonto
se non piove) un tentativo di dimostrare che CHI AIUTA L'AVae-m PAGA UN PREZZO.
Noi come AVae-m riteniamo che il prezzo della galera a vita lo debbano
pagare gli aguzzini nazisti che praticano le torture tecnologiche, con le scuse
più o meno strampalate della "rieducazione" o di qualsivoglia altra
natura.
LIBERTA' PER MICHELE FABIANI E PER TUTTI GLI ANARCHICI INQUISITI
ARCHIVIAZIONE DELLA MONTATURA CONTRO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI
CLASSE
GIU' LE MANI DALL'AVae-m E DAI SUOI SOSTENITORI
IN CARCERE I ROS ED I NAZISTI TORTURATORI DI QUALSIASI PARTITO O FORZA
ISTITUZIONALE O MENO APPARTENGANO
I VILI ED I TIMOROSI TORNINO A REAGIRE ALTRIMENTI L'ITALIA DIVENTERA'
PEGGIO DEL III REICH
W LA COSTITUZIONE ANTI-FASCISTA !
14 dicembre sito AVae-m
Dopo questo
articolo abbiamo appreso dalla mamma di Michele Fabiani che la situazione, da
lui denunciata in una lettera di una settimana fa, sarebbe rientrata
"nella normalità". Circa il carcere di Capanne, va detto che è
"nuovo" e costruito con criteri di "massima sicurezza".
7 ELEMENTI PROBATORI CONTRO LA IGNORANZA ED IPOCRISIA DELLA
SINISTRA PARLAMENTARE
SERVE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE DAL BASSO E NON SARA' CERTO PAOLO
DORIGO A SUBIRE L'ESISTENTE PER IMPEDIRLA !
LA
LATITANZA DELLA SINISTRA DI FRONTE ALLE NOSTRE DENUNCE ED A BEN 3 CASI
REFERTATI DA PRIMARI DI RADIOLOGIA DEL VENETO, DIMOSTRA CHE IN ITALIA
NON ESISTE NELLA SINISTRA PARLAMENTARE UNA AUTENTICA CULTURA DEI DIRITTI
UMANI
QUI AL PUNTO 5 LA TESTIMONIANZA CHOCK DI ALDO GALVAGNO SULLE
AFFERMAZIONI DEL SEN.RUSSO SPENA A PROPOSITO DEL MANCATO IMPEGNO DI
RIFONDAZIONE COMUNISTA A TROVARE DEI MEDICI CHIRURGHI DISPONIBILI AD ASPORTARE
CORPI ESTRANEI DAL CAPO DI ALCUNE VITTIME DI CONTROLLO MENTALE E TORTURA
TECNOLOGICA COMPRESO PAOLO DORIGO, SCRITTE DA ALDO GALVAGNO, CURATORE DI
SIPORCUBA.IT
ELEMENTO
1:
Il
silenzio dei prigionieri rivoluzionari e da molti compagni a loro vicini sulle
nostre denunce dimostra che queste torture sono anche da molti di loro subite. Ripetutamente in materia è
intervenuto Marco Sacchi.
ELEMENTO
2:
Il
silenzio del signor PALMA, del COMITATO DI PREVENZIONE DELLA TORTURA, dimostra
che il CONSIGLIO D'EUROPA responsabile della CORTE EUROPEA DEI DIRITTI
DELL'UOMO, LATITA IN MATERIA e ha solo cercato di aiutare l'Italia a nascondere
questo scandalo. Abbiamo molta documentazione di questo silenzio del CPT.
ELEMENTO
3:
NESSUNO STA DICENDO NULLA SULLA MANCATA APPLICAZIONE DELLA SENTENZA DI CASSAZIONE DEL 1-12-2007 CHE DISPONE LA REVISIONE DEL PROCESSO A PAOLO DORIGO. Eppure 3.000 persone hanno firmato l'appello dei 26 intellettuali Cacciari e Saramago compresi-
ELEMENTO
4:
NONOSTANTE
L'AVae-m ABBIA PRODOTTO E STIA PRODUCENDO NUMEROSA DOCUMENTAZIONE ANCHE SU
ALTRI CASI, DAL LUGLIO 2006 IN POI NESSUNO PIU' STA ORGANIZZANDO CONFERENZE CON
NOI. ABBIAMO AVUTO SOLIDARIETA' RELATIVA ALLA RICHIESTA DI POTER ESPATRIARE DI
PAOLO DORIGO (appello Russo Spena dell'ottobre 2006) MA SONO STATI SINORA
BLOCCATI DAL 2005 AD OGGI BEN 6 TENTATIVI DI CUI 3 ALL'ESTERO, DI OPERAZIONE
CHIRURGICA DI ASPORTAZIONE CORPI ESTRANEI AL TIMPANO SX E NELLE TUBE DI
EUSTACHIO. ABBIAMO AVUTO ANCHE LA SOLIDARIETA' DELL'OISM A PAOLA SBRONZERI, E
POCHE ALTRE MENZIONI. LE DENUNCE DI MAURIZIO BASSETTI CONTINUANO A CADERE NEL
VUOTO. ALCUNE VITTIME SONO "DESAPARECIDOS".
HANNO
ARRESTATO CON UNA MONTATURA MICHELE FABIANI ED HANNO PORTATO IL LORO VELENO NEL
SINDACALISMO DI BASE.
Sul
punto non servono "dimostrazioni".
ELEMENTO
5:
IL
SEN.RUSSO SPENA ASSICURA DI NON CONSIDERARMI UNO PSICOTICO MA NON MUOVE UNA
FOGLIA DEL SUO PARTITO PER PERMETTERMI DI ESSERE OPERATO.
ELEMENTI NOTI A TUTTI
REFERTO PRESENTATO IN CONFERENZA STAMPA IL 13-4-2007 e ampiamente
ripreso da Corriere del Veneto (CDS) e Gazzettino del 14-4-2007
"Al Sig.Paolo Dorigo
Ho visto la documentazione TC eseguita presso la radiologia di Dolo
e presso la neuroradiologia di Mestre: ho inoltre avuto modo di vedere le
pubblicazioni sul "controllo mentale e torture ...il nazismo soft" a
cui mi riferirò per discutere alcune tesi ivi esposte. (...)
Per quanto riguarda LA SCANSIONE TC RIPORTATA A PAG.32 (SOTTO) NON
CORRISPONDE ANATOMICAMENTE ALLO ZIGOMO COME RIPORTATO MA AD UNA SEDE
ANATOMICAMENTE CORRISPONDENTE ALL'OSTIO FARINGEO DX E SIN DELLA TUBA AUDITIVA.
HANNO DENSITA' DI TIPO CALCIFICO ED ASPETTO "A CORONA DI PERLE"; NON
SONO DI RISCONTRO USUALE. TRA LE IPOTESI "MEDICHE" SI POTREBBE
IPOTIZZARE TRATTARSI DI PRECIPITATI CALCIFICI IN SEDE DI VECCHIO PROCESSO
INFIAMMATORIO CHE TUTTAVIA NON RISULTA IN ANAMNESI.
IL REPERTO RELATIVO ALLE IMMAGINI DI PAG.29 ALL'ORECCHIO ESTERNO
SIN.: LA MILLIMETRICA IMMAGINE NELLO SPESSORE DELLA PARETE ANTERIORE DEL
CONDOTTO UDITIVO ESTERNO, DI RELATIVA IPERDENSITA' RISPETTO AI TESSUTI MOLLI
ADIACENTI, NON HA CARATTERISTICHE DI CALCIFICAZIONE PARA-AURICOLARE, HA BASSA
DENSITA', INFERIORE A QUELLA DEL CALCIO E PARAGONABILE A QUELLA CHE IN TC
CORRISPONDE A CARTILAGINE."
RICHIESTA DEL 28-6-2007 DI EVENTUALE OPERAZIONE CHIRURGICA SINORA
SENZA UN CHIRURGO DISPONIBILE, FATTA DAL MEDICO DI FIDUCIA, reperibile in
http://www.paolodorigo.it/richiestaconsultochirugicoperasportazione.jpg
La testimonianza di ALDO GALVAGNO, curatore di SIPORCUBA.it:
----- Original Message -----
From: siporcuba@fastwebnet.it
To: AVae-m
Sent:
Wednesday, December 05, 2007 8:08 PM
Subject: riassunto
Di
seguito riassumo la mia conoscenza con Paolo Dorigo.
Casualmente,
ho incontrato in rete il sito www.paolodorigo.it e, leggendolo,
spontaneamente mi sono offerto -per quanto potevo- ad aiutarlo per far
conoscere la sua situazione.
Dopo
un breve contatto conoscitivo seguito anche da un incontro personale a Roma, mi
sono attivato, attraverso le mie conoscenze cubane, per tentare di trovare la
disponibilità da parte di qualche struttura ospedaliera cubana, di poterlo
operare per estirpare i corpi estranei che, da analisi pregresse, risultano
essere sito nella testa di Dorigo.
Per
quanti tentativi abbia fatto e conseguenziali solleciti, da Cuba finora, non è
giunta alcuna risposta positiva e, al contrario, il problema pare essere
strettamente legato alla politicizzazione di un tale atto anche se, nessun
rifiuto specificato formalmente, è in mio possesso ma solo considerazioni fatte
a voce dai miei contatti.
Seguendo
il suggerimento di Paolo Dorigo, mi sono messo in contatto con il Sen. Giovanni
Russo Spena, da me spesso incontrato in precedenza in riunioni o manifestazioni
a favore di Cuba, esponendogli il problema di Paolo che il senatore ben
conosceva, avendogli scritto la prefazione ad un libro di denuncia delle
vittime mentali.
In
questa telefonata (appariva chiara l'indisponibilità del Senatore in quanto
impegnato in altre cose) Russo Spena diceva che
bisognava verificare come fossero realmente le cose, in quanto, non riteneva
possibile che la storia corrispondesse totalmente alla verità, dato il fatto
che alcuni medici compagni non avevano confermato oggettivamente quanto
denunciato e, al contrario, Dorigo poteva essere genuina vittima di
problemi di natura personale come coloro che sono perseguitati da psicosi più o
meno inconsce. Quanto è quanto emerso da una conversazione di pochi
minuti. Il senatore Russo Spena si era dimostrato disponibile ad incontrarmi in
un altro momento perchè, allora, decisamente occupato dalla situazione
politica. Ho tentato un paio di volte a cercarlo al cellulare però non trovando
libera la linea non più contattandolo in seguito per miei problemi personali
che mi distoglievano dall'insistere per avere un appuntamento.
Con
Paolo Dorigo ho tuttora rapporti telefonici non avendolo più incontrato pur
continuando ad insistere presso le mie conoscenze cubane a tentare di farlo
operare.
In
fede.
Aldo
Galvagno
ELEMENTO
6:
E'
STATO PROPRIO DANIELE FARINA DEL "LEONkAVALLO" A FARE EMENDAMENTI SU
EMENDAMENTI ALLA LEGGE SULLA TORTURA DELLA CAMERA, SICCHE' LA LEGGE E' SALTATA
DI NUOVO (DAL 2003 E' LA TERZA VOLTA). DA NOTARE CHE DANIELE FARINA E' DEL PRC
E IL SUO CAPOGRUPPO E' RUSSO SPENA.
(LA PARTE AGGIUNTIVA SULL'ELEMENTO 6 E' STATA RIMESSA DOPO CHE
SUCCESSIVAMENTE AD UN CHIARIMENTO, ERA STATA TOLTA DALLA MAIL PREPARATA IERI
SUL DESKTOP)
Sul
punto non servono "dimostrazioni", è cronaca parlamentare.
ELEMENTO
7:
ALESSANDRO MANTOVANI GIA' REDATTORE DI GIUDIZIARIA DEL "MANIFESTO",
CHE DAL 2003 AL 2005 AVEVA SEGUITO LA LOTTA DI SOSTEGNO ALLA LOTTA DI PAOLO,
AVEVA DETTO A PAOLO CHE ALLORQUANDO VI FOSSERO STATE REFERTAZIONI MEDICHE, IL
MANIFESTO AVREBBE DEDICATO UNA PAGINA INTERA AL CASO. ORA CHE DI REFERTAZIONI
MEDICHE CE NE SONO DUE (UNA RADIOLOGICA ED UNA RICHIESTA DI INTERVENTO DEL MIO
MEDICO CURANTE) E LUI LAVORA AL "CORRIERE" DI BOLOGNA, "IL
MANIFESTO" NON PUBBLICA PIU' NULLA IN MATERIA ED ANZI SI E' FATTO PAGARE
IN DENARO SONANTE GLI ANNUNCI DEL LIBRO "LA TORTURA NEL BEL PAESE".
INOLTRE INFAMI EX APPARTENENTI ALLA LOTTA ARMATA OFFENDONO E DIFFAMANO PAOLO
DANDOGLI DEL "PAZZO" IN ROMA SIA PARLANDO CON ALESSANDRO MANTOVANI
CHE IN ALTRI AMBITI.
Sul
punto esistono numerose mail tra il sottoscritto e Alessandro Mantovani.
Mi riferisco a Michele Fabiani uno dei cinque giovani
compagni arrestati il
23 ottobre scorso a Perugia, con la solita operazione spettacolare, ossia
Ros incappucciati, elicotteri e tutta la paratura che abbisogna per fermare
i CRIMINALI e le solite immagini televisive che esortavano a stare sicuri
che una nuova cellula terrorista era stata beccata.
Prima di Michele voglio parlare un po' di Perugia e di altro caso
giudiziario lì avvenuto senza altrettanto clamore.
L'8 maggio 2007 furono arresati 2 magistrati e 2 costruttori per
corruzione
in atti giudiziari, l'inchiesta riguardava un presunto giro di fatture per
operazioni inesistenti dell'ammontare di nove milioni di euro
http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/cronaca/perugia-arresti/perugia-arresti/perugia-arresti.html
Da altro articolo si viene a sapere che il costruttore in questione era
stato già inquisito e rimesso in libertà
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/05_Maggio/08/perugia_arresti_cassazione.shtml
Faccio questo richiamo non perché io aderisca al coro giustizialista che
vuole tutti "in galera in galera" ma per sottolineare come poi la
natura e
la qualità dei crimini sia diversa, e come la tolleranza dei media verso
alcuni crimini sia finalizzata a suscitare allarme solo per certi per
parlare chiaro nove milioni di euro per presunto riciclaggio sono cose su
cui la popolazione può stare tranquilla, delle scritte sui muri e il fatto
di proclamarsi anarchici deve destare paranoia sociale.
Nulla di nuovo sotto il sole di questo nostro bel paese mi può dire
qualcuno, e giustamente, però la cosa a me, per quanto smaliziata, ha
colpito specialmente leggendo la lettera che Michele ha mandato dalla
galera, perché in quella lettera si legge come alla diversa natura e qualità
dei crimini corrisponda una diversa natura e qualità degli uomini.
Leggendo la lettera di Michele, l'ho riconosciuto tutto intero, un
giovane
compagno di venti anni, solare e schietto che non ha nulla in comune con
l'immagine truce che di lui si è creata ad arte.
E malgrado io non condivida le sue posizioni ideologiche, ho tutto il
rispetto e la massima stima
per alcune sue considerazioni che ho trovato molto profonde.
E mi riferisco a tutto il suo discorso in cui si dichiara PRIGIONIERO
RIVOLUZIONARIO
in cui fa un discorso profondo sulla libertà; Michele dice:
io ero prigioniero anche prima di essere arrestato, come lo siamo tutti ,
consapevolmente o no, tutti siamo prigionieri ."Quando ci alziamo la
mattina
per andare a lavorare, quando passiamo gli anni più belli della nostra vita
sprecati su una macchina, quando facciamo spesa, quando non possiamo farlo
perché mancano i soldi, quando li buttiamo via i soldi per delle cazzate
(vestiti, aperitivi, sigarette non c'è differenza) quando guardiamo la tv
che ci fa il lavaggio del cervello, che cerca di terrorizzarci con morti,
omicidi, rapine (quando in 15 anni gli omicidi sono diminuiti del 70%) così
che noi possiamo chiedere piu' telecamere, piu'sbirri, piu' carceri, pene
sicure, quando se c'è una pena davvero sicura a questo mondo è quella che
incatena lo sfruttato alle sue condizioni."
Ecco questo è Michele e questa è la sua colpa vera e reale, il fatto di
avere coscienza del fatto che non siamo liberi e
di volere comunicare ad altri questo dato incofutabile. Questo scontento che
tanti sentono serpeggiare
nel loro intimo e di cui non sanno farsi consapevoli, il crimine di
Michele
è di voler far essere consapevoli gli altri di questa
prigione reale ed effettiva che è la vita quotidiana imposta dal Sistema
Capitale.
E QUESTO A ME BASTA PER ESSERE DALLA SUA PARTE.
Caro, dolce Michele che senza eroismo dichiara anche la sua paura della
galera, che possa segnarlo in maniera definitiva,
e in quelle parole ritrovo il ragazzo tenero che conosco, che mi è stato
accanto a confortarmi per la perdita di Huambo.
Michele voglio rivederti presto fuori per abbracciarti e per spiegarti pure
che il materialismo dialettico, non vuole dire ridurre tutto alla
materialità ma è ben altra cosa.
Un saluto di amore e Libertà da conquistare a Michele
e agli altri giovani di questa ennesima montatura.
Un saluto di amore e libertà da conquistare
a l'umanità intera
Vittoria
L'avamposto degli Incompatibili
www.controappunto.org
Difesa al tribunale per il riesame, dell'Avvocato Trupiano, per Michele Fabiani e Fabrizio Reali Roscini. Rimangono in carcere dopo la scarcerazione di Fabrizio, i domiciliari a Dario e Damiano, Michele Fabiani ed Andrea Dinucci. Si vocifera che lo Stato imperialista voglia trasferirli in carceri speciali. I bastardi non hanno misura né concezione alcuna della Costituzione e della sacralità della Libertà che non può essere sfiorata se non in ragione di gravissimi motivi e non di minchiate dei ros !!!
Lettera dal carcere di Perugia
Friday 09 November, 2007 17:07 by Michele Fabiani
Abbiamo ricevuto questa lettera di Michele Fabiani un compagno anarchico
arrestato 15 giorni fa a Spoleto con l'ormai collaudata accusa di associazione
sovversiva, che desidera venga fatta girare il più possibile.
Siccome la lettera è stata scritta con caratteri eccessivamente piccoli ed
alcune parole risultano incomprensibili, abbiamo messo dei puntini di
sospensione per le parole che non siamo riusciti a comprendere. Il senso del
discorso rimane comunque abbastanza chiaro per cui abbiamo deciso di metterla
comunque in circolazione.
Alcuni compagni viterbesi
Sono Michele Fabiani, detto Mek come direbbero i giudici eh eh eh. Vorrei che
questo scritto girasse il piu' possibile, non so ancora se dovro 'fotocopiarlo
o se dovro' ricopiarlo a mano per cercare di mandarlo il piu'possibile in giro.
Dalla seconda media mi chiamano Mek perche' per spirito di contraddizione tifavo
la Maclaren....
Ho appena scoperto che di sfortune ne ho avute di 2 in 2, la macchina di
Agnelli e Montezemolo vince i mondiali e io finisco in galera. Martedi 23
ottobre, 5 brutti uomini dell'arma dei carabinieri (2 erano cosi' brutti che si
sono messi il passamontagna) irrompevano in casa mia e la mettevano
completamente sottosopra e mi arrestavano con il fascistissimo articolo 270bis
(scritto dal ministro Rocco per la ........ di Mussolini). I reatia ssociativi
come l'art. 270 bis e 270 permettono di arrestare qualcuno non per cio' che ha
fatto ma per come la pensa, perchè fa parte di qualche fantomatica associazione
che lo stato decide di non tollerare. Basti pensare che uno di noi 5 rinchiusi
in isolamento giudiziario da quasi 2 giorni e da oggi in e.i.v. è accusato solo
di aver fatto una scritta su un muro. Ci pensate? Tre volanti dei
carabinieri........., i mitra. I Ros..... dell'elicottero, le telecamere, il
carcere, l'isolamento, l'e.i.v. per una scritta su un muro.
Sono poi stato portato alla caserma dei carabinieri di spoleto e poi a quella
di perugia, infine a carcere. Il primo momento ....... comico della ..... è
stato il trasferimento tra la caserma di Perugia e il carcere: il
"bravo" agente che guidava la macchina, terrorizzato dal fatto che
gli stavano dicendo che da un momento all'altro i miei compagni avrebbero
attaccato il mezzo e mi avrebbero liberato (o forse semplicemente rincoglionito
dal mio continuo chiacchierare) si è sbagliato strada e ha fatto il giro 2
volte della stazione ferroviaria.
In carcere mi stanno trattando bene, non mi hanno mai toccato, in titti i sensi
(neanche per gli spostamenti). La cella è molto sporca, c'è un tremendo
.......... al muro con un armadietto inchiodato ed un letto inchiodato per
terra ed alla parete. Oggi è ....... e abbiamo anche la tv. Resta il divieto di
comunicare tra noi che è la cosa peggiore. Ho visto le immagini del tgr
........ che eravate fuori durante gli interrogatori eravate tanti! Sono stato
tanto felice, purtroppo da dentro non vi abbiamo sentito. Ho risposto alle
domande non perchè io riconosca qualche valore alla magistratura, ma per il
semplice motivo che nelle motivazioni del nostro arresto c'erano scritte
talmente tante stronzate che ho ritenuto importante contraddirle subito, pur
senza essermi mai consultato con gli avvocati, per la corretta esposizione dei
fatti, per la libertà di tutti noi. Talmente tante erano le falsità, le
contraddizioni, gli errori grossolani del pm che era di importanza strategica
distruggerle immediatamente. Nessuno tema o si rallegri: io ero, sono e resto
un PRIGIONIERO RIVOLUZIONARIO. Lo ero un prigioniero ed un rivoluzionario anche
prima di martedi: siamo tutti prigionieri, tutti i giorni. Quando ci alziamo la
mattina per andare a lavorare, quando, quando passiamo i migliori anni della
nosta vita sprecati su una macchina, quando facciamo spesa, quando non possiamo
farlo perchè non abbiamo i soldi, quando li buttiamo via i soldi per delle
cazzate (vestiti, aperitivi, sigarette non c'è differenza) quando guardiamo la
tv che ci fa il lavaggio del cervello, che cerca di terrorizzarci con morti,
omicidi, rapine (quando in 15 anni gli omicidi sono diminuiti del 70%) così che
poi possiamo chiedere piu' telecamere, piu'sbirri, piu' carceri, pene sicure,
quando se c'è un assassino a questo mondo è quello che in catena lo sfruttato
alle sue condizioni. Io non ho mai detto sono un uomo libero, in pochi possono
dirlo senza presunzioni. Se io fossi un uomo libero, andrei tutti i giorni
sulla cima del monte ........ in estate con le mucche e le pecore e in inverno
con la neve, e dopo aver raggiunto faticosamente le cime andare a nord ovest,
la valle .......... nello spoletino come si diceva una volta, fuori a nord est
lo .......... e il vettore quasi sempre liscio dietro e poi via verso est tutti
gli appennini che cominciano da lì, fino a sud dove ci sono quelle meravigliose
foreste. E forse ripensandoci neanche lì sarei davvero libero.
Perchè la valle ......... è piena di cave, di capannoni, di fabbriche, di
mostri che devono essere combattuti. Ma mancano gli eroi oggi mentre di mostri
ce ne sono anche troppi. Quindi io non sono un uomo libero, il dominio non è
organizzato per prevedere uomini liberi, pero' sono un rivoluzionario, un
prigioniero rivoluzionario. Proprio perchè io sono un rivoluzionario che mi
hanno "formalizzato" la loro carcerazione martedi. Lo sapevo gia' di
essere un prigioniero, prima che un giudice me lo dicesse. Certo questa
prigione è diversa da quella fuori. Qui vedi tutti i giorni, in maniera limpida,
simbolica e allo stesso tempo materiale quali sono i rapporti di forza del
dominio; dove c'è chiaramente e distintamente l'uomo con i suoi sogni, i suoi
amori, il suo lottare e il sistema, le sbarre, le catene, le telecamere, le
guardie: potremmo dire ironicamente che da un punto di vista filosofico qui le
cose son piu' semplici: il sistema cerca di annientare l'individuo, l'individuo
cerca di resistere. Ovviamente l'uomo qui sta peggio .......... . Dopo qualche
giorno la gabbia te la trovi intorno alla testa, è come se avessero costruito
un'altra piccola gabbietta precisa precisa intorno alla tua testa. Con il
cervello che ragiona ma non ha gli oggetti su cui ragionare, con la voglia
incontenibile di parlare e non c'è nessuno, di correre e non c'è spazio, quando
mi affaccio alla finestra vedo un altro carcere con altre sbarre, non si vede
un filo d'erba, una collina (neanche durante l'aria che faccio in una stanza
piu' grande). Fuori dalla tua gabbia c'è un altra gabbia. La mia paura è che
queste ........... mi rimangano anche quando esca ......... la lotta per non
..................... diventera' il fine della mia vita. Nel carcere
"formale" l'uomo combatte contro se stesso, mentre nel mondo fuori il
rivoluzionario deve combattere una guerra contro entita' oggettive. La mia
paura è che ci si dimentichi di questi 2 livelli di scontro, che anche quando
usciro' ci sara' questa gabbia intorno alla mia testa che mi ............ e mi
dice di non prendere a calci la porta della cella e di mettermi ad urlare. Non
solo l'uomo ......... il mondo, ma in galera l'uomo............. anche se
stesso: come distruggiamo la montagna, così qui distruggiamo la nostra mente:
il rapporto è tutto mentale qui. E' di questo che voglio liberarmi, voglio
uscire e continuare ad avere una capacitàdi ............. oggettivo della
realtà. Qui questa capacità rischio di perderla.
Mentre fuori innaffiando un seme e facendo crescere una pianta si ha
un'interazione fisica con il mondo qui la cosa è tutta psicologica. Lo scontro
è fisico solo ad un primo livello, con i muri che non mi fanno uscire, ma in
realtà la guerra è anche con i nostri fantasmi. I muri sono troppo materiali
per essere reali. Sbagliano i marxisti quando riconducono tutto alla materia.
La realtà è una sintesi in cui l'uomo colloca se stesso tra il mondo e le sue
idee. In galera purtroppo questa sintesi è pericolosamente, troppo incentrata
sulla mente.
Ai compagni che scrivono che non trovano parole dico di togliere queste bende
che ne abbiamo troppo bisogno. Scriveteci a tutti e 5. Vorrei che qualcuno
dicesse a Miko che le mando un bacio.
Mek un anarchico in cattivita' 26/10/07
Il Movimento rivoluzionario internazionale, sigla che dà asilo agli estremisti
di mezzo mondo, aveva dettato la linea da tempo: «Fare delle fabbriche le
fortezze del comunismo». E le ultime indagini italiane
fanno temere che non si tratti di parole al vento.
Queste
caccole pensano che il comunismo sia anticostituzionale dimenticano che sono
comunisti la maggior parte dei partigiani e dei caduti che hanno costruito
l’Italia repubblicana.
E dimenticano
che il LAVORO è la base della nostra società e NON lo sfruttamento.
A
febbraio, nel Nord Italia, da Torino a Padova, un’inchiesta della procura di
Milano ha portato in carcere con l’accusa di terrorismo 15 lavoratori e
un’altra ottantina sono stati indagati. Nei giorni scorsi la direzione
antimafia di Potenza ha fatto perquisire le case di 25 tra operai, impiegati e
infermieri con l’accusa di associazione eversiva, mentre la posizione di
un’altra trentina di insospettabili, tra cui alcuni insegnanti, è sotto esame.
Le due inchieste sono riferite ad aree politiche del tutto diverse. Evitiamo di entrare nel merito delle stronzate sulle due inchieste messe insieme in questo articolo, ma constatiamo l’univoca tendenza liberticida alle due.
Due informative della Digos, che Panorama ha letto in esclusiva, aiutano a capire lo scenario in cui si muovono le persone sospettate. In tutto già 150 presunti terroristi. Tra loro molti sindacalisti (sette arrestati militavano nella Cgil, che li ha immediatamente sospesi).
Non è finita. In numerose città sono in fase avanzata indagini delle Digos e dei carabinieri del Ros (il 23 ottobre hanno arrestato cinque presunti anarco-insurrezionalisti spoletini). L’allerta va da Napoli (a Pomigliano d’Arco è rinato Potere operaio) a Palermo (sotto controllo la Fiat di Termini Imerese), da Pontedera (dove ribolle la Piaggio) a Firenze (monitorate la Nuova Pignone e la Gkn driveline). Passando per i cantieri di Marghera e Taranto.
Secondo gli esperti dell’antiterrorismo, il clima odierno non consente sottovalutazioni. Gli operai italiani, siderurgici, metalmeccanici, portuali, sono arrabbiati. Sabato 20 ottobre a Roma sono scesi in piazza in centinaia di migliaia contro l’accordo sul welfare tra governo e sindacati confederali. E nelle fabbriche più importanti migliaia di no avevano già bocciato il patto con gli industriali (tabella a destra). Percentuali bulgare, come in Fincantieri o alla Fiat: a Pomigliano d’Arco le tute blu contrarie sono state il 90 per cento, a Melfi l’85.
Una rabbia che sempre più spesso viene intercettata da piccole sigle sindacali radicali pronte a dare voce a questo malcontento.
L’ultima relazione semestrale sulla politica informativa e della sicurezza preparata dai nostri 007 sottolinea il «rischio di infiltrazioni eversive in direzione del mondo del lavoro». Per gli analisti del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, l’ex Cesis) in certi ambienti le «tematiche occupazionali» vengono affrontate «in un’ottica estremista tesa a delegittimare i sindacati e a strumentalizzare le vertenze in una prospettiva rivoluzionaria». E così, nelle ultime settimane, risulta a Panorama, l’intelligence ha riattivato i suoi canali di monitoraggio nelle principali catene di montaggio.
Dopo gli arresti di febbraio dei militanti del Partito comunista politico-militare (l’ala movimentista delle nuove Br, erede della cosiddetta Seconda posizione) il ministro dell’Interno Giuliano Amato aveva sottolineato l’«affiancamento», tra i neobrigatisti, «dell’azione armata con un lavoro politico di inserimento nelle lotte sociali in fabbrica, nelle contestazioni contro la Tav, nelle proteste di periferia».
Gli stessi concetti espressi dal giudice Guido Salvini nell’ordinanza di custodia cautelare per i 15 presunti br fermati a febbraio. Il giornale clandestino Aurora, organo ufficiale delle nuove Br, nel terzo numero della primavera 2006 elencava le battaglie da portare a esempio: quella degli autoferrotranvieri milanesi, le proteste per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, le marce in Val Susa, gli operai in lotta a Melfi, la mobilitazione di Pomigliano d’Arco, le banlieue francesi.
Uno spirito che non è andato perduto, sebbene molti compagni siano finiti in cella. Infatti c’è chi è subito pronto a raccogliere il testimone. Dai centri proletari occupati Gramigna e La fucina di Padova e Sesto San Giovanni ai Comitati proletari per il comunismo di Foggia, Vicenza e Padova, ai Comitati d’appoggio alla resistenza per il comunismo (Carc), sparsi in tutta Italia e particolarmente controllati a Napoli e Bologna (dove è in corso un’inchiesta).
All’elenco
vanno aggiunte le sigle finite nel mirino della Digos potentina, guidata da
Guglielmo Santimone (sotto casa una manina gli ha disegnato una stella a cinque
punte con un mirino): lo Slai Cobas per il sindacato di classe e il Partito
comunista maoista (Pcm).
L’indagine
ha molti punti di contatto con quella milanese sul Pcp-m. Le due operazioni,
oltre alla suggestione dei nomi (Tramonto e Rosso di sera), mirano a
contrastare gruppi con linee simili (anche se il primo aveva un progetto
rivoluzionario in fase avanzata, arsenale compreso). Secondo gli investigatori,
entrambi teorizzano il modello maoista della guerra popolare di lunga durata e
la costituzione di cellule rivoluzionarie in ogni fabbrica. Non più piccole
avanguardie militari e clandestine, come le Br di Nadia Desdemona Lioce, ma
lavoratori «avanzati» capaci di combattere in prima fila le battaglie
sindacali. Alla luce del sole.
Per
esempio a Melfi alcuni degli indagati facevano parte della rsu aziendale, hanno
cercato l’accordo con altre sigle per portare avanti le loro sfide, hanno
fondato la Federazione dei metalmeccanici uniti. Obiettivo: allargare la base
del consenso nella prospettiva di «conquistare il maggior numero possibile di
avamposti per la rivoluzione proletaria mondiale».
Ma
per capire l’urgenza del problema delle infiltrazioni è utile leggere le due
informative della Digos (datate marzo 2006 e maggio 2007) alla base
dell’inchiesta potentina.
Le
carte in mano al pm Francesco Basentini raccontano la fase embrionale di una
cellula eversiva all’interno di una fabbrica (la Fiat di Melfi), a partire
dalla propaganda davanti ai cancelli. Per esempio, si legge nei documenti che
Massimiliano Gaeta, arrestato a febbraio su richiesta del pm milanese Ilda
Boccassini, ex membro del Cpc (Comitato proletario per il comunismo) foggiano,
è stato più volte segnalato dalle forze dell’ordine per i volantinaggi davanti
allo stabilimento. In quei mesi, secondo gli 007, viene sventato un attacco al
centro vernici della fabbrica.
Nello
stesso periodo il Cpc finisce sotto inchiesta per i rapporti con alcuni br
irriducibili rinchiusi nel carcere di Trani e pubblica un opuscolo intitolato
Reati associativi: imparare a difendersi. Poi Gaeta si trasferisce a Sesto San
Giovanni, dove diventa uno degli animatori del centro sociale La fucina, sede
dell’Aslo, l’Associazione per la liberazione degli operai. La stessa che in
questi giorni ha espresso solidarietà agli indagati di Potenza. Dunque Nord
chiama Sud e viceversa.
Gli
attivisti non sono molti, ma si spostano dove occorre formare le nuove leve,
come confermano i viaggi di Sergio Caprini, bergamasco, 47 anni, ex operaio
della Ponteggi Dalmine, indagato e poi assolto per banda armata. Nel 2005 si
trasferisce a Lavello, a pochi chilometri dalla fabbrica di Melfi, per
promuovere l’apertura di un circolo operaio. Non ha lavoro, ma una piccola
abitazione. Per conto di chi è sceso nel profondo Sud? Ufficialmente
rappresenta lo Slai cobas per il sindacato di classe.
Sulla
loro rivista La nuova bandiera è scritto: «Serve la formazione di quadri
operai, per togliere dalle mani dei “soliti noti del sindacato e della
politica” la direzione della lotta operaia, in funzione dell’obiettivo
strategico, il potere in mano alla classe operaia». L’Aslo condivide e in un
volantino esorta: «Organizziamoci tra operai, tra gente che vive la stessa
condizione di sfruttamento, al di là delle parrocchie sindacali. Solo così
abbiamo la possibilità di difendere noi stessi».
Ma
non sempre alle parole seguono i fatti. Lo Slai cobas ufficiale diffida i
fuoriusciti del Sindacato di classe dall’utilizzare la stessa sigla;
Alternativa sindacale, a Melfi, si scontra duramente con Palatrasio e soci.
Per
gli investigatori è chiaro che il sindacalismo non è la sola vocazione del
gruppo. Gli 007 pedinano Caprini e scoprono che a Taranto condivide per un
breve periodo l’appartamento con un trentenne, William Frediani, che dopo poco
viene arrestato con l’accusa di far parte delle Cellule di offensiva
rivoluzionaria.
Negli
internet point, secondo l’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna, l’ex
Sisde), utilizza un documento falso. Intanto intorno alla fabbrica,
all’imbrunire (da qui il nome dell’operazione, Rosso di sera), vengono
distribuite riviste eversive. Sui manifesti braccia toste stringono fucili in
un tripudio di bandiere rosse. Con la vernice i lavoratori «avanzati» danno un
nome alla rabbia dei colleghi spremuti dai turni di notte: Cpc, Pcm, nPci (il
clandestino nuovo Partito comunista italiano). Nella notte brilla qualche
stella a cinque punte. Le stesse scritte compaiono all’interno degli
stabilimenti. Sui muri e nei bagni. «Succede» ammettono alla Fiat. «E ogni
volta facciamo denuncia».
I
movimenti di Caprini e compagni insospettiscono gli agenti dell’Aisi, che
annotano: «Le precauzioni adottate in ogni occasione di incontri, la
sistematicità dei contatti tenuti secondo un rigido criterio verticistico, il
ricorso a internet con assoluta assenza di conversazioni telefoniche ricalca
perfettamente già notati schemi organizzativi».
Non
è finita: «Le ripetute presenze di Caprini a incontri tra pochi elementi scelti
è quindi da ritenersi come la penultima fase della costruzione di autonome
cellule di una stessa struttura prima di dare il via ad autonome azioni
coordinate da una riconosciuta direzione». La Digos è d’accordo: è così che
nasce la stella a cinque punte.
Ma
chi sono gli «elementi scelti» citati dagli 007? Personaggi noti nel mondo
dell’antagonismo, con biografie randagie ed esemplari. Secondo gli
investigatori il personaggio più carismatico è Ernesto Palatrasio, 60 anni,
coordinatore del Sindacato di classe, con precedenti contro l’ordine pubblico,
ideologo di matrice marxista-leninista-maoista, promotore di vari movimenti
radicali, da Rosso operaio a Proletari comunisti (con sezioni a Milano,
Bergamo, Ravenna e Palermo) dal Pcm a Soccorso rosso operaio.
La
moglie, Margherita Calderazzi, 56 anni, è responsabile del Movimento femminista
proletario rivoluzionario.
Fanno
parte del ristretto politburo anche Michele Passannante, operaio di 35 anni,
e Paolo
Dorigo, 48 anni, veneziano, rappresentante del Sindacato di classe nel
Nord-Est, condannato a 13 anni per l’assalto brigatista alla base Usa di Aviano
(Pordenone), ex militante del gruppo eversivo Comitati contro la repressione
(composto da ex brigatisti), marito di Alberta Bigiato, condannata
all’ergastolo per l’omicidio dell’ingegner Giuseppe Taliercio.
I giornalisti dimostrano qui una
squallida tendenza di amnesia storica. I Comitati contro la repressione NON
SONO MAI STATI GIUDICATI organismo eversivo e ben 19 imputati assolti nel 1992
(uno, Dario Rigolon, morì in conseguenza della detenzione), sono stati poi
anche risarciti per ingiusta detenzione.
Insomma,
curriculum pesanti, dove qualcuno prova a fare la rivoluzione, nel suo piccolo.
Per esempio a Milano, l’11 marzo 2006, quando parte della città viene devastata
dagli autonomi, partecipano agli scontri con la polizia altri due indagati,
Massimo Seghezzi, 34 anni, e Flavia Mapelli, 43 anni, entrambi bergamaschi,
operai «avanzati» della Tenaris Dalmine e della Triumph, con precedenti di
scontri.
Per
tutti il punto di riferimento è la rivolta delle banlieue parigine, dove molti
aspiranti rivoluzionari hanno contatti con alcuni latitanti. La rete
internazionale è la stessa per tutti, compresi gli arrestati di febbraio: passa
da Zurigo (dove vive Andrea Stauffacher, punto di riferimento dei rivoluzionari
continentali), Bruxelles, Barcellona, e spesso si ferma a Parigi.
Alla
fine di aprile del 2006 una decina di appartenenti alla presunta cellula potentina
parte per la Francia, pedinata dalla polizia. Alcuni scelgono l’aereo e si
imbarcano a Bergamo, altri viaggiano in pullman da Milano. Il 29 e il 30 aprile
partecipano tutti al meeting internazionale «Dalla rivolta delle banlieue alla
rivoluzione proletaria», organizzato dalle riviste La nuova bandiera e Drapeau
rouge. Di rivendicazioni sindacali non si parla. L’obiettivo è, secondo gli
inquirenti lucani, «quello di valorizzare la rivolta violenta e incendiaria
condotta nelle periferie francesi». Si inneggia alla «lotta per il potere
operaio» e all’«inizio di una guerra popolare per il liberare il nostro paese
dalle catene del capitalismo». A partire dalle fabbriche.
PREGHIAMO I COMPAGNI DI GIRARE AD OGNI ORGANO DI STAMPA
QUESTI DISPACCI, QUOTIDIANAMENTE. SIAMO FORTEMENTE SABOTATI E LIMITATI NELLE
NOSTRE POSSIBILITA' DI FORNIRE INFORMAZIONI.
1 dispaccio n.2 del 30-10-2007
A BREVE CONFERENZA STAMPA E
DOCUMENTAZIONE IN LINEA, FASCISTI SABOTATORI PERMETTENDO
2 dispaccio n.1 aggiornato 27-29
ottobre 2007
L’AVae-m e Paolo Dorigo comunicano
le seguenti informazioni alle masse popolari ed alle persone sensibili ai
diritti umani lesi dal sistema fascista attuale e da quei magistrati e sbirri
malavitosi che si arrogano il “diritto” di difendere gli interessi degli
assassini capitalisti ed i potentati criminali legati alle sperimentazioni
scientifiche contro inermi cittadini che portano a morte, pazzia od esclusione
sociale chi non è “protetto” dai circuiti di potere.
POCO PRIMA DEL 11 OTTOBRE E
DEL 23 OTTOBRE …
LA
COPIA DELLA QUERELA DEL 26/9/2007
Alla Procura della
Repubblica di Venezia
Oggetto: querela contro ignoti
art. 336 e succ.CPP.
per i reati di associazione
a delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio ed altro
Alla Procura della
Repubblica di Torino – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele indirizzate al PM dr.proc.Guariniello
in data 22-9-2004 e successive da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959,
residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Spoleto, casa di
reclusione, via Maiano.
Alla Procura della
Repubblica di Biella – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele indirizzate al PM dott.Soffio Rossella
a far data dal 2002 da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a
Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Spoleto, casa di reclusione, via
Maiano.
Alla Procura della
Repubblica di Novara – esposto denuncia
Alla Procura della
Repubblica di Spoleto – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele indirizzate al PM dr.Medoro a far data
dal 2002 e successive da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente
a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14, ma
detenuto al carcere di Livorno.
Alla Procura Generale della
Repubblica di Venezia – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele
alla Vs.procura indirizzate, indirizzate a far data dal giugno 2002 da Paolo
Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4,
all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14.
Alla Procura Generale della
Repubblica di Livorno – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele
alla Vs.procura indirizzate, indirizzate a far data dal 2002 da Paolo Dorigo,
nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca
residente a Biella, viale dei Tigli 14.
Alla Procura Generale della
Repubblica di Sulmona AQ – richiesta riapertura indagini nel merito delle
querele alla Vs.procura indirizzate, indirizzate a far data dal giugno 2002 da
Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni
4, all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14.
Per conoscenza:
Alla Corte di Cassazione,
Presidente sezioni riunite
Al PM di Udine dr.Bianco,
Procura della Repubblica di Udine
Al PG di Trieste, Procura
Generale della Repubblica di Trieste
Al Presidente della
Repubblica, Quirinale ROMA
Al Ministro della Giustizia,
ROMA
Al Presidente del gruppo
parlamentare del Senato Sen.Russo Spena del PRC
Al Deputato On.Francesco
Caruso, Camera dei Deputati Roma
Il
sottoscritto Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959,
residente
a Mira, via Corridoni 4, riservandosi ulteriori comunicazioni aggiuntive alla
presente,
residente
all’epoca dei fatti
(che originarono la fattispecie
delittuosa complessa e permanente continuata nel tempo mediante il vincolo di
associazione a delinquere di stampo mafioso 416 bis (“Gladio carceraria”),
riduzione in schiavitù e sequestro di persona a scopo di eversione dell’ordine
repubblicano, ossia a far data dal 4 gennaio 1996, e tornato a risiedere in via
Corridoni 4 a Mira VE, dopo aver avuto trasferimenti di residenza a Milano
(1997), Biella (2001) e Spoleto (2003) nei rispettivi carceri di via
Camporgnago 40, Milano, (ove era ristretta anche la propria prima moglie
Alberta Biliato coniugatasi a Milano il 24-1-1991 in regime di separazione dei
beni, e divorziatasi consensualmente presso il tribunale di Milano il 21-1-2004
dal sottoscritto),
in
viale dei Tigli 14 Biella, e via Maiano a Spoleto (PG),
operato
presso l’ospedale CTO di Torino il 10-1-1996 di escarectomia e innesti al collo
e mano sx con asportazione pelle dalla coscia sinistra, e 125 punti di sutura,
dopo breve permanenza in quel di Novara il 4-1-1996 nel locale ospedale civile,
in seguito ad ustioni dallo
stesso cagionatesi per protestare contro una montatura giudiziaria e carceraria
originata dalla Procura di Pordenone (dr.Fabbro), della Digos di Pordenone, e
del “pentito” Angelo Dalla Longa con le sue delazioni e missive in quantità
indirizzate in numerose carceri per infamare il sottoscritto e costruire le
condizioni a che lo stesso confessasse reati non commessi come lo stesso aveva
fatto cagionandone l’arresto,
dove
fu anche per alcune ore in assenza di coscienza e trattato con strani
psicofarmaci sin dal suo arrivo, ed in tale occasione con ogni certezza secondo
il sottoscritto, innestato di strumenti atti a modificare coscienza,
intelletto, sapere e memoria della persona (“controllo mentale” tipo MK Ultra)
mediante trasmissioni bidirezionali permanenti di interferenza mentale e
violenza fisiologica e psichica permanente a distanza,
trattamento attuato anche in collaborazione con gli
uffici (DAP e Università di Padova) relativi alla persona della dr.ssa
psicologa che si recò presso il CTO di Torino alcuni giorni dopo l’operazione
(tra il 18 e il 20 gennaio circa 1996) ad attivare questi strumenti mediante un
telecomando manuale di cui non spiegò natura e motivazioni al sottoscritto, nel
corso di una visita non dal sottoscritto richiesta, mentre era in detenzione
presso il CTO stesso e prima di essere poi trasferito al reparto detenuti
dell’Ospedale Molinette di Torino dove rimase sino al 5 febbraio, mentre poi il
6 successivo fece ritorno al carcere di Novara ma in altra sezione dove si
trovavano solo alcuni dei compagni precedentemente conosciuti, nel frattempo
anch’essi “declassificati”,
trattamento proseguito senza che il sottoscritto se
ne avvedesse sino al maggio 2002 allorquando, in coincidenza con la discussione
pubblica sulle nuove leggi sul “giusto processo” in ragione della sentenza
9.9.1998 della Commissione Europea per i Diritti dell’Uomo sul proprio caso
penale del sottoscritto, non appellata dall’Italia e successivamente recepita
sia dal Consiglio d’Europa sedente la CEDU, sia dal Parlamento con la modifica
all’art.111 della Costituzione, e quindi oggetto di base motivazionale di
successive modifiche al CPP ed alla stessa legge italiana in materia di
revisione processuale (DDL 3-8-2007 del Ministero di Giustizia e capo del
governo), allorquando dicevasi il sottoscritto iniziò a subire questo
trattamento in una orrenda e dolorosissima esperienza trattamentale permanente
di tipo complessivo, uditivo, psichico e fisiologico, da parte di persone
assolutamente criminali nel loro obiettivo di cagionare la morte o malattia o
suicidio e comunque l’impossibilità ad un corretto reinserimento professionale
e sociale della persona nella società una volta ottenuta la scarcerazione,
vicina giuridicamente e comunque ottenuta prima del termine della pena con
ordinanza della Corte di appello di Bologna del 13-3-2006 che recepiva istanza di
revisione di uno dei propri difensori avv.Trupiano Vittorio del foro di Napoli;
Sentenze e decisioni fatte proprie anche dalla Corte
di Cassazione del 1.12.2006.
Trattamento descritto in innumerevoli denunce e
pubblicazioni, diffuso dalla stampa, anche e dopo refertazione radiologica di
primario radiologo ospedaliero italiano di cui sarà fornito originale firmato e
nominativo alle A.G. che intenderanno adottare le necessarie misure per porre
termine all’infame attentato permanente alla persona del sottoscritto, e per
portare alla sbarra i colpevoli nessuno-a escluso-a, si trattasse anche di
persone un tempo o fino al momento della notizia, care, al sottoscritto.
In Italia, il decreto Legislativo 24 giugno 2003,
n.211, recepisce la direttiva 2001/CE relativa all’applicazione della “buona
pratica clinica nell’esecuzione delle sperimentazioni cliniche di medicinali
per uso clinico”. L’Art.3, relativo alla tutela del soggetto, impone che:
b) il soggetto che partecipa alla sperimentazione, o
il suo rappresentante legale se il soggetto non è in grado di fornire il
consenso informato, abbia avuto la possibilità, in un colloquio preliminare con
uno degli sperimentatori, di comprendere gli obiettivi, i rischi e gli
inconvenienti della sperimentazione, le condizioni in cui sarà realizzata, e
inoltre sia stato informato del suo diritto di ritirarsi dalla sperimentazione
in qualsiasi momento;
c) sia rispettato il diritto all’integrità fisica e
mentale dei soggetti e alla riservatezza, come pure alla protezione dei dati che
li riguardano secondo le modalità di cui alla legge 31 dicembre 1996, n.675;
e) il soggetto possa rinunciare a partecipare alla
sperimentazione clinica in qualsiasi momento senza alcun pregiudizio, revocando
il proprio consenso informato;
f) il promotore della sperimentazione provvede alla
copertura assicurativa relativa al risarcimento dei danni cagionati ai soggetti
dall’attività di sperimentazione, […]
Inoltre (art.1 comma 5)
E’ fatto divieto di offrire
elargire o richiedere incentivi o benefici finanziari per la partecipazione dei
soggetti alla sperimentazione clinca, ad eccezione delle eventuali indennità
per il volontario sano. […]
Il sottoscritto DORIGO PAOLO
nato a VENEZIA il 24-10-1959
In nome della Costituzione
della Repubblica Italiana (art.32) e della Dichiarazione di Helsinki
(WORLD MEDICAL ASSOCIATION DECLARATION OF
HELSINKI
Ethical Principles
for Medical Research Involving Human Subjects
Adopted by the 18th
WMA General Assembly, Helsinki, Finland, June 1964, and amended by
the
29th WMA General
Assembly, Tokyo, Japan, October 1975
35th WMA General
Assembly, Venice, Italy, October 1983
41st WMA General
Assembly, Hong Kong, September 1989
48th WMA General
Assembly, Somerset West, Republic of South Africa, October 1996
and the 52nd WMA
General Assembly, Edinburgh, Scotland, October 2000
Note of Clarification
on Paragraph 29 added by the WMA General Assembly, Washington 2002
Note of Clarification
on Paragraph 30 added by the WMA General Assembly, Tokyo 2004)
dichiara di non aver dato alcun consenso a qualunque utilizzo di
qualsiasi genere della propria persona e movimenti neurologici, pensieri,
attenzioni, sapere intellettivo, esperenzialem ad alcuna loro captazione e ad
alcuna loro interferenza, tantomeno con psicofarmaci;
dichiara con la presente di rifiutare la legittimità, della eventualità
precisata dal ddl 24/6/2003 n.211, laddove si ipotizza che una persona possa
essere oggetto di sperimentazioni pur non avendo la possibilità di dare il
proprio consenso informato;
dichiara solennemente di non aver mai dato ad alcuna persona alcun
permesso del genere.
Delega quali avvocati di fiducia a mandato consultivo a che le Autorità
suindicate procedano nel senso richiesto, gli avvocati Anna Maria Marin del
foro di Venezia per la parte penale, e avvocato Cosimo Cisternino del foro di
Venezia per la parte civile.
Frima data luogo
Paolo Dorigo Venezia 26-9-2007
Timbro della cancelleria della Procura della Repubblica di Venezia
2-3
LA COPIA DELLE MOZIONI PRINCIPALI DEL CONGRESSO AVae-m DEL 30/9/2007
CONGRESSO
ASSOCIAZIONE VITTIME armi elettroniche-mentali
ANZIO (RM)
28-30 SETTEMBRE 2007
MOZIONE
GENERALE
1. premessa
Si è riunito ad Anzio nei giorni 28, 29 e 30
settembre 2007, il primo congresso della Associazione Vittime armi elettroniche-mentali.
Ha avuto carattere organizzativo e strategico, come previsto. Vi hanno
attivamente partecipato Vittime provenienti dalle province italiane di
Torino-Aosta, Milano, Padova, Venezia, Ravenna, Parma, Roma, Napoli, Bari.
Il congresso ha avuto anche la presenza di
Michele Fabiani e di giornalisti.
Hanno inviato il loro saluto al congresso,
compagni e collettivi di Milano, Roma, Viterbo, Reggio Calabria,
Venezia, ed altre città. Il saluto del
SRP è stato implicito data la militanza del
coordinatore nazionale della nostra associazione anche in tale organismo
di sostegno a chi è colpito dalla repressione per la sua partecipazione e anche
sola presenza dalla parte giusta del conflitto sociale esistente.
Al congresso avevano garantito la loro presenza
anche altre Vittime delle province di Torino, Bologna, Treviso, Caserta,
Avellino, Pescara, che per motivi di inconvenienti o di ostacoli dell’ultimo
momento non hanno potuto essere presenti, ma che hanno inviato per tempo il
loro saluto al congresso; sapevamo che avremmo avuto anche questi ostacoli, e
sappiamo che alle Vittime sono opposti ostacoli permanenti ad accertamenti
medici, uso di internet e del proprio stesso computer (pur non essendo noi in
rete con nessuno); ma ciò malgrado il congresso è riuscito lo stesso. Per
motivi organizzativi l’amico Romano Nobile curatore del testo collettaneo La
tortura nel bel paese (di cui la nostra associazione ha
diffuso 1.800 copie in 1 anno e mezzo, mentre del Dossier 2007 il Nazismo soft
ne sono state diffuse 350 copie in quattro mesi, dopo di che è stato messo in
rete liberamente scaricabile), e il compagno Marco Sacchi autore del
libro Il Prometeo incatenato (sinora diffuso in oltre
100 copie), non hanno potuto essere presenti. A loro il nostro saluto
per prossime iniziative comuni.
Abbiamo ricevuto poi saluti per il congresso
anche da una Vittima residente in Francia, appartenente al circuito Fedame, che con la nostra Associazione, aderisce al
circuito mondiale ed europeo di lotta alle armi non letali e di controllo ed
interferenza mentale.
Il sen.Russo Spena ha fatto sapere che la
crisi di governo gli rendeva impossibile l’essere presente; non siamo contenti
della sua assenza, ma lui ha dato risposta. Invece non hanno dato risposta
entro il 27 settembre molte altre persone, associazioni, deputati e giornalisti
che erano stati bene e precedentemente informati: essi fanno parte del
pullulare di moschini attorno alla realtà italiana ben miserabile e fascista di
questi anni: non è da essi che dobbiamo attenderci chissà quali sostegni
futuri, ma da altri.
2. Svolgimento del congresso
Si è basilarmente precisato
che il nostro non è un Partito politico ma una Associazione che persegue scopi
di rispettare nella pratica nel nostro paese la Costituzione antifascista del
1947 e in particolare di lottare a che non vi siano eccezioni circa i diritti
umani, in particolare nel nostro paese. Si è precisato che noi siamo cittadini
e non animali, e che animali e belve sono i torturatori e le torturatrici,
anche se siamo coscienti che alcuni di essi potrebbero essere stati in passato
loro stessi-e delle Vittime di controllo ed interferenza mentale.
Si è aggiornata la
conoscenza scientifica in materia e sostenuto che chi ancora mostra stupore per
queste cose, se ha un certo livello di cultura, o ha dei grossi buchi
culturali, oppure mente spudoratamente, essendo le tecnologie di tortura
tecnologica e di controllo ed interferenza mentale e le tecniche di lavaggio
del cervello, rimozione di ricordi, ricostruzione pilotata di “nuova identità”,
tecniche naziste in uso sin dagli anni ‘30-’40 che, sia pur nascoste in gran
parte dalle maggiori sei reti televisive nazionali, e da gran parte di quelle
locali e delle radioemittenti, specie da quelle che fingono la imparzialità
della scienza dietro una maschera di sinistra (Radio Scienze di Rai 3 ed
altre), sono pubbliche e note, e sulle quali tecnologie e tecniche
esiste una miriade di pubblicazioni in particolare all’estero, ma anche in
Italia.
In particolare in Italia,
nel mondo medico ed anche in quello scientifico ci sono colpevoli quantomeno di
tacere alla popolazione l’esistenza di queste tecniche e tecnologie, o, peggio,
di proporle segretamente da parte di alcuni, a familiari o “amici” di
potenziali Vittime.
Si è stimato in migliaia di
casi il “fenomeno” in Italia di questa situazione.
Si è verificata la sua
estensione già ad oggi mondiale, e si è delineato che molti uomini e donne, ma
anche bambini, vengono spinti alla pazzia vera o presunta, al suicidio, ad
omicidi passionali od ambientali, oppure a vivere da bestie nei reparti
neurologici tuttora esistenti ove si fa ancora uso di letti di contenzione,
benzodiazepine
ed altre pillole-killer, per
il piacere e la ricchezza dei capitalisti delle multinazionali farmaceutiche e
dei grandi potentati corporativi del mondo della medicina e della scienza, e
soprattutto, per impedire il libero Progresso all’Umanità intera. Si condannano
tutte le sperimentazioni con sistemi sottocutanei come contrari ai diritti
umani anche quando con “volontari”, e ogni ricerca di tipo invasiva della
mente. Si è a tal scopo evidenziato che certe ricerche “scientifiche” e
l’utilizzo di queste forme di tortura in Italia non hanno affatto aiutato il
miglioramento delle cose, e che normative come quelle sulla privacy sono
baggianate tese a coprire cose ben più gravi.
Si è riconfermato il
programma della Associazione in dieci punti, noto sin dal 2005.
Si è perfezionata la nostra
organizzazione interna, distinta anche in Vittime componenti attivi (iscritti)
e in Vittime (casi censiti) e persone da aiutare finché la loro situazione non
sia stata censita (Vittime da censire).
Si è tratto un bilancio del
lavoro svolto in questi due primi anni di attività dell’Associazione,
sostanzialmente positivo, al di là di delusioni e tradimenti ricevuti da gran
parte della sinistra e non solo come ovvio dai partiti che invocano maggiore
“sicurezza” nel loro programma politico.
Si è evidenziato che questi
casi esistono, diffusissimi, nelle carceri, e che è molto grave la diffusione
della sindrome di Stoccolma tra i detenuti a questo livello. Anche a proposito
del fenomeno dei suicidi carcerari si è dichiarato che una parte significativa
di essa, e parliamo per difetto, è certamente causata dall’uso di queste
torture (reato permanente continuato ed esteso su scala nazionale da parte di
specialisti, di istigazione al suicidio e violenza privata continuata ed
aggravata).
L’ostracismo colpevole delle
autorità e il mobbing sociale in atto nel paese fanno sì che questi strumenti
si caratterizzino come armi terribili e gravissime, spacciate per “buone”
perché “non letali” (il che non è neppure vero, relativamente parlando alle
conseguenze anche a volte immediate del loro utilizzo su persone inermi), fanno
sì che tuttora molte Vittime abbiano paura di prendere la parola.
Nel lavoro di questi due
anni, a parte il precedente lavoro carcerario del nostro coordinatore
nazionale, di documentazione (12 casi censiti in carcere, documentatamente dal
1982 al 2004), sono state censite 43 Vittime, di questi-e, 17 casi sono
presentati pubblicamente, e 7 con nome e cognome.
Altri 20 casi sono in via di
verifica, ma almeno in 10 casi di loro, abbiamo persone scomparse o che non
hanno più dato notizia di sé alla nostra Associazione, facendoci anche pensare
al peggio.
Tuttavia non trattandosi di
persone in gran parte conosciute personalmente da noi, e non avendo alcuna loro
delega, non abbiamo potuto darne testimonianza scritta diretta.
In alcuni casi le Vittime
vengono spinte, come nella migliore strategia torturatoria, a pensare male dei
loro amici, familiari o compagni. Abbiamo perduto così per nostra decisione, i
contatti con due di essi, che qualora avessero a tornare razionalmente in
contatto con noi, dopo che si sono così erroneamente espressi con noi, ci troveranno
disponibili. Nel caso di una delle Vittime, che dopo un tentato suicidio è
ricoverata per sua stessa scelta in clinica, abbiamo anche avuto i suoi saluti
per il Congresso e le siamo vicini.
Non siamo invece vicini a
quelle associazioni, giornalisti e persone influenti, anche associazioni molto
pubblicizzate dal manifesto e dalla sinistra in genere, che abbiamo
contattato e che ci hanno snobbato, in certi casi certamente facendo proprie
le diffamazioni di ex appartenenti alla lotta armata, evidentemente infami, che
vanno in giro per Roma definendo “pazzo” il nostro coordinatore nazionale,
senza nemmeno averlo veramente conosciuto, allo scopo di devalorizzare la
nostra battaglia: loro sono dunque parte del sistema, lo sono sempre stati o lo
sono solo adesso ?
Tra le associazioni che ci
hanno snobbato, o che non hanno mantenuto gli impegni verbalmente presi con noi
in varie occasioni, principalmente a Roma, ci sono Emergency, Medicina
democratica, ed altre. Da queste associazioni ci saremmo aspettati
imparzialità, e non certamente distanza a causa delle posizioni politiche
personalmente prese e non inserite nel nostro programma, del nostro
coordinatore nazionale.
Abbiamo anche registrato da parte
dell’area radicale, un certo ostracismo e censura.
L’ostracismo è stato palese
un anno fa ed anche prima, di fronte alle denunce e documentazioni sul caso del
nostro coordinatore nazionale, persino sul network Indymedia, poi chiuso ed ora
in fase sperimentale. In particolare un ostracismo in Indymedia nord-est, ma
non solo.
Invece Indymedia è stata
comunque utile a conquistare solidarietà nuova, non solo nel caso di Paolo
Dorigo, ma anche nei casi di Maurizio Bassetti, che al nostro congresso ha riconfermato
la sua partecipazione alla Associazione, e al quale va tutta la nostra
riconoscenza per la sua disponibilità, e di Paola Marziani. Nei casi di
Salvatore di Cosenza, abbiamo registrato ostracismi pure nell’area dei
“compagni contro la tortura” di Cosenza che si erano dati disponibili ad una
nostra conferenza, ma ostracismi abbiamo registrato a Pescara verso Eleonora
Cavagnuolo, che ha dato un contributo importante alle acquisizioni scientifiche
della nostra Associazione ed alla denuncia anche delle protesi odontoiatriche,
e verso la lotta di Paola Sbronzeri contro la tortura del TSO applicatagli in
assenza di motivazioni plausibili, sempre allo scopo di tenere sotto controllo
la Vittima di questi trattamenti. Non abbiamo ancora registrato poi, a differenza
del caso di Paola Sbronzeri, alcuna presa di posizione a favore di Monica
Masuelli, militante del movimento femminista e per i diritti umani in
Argentina, che recentemente ha sfidato, con atroci torture che continuano, i
suoi aguzzini, con un documentato memoriale pubblicato recentemente nel sito. È
stata fatta una mozione sul caso.
Censura abbiamo avuto anche
da gruppi e testate che a parole si dichiarano “senza censura” o contro
il silenzio sull’annientamento nelle prigioni ed ovviamente contro forme di
tortura inumane come il 41 bis, il 14 bis, il sistema punitivo senza
dibattimento legale né avvocati presenti. Ora, forse che l’annientamento nelle
carceri non è partecipato da chi fa uso di torture tecnologiche ? Suvvia…
In generale dichiariamo che
non parteciperemmo ad alcun convegno organizzato da forze politiche o sociali
che non sottoscrivano o dichiarino condivisione al nostro programma nelle parti
comuni a tutta la Società, (relative alla messa al bando e alla dichiarazione
di armi contro l’umanità, con le responsabilità penali conseguenti a ciò, senza
eccezione alcuna per alcuna forza di polizia, militare o di alcun genere,
private, pubbliche, militari o sovranazionali che siano, ONU compresa). In
generale non accettiamo l’utilizzo di alcuno strumento del genere nemmeno se
fossimo nella seconda guerra mondiale e si fosse catturato vivo il
guerrafondaio al servizio di potenti lobbi economiche, hitler.
Circa la legge sulla tortura
il congresso ha emesso una specifica e dura mozione, che evidenzia come la
volontà di non portare tale legge ad esecutiva, e di disquisire su cosa sia o
meno tortura, sia traditrice di corresponsabilità quantomeno morale da parte
dei Parlamentari che ne sono stati
irresponsabili rinviatori od affossatori della legge della Camera.
Nel corso del 2006 si è
anche costituito a livello nazionale un Coordinamento di Lotta contro le
Torture Tecnologiche e Carcerarie. Abbiamo aderito a tale Coordinamento, uno
dei promotori del quale è recentemente scomparso, per un improvviso male
incurabile. A lui, Antonio Rollo detto Huambo, il nostro affettuoso addio.
Auspichiamo che tale Coordinamento riesca a decollare nella conoscenza e
coscienza del Popolo del nostro paese, che è vilipeso umiliato e truffato da
potentati banditeschi che utilizzano tranquillamente queste strumentazioni
naziste a scopo dicono “di umanità”… La nostra Associazione e questo
Coordinamento hanno portato un sit-in altamente efficace a Montecitorio il 28
novembre 2006, ma snobbato pure dalle testate giornalistiche della sinistra,
all’epoca dello sciopero della fame di Paolo Dorigo per ottenere il passaporto.
Successivamente poi alla refertazione radiologica presentata ai media il 13
aprile 2007, sono stati attuati sabotaggi atti ad impedire l’approfondimento
del contatto con medici chirurghi, in diverse località. Corruzioni o sabotaggi
o dicerie mirate sono stati attuati per impedire l’espianto degli elettrodi a
Paolo Dorigo fino in India, ma anche nel nord Italia.Nulla che non avessimo in
qualche modo previsto come possibile.
È accaduto anche che sia
stata decisa una sospensione di un anno dall’attività all’avvocato di Paolo
Dorigo, per una violazione del regolamento del collegio dell’ordine di Napoli
datata 1999, sospensione intercorsa proprio subito dopo la refertazione
radiologica.
In generale ostracismi ed
irresponsabili censure e sabotaggi mirati sono la dimostrazione che la
democrazia nel nostro paese è assai debole, e che le grandi forze politiche
antifasciste, di sinistra e progressiste,
(ANPI esclusa, dalla quale abbiamo avuto invece sinora significativi
aiuti), sono del tutto cieche e sorde ai bisogni
delle masse ed alle necessità delle Vittime di trattamenti inumani quali quelli
inferti tramite le armi elettroniche-mentali, delle quali tutte senza eccezioni,
chiediamo la messa al bando e la dichiarazione di armi contro l’umanità, con le
responsabilità penali conseguenti a ciò, senza eccezione alcuna per alcuna
forza di polizia, militare o di alcun genere.
La nostra Associazione
riconosce utilità scientifica alla psichiatria solamente in relazione alla cura
ed allo studio dei danni da traumi cerebrali devastanti, e non riconosce in
alcuna maniera la psichiatria come scienza atta a “curare” talune
caratteristiche comportamentali delle persone, magari legate all'infanzia, a problematiche sociali ed affettive,
all’adolescenza, od alle problematiche legate a donne sole, donne incinte o che hanno od intendono abortire, ed ad ogni
altra categoria sociale debolmente o affatto difese dallo Stato, e condanna
totalmente qualsiasi metodologia curativa a carattere coercitivo anche se
limitato nel tempo.
La nostra Associazione non
riconosce alcuna validità scientifica uniformabile
al genere umano agli studi psicologici in genere e in particolare a quelli
comportamentalisti e cognitivisti, in quanto secondo noi tali studi e metodologie sono esclusivamente sperimentali e
doppiamente soggettive: dalla parte degli sperimentatori e dalla parte dei
“volontari” o delle Vittime consapevoli od inconsapevoli che siano.
La nostra Associezione ha
anche verificato che vi sono rapporti tra le Aziende ove lavorano alcune
persone torturate, ed i torturatori. Il mobbing sul lavoro è un reato, la
tortura tecnologica no ?
La nostra Associazione si
dichiara contraria a tutte le forme mediatiche di disconoscimento scientifico e
di abitudine delle masse a far propri luoghi comuni o metodologie vuoi
inquisitorie vuoi razzistiche, prodrome non di una nuova Società ma bensì di un
imbarbarimento dominato dai potenti ma esteso a tutti, di un ritorno, da noi
denunciato, ai nefasti tempi del feudalesimo o peggio dell’epoca delle nobiltà
e dei reami, “istituzionali”, mafiosi o privati che siano.
In particolare esprimiamo
dissenso all’autoritarismo che sta alla base di certe parti della psicologia e
abbiamo verificato anche che esiste la psicanalisi tra le conoscenze di chi ci
tortura.
3. decisioni
del congresso
Si sono adottate proposte e decisioni di
natura organizzativa e anche allo scopo di migliorare il nostro lavoro.
Esse saranno rese note complessivamente in un
opuscolo che riporterà le decisioni del congresso, le mozioni emerse la
relazione di natura etico-medico-scientifica della dr.ssa Paola Marziani, le
proposte e gli appelli.
In particolare il congresso auspica, allo
scopo di iniziare la costruzione o l’approntamento della nostra prima casa
albergo per le Vittime di torture tecnologiche e del controllo ed interferenza
mentale, dotata di strumentazioni di rilevazione magnetica e radio, e di
strumenti di protezione da attacchi esterni di questa natura, che la proposta
di un grande concerto di autofinanziamento abbia successo.
Non siamo certi che questo possa avvenire,
che un famoso o un gruppo di famosi e meno famosi ma noti musicisti possano
esibirsi gratuitamente per la nostra associazione senza trovare ostacoli,
ostracismi, e magari senza andare a rischio di bancarotta, ma se questo non sarà possibile, in questo paese che per noi vive
una fase di impunito e moderno fascismo, secondo noi sarà indice che siamo in
una situazione forse irrimediabile. Tra le decisioni del nostro congresso, la
realizzazione di un libro con materiali inediti e non pubblicati in internet
sinora, delle Vittime di queste torture tecnologiche e del controllo ed
interferenza mentale.
Il nostro saluto ed appello anche a che si
raggiunga la disponibilità di un chirurgo per espiantare i corpi estranei
nell’orecchio e tube di Eustachio di Paolo Dorigo e che tutte le Vittime
abbiamo finalmente la necessaria assistenza MEDICA e non certo “psichiatrica”
od esclusivamente socioassistenziale
I partecipanti al congresso,
Vittime di tortura tecnologica e di controllo ed
interferenza mentale
CONGRESSO
ASSOCIAZIONE
VITTIME
armi elettroniche-mentali
ANZIO (RM)
28-30 SETTEMBRE 2007
MOZIONE
LEGGE TORTURA
Il Congresso esprime il suo
più grande biasimo e denuncia per quelle forze
ed esponenti parlamentari
del Senato che, anziché procedere a far passare
com’era la legge votata
dalla Camera a dicembre 2006, hanno contribuito
a far passare ulteriori 10
mesi senza che quella legge diventasse esecutiva,
contribuendo così a rendere
più lungo il tormento nostro e di migliaia di
persone come noi in Italia.
Riteniamo giusto e
necessario gridare, affinché qualcuno raccolga le nostre
parole:
NULLA RESTERA’ IMPUNITO
PAGHERANNO CARO PAGHERANNO TUTTO
I partecipanti al congresso,
Vittime di tortura tecnologica e di controllo ed
interferenza mentale