LA NOSTRA LETTURA DEL CASO DELLA MONTATURA DEI ROS DI GANZER CONTRO MICHELE FABIANI E L’AVae-m NON E’ ESATTAMENTE QUELLA DELLA SUA DIFESA. QUI UNA SERIE DI DOCUMENTI

LIBERTA’ PER MICHELE FABIANI ED ANDREA DINUCCI

VERITA’ SULLE DENUNCE DELL’AVae-m

NON SONO DISGIUNTE QUESTE DUE COSE

Da “Guardare Avanti !” n.2 2° serie

AVae-m, arresto di Michele Fabiani e ruolo di Ganzer l’uomo nero dell’emergenza permanente

di Marco Sacchi

Nel settembre 2007 c’è stato il congresso AVae-m, ed un incremento delle attività

investigative su Paolo Dorigo, già colpito da numerose provocazioni oltre

che da tortura permanente tecnologica anche dopo la sua scarcerazione.

Nell’ottobre 2007 poi sono state avviati pubblicamente due procedimenti giudiziari,

che hanno coinvolto membri e collaboratori dell’AVae.

La prima partita dalla procura di Potenza e la seconda ha portato all’arresto del

compagno Michele Fabiani, giovane anarchico collaboratore dell’AVae-m (è stato

il curatore del Dossier sul controllo mentale e sulla tortura tecnologica in Italia).

Apparentemente i motivi delle due inchieste sono diverse, ma in realtà, sono

state le denunce dell’AVae-m il filo conduttore di entrambe.

La prima aveva diversi obiettivi: Uno esplicito. Impedire il formarsi di

un’organizzazione della classe operaia che sia autonoma rispetto alle compatibilità

del sistema capitalista. Questo, a partire dalla lotta di Melfi. Lo fabbrica di

Melfi alla faccia dei teorici del post-industrialismo (1°) e della fine della classe

operaia è uno dei simboli della nuova industrializzazione dell’Italia centromeridionale

che c’è stata a partire degli anni ’90 grazie agli investimenti in quest’area

da parte di molte aziende, in particolare la FIAT (vediamo Cassino, Melfi). A

Melfi nello stabilimento della SATA (Società Automobilistica Avanzate) ci lavorano

circa 6000 dipendenti, altri 4000 dipendenti circa, lavorano in una trentina

di aziende medio -piccole dell’indotto sparse nel Distretto Auto di San Nicola di

Melfi. Ciò significa nell’Italia centro-meridionale è concentrato il grosso della

produzione nell’industria dell’auto in Italia. Questi investimenti al sud sono dovuti

dal fatto che nella divisione che negli anni ’90 ci fu in Italia, gli investimenti

nell’industria tradizionale (produzione standardizzata) furono fatti nelle aree

periferiche a basso costo del lavoro e a bassa conflittualità. La lotta degli operai

SATA non ha solo piegato la FIAT e vanificato l’intervento poliziesco del governo

Berlusconi, ma ha messo in risalto il ruolo centrale della classe operaia in

qualsiasi politica di trasformazione della società (2°).

In sottordine ci potrebbe essere anche un altro motivo. Impedire il radicamento

dello SLAI COBAS nella pubblica amministrazione. Nel contesto attuale caratterizzato

dalla sovrapproduzione assoluta di capitale, è in atto una profonda

delegittimazione della pubblica amministrazione, accompagnata da una campagna

dei mass media, volta a dimostrare l’inefficienza, lo sperpero, l’inutilità, e

l’antieconomicità per gli interessi della “collettività” (vedere le campagne

stampa di Ichino). In sostanza tutto ciò che agisce per una piena

“modernizzazione” del settore pubblico, secondo i principi dell’impresa capitalista.

Un recente passo in avanti sulla via della privatizzazione nel settore nel

pubblico impiego è il memorandum sul pubblico impiego del 29.11.06 del Ministero

dell’Economia e del Ministero della funzione pubblica e sottoscritto il 18

gennaio 2006, con il quale avanza la privatizzazione e le esternalizzazioni nel

pubblico impiego (3°). Tutto questo processo deve per forza avvenire senza nessuna

opposizione da parte dei lavoratori. Per questo si servono da una parte dei

sindacati collaborativi come CGIL, CISL, UIL e quella miriade di sindacati autonomi

corporativi presenti nel settore. Dall’altra di sindacati che si dicono alternativi

ma che agiscono in una prassi istituzionalizzata come R.D.B. CUB che firmano

i contratti sono considerati sindacati “affidabili” (4°) (inoltre essendo firmatario

di contratti nazionali, possono avere permessi sindacali, assemblee di

sigla ecc. a prescindere dai contenuti degli accordi e dalla volontà dei lavoratori).

Il comunicato del comitato esecutivo a Milano di SLAI COBAS lamenta che si

stanno inserendo anche “nel pubblico impiego” e che questa montatura li danneggia.

Forse è una concausa della montatura, sono pur sempre vecchi lupi di

mare e RdB CUB è più affidabile nella pubblica amministrazione come

“sindacato alternativo” (CGIL di sinistra).

A pensar male spesso (non sempre) ci si azzecca, ma che nell'inchiesta partita da

Potenza ci sia anche l'eliminazione di una possibile concorrenza, lo dimostra

quello che è avvenuto in una fabbrica in provincia di Padova la Bica.

Analogamente ambiguo ed offensivo, così da ottenere la reazione dei compagni

di Taranto, il rapporto di “Operai contro” sugli operai licenziati a Melfi che avevano

partecipato insieme a SLAI COBAS alle lotte del 2005 (vedi La doppia battuta

su La Nuova Bandiera n.1).

Ma c’è un motivo, nascosto nella prima inchiesta e che la unifica con quella che

ha portato in galera Fabiani e gli altri compagni anarchici, l’attività dell’AVae-m,

al denuncia degli strumenti per il controllo mentale e delle armi elettroniche,

ovvero del punto più altro che ha raggiunto la controrivoluzione preventiva.

il punto più alto della controrivoluzione preventiva

Può essere un’esagerazione, ma se si legge il libro “Le nuove guerre: dalla

Cyberwar ai Black Bloc, dal sabotaggio mediatico a Bill Laden” della Bur Edizioni

scritto da Umberto Rapetto, comanda del Gruppo Anticrimine Tecnologico

della Guardia di Finanza (5°) e da Roberto Di Nunzio, parlano esplicitamente

del controllo mentale, e nella parte che riguarda la psycological warfare cioè la

guerra psicologica, per indebolire il morale dell’avversario, utilizzando le più

moderne tecnologie (dai satelliti per invadere l’etere avversario, alla costruzio

ne di realtà virtuali fittizie, fino alle tecniche di mind control).

Ma chi è il nemico ? Il nemico diamo noi, siamo i lavoratori o cittadini che lottano

a vario livello per i loro diritti. Se si pensa che nel periodo che solo va da

Genova 2001 fino al 2005 si sono avute: 9000 persone sottoposte a procedimenti

penali per aver rivendicato la soddisfazione dei propri diritti, contro la guerra

imperialista oppure contro i diritti. Più della metà sono lavoratori: 4450 tranvieri,

310 precari forestali calabresi, 40 operai delle acciaierie di Terni, 250 operai della

Fiat di Termini Imprese e Cassino, 45 dipendenti dell’Alitalia (6°). Attualmente

continua questa solfa con le pesanti condanne per i 25 imputati di Genova, la

condanna per rapina a Napoli durante la protesta contro il carovita, le denunce

contro il movimento No Tav e No dal Molin, e i licenziamenti politici come a

Melfi, Pomigliano, Termoli, ed altrove, anche a Marghera, dove si stanno processando

9 lavoratori tra cui 2 sindacalisti confederali, per un semplice presidio.

un’ombra: Ganzer

L'arresto di Fabiani e degli altri compagni, è stata effettuata dai ROS al comando

del generale Ganzer, bene Ganzer è stato ed è tuttora uno dei persecutori dei

membri dell'AVem-m, da Dorigo (inchiesta contro il Comitato contro la Repressione

Veneto) e chi come lui sosteneva i prigionieri rivoluzionari, a Maurizio

Bassetti fino a Michele Fabiani (7°).

Ma Ganzer è un tipico esempio, di quell'intreccio tra politica, apparati dello stato

e mafia, che ha sempre governato l'Italia (8°).

E sotto inchiesta dalla Procura di Milano perché, trasformò il reparto antidroga

dei carabinieri (che diresse dal 1991 al 1997) in un organizzazione dedita ai traffici

e alla raffinazione di stupefacenti (9°). Dagli atti della Procura di Milano: “Il

ROS instaura contatti diretti e indiretti con rappresentanti di organizzazioni sudamericane

e mediorientali dedite al traffico di stupefacenti senza procedere né

alla loro identificazione né alla loro denuncia”, ordina “quantitativi di stupefacente

da inviare in Italia con mercantili o per via aerea, versando il corrispettivo

con modalità non documentate e utilizzando anche denaro ricavato dalla vendita

con modalità non documentate e utilizzando anche denaro ricavato dalla vendita

in Italia dello stupefacente importato. Denaro di cui viene omesso il sequestro”.

Ora solo un cretino patentato potrebbe credere alla storia che tutto questo

era un'operazione sotto copertura per incastrare i trafficanti di droga, in quanto

“Il ROS prende in carico lo stupefacente al suo arrivo in Italia, omettendo ogni

doverosa attività di controllo su quantità e qualità. Lo trasporta e lo detiene, anche

per lunghi periodi di tempo, talvolta lasciandolo nella disponibilità incontrollata

di trafficanti”.

Non solo ma provvede addirittura alla installazione di laboratori per la raffinazione

e alla ricerca di acquirenti, attraverso la mediazione di mediatori pagati,

istigando all'acquisto, diffondendo sul mercato la notizia di acquistare stupefacente.

Attraverso il sostituto procuratore di Bergamo Mario Conte, si fa da autorizzazioni

per operare in tuta Italia, aggirando le norme di competenza territoriale

delle singole Procure: “Con Obinu (sottufficiale del reparto antidroga ndr) e

Ganzer, il sostituto procuratore della Repubblica Conte promuove, costiuisce,

dirige, organizza l'associazione a delinquere. Ne dirige il modus operandi. Gestisce

la collaborazione dei trafficanti Enrique Luis Tobon Otoya (colombiano

ndr), Ajaj Jean Chaaya Bou (libanese ndr) e Biagio Rotondo (10)°,agevolandone

l'attività anche durante i periodi di detenzione”.

Da notare che la cocaina oggi è un mezzo di pagamento per ogni genere di servizi

illegali e di contatti tra mondo istituzionale e malavita. Di qui gli interessi

dei narcotrafficanti colombiani contro la guerriglia in Colombia ed in Perù.

Il metodo ROS funziona in almeno 6 operazioni antidroga dove si appropria di

almeno 502 milioni di lire, senza precisarne la destinazione e di 65 kg di stupefacente

che non solo non viene sequestrato, ma viene spacciato e dunque reintrodotto

nel mercato attraverso i carabinieri.

Ipotesi: come uno dei metodi di finalizzarsi della CIA è proprio il traffico di

droga, tutte queste operazioni servono a Ganzer e al suo reparto per finanziarsi

e grazie a questo denaro acquistare più potere, acquistare nuove armi tecnologicamente

avanzate ecc. Aggiungiamo la sua alleanza con settori politici del Centro-

sinistra e con parte della Magistratura (Caselli) nell'attuale quadro di lotta fa

bande per la ridefinizione degli equilibri di potere in Italia (11°).

se lo dice Kossiga

Dire che Ganzer è dentro un lotta tra apparati dello Stato, sintomo evidente della

lotta politica in atto tra le diverse frazioni borghesi. Kossiga in un interpellanza

al Senato 12° attacca Caselli e la Direzione Investigativa Antimafia per le indagini

che coinvolgevano i politici nelle inchiesta di mafia (soprattuto Andreotti) fino

a fare affermazioni del tipo: “che è ben noto come ormai la DIA svolga nell'interesse

di determinate Procure della Repubblica compiti non solo di polizia

giudiziaria, ma anche irritutalmente di polizia di sicurezza, specie in campo informativo,

con metodologie proprie di un servizio segreto di polizia politica, sul modello della

Gestapo nazista, dell'Ovra fascista e del KGB sovietico”. Se lo dice lui che buon

gladiatore confesso che in fatto di lavori sporchi è un professionista.

Dopo un difesa dell'operato del ROS di Mori, arriva alle seguenti affermazioni:

“che negli ultimi tempi, sotto la direzione del Generale di Brigata dell'Arma dei

Carabinieri Gian Paolo Ganzer, è stato purtroppo ulteriormente impresso anche

ad alcuni reparti dei ROS, in spregio alla tradizionale correttezza e spirito di legalità

e imparzialità dell'Arma, in concorrenza o concorso con la DIA, il

“carattere” di organo di polizia politica segreta, con dubbia attività di raccolta di informazioni,

anche con mezzi elettronici”. E per questi motivi richiede di “rimuovere

sollecitamente dal comando dei ROS il Generale Gian Paolo Ganzer”. (2002)

Ma poi recentemente pare cambiare posizione. Adesso Ganzer è vicecapo nazio

nale dei ROS.

Dimentichi i tempi del Bollettino e di Mastelloni, delle partite di droga del veronese,

dell’inchiesta Sud Ribelle.

conclusioni

Ora se si afferma che una struttura operativa è diventata un organo di polizia

politica, vuole dire che lavora per una parte politica ben precisa, per settori del

Centro- sinistra, e in particolare gli ex ds ora pd. A Maurizio Bassetti gli attacchi

con le armi elettroniche, sono venuti dopo che denunciato uno scandalo che

coinvolgeva anche Napolitano all'epoca Presidente della Camera. E scoprì attraverso

indagini che dietro a questi suoi attacchi c'è di mezzo Ganzer. Le sue numerose

e recenti denunce contro Napolitano non sono state riprese nemmeno da

alcun giornale della destra. Ergo ...

Questo vuole dire che queste armi sono usate da varie bande istituzionali, strumento

della lotta politica in atto in Italia, e del coinvolgimento della sinistra

in quanto: dentro anche lei nella lotta fra bande in atto e parte integrante del sistema,

ovvero al di là della fraseologia a volte “radicale”, ha accettato in pieno il

sistema capitalista. Perciò bisogna considerare sinistra e il suo ceto politico, sindacale

e intellettuale come la sinistra del capitale, perciò bisogna considerali dei

nemici e combatterli in loro la guerra a noi proletari ce la fanno da tempo ed usano

anche questi strumenti.

NOTE

1° A partire dalla metà degli anni ’70 ci fu secondo i dati ufficiali una diminuzione degli occupati

nell’industria, mentre gli occupati dei servizi crebbero del 50%. Ma bisognerebbe calcolare per queste

due figure (occupati nell’industria e del terziario) bisogna vedere, per via del decentramento produttivo

e delle ristrutturazioni attuato dalle aziende quanti di questi lavoratori possono essere calcolati

nel proletariato e quanti nei ceti medi, in base alla loro collocazione nel rapporto sociale produzione.

Per dirla con Lenin (La grande iniziativa 1919) “è giusto definire le classi quel gruppo di persone

che si differenziano per il posto che occupano nel sistema che storicamente determinato della

produzione sociale, per i rapporti, per lo più sanzionati e fissati da leggi, con i mezzi di produzione,

per la loro funzione nell’organizzazione sociale del lavoro e quindi per il modo e la misura in cui

usano la parte di ricchezza sociale di cui dispongono” e non certo per le loro minchiate statistiche.

2° E indicativo l’articolo di Panorama n. 44 del 2007 quando si dice: “Secondo gli esperti

dell’antiterrorismo, il clima odierno non consente sottovalutazioni. Gli operai italiani, siderurgici,

metalmeccanici, portuali, sono arrabbiati” e continua “Una rabbia che sempre più spesso viene intercettata

da piccole sigle sindacali radicali pronte a dare voce questo malcontento”. In sostanza fare

attività sindacali, senza svendere i lavoratori, è equiparata a fare terrorismo.

3° Ci sono diversi aspetti del memorandum molto pesanti quali ad esempio: nell’acceso all’impiego

pubblico, pur rimanendo il concorso, la scelta delle assunzioni deve essere periodica e continua. In

sostanza si vuole che il potere decisionale sulle nuove assunzioni debba essere accentrato nelle mani

del governo. Se si aggiunga che nei percorsi professionali, il tutto peserà la produttività valutata

daidirigenti, possiamo immaginare l’aumento del clientelismo. Che per quanto riguarda la mobilità,

che potrà essere geografica, spostare qualsiasi lavoratore anche contro la sua volontà e senza aver

bisogno del nulla osta del sindacato, e come naturale evoluzione di tutto ciò il personale in esubero

che non o non si vuole ricollocarlo può essere posto in mobilità. Lo svilimento definitivo della contrattazione

integrativa e del ruolo delle R.S.U. nel settore della P.A. , in quanto le risorse dovranno

stabilite nel contratto nazionale e i criteri normativi sono già predeterminati poiché dovranno far

emergere: “produttività”, “efficacia”, in sostanza ampliamento degli orari di lavoro, maggiori differenziazioni

tra i lavoratori ecc.

Ma la cosa più grave sta nel favorire le esternalizzazioni per le cosiddette attività no core (mense,

trasporti pubblici, gas, elettricità, raccolta rifiuti, acqua).

Esempio di prassi sindacale di RDB-CUB:

SANITÀ. Firmano tutti—19 agosto 2007 - Il Giornale di Vicenza - Ulss, siglato l’accordo sul contratto

decentrato—Vicenza – martedì, 21 agosto 2007

Vicenza - «Hanno dimostrato senso di responsabilità», dice il direttore generale dell’Ulss Antonio

Alessandri. «Tutto sommato un accordo positivo», commenta Flavio Cristofori (Cisl). «Forse sarebbe

stato meglio aspettare l’applicazione del nuovo contratto nazionale», replica Tiziano Mantiero (Uil)..

Si chiude il cerchio finalmente sul contratto decentrato del comparto sanitario 2004-5, cioè quello per

infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari. La discussione l’hanno portata avanti per l’Ulss il capo

del personale Laura Moretti, e per i sindacati Masenello (Cgil), lo stesso Cristofori (Cisl), Scambi e

Mantiero (Uil), Bottega e Gregori (Nursind), Raniero e Bonifacio (Rdb-Cub).. C’era da finalizzare una

somma inferiore a 500 mila euro, e si è preferito privilegiare la via delle progressioni orizzontali. In

un triennio ne potrà fruire il 49 per cento del personale. Una quota "una tantum" è stata destinata

pure alle progressioni verticali e a reparti ritenuti particolarmente disagiati per aspetti come organico,

turnover, rapporto fra infermieri e operatori socio-sanitari. La firma che chiude la lunga vertenza

l’ha apposta il dg Alessandri: «Un clima costruttivo. I sindacati hanno dimostrato maturità e consapevolezza.

È la dimostrazione ancora una volta che l’Ulss, l’ospedale vanno avanti grazie

all’impegno di questi dipendenti che non guardano l’orario e sentono molto l’appartenenza al S.

Bortolo e alle nostre strutture sanitarie pubbliche».F.P.—via Camporese, 118 (mestre) -

30170 Venezia - tel: 041.5329706 - fax: 041.5314446 - info@venezia.rdbcub.it—Federazione Nazionale

RdB CUB - Via dell'Aeroporto n.129 - 00175 ROMA - centralino 06.762821 - fax 06.7628233—

5° Sarà un caso, ma proprio in quel periodo che usciva il libro che usciva il libro (2001), un generale

della Guardia di Finanza, Pollari, diventava il capo del SISMI, riempiendolo di personale della finanza

a lui legate. Altro fatto, Rapetto ebbe come consulente di informatica Michele Landi, per

un’indagine sulla SISPI (Sistema Palermo Informatica), società comunale che vendeva servizi al

comune di Palermo, quando sindaco di questa città era Leoluca Orlando. Matassa, il magistrato che

seguì questa indagine e per questo motivo conosceva Landi, dopo il suo “suicidio” disse: “Rapetto,

dopo la morte di Biagi, ha dichiarato ai giornali che chi aveva rivendicato aveva commesso un errore,

un errore telematico; aveva lasciato una traccia. Così a fatto capire che i consulenti informatici

avrebbero potuto giungere al computer da cui è partita la rivendicazione. A questo punto, qualcuno

che sapeva che Rapetto si avvaleva della consulenza di Landi ha deciso di intervenire: uccidendo

Landi e inscenando un suicidio. E non sono brigatisti: altrimenti avrebbero usato la pistola” e ancora

più pesante rispetto a Rapetto “Un omicidio preventivo, per impedire che il consulente

arrivasse fino agli autori della rivendicazione. Ed è stato proprio il suo amico Rapetto, senza volere,

a condannare Landi, con le sue dichiarazioni sui giornali”. Una bella ingenuità per un alto

ufficiale. Fa intendere che dietro a tutta questa storia c’è storia c’è l’ombra dei servizi segreti.

Fonte: http://www.diario.it/home_diario.php?page=cn022429

6° Fonte http://www.antiarte.it/eugius/articoli.htm

7° Ovviamente non voglio dimenticare l'inchiesta contro il Sud ribelle del 2002.

8° La Borghesia Imperialista è la classe dominate (in Italia gli Agnelli sono stati la parte dominante di

essa), che ha spartito il potere con Vaticano (e Andreotti è stato il rappresentante del Vaticano all'interno

della politica italiana), la Mafia, e gli Amerikani. La realtà è dinamica in quanto Mafia e Vaticano

sono entrati a pieno titolo nella Borghesia. Attualmente la criminalità internazionale è un aspetto

strutturale del capitalismo, con i seguenti passagi:

1° Nella transizione dal feudalesimo al capitalismo si formano organizzazioni criminali di tipi mafioso

dove non si afferma il monopolio statale della forza (mafia in Sicilia, triadi in Cina, yakusa in

Giappone); 2° nei paesi a capitalismo avanzato (come gli U.S.A) si trovano organizzazioni di stampo

mafioso in presenza di determinate condizioni: immigrazione, nel senso di soggetti che usano il cr imini

come accumulazione primitiva, mercati neri determinati da proibizionismi, dall'immigrazione

clandestina, fino al mercato degli alcolici (prima) e quello delle droghe; 3° nell'attuale fase la diffusione

di organizzazioni criminali di tipo mafioso è determinata dalle opportunità che offrono gli

squilibri territoriali e sociali e i processi di finanziarizzazione dell'economia.

9° Fonte http://www.infoaut.altervista.org/inchiesta%20sui%20ros.htm

10° Morto « suicida » in carcere il 29 ottobre 2007, era diventato un testimone contro Ganzer.

Era stato arrestato il 24 agosto 2007 con l'accusa di detenzione abusiva di armi e ricettazione.

Durante un controllo a sorpresa, era stata rivenuta a sorpresa una vecchia pistola

nascosta in un tovagliolo fuori dalla ristorazione. Il suo legale Mario Di Ielsi dice « Si sentiva

incastrato », facendo intendere che l'arresto effettuato era in realtà una trappola. Il

legale dice ancora che, in una lettera ia magistrati milanesi aveva proclamato la propria

innocenza riguardo alle accuse che lo avevano portato in carcere.

11° E giusto parlare di crisi generale del capitalismo, in quanto la crisi attuale del capitalismo

non solo economica e anche economica e politica. Per crisi politica si intende i gruppi

dominanti non riescono generalmente a governare per lungo tempo una situazione fluttuante

ed incerta che solo la guerra di rapina del petrolio permette di stabilizzare, anche

se non eternamente, evitando che le contraddizioni interimperialiste esplodano e scaricandone

il costo di sangue e ricchezze sempre più sui paesi terzi. Di conseguenza le istituzioni

e concezioni esistenti, volgono a regolare i rapporti fra i vari gruppi sociali, ed il

sistema di relazioni internazionali fra stati (UE) e quelli all'interno degli stati entrano non

passa ad una fase più matura se non a livello militare-poliziesco. n questo quadro si sviluppa

all'interno dei paesi imperialisti una centralizzazione dei poteri con rafforzamenti

degli esecutivi e svuotamento dei poteri dei parlamenti e lotta tra bande fra le

diverse frazioni borghesi per chi dovrà essere la frazione dominate per un certo periodo

in genere breve. E dentro questo quadro che si può comprendere la permanente insicurezza

e fragilità della politica in Italia a partire dalla fine degli anni '80, solo che ciò che

accadeva allora sono barzellette rispetto ad oggi. Infatti la stabilità politica in Usa è fondata

solo sulla dominanza militare Usa nelle invasioni dei paesi terzi nel mondo.

12° Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n. 2-00282 Atto n. 2-00282 Pubblicato il 17

dicembre 2002 – Seduta n. 34 - Si trova al www.senato.it

Non sempre oggi possiamo spiegare certi nessi e connessi che possono apparire

a volte arbitrari, nelle cose che in questo articolo ed a volte in altri punti delle

nostre denunce sulla tortura tecnologica E carceraria, appaiono.

Purtuttavia siamo certi nel fatto che la Verità è rivoluzionaria ed infinitamente

conoscibile e non temiamo di avventurarci in oscuri sentieri, perché portiamo

una luce nel cuore e moderazione nel metodo.

Soprattutto perché ciò che è oramai palese è che il PD delega a poliziotti di movimento

anche funzioni informative sensibili e non solo di controllo della piazza.

Diversamente pare che il governo di FI delegasse ad azioni controproducenti

magari connesse o pilotate dai servizi o fatte dalla destra ed attribuite alla sinistra,

per lo stesso scopo di controllo del potere.

È anche per questi motivi che un autentico movimento per la liberazione di Michele

e dei suoi compagni dal carcere e dagli arresti domiciliari stenta a decollare.

Infatti la sinistra è “vincolata” al regime in molti casi e situazioni.

 

 

ABBIAMO APPRESO CHE MICHELE FABIANI E' STATO TRASFERITO NEL LAGER DI SULMONA, UNA MISURA PUNITIVA CHE IL DAP E LA MAGISTRATURA UMBRA ADOTTA IN CASI "MOLTO PARTICOLARI". SI RENDE NECESSARIO UN SIT-IN DI MASSA PER I PRIGIONIERI POLITICI DI SULMONA E PER LA LIBERTA' DI MICHELE ED ANDREA DINUCCI. "GLI INQUISITORI DI BRUSHWOOD HANNO DEPORTATO MICHELE NEL CARCERE DI MASSIMA SICUREZZA DI SULMONA. VERGOGNA !
Il "capo" del "manipolo" di pericolosissimi "terroristi" di Spoleto, rei confessi di aver fatto qualche scritta sui muri, carcerati senza alcuna prova con l'accusa di aver minacciato la Presidente della Regione Lorenzetti, è stato portato via da Perugia, di nascosto dagli avvocati e di nascosto dai parenti, che hanno appreso la notizia quando questa mattina ( madre e le due nonne ) si sono recati a fargli visita nel carcere di Capanne.
Il terzo mondo è qui. La violenza con cui le istituzioni "democratiche" trattano i detenuti e i loro famigliari fa vergogna, e neanche una carcerazione sulla base di presunti indizi e in mancanza di qualsiasi condanna fa differenza. Il nostro cuore piange, ma dai nostri occhi non uscirà una lacrima, abbiamo da combattere una battaglia di liberazione che non lascia spazio alle emozioni. Attraverso Internet siamo venuti a conoscenza che Michele è inserito negli elenchi dei detenuti politici di Sulmona dal 24 gennaio, ore 12. Il carcere di Sulmona, altrimenti chiamato il crcere dei suicidi, ha visto un lungo elenco di carcerati usiti morti in pochissimi anni, alo punto che molti giornali hanno detto che da quelle celle è più facile uscire morti che vivi.
Attraverso l'Avvocato difensore V.Trupiano il caso Fabiani sarà da martedì all'attenzione della Corte Europea per la difesa dei diritti dell'uomo con sede in Strasburgo. La difesa invocherà l'applicazione delle misure provvisorie (artt. 54-57 regolamento A), perchè la Corte blandisce severamente le carcerazioni preventive ad usum confessionale Chiediamo a chi ha a cuore la giustizia e la libertà di schierarsi immediatamente.  Non solo l'innocenza certa alla prova dei fatti, ma perfino le accuse, peraltro inventate e prive di riscontri, appaiono ridicole e misere a fronte di quello che gli stanno facendo. Il disprezzo che esce dai nostri cuori non potrebbe essere più grande verso coloro che gestiscono questo circo dell'orrore che chiamano giustizia. Scrivete subito a Michele Carcere di massima sicurezza - via  Lamaccio 21 - Sulmona -  
Comitato 23 ottobre - Spoleto 26 gennaio 2008
"

Come i ns.lettori sanno, Michele Fabiani, sostenitore dell’AVae-m, ed alcuni suoi amici spoletini, sono stati arrestati in una oscena montatura di regime pidiessina, che ricorda il 7 aprile, e che ha tentato anche di dare legittimazione allo squalificatissimo vicecaponazionale dei famigerati ROS, Ganzer Giampaolo. Qui pubblichiamo il testo.

 

 

TESTO RICEVUTO PER MICHELE ED ANDREA CARCERATI NELL’ULTIMA “PERLA” NERA DI GANZER SIN DAL 23 OTTOBRE SCORSO

 Da Aurelio Fabiani
 Oggi 1° gennaio 2008, per non dimenticare Michele e Andrea al 70° giorno
 di prigione.
 Non sono versi, non è prosa, sono sassi. Sassi scagliati contro il muro
 che separa i corpi e le anime dalla libertà, contro il muro del tempo che
 separa il ricordo dalle emozioni, contro il muro delle menzogne che
 cancella la verità con la propaganda, contro il muro di leggi inique che
 circondano i palazzi del potere e che a difesa di carriere e ricchezze
 trasformano le scritte sui muri, le idee e la rabbia dei giovani, in
 terrorismo internazionale.
 Solo questo oggi posso darvi, insieme all´impegno che la nostra lotta non
 avrà mai tregua ne fine.
 MICHELE L´ANARCHICO E IL SUO AMICO ANDREA
 Michele è un ragazzino ma è già uomo d´altri tempi, scrive il suo
 giornale, il Rivoluzionario,
 Filosofo precoce, Razionale e Assurdo, t´ hanno messo in croce.
 Una croce di cemento, quattro strette mura, 10 metri quadri di moderna
 tortura.
 Andrea tuo compagno di sventura l´ hanno messo nella stessa strettura.
 La buia notte del 23 ottobre è stata illuminata dai fari del potere.
 Sono scesi in più di cento, hanno volato sopra i tetti, buttando giù dal
 letto, bambini e vecchietti.
 Nelle case sono entrati, armati e incappucciati, portando via 5 ragazzi
 disarmati.
 Spoleto allibita non crede a quel che vede  ha paura dell´esercito che
 nella città è sbarcato,
 teme ognuno d´essere arrestato.
 Ma la città che di se conosce ogni cosa intimamente ha giudicato lo
 spettacolo indecente.
 Come in ogni grande avvenimento c´è rabbia e sgomento,
 e  un clima di paura e di indignazione attraversa la popolazione
 Abbassano la voce al supermercato, non alzano il telefono può esser
 controllato.
 Gli articoli sono pronti già dal giorno prima,
 mancano le immagini dei ragazzi ammanettati, per questo i giornalisti sono
 stati convocati,
 il prodotto non si vende bene se in prima pagina non c´è il giovane in
 catene.
 Ragazzi terroristi spara Il Messaggero, lo spara a più riprese, vuol far
 sembrare sia vero.
 E la Nazione conosce ancor prima degli avvocati,  l´ordinanza d´arresto
 con tutti gli allegati.
 La notizia è forte, anche se è un gran cazzata:`Organizzava una rapina
 questa banda armata.´
 Ganzer è sorridente, la Lorenzetti non è da meno, si congratulano a
 vicenda, hanno fatto il pieno.
 Dopo le tempeste di Perugia e di Milano la governante e il militare si
 danno la mano,
 dopo tante nuvole uno sprazzo di sereno.
 Da quel 23 ottobre sono passati mesi in totale isolamento,
 Quanto dovrà durare ancora questo tormento, per il magistrato dipende dall´atteggiamento.
 "Nessuna confessione restino in prigione, nessun pentimento stiano in
 isolamento."
 Accuse senza fondamento non danno confessione, i ragazzi non danno
 collaborazione,
 ma per giustificare questa avventura occorre almeno un´abiura,
 da Michele non avran mai quello, restano chiuse le porte del cancello.
 Michele i tuoi vent´anni son duri come sassi, li possono spezzare ma si
 debbon rassegnare,
 i sassi non si possono piegare.
 Andrea è come te, vent´anni e uomo vero.
 Hai guardato in faccia gli occhi del potere, con il coraggio antico di chi
 ha fede.
 Fede nelle idee di libertà e uguaglianza, di chi dall´alto guarda la
 proterva ignoranza,
 dell´arrivista che ad occhi bassi avanza.
 Ostaggi di un teorema di questi nostri tempi che utilizza leggi degli anni
 venti
 e così  Michele  e Andrea sono stati condannati a essere terroristi prima
 di esser processati.
 Delle accuse non c´è prova, non esiste l´associazione, è stata inventata
 per tenervi in prigione.
 Il Generale molto esperto che sa di tutto questo, ha già dichiarato li
 abbiam fermati prima degli attentati.
 Vogliono l´abiura, vogliono la confessione solo per questo vi tengono in
 prigione.
 AURELIO  FABIANI  COMUNISTA, PADRE  DI  MICHELE  L´ANARCHICO

 

 

BILANCIO DI FINE ANNO AVae-m

In alcuni casi, come si è visto e dimostrato nella documentazione anche medica allegata nei nostri siti, ci sono state delle autentiche manovre oscure di sabotaggio ed oscuramento delle nostre denunce anche in ambito di movimenti che avrebbero invece dovuto continuare ad esprimere solidarietà alla nostra attività (cosa che fecero con le presentazioni del libro La tortura nel Bel Paese) ma non successivamente. Se questa critica riguarda anche l’insieme del movimento marxista-leninista-maoista in Italia, va detto che nella attività di questo movimento vi sono state difficoltà ed atti repressivi che rendono in qualche misura spiegabile questa mancanza di iniziative (ma non di solidarietà umanamente espressa), d’altronde è rivolta in particolare a forze della sinistra, dando noi per scontato che Forza Italia e la destra fascista e post-fascista è comunque al corrente di queste cose e ne è in qualche modo stata propugnatrice durante il governo Berlusconi 2; ci rivolgiamo in particolare quindi a queste forze:

  1. il Partito Democratico, che ha dimostrato la sua natura di forza politica imperialista e guerrafondaia (difesa dell’intervento militare in Iraq ed Afghanistan, ritardo ed omissioni nell’approvazione della legge contro la tortura, mancata abolizione dell’art.41 bis, ecc.)
  2. il Partito Radicale, che si è saputo è peraltro anche in contatto con la lobby medico-scientifica italiana, e che continua a dare spazio a stragisti nazifascisti attraverso “nessuno tocchi Caino”.
  3. il Partito della Rifondazione Comunista a livello nazionale e di stampa di partito.
  4. il Partito dei Comunisti Italiani a livello nazionale e di stampa di partito (con qualche eccezione per alcuni articoli contro le armi “non letali”).
  5. il movimento “No global” che nell’insieme non ci ha garantito due conferenze a Milano (Leoncavallo) e a Napoli (SKA)
  6. la CGIL, che ha sostenuto la campagna di criminalizzazione della scorsa primavera.
  7. la sinistra “istituzionale” padovana e veneziana, con appendici anche nel movimento.
  8. le aree di solidarietà ai carcerati rivoluzionari in particolare nelle città di Bologna, Milano, Padova, Mestre, che hanno avuto comportamenti OMISSIVI verso le nostre denunce.
  9. alcuni avvocati che pure in passato si erano impegnati nel caso Dorigo, ma in pratica solo attorno alla questione del “giusto processo” (ossia alla esecutività della sentenza CEDU Strasburgo del 9.9.1998), ma che una volta ottenuta la sentenza di Cassazione del 1.12.2006 non hanno mosso un dito per una campagna volta ad un nuovo processo.

Queste ed altre fattualità ci spingono ad alcune riflessioni, sia attorno a Paolo Dorigo che ad altre Vittime, riteniamo che:

a)           Ci siano anche forze non istituzionali che sono interessate a che esista questa zona d’ombra delle trasmissioni illecite entro cui si muovono farabutti di ogni specie, nazisti, malavitosi in divisa e non, e forze carcerarie, forse anche non solo di regime. Questo come conseguenza alla mancanza di risposte a Paolo Dorigo –oltre che militante politico, Artista riconosciuto, Professionista informatico, cittadino- (che ha scontato ingiustamente oltre 14 anni di detenzione sinora senza alcun risarcimento), i cui VERI NEMICI sono da ricercarsi forse in personaggi che sono considerati A TORTO dei “rivoluzionari”. Anche Maurizio Bassetti, che subisce torture a distanza, è oltre che perseguitato dalla magistratura ordinaria, colpito da interessi che partono dall’alto ossia in relazione alle sue pubbliche denunce sin dal 1994.

b)        Ci siano anche forze istituzionali, legate ai servizi pschiatrici, responsabili o corresponsabili di trattamenti torturatori ai danni di persone o segnalate ai servizi psichiatrici, o che hanno subito temporanee TSO (O ADDIRITTURA CHE SI TROVANO PERMANENTEMENTE IN OPG O CLINICHE NEUROLOGICHE) e che costituiscono un numero esorbitante di cittadini-e torturati-e, A CUI NESSUNO PRESTA ATTENZIONE.

c)         Ci siano anche forze economiche e socio-politiche o private di natura locale, oltre che forze repressive a livello locale, interessate a tenere sotto “osservazione”, “massima sorveglianza”, “elevato indice di vigilanza”, “controllo preventivo” e quantaltro, cittadini-e italiani-e, quasi tutti che non sono mai stati arrestati o carcerati, i quali hanno avuto la colpa o di non essersi sposati, o di essersi negati a matrimoni preparati in famiglia, o di non aver avuto nella vita giovanile una condotta regolare dal punto di vista del Parroco del paese, o di avere avuto genitori sbandati, e via dicendo, ai quali è impedito di vivere una esistenza normale avendo una interferenza permanente.

d)     Ci siano anche forze economiche nel settore della ricerca medica, psicologica, psichiatrica, farmacologica, neuroscientifica, che sono interessate a sfruttare economicamente la mente di persone delle suddette categorie, anche detenuti ed internati, proponendo nel frattempo loro di firmare carte false di accettazione di presunte “ricerche scientifiche”.

Riteniamo anche che il silenzio perdurante, la mistificazione, le calunnie alle spalle e le pressioni e manipolazioni mentali ai danni di Vittime meno robuste sotto il profilo della tenuta, siano tra le armi fondamentali utilizzate per deviare le attenzioni di quelle parti oneste e sensibili delle forze dell’ordine e della magistratura, che sarebbe sciocco definire in assoluto inesistenti, i quali ricevono in continuazione senza dubbio continue sollecitazioni di pericolose attività o rischi per la collettività di cui sarebbero soggetti le persone (Vittime torturate) definite come “pericoli pubblici” od altre amenità.

Riteniamo che le varie forze sociali siano del tutto colpevoli nel non voler capire le nostre denunce e nel continuare a mantenere una posizione di INTERLOCUZIONE INDUBBIA con gli uffici pubblici e privati, cooperanti esterni o parzialmente interni alle istituzioni (es. il circolo “Amanda” di Milano ed altri simili strutture anche appartenenti al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e difficilmente sconosciute all’Arma dei Carabinieri, alla DNA, alla DIA, alle varie Digos, Nocs, Gis, ecc.), poiché queste strutture stanno lentamente, dietro la gestione AGGIUNTIVA degli omicidi passionali (che secondo noi sono commessi da persone interferite mentalmente, in qualche modo pilotate a delitti di grande peso e di indubbio interesse morboso dell’opinione pubblica), prendendo un peso occulto di rilievo nella stessa vita sociale e politica del Paese, e nel frattempo danno spazio alle CALUNNIE che sono volte ad ISOLARE le Vittime che coscientemente, come noi, combattono battaglie su battaglie 24 ore al giorno per resistere al tempo di un supplizio che definire nazista è insufficiente.

 Diciamo queste cose anche perché il livello ed il numero delle “coincidenze” che avvengono alle Vittime, è tale e tanto da dare a noi, Vittime, la certezza che le cose che ci vengono comunicate PRIMA che avvengono o le azioni di impedimento al sonno poche ore prima di importanti avvenimenti di natura amministrativa od economica, fanno parte perfettamente dell’applicazione del G.A.S. (creazione della Sindrome di Adattamento Graduale), tale che non sarebbe attuabile senza notizie di natura riservata appartenenti a corpi amministrativi di polizia, economici, lavorativi, ecc.

 Si è individuata la necessità di una denuncia unica nazionale, ma abbiamo degli enormi problemi a trovare un Avvocato di rilievo che si assuma coscientemente il compito di condividere con noi questa battaglia.

 Il che ci conduce alla conseguenza che le Forze Politiche istituzionali siano perfettamente al corrente di quanto ci accade e ne condividano gli usufrutti in termini di controllo sociale e politico anche volti a sabotare attività di natura sociale come la costruzione del sindacato di classe, e attività simili.

  …

 perché nessuno in nessun caso per nessuna motivazione può avere alcuna legittimità all’utilizzo di queste tecniche tecnologie e forme di pressione e tortura permanente, di induzione al suicidio e di tentato omicidio (armi “non letali”)

dal punto di vista delle Vittime riteniamo queste attività si ravvisino ai nostri danni come interesse privato con l’utilizzo di ogni genere di reato (tentato omicidio ed induzione al suicidio compreso),

dal punto di vista dello Stato sorto dalla Costituzione del 1947, i danni riguardano la natura pulita delle amministrazioni, la loro trasparenza, l’impedire che forze fasciste si infiltrino nella polizia, nelle carceri, nella magistratura, nelle scuole ed università, negli ospedali; i danni riguardino anche la progressiva privatizzazione dei servizi sociali che vengono trasformati in feudi ove anche questi trattamenti trovano un loro “leit motif”

dal punto di vista dei cittadini e delle forze sociali, che l’esistere ed il persistere di questi sistemi, cercando di portare molti di loro al ruolo di co-partecipi alla tortura socialmente indotta e praticata, travisi del tutto la natura della società e dello stesso conflitto tra forze economiche, sociali, di classe insomma, portando lentamente la società a due categorie di oppressi ed oppressori che trascendono il dato sociale ed identitario proprio per spogliare i cittadini di ogni potere di intervento.

 gli obiettivi

I nostri obiettivi quindi, non sono parziali e riguardano l’intera società.

Alla società, raccoglierli.

 31-12-2007

 

PER MICHELE FABIANI

Mentre in Umbria continua il terrorismo ganzerista protetto dal "partito democratico" al potere, abbiamo appreso alcune notizie sul trattamento che gli aguzzini e serpenti che gestiscono le carceri stanno imponendogli:

gli è stata cambiata la cella, è stato messo in una cella in fondo alla sezione dove si trovava, senza nessun altro vicino, e gli sono vietati generi di prima necessità e di necessità anche psichica, come lo specchietto ove potersi vedere la mattina. QUESTA MISURA, in particolare l'averlo messo IN FONDO ALLA SEZIONE, sta a significare che Michele è già adesso OGGETTO DI ATTACCHI RADIO DA PARTE DELLA "SALA REGIA" DI QUEL CARCERE. LO SI STA GIA' TORTURANDO TECNOLOGICAMENTE, e si gioca sul fatto che lui, prima di accorgersene, penserà di essere depresso per le privazioni impostegli.

Noi come AVae-m riteniamo che sia in atto da parte della rete emergenziale semiclandestina interna allo Stato e protetta da TUTTI I PARTITI (cioè anche da quelli che vilmente hanno bisogno di "prove" per capire che ai nostri occhi il cielo appare blu con il sole e rosso al tramonto se non piove) un tentativo di dimostrare che CHI AIUTA L'AVae-m PAGA UN PREZZO.

Noi come AVae-m riteniamo che il prezzo della galera a vita lo debbano pagare gli aguzzini nazisti che praticano le torture tecnologiche, con le scuse più o meno strampalate della "rieducazione" o di qualsivoglia altra natura.

LIBERTA' PER MICHELE FABIANI E PER TUTTI GLI ANARCHICI INQUISITI

ARCHIVIAZIONE DELLA MONTATURA CONTRO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE

GIU' LE MANI DALL'AVae-m E DAI SUOI SOSTENITORI

IN CARCERE I ROS ED I NAZISTI TORTURATORI DI QUALSIASI PARTITO O FORZA ISTITUZIONALE O MENO APPARTENGANO

I VILI ED I TIMOROSI TORNINO A REAGIRE ALTRIMENTI L'ITALIA DIVENTERA' PEGGIO DEL III REICH

W LA COSTITUZIONE ANTI-FASCISTA !

14 dicembre sito AVae-m

Dopo questo articolo abbiamo appreso dalla mamma di Michele Fabiani che la situazione, da lui denunciata in una lettera di una settimana fa, sarebbe rientrata "nella normalità". Circa il carcere di Capanne, va detto che è "nuovo" e costruito con criteri di "massima sicurezza".

7 ELEMENTI PROBATORI CONTRO LA IGNORANZA ED IPOCRISIA DELLA SINISTRA PARLAMENTARE

SERVE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE DAL BASSO E NON SARA' CERTO PAOLO DORIGO A SUBIRE L'ESISTENTE PER IMPEDIRLA !

LA LATITANZA DELLA SINISTRA DI FRONTE ALLE NOSTRE DENUNCE ED A BEN 3 CASI REFERTATI DA PRIMARI DI RADIOLOGIA DEL VENETO, DIMOSTRA CHE IN ITALIA NON ESISTE NELLA SINISTRA PARLAMENTARE UNA AUTENTICA CULTURA DEI DIRITTI UMANI

QUI AL PUNTO 5 LA TESTIMONIANZA CHOCK DI ALDO GALVAGNO SULLE AFFERMAZIONI DEL SEN.RUSSO SPENA A PROPOSITO DEL MANCATO IMPEGNO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA A TROVARE DEI MEDICI CHIRURGHI DISPONIBILI AD ASPORTARE CORPI ESTRANEI DAL CAPO DI ALCUNE VITTIME DI CONTROLLO MENTALE E TORTURA TECNOLOGICA COMPRESO PAOLO DORIGO, SCRITTE DA ALDO GALVAGNO, CURATORE DI SIPORCUBA.IT

ELEMENTO 1:

Il silenzio dei prigionieri rivoluzionari e da molti compagni a loro vicini sulle nostre denunce dimostra che queste torture sono anche da molti di loro subite. Ripetutamente in materia è intervenuto Marco Sacchi.

ELEMENTO 2:

Il silenzio del signor PALMA, del COMITATO DI PREVENZIONE DELLA TORTURA, dimostra che il CONSIGLIO D'EUROPA responsabile della CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO, LATITA IN MATERIA e ha solo cercato di aiutare l'Italia a nascondere questo scandalo. Abbiamo molta documentazione di questo silenzio del CPT.

ELEMENTO 3:

NESSUNO STA DICENDO NULLA SULLA MANCATA APPLICAZIONE DELLA SENTENZA DI CASSAZIONE DEL 1-12-2007 CHE DISPONE LA REVISIONE DEL PROCESSO A PAOLO DORIGO. Eppure 3.000 persone hanno firmato l'appello dei 26 intellettuali Cacciari e Saramago compresi-

ELEMENTO 4:

NONOSTANTE L'AVae-m ABBIA PRODOTTO E STIA PRODUCENDO NUMEROSA DOCUMENTAZIONE ANCHE SU ALTRI CASI, DAL LUGLIO 2006 IN POI NESSUNO PIU' STA ORGANIZZANDO CONFERENZE CON NOI. ABBIAMO AVUTO SOLIDARIETA' RELATIVA ALLA RICHIESTA DI POTER ESPATRIARE DI PAOLO DORIGO (appello Russo Spena dell'ottobre 2006) MA SONO STATI SINORA BLOCCATI DAL 2005 AD OGGI BEN 6 TENTATIVI DI CUI 3 ALL'ESTERO, DI OPERAZIONE CHIRURGICA DI ASPORTAZIONE CORPI ESTRANEI AL TIMPANO SX E NELLE TUBE DI EUSTACHIO. ABBIAMO AVUTO ANCHE LA SOLIDARIETA' DELL'OISM A PAOLA SBRONZERI, E POCHE ALTRE MENZIONI. LE DENUNCE DI MAURIZIO BASSETTI CONTINUANO A CADERE NEL VUOTO. ALCUNE VITTIME SONO "DESAPARECIDOS".

HANNO ARRESTATO CON UNA MONTATURA MICHELE FABIANI ED HANNO PORTATO IL LORO VELENO NEL SINDACALISMO DI BASE.

Sul punto non servono "dimostrazioni".

ELEMENTO 5:

IL SEN.RUSSO SPENA ASSICURA DI NON CONSIDERARMI UNO PSICOTICO MA NON MUOVE UNA FOGLIA DEL SUO PARTITO PER PERMETTERMI DI ESSERE OPERATO.

 ELEMENTI NOTI A TUTTI

REFERTO PRESENTATO IN CONFERENZA STAMPA IL 13-4-2007 e ampiamente ripreso da Corriere del Veneto (CDS) e Gazzettino del 14-4-2007

"Al Sig.Paolo Dorigo

Ho visto la documentazione TC eseguita presso la radiologia di Dolo e presso la neuroradiologia di Mestre: ho inoltre avuto modo di vedere le pubblicazioni sul "controllo mentale e torture ...il nazismo soft" a cui mi riferirò per discutere alcune tesi ivi esposte. (...)

Per quanto riguarda LA SCANSIONE TC RIPORTATA A PAG.32 (SOTTO) NON CORRISPONDE ANATOMICAMENTE ALLO ZIGOMO COME RIPORTATO MA AD UNA SEDE ANATOMICAMENTE CORRISPONDENTE ALL'OSTIO FARINGEO DX E SIN DELLA TUBA AUDITIVA. HANNO DENSITA' DI TIPO CALCIFICO ED ASPETTO "A CORONA DI PERLE"; NON SONO DI RISCONTRO USUALE. TRA LE IPOTESI "MEDICHE" SI POTREBBE IPOTIZZARE TRATTARSI DI PRECIPITATI CALCIFICI IN SEDE DI VECCHIO PROCESSO INFIAMMATORIO CHE TUTTAVIA NON RISULTA IN ANAMNESI.

IL REPERTO RELATIVO ALLE IMMAGINI DI PAG.29 ALL'ORECCHIO ESTERNO SIN.: LA MILLIMETRICA IMMAGINE NELLO SPESSORE DELLA PARETE ANTERIORE DEL CONDOTTO UDITIVO ESTERNO, DI RELATIVA IPERDENSITA' RISPETTO AI TESSUTI MOLLI ADIACENTI, NON HA CARATTERISTICHE DI CALCIFICAZIONE PARA-AURICOLARE, HA BASSA DENSITA', INFERIORE A QUELLA DEL CALCIO E PARAGONABILE A QUELLA CHE IN TC CORRISPONDE A CARTILAGINE."

RICHIESTA DEL 28-6-2007 DI EVENTUALE OPERAZIONE CHIRURGICA SINORA SENZA UN CHIRURGO DISPONIBILE, FATTA DAL MEDICO DI FIDUCIA, reperibile in

http://www.paolodorigo.it/richiestaconsultochirugicoperasportazione.jpg

La testimonianza di ALDO GALVAGNO, curatore di SIPORCUBA.it:

----- Original Message -----

 

From: siporcuba@fastwebnet.it

To: AVae-m

Sent: Wednesday, December 05, 2007 8:08 PM

Subject: riassunto

 

Di seguito riassumo la mia conoscenza con Paolo Dorigo.

Casualmente, ho incontrato in rete il sito www.paolodorigo.it e, leggendolo, spontaneamente mi sono offerto -per quanto potevo- ad aiutarlo per far conoscere la sua situazione.

Dopo un breve contatto conoscitivo seguito anche da un incontro personale a Roma, mi sono attivato, attraverso le mie conoscenze cubane, per tentare di trovare la disponibilità da parte di qualche struttura ospedaliera cubana, di poterlo operare per estirpare i corpi estranei che, da analisi pregresse, risultano essere sito nella testa di Dorigo.

Per quanti tentativi abbia fatto e conseguenziali solleciti, da Cuba finora, non è giunta alcuna risposta positiva e, al contrario, il problema pare essere strettamente legato alla politicizzazione di un tale atto anche se, nessun rifiuto specificato formalmente, è in mio possesso ma solo considerazioni fatte a voce dai miei contatti.

Seguendo il suggerimento di Paolo Dorigo, mi sono messo in contatto con il Sen. Giovanni Russo Spena, da me spesso incontrato in precedenza in riunioni o manifestazioni a favore di Cuba, esponendogli il problema di Paolo che il senatore ben conosceva, avendogli scritto la prefazione ad un libro di denuncia delle vittime mentali.

In questa telefonata (appariva chiara l'indisponibilità del Senatore in quanto impegnato in altre cose) Russo Spena diceva che bisognava verificare come fossero realmente le cose, in quanto, non riteneva possibile che la storia corrispondesse totalmente alla verità, dato il fatto che alcuni medici compagni non avevano confermato oggettivamente quanto denunciato e, al contrario, Dorigo poteva essere genuina vittima di problemi di natura personale come coloro che sono perseguitati da psicosi più o meno inconsce. Quanto è quanto emerso da una conversazione di pochi minuti. Il senatore Russo Spena si era dimostrato disponibile ad incontrarmi in un altro momento perchè, allora, decisamente occupato dalla situazione politica. Ho tentato un paio di volte a cercarlo al cellulare però non trovando libera la linea non più contattandolo in seguito per miei problemi personali che mi distoglievano dall'insistere per avere un appuntamento.

Con Paolo Dorigo ho tuttora rapporti telefonici non avendolo più incontrato pur continuando ad insistere presso le mie conoscenze cubane a tentare di farlo operare.

In fede.

Aldo Galvagno

ELEMENTO 6:

E' STATO PROPRIO DANIELE FARINA DEL "LEONkAVALLO" A FARE EMENDAMENTI SU EMENDAMENTI ALLA LEGGE SULLA TORTURA DELLA CAMERA, SICCHE' LA LEGGE E' SALTATA DI NUOVO (DAL 2003 E' LA TERZA VOLTA). DA NOTARE CHE DANIELE FARINA E' DEL PRC E IL SUO CAPOGRUPPO E' RUSSO SPENA.

(LA PARTE AGGIUNTIVA SULL'ELEMENTO 6 E' STATA RIMESSA DOPO CHE SUCCESSIVAMENTE AD UN CHIARIMENTO, ERA STATA TOLTA DALLA MAIL PREPARATA IERI SUL DESKTOP)

Sul punto non servono "dimostrazioni", è cronaca parlamentare.

ELEMENTO 7:
ALESSANDRO MANTOVANI GIA' REDATTORE DI GIUDIZIARIA DEL "MANIFESTO", CHE DAL 2003 AL 2005 AVEVA SEGUITO LA LOTTA DI SOSTEGNO ALLA LOTTA DI PAOLO, AVEVA DETTO A PAOLO CHE ALLORQUANDO VI FOSSERO STATE REFERTAZIONI MEDICHE, IL MANIFESTO AVREBBE DEDICATO UNA PAGINA INTERA AL CASO. ORA CHE DI REFERTAZIONI MEDICHE CE NE SONO DUE (UNA RADIOLOGICA ED UNA RICHIESTA DI INTERVENTO DEL MIO MEDICO CURANTE) E LUI LAVORA AL "CORRIERE" DI BOLOGNA, "IL MANIFESTO" NON PUBBLICA PIU' NULLA IN MATERIA ED ANZI SI E' FATTO PAGARE IN DENARO SONANTE GLI ANNUNCI DEL LIBRO "LA TORTURA NEL BEL PAESE". INOLTRE INFAMI EX APPARTENENTI ALLA LOTTA ARMATA OFFENDONO E DIFFAMANO PAOLO DANDOGLI DEL "PAZZO" IN ROMA SIA PARLANDO CON ALESSANDRO MANTOVANI CHE IN ALTRI AMBITI.

Sul punto esistono numerose mail tra il sottoscritto e Alessandro Mantovani.

 

 

IL SUO NOME E’ MICHELE

Mi riferisco a Michele Fabiani uno dei cinque giovani compagni  arrestati il
23 ottobre scorso a Perugia, con la solita operazione spettacolare, ossia
Ros incappucciati, elicotteri e tutta la paratura che abbisogna per fermare
i CRIMINALI e le solite immagini televisive che esortavano a stare sicuri
che una nuova cellula terrorista era stata beccata.
Prima di Michele voglio parlare un po' di Perugia e di altro caso
giudiziario lì  avvenuto senza altrettanto clamore.
L'8 maggio 2007  furono arresati 2 magistrati e 2 costruttori per corruzione
in atti giudiziari, l'inchiesta riguardava un presunto giro di fatture per
operazioni inesistenti dell'ammontare di nove milioni di euro
http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/cronaca/perugia-arresti/perugia-arresti/perugia-arresti.html
Da altro articolo si viene a sapere che il costruttore in questione era
stato già inquisito e rimesso in libertà
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/05_Maggio/08/perugia_arresti_cassazione.shtml
Faccio questo richiamo non perché io aderisca al coro giustizialista che
vuole tutti "in galera in galera" ma per sottolineare come poi la natura e
la qualità dei crimini sia diversa, e come la tolleranza dei media verso
alcuni crimini sia finalizzata a suscitare allarme solo per certi per
parlare chiaro nove milioni di euro per presunto riciclaggio sono cose su
cui la popolazione può stare tranquilla, delle scritte sui muri e il fatto
di proclamarsi anarchici deve destare paranoia sociale.
Nulla di nuovo sotto il sole di questo nostro bel paese mi può dire
qualcuno, e giustamente, però la cosa a me, per quanto smaliziata, ha
colpito specialmente leggendo la lettera che Michele ha mandato dalla
galera, perché in quella lettera si legge come alla diversa natura e qualità
dei crimini corrisponda una diversa natura e qualità degli uomini.
Leggendo la  lettera di Michele, l'ho riconosciuto tutto intero, un giovane
compagno di venti anni, solare e schietto che non ha nulla in comune con
l'immagine truce che di lui si è creata ad arte.
E malgrado io non condivida le sue posizioni ideologiche, ho tutto il
rispetto e la massima stima
per alcune sue considerazioni che ho trovato molto profonde.
E mi riferisco a tutto il suo discorso in cui si dichiara PRIGIONIERO
RIVOLUZIONARIO
in cui fa un discorso profondo sulla libertà; Michele dice:
 io ero prigioniero anche prima di essere arrestato, come lo siamo tutti ,
consapevolmente o no, tutti siamo prigionieri ."Quando ci alziamo la mattina
per andare a lavorare, quando passiamo gli anni più belli della nostra vita
sprecati su una macchina, quando facciamo spesa, quando non possiamo farlo
perché mancano i soldi, quando li buttiamo via i soldi per delle cazzate
(vestiti, aperitivi, sigarette non c'è differenza) quando guardiamo la tv
che ci fa il lavaggio del cervello, che cerca di terrorizzarci con morti,
omicidi, rapine (quando in 15 anni gli omicidi sono diminuiti del 70%) così
che noi possiamo chiedere piu' telecamere, piu'sbirri, piu' carceri, pene
sicure, quando se c'è una pena davvero sicura a questo mondo è quella che
incatena lo sfruttato alle sue condizioni."
Ecco questo è Michele e questa è la sua colpa vera e reale, il fatto di
avere coscienza del fatto che non siamo liberi e
di volere comunicare ad altri questo dato incofutabile. Questo scontento che
tanti sentono serpeggiare
 nel loro intimo e di cui non sanno farsi consapevoli, il crimine di Michele
è di voler far essere consapevoli gli altri di questa
prigione reale ed effettiva che è la vita quotidiana imposta dal Sistema
Capitale.
E QUESTO A ME BASTA PER ESSERE DALLA SUA PARTE.
Caro, dolce Michele che senza eroismo dichiara anche la sua paura della
galera, che possa segnarlo in maniera definitiva,
e in quelle parole ritrovo il ragazzo tenero che conosco, che mi è stato
accanto a confortarmi per la perdita di Huambo.
Michele voglio rivederti presto fuori per abbracciarti e per spiegarti pure
che il materialismo dialettico, non vuole dire ridurre tutto alla
materialità ma è ben altra cosa.
Un saluto di amore e Libertà da conquistare a Michele
 e agli altri giovani di questa ennesima montatura.
Un saluto di amore e libertà da conquistare
a l'umanità intera
Vittoria
L'avamposto degli Incompatibili
www.controappunto.org

 

Difesa al tribunale per il riesame, dell'Avvocato Trupiano, per Michele Fabiani e Fabrizio Reali Roscini. Rimangono in carcere dopo la scarcerazione di Fabrizio, i domiciliari a Dario e Damiano, Michele Fabiani ed Andrea Dinucci. Si vocifera che lo Stato imperialista voglia trasferirli in carceri speciali. I bastardi non hanno misura né concezione alcuna della Costituzione e della sacralità della Libertà che non può essere sfiorata se non in ragione di gravissimi motivi e non di minchiate dei ros !!!

Da Indymedia Svizzera e altri siti italiani attivi

Lettera dal carcere di Perugia

Friday 09 November, 2007 17:07 by Michele Fabiani
Abbiamo ricevuto questa lettera di Michele Fabiani un compagno anarchico arrestato 15 giorni fa a Spoleto con l'ormai collaudata accusa di associazione sovversiva, che desidera venga fatta girare il più possibile.
Siccome la lettera è stata scritta con caratteri eccessivamente piccoli ed alcune parole risultano incomprensibili, abbiamo messo dei puntini di sospensione per le parole che non siamo riusciti a comprendere. Il senso del discorso rimane comunque abbastanza chiaro per cui abbiamo deciso di metterla comunque in circolazione.
Alcuni compagni viterbesi

Sono Michele Fabiani, detto Mek come direbbero i giudici eh eh eh. Vorrei che questo scritto girasse il piu' possibile, non so ancora se dovro 'fotocopiarlo o se dovro' ricopiarlo a mano per cercare di mandarlo il piu'possibile in giro. Dalla seconda media mi chiamano Mek perche' per spirito di contraddizione tifavo la Maclaren....
Ho appena scoperto che di sfortune ne ho avute di 2 in 2, la macchina di Agnelli e Montezemolo vince i mondiali e io finisco in galera. Martedi 23 ottobre, 5 brutti uomini dell'arma dei carabinieri (2 erano cosi' brutti che si sono messi il passamontagna) irrompevano in casa mia e la mettevano completamente sottosopra e mi arrestavano con il fascistissimo articolo 270bis (scritto dal ministro Rocco per la ........ di Mussolini). I reatia ssociativi come l'art. 270 bis e 270 permettono di arrestare qualcuno non per cio' che ha fatto ma per come la pensa, perchè fa parte di qualche fantomatica associazione che lo stato decide di non tollerare. Basti pensare che uno di noi 5 rinchiusi in isolamento giudiziario da quasi 2 giorni e da oggi in e.i.v. è accusato solo di aver fatto una scritta su un muro. Ci pensate? Tre volanti dei carabinieri........., i mitra. I Ros..... dell'elicottero, le telecamere, il carcere, l'isolamento, l'e.i.v. per una scritta su un muro.
Sono poi stato portato alla caserma dei carabinieri di spoleto e poi a quella di perugia, infine a carcere. Il primo momento ....... comico della ..... è stato il trasferimento tra la caserma di Perugia e il carcere: il "bravo" agente che guidava la macchina, terrorizzato dal fatto che gli stavano dicendo che da un momento all'altro i miei compagni avrebbero attaccato il mezzo e mi avrebbero liberato (o forse semplicemente rincoglionito dal mio continuo chiacchierare) si è sbagliato strada e ha fatto il giro 2 volte della stazione ferroviaria.
In carcere mi stanno trattando bene, non mi hanno mai toccato, in titti i sensi (neanche per gli spostamenti). La cella è molto sporca, c'è un tremendo .......... al muro con un armadietto inchiodato ed un letto inchiodato per terra ed alla parete. Oggi è ....... e abbiamo anche la tv. Resta il divieto di comunicare tra noi che è la cosa peggiore. Ho visto le immagini del tgr ........ che eravate fuori durante gli interrogatori eravate tanti! Sono stato tanto felice, purtroppo da dentro non vi abbiamo sentito. Ho risposto alle domande non perchè io riconosca qualche valore alla magistratura, ma per il semplice motivo che nelle motivazioni del nostro arresto c'erano scritte talmente tante stronzate che ho ritenuto importante contraddirle subito, pur senza essermi mai consultato con gli avvocati, per la corretta esposizione dei fatti, per la libertà di tutti noi. Talmente tante erano le falsità, le contraddizioni, gli errori grossolani del pm che era di importanza strategica distruggerle immediatamente. Nessuno tema o si rallegri: io ero, sono e resto un PRIGIONIERO RIVOLUZIONARIO. Lo ero un prigioniero ed un rivoluzionario anche prima di martedi: siamo tutti prigionieri, tutti i giorni. Quando ci alziamo la mattina per andare a lavorare, quando, quando passiamo i migliori anni della nosta vita sprecati su una macchina, quando facciamo spesa, quando non possiamo farlo perchè non abbiamo i soldi, quando li buttiamo via i soldi per delle cazzate (vestiti, aperitivi, sigarette non c'è differenza) quando guardiamo la tv che ci fa il lavaggio del cervello, che cerca di terrorizzarci con morti, omicidi, rapine (quando in 15 anni gli omicidi sono diminuiti del 70%) così che poi possiamo chiedere piu' telecamere, piu'sbirri, piu' carceri, pene sicure, quando se c'è un assassino a questo mondo è quello che in catena lo sfruttato alle sue condizioni. Io non ho mai detto sono un uomo libero, in pochi possono dirlo senza presunzioni. Se io fossi un uomo libero, andrei tutti i giorni sulla cima del monte ........ in estate con le mucche e le pecore e in inverno con la neve, e dopo aver raggiunto faticosamente le cime andare a nord ovest, la valle .......... nello spoletino come si diceva una volta, fuori a nord est lo .......... e il vettore quasi sempre liscio dietro e poi via verso est tutti gli appennini che cominciano da lì, fino a sud dove ci sono quelle meravigliose foreste. E forse ripensandoci neanche lì sarei davvero libero.
Perchè la valle ......... è piena di cave, di capannoni, di fabbriche, di mostri che devono essere combattuti. Ma mancano gli eroi oggi mentre di mostri ce ne sono anche troppi. Quindi io non sono un uomo libero, il dominio non è organizzato per prevedere uomini liberi, pero' sono un rivoluzionario, un prigioniero rivoluzionario. Proprio perchè io sono un rivoluzionario che mi hanno "formalizzato" la loro carcerazione martedi. Lo sapevo gia' di essere un prigioniero, prima che un giudice me lo dicesse. Certo questa prigione è diversa da quella fuori. Qui vedi tutti i giorni, in maniera limpida, simbolica e allo stesso tempo materiale quali sono i rapporti di forza del dominio; dove c'è chiaramente e distintamente l'uomo con i suoi sogni, i suoi amori, il suo lottare e il sistema, le sbarre, le catene, le telecamere, le guardie: potremmo dire ironicamente che da un punto di vista filosofico qui le cose son piu' semplici: il sistema cerca di annientare l'individuo, l'individuo cerca di resistere. Ovviamente l'uomo qui sta peggio .......... . Dopo qualche giorno la gabbia te la trovi intorno alla testa, è come se avessero costruito un'altra piccola gabbietta precisa precisa intorno alla tua testa. Con il cervello che ragiona ma non ha gli oggetti su cui ragionare, con la voglia incontenibile di parlare e non c'è nessuno, di correre e non c'è spazio, quando mi affaccio alla finestra vedo un altro carcere con altre sbarre, non si vede un filo d'erba, una collina (neanche durante l'aria che faccio in una stanza piu' grande). Fuori dalla tua gabbia c'è un altra gabbia. La mia paura è che queste ........... mi rimangano anche quando esca ......... la lotta per non ..................... diventera' il fine della mia vita. Nel carcere "formale" l'uomo combatte contro se stesso, mentre nel mondo fuori il rivoluzionario deve combattere una guerra contro entita' oggettive. La mia paura è che ci si dimentichi di questi 2 livelli di scontro, che anche quando usciro' ci sara' questa gabbia intorno alla mia testa che mi ............ e mi dice di non prendere a calci la porta della cella e di mettermi ad urlare. Non solo l'uomo ......... il mondo, ma in galera l'uomo............. anche se stesso: come distruggiamo la montagna, così qui distruggiamo la nostra mente: il rapporto è tutto mentale qui. E' di questo che voglio liberarmi, voglio uscire e continuare ad avere una capacitàdi ............. oggettivo della realtà. Qui questa capacità rischio di perderla.
Mentre fuori innaffiando un seme e facendo crescere una pianta si ha un'interazione fisica con il mondo qui la cosa è tutta psicologica. Lo scontro è fisico solo ad un primo livello, con i muri che non mi fanno uscire, ma in realtà la guerra è anche con i nostri fantasmi. I muri sono troppo materiali per essere reali. Sbagliano i marxisti quando riconducono tutto alla materia. La realtà è una sintesi in cui l'uomo colloca se stesso tra il mondo e le sue idee. In galera purtroppo questa sintesi è pericolosamente, troppo incentrata sulla mente.
Ai compagni che scrivono che non trovano parole dico di togliere queste bende che ne abbiamo troppo bisogno. Scriveteci a tutti e 5. Vorrei che qualcuno dicesse a Miko che le mando un bacio.
Mek un anarchico in cattivita' 26/10/07

 

 



RIBADIAMO CHE E' DAL 1945, QUANDO A FARLO SUGLI STESSI GIORNALI E SU ALTRI SORTI DOPO, ERANO I SERVI DEI NAZISTI, CHE ATTIVITA' SINDACALI DELLA CLASSE OPERAIA NON ERANO DEFINITE "TERRORISMO"

 


Il Movimento rivoluzionario internazionale, sigla che dà asilo agli estremisti di mezzo mondo, aveva dettato la linea da tempo: «Fare delle fabbriche le fortezze del comunismo». E le ultime indagini italiane fanno temere che non si tratti di parole al vento.

 Queste caccole pensano che il comunismo sia anticostituzionale dimenticano che sono comunisti la maggior parte dei partigiani e dei caduti che hanno costruito l’Italia repubblicana.

E dimenticano che il LAVORO è la base della nostra società e NON lo sfruttamento.

 A febbraio, nel Nord Italia, da Torino a Padova, un’inchiesta della procura di Milano ha portato in carcere con l’accusa di terrorismo 15 lavoratori e un’altra ottantina sono stati indagati. Nei giorni scorsi la direzione antimafia di Potenza ha fatto perquisire le case di 25 tra operai, impiegati e infermieri con l’accusa di associazione eversiva, mentre la posizione di un’altra trentina di insospettabili, tra cui alcuni insegnanti, è sotto esame.

 Le due inchieste sono riferite ad aree politiche del tutto diverse. Evitiamo di entrare nel merito delle stronzate sulle due inchieste messe insieme in questo articolo, ma constatiamo l’univoca tendenza liberticida alle due.

Due informative della Digos, che Panorama ha letto in esclusiva, aiutano a capire lo scenario in cui si muovono le persone sospettate. In tutto già 150 presunti terroristi. Tra loro molti sindacalisti (sette arrestati militavano nella Cgil, che li ha immediatamente sospesi).

Non è finita. In numerose città sono in fase avanzata indagini delle Digos e dei carabinieri del Ros (il 23 ottobre hanno arrestato cinque presunti anarco-insurrezionalisti spoletini). L’allerta va da Napoli (a Pomigliano d’Arco è rinato Potere operaio) a Palermo (sotto controllo la Fiat di Termini Imerese), da Pontedera (dove ribolle la Piaggio) a Firenze (monitorate la Nuova Pignone e la Gkn driveline). Passando per i cantieri di Marghera e Taranto.

Secondo gli esperti dell’antiterrorismo, il clima odierno non consente sottovalutazioni. Gli operai italiani, siderurgici, metalmeccanici, portuali, sono arrabbiati. Sabato 20 ottobre a Roma sono scesi in piazza in centinaia di migliaia contro l’accordo sul welfare tra governo e sindacati confederali. E nelle fabbriche più importanti migliaia di no avevano già bocciato il patto con gli industriali (tabella a destra). Percentuali bulgare, come in Fincantieri o alla Fiat: a Pomigliano d’Arco le tute blu contrarie sono state il 90 per cento, a Melfi l’85.

Una rabbia che sempre più spesso viene intercettata da piccole sigle sindacali radicali pronte a dare voce a questo malcontento.

L’ultima relazione semestrale sulla politica informativa e della sicurezza preparata dai nostri 007 sottolinea il «rischio di infiltrazioni eversive in direzione del mondo del lavoro». Per gli analisti del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, l’ex Cesis) in certi ambienti le «tematiche occupazionali» vengono affrontate «in un’ottica estremista tesa a delegittimare i sindacati e a strumentalizzare le vertenze in una prospettiva rivoluzionaria». E così, nelle ultime settimane, risulta a Panorama, l’intelligence ha riattivato i suoi canali di monitoraggio nelle principali catene di montaggio.

Dopo gli arresti di febbraio dei militanti del Partito comunista politico-militare (l’ala movimentista delle nuove Br, erede della cosiddetta Seconda posizione) il ministro dell’Interno Giuliano Amato aveva sottolineato l’«affiancamento», tra i neobrigatisti, «dell’azione armata con un lavoro politico di inserimento nelle lotte sociali in fabbrica, nelle contestazioni contro la Tav, nelle proteste di periferia».

Gli stessi concetti espressi dal giudice Guido Salvini nell’ordinanza di custodia cautelare per i 15 presunti br fermati a febbraio. Il giornale clandestino Aurora, organo ufficiale delle nuove Br, nel terzo numero della primavera 2006 elencava le battaglie da portare a esempio: quella degli autoferrotranvieri milanesi, le proteste per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, le marce in Val Susa, gli operai in lotta a Melfi, la mobilitazione di Pomigliano d’Arco, le banlieue francesi.

Uno spirito che non è andato perduto, sebbene molti compagni siano finiti in cella. Infatti c’è chi è subito pronto a raccogliere il testimone. Dai centri proletari occupati Gramigna e La fucina di Padova e Sesto San Giovanni ai Comitati proletari per il comunismo di Foggia, Vicenza e Padova, ai Comitati d’appoggio alla resistenza per il comunismo (Carc), sparsi in tutta Italia e particolarmente controllati a Napoli e Bologna (dove è in corso un’inchiesta).

All’elenco vanno aggiunte le sigle finite nel mirino della Digos potentina, guidata da Guglielmo Santimone (sotto casa una manina gli ha disegnato una stella a cinque punte con un mirino): lo Slai Cobas per il sindacato di classe e il Partito comunista maoista (Pcm).

L’indagine ha molti punti di contatto con quella milanese sul Pcp-m. Le due operazioni, oltre alla suggestione dei nomi (Tramonto e Rosso di sera), mirano a contrastare gruppi con linee simili (anche se il primo aveva un progetto rivoluzionario in fase avanzata, arsenale compreso). Secondo gli investigatori, entrambi teorizzano il modello maoista della guerra popolare di lunga durata e la costituzione di cellule rivoluzionarie in ogni fabbrica. Non più piccole avanguardie militari e clandestine, come le Br di Nadia Desdemona Lioce, ma lavoratori «avanzati» capaci di combattere in prima fila le battaglie sindacali. Alla luce del sole.

Per esempio a Melfi alcuni degli indagati facevano parte della rsu aziendale, hanno cercato l’accordo con altre sigle per portare avanti le loro sfide, hanno fondato la Federazione dei metalmeccanici uniti. Obiettivo: allargare la base del consenso nella prospettiva di «conquistare il maggior numero possibile di avamposti per la rivoluzione proletaria mondiale».

Ma per capire l’urgenza del problema delle infiltrazioni è utile leggere le due informative della Digos (datate marzo 2006 e maggio 2007) alla base dell’inchiesta potentina.

Le carte in mano al pm Francesco Basentini raccontano la fase embrionale di una cellula eversiva all’interno di una fabbrica (la Fiat di Melfi), a partire dalla propaganda davanti ai cancelli. Per esempio, si legge nei documenti che Massimiliano Gaeta, arrestato a febbraio su richiesta del pm milanese Ilda Boccassini, ex membro del Cpc (Comitato proletario per il comunismo) foggiano, è stato più volte segnalato dalle forze dell’ordine per i volantinaggi davanti allo stabilimento. In quei mesi, secondo gli 007, viene sventato un attacco al centro vernici della fabbrica.

Nello stesso periodo il Cpc finisce sotto inchiesta per i rapporti con alcuni br irriducibili rinchiusi nel carcere di Trani e pubblica un opuscolo intitolato Reati associativi: imparare a difendersi. Poi Gaeta si trasferisce a Sesto San Giovanni, dove diventa uno degli animatori del centro sociale La fucina, sede dell’Aslo, l’Associazione per la liberazione degli operai. La stessa che in questi giorni ha espresso solidarietà agli indagati di Potenza. Dunque Nord chiama Sud e viceversa.

Gli attivisti non sono molti, ma si spostano dove occorre formare le nuove leve, come confermano i viaggi di Sergio Caprini, bergamasco, 47 anni, ex operaio della Ponteggi Dalmine, indagato e poi assolto per banda armata. Nel 2005 si trasferisce a Lavello, a pochi chilometri dalla fabbrica di Melfi, per promuovere l’apertura di un circolo operaio. Non ha lavoro, ma una piccola abitazione. Per conto di chi è sceso nel profondo Sud? Ufficialmente rappresenta lo Slai cobas per il sindacato di classe.

Sulla loro rivista La nuova bandiera è scritto: «Serve la formazione di quadri operai, per togliere dalle mani dei “soliti noti del sindacato e della politica” la direzione della lotta operaia, in funzione dell’obiettivo strategico, il potere in mano alla classe operaia». L’Aslo condivide e in un volantino esorta: «Organizziamoci tra operai, tra gente che vive la stessa condizione di sfruttamento, al di là delle parrocchie sindacali. Solo così abbiamo la possibilità di difendere noi stessi».

Ma non sempre alle parole seguono i fatti. Lo Slai cobas ufficiale diffida i fuoriusciti del Sindacato di classe dall’utilizzare la stessa sigla; Alternativa sindacale, a Melfi, si scontra duramente con Palatrasio e soci.

Per gli investigatori è chiaro che il sindacalismo non è la sola vocazione del gruppo. Gli 007 pedinano Caprini e scoprono che a Taranto condivide per un breve periodo l’appartamento con un trentenne, William Frediani, che dopo poco viene arrestato con l’accusa di far parte delle Cellule di offensiva rivoluzionaria.

Negli internet point, secondo l’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna, l’ex Sisde), utilizza un documento falso. Intanto intorno alla fabbrica, all’imbrunire (da qui il nome dell’operazione, Rosso di sera), vengono distribuite riviste eversive. Sui manifesti braccia toste stringono fucili in un tripudio di bandiere rosse. Con la vernice i lavoratori «avanzati» danno un nome alla rabbia dei colleghi spremuti dai turni di notte: Cpc, Pcm, nPci (il clandestino nuovo Partito comunista italiano). Nella notte brilla qualche stella a cinque punte. Le stesse scritte compaiono all’interno degli stabilimenti. Sui muri e nei bagni. «Succede» ammettono alla Fiat. «E ogni volta facciamo denuncia».

I movimenti di Caprini e compagni insospettiscono gli agenti dell’Aisi, che annotano: «Le precauzioni adottate in ogni occasione di incontri, la sistematicità dei contatti tenuti secondo un rigido criterio verticistico, il ricorso a internet con assoluta assenza di conversazioni telefoniche ricalca perfettamente già notati schemi organizzativi».

Non è finita: «Le ripetute presenze di Caprini a incontri tra pochi elementi scelti è quindi da ritenersi come la penultima fase della costruzione di autonome cellule di una stessa struttura prima di dare il via ad autonome azioni coordinate da una riconosciuta direzione». La Digos è d’accordo: è così che nasce la stella a cinque punte.

Ma chi sono gli «elementi scelti» citati dagli 007? Personaggi noti nel mondo dell’antagonismo, con biografie randagie ed esemplari. Secondo gli investigatori il personaggio più carismatico è Ernesto Palatrasio, 60 anni, coordinatore del Sindacato di classe, con precedenti contro l’ordine pubblico, ideologo di matrice marxista-leninista-maoista, promotore di vari movimenti radicali, da Rosso operaio a Proletari comunisti (con sezioni a Milano, Bergamo, Ravenna e Palermo) dal Pcm a Soccorso rosso operaio.

La moglie, Margherita Calderazzi, 56 anni, è responsabile del Movimento femminista proletario rivoluzionario.

Fanno parte del ristretto politburo anche Michele Passannante, operaio di 35 anni,

e Paolo Dorigo, 48 anni, veneziano, rappresentante del Sindacato di classe nel Nord-Est, condannato a 13 anni per l’assalto brigatista alla base Usa di Aviano (Pordenone), ex militante del gruppo eversivo Comitati contro la repressione (composto da ex brigatisti), marito di Alberta Bigiato, condannata all’ergastolo per l’omicidio dell’ingegner Giuseppe Taliercio.

I giornalisti dimostrano qui una squallida tendenza di amnesia storica. I Comitati contro la repressione NON SONO MAI STATI GIUDICATI organismo eversivo e ben 19 imputati assolti nel 1992 (uno, Dario Rigolon, morì in conseguenza della detenzione), sono stati poi anche risarciti per ingiusta detenzione.

Insomma, curriculum pesanti, dove qualcuno prova a fare la rivoluzione, nel suo piccolo. Per esempio a Milano, l’11 marzo 2006, quando parte della città viene devastata dagli autonomi, partecipano agli scontri con la polizia altri due indagati, Massimo Seghezzi, 34 anni, e Flavia Mapelli, 43 anni, entrambi bergamaschi, operai «avanzati» della Tenaris Dalmine e della Triumph, con precedenti di scontri.

Per tutti il punto di riferimento è la rivolta delle banlieue parigine, dove molti aspiranti rivoluzionari hanno contatti con alcuni latitanti. La rete internazionale è la stessa per tutti, compresi gli arrestati di febbraio: passa da Zurigo (dove vive Andrea Stauffacher, punto di riferimento dei rivoluzionari continentali), Bruxelles, Barcellona, e spesso si ferma a Parigi.

Alla fine di aprile del 2006 una decina di appartenenti alla presunta cellula potentina parte per la Francia, pedinata dalla polizia. Alcuni scelgono l’aereo e si imbarcano a Bergamo, altri viaggiano in pullman da Milano. Il 29 e il 30 aprile partecipano tutti al meeting internazionale «Dalla rivolta delle banlieue alla rivoluzione proletaria», organizzato dalle riviste La nuova bandiera e Drapeau rouge. Di rivendicazioni sindacali non si parla. L’obiettivo è, secondo gli inquirenti lucani, «quello di valorizzare la rivolta violenta e incendiaria condotta nelle periferie francesi». Si inneggia alla «lotta per il potere operaio» e all’«inizio di una guerra popolare per il liberare il nostro paese dalle catene del capitalismo». A partire dalle fabbriche.

 

PREGHIAMO I COMPAGNI DI GIRARE AD OGNI ORGANO DI STAMPA QUESTI DISPACCI, QUOTIDIANAMENTE. SIAMO FORTEMENTE SABOTATI E LIMITATI NELLE NOSTRE POSSIBILITA' DI FORNIRE INFORMAZIONI.

1 dispaccio n.2 del 30-10-2007

  1. Abbiamo effettuato una riunione in data 28 ottobre con accertamenti scientifici che HANNO CONFERMATO LA REFERTAZIONE RADIOLOGICA SU PAOLO DORIGO riscontrando DEI PUNTI DI ASSORBIMENTO MOLTO RILEVANTE SU 2 - 2.1 Ghz, PROPRIO IN PROSSIMITA' DEI PUNTI REFERTATI.
  2. Abbiamo espresso biasimo per il Senato italiano che ha di fatto bloccato la legge sulla tortura della Camera. Esprimiamo disgusto e schifo per quei pennivendoli e per quei fascisti che parlano e scrivono di cose che NON sanno e che NON verificano nemmeno nonostante siano state ampiamente trattate sul sito di Paolo, circa la montatura contro SLAI Cobas per il sindacato di classe, oppure che parlano di "terrorismo comunista": Magari ci fosse per gente di merda come i fascisti italiani, un terrorismo comunista, almeno ci perseguiterebbero per simpatia verso i Partigiani.  Circa invece la montatura contro gli anarchici spoletini, maledizione, i fascisti dei ROS-CC hanno dei magistrati a disposizione a citare e menzionare la nostra pubblicamente attiva Associazione come se si trattasse di qualcosa di "sovversivo". SOVVERSIVI SIETE VOI TORTURATORI E MANUTENGOLI DI STATO O MENO, CHE LI PROTEGGETE E PAGATE MAGARI O PURE INCARICATE. SIETE ANTICOSTITUZIONALI E TRADITORI DEL POPOLO ITALIANO. FASCISTI DI MERDA, NON AVETE LA LEGITTIMITA' STORICA E POLITICA DI UN MOSCERINO, FATEVI IN SILENZIO, TORTURATORI DI MERDA AGUZZINI E VENDUTI SCHIFOSI !

A BREVE CONFERENZA STAMPA E DOCUMENTAZIONE IN LINEA, FASCISTI SABOTATORI PERMETTENDO

2 dispaccio n.1 aggiornato 27-29 ottobre 2007

L’AVae-m e Paolo Dorigo comunicano le seguenti informazioni alle masse popolari ed alle persone sensibili ai diritti umani lesi dal sistema fascista attuale e da quei magistrati e sbirri malavitosi che si arrogano il “diritto” di difendere gli interessi degli assassini capitalisti ed i potentati criminali legati alle sperimentazioni scientifiche contro inermi cittadini che portano a morte, pazzia od esclusione sociale chi non è “protetto” dai circuiti di potere.

  1. La nostra solidarietà a Michele Fabiani ed agli altri anarchici spoletini. Abbiamo ricevuto per loro anche la solidarietà di una individualità di Genova, e di E.C., ancora ricoverata dopo il suo tentato suicidio di febbraio scorso.
  2. La nostra solidarietà e reciproca parte nelle masse, su diversi fronti, con SLAI Cobas per il sindacato di classe, si è espressa nell’intervento di Maurizio Bassetti all’Assemblea Nazionale del 26 ottobre a Roma per la sicurezza sul lavoro.
  3. Nell’ambito del procedimento contro Michele Fabiani, ricorrono spesso le telefonate di aderenti alla AVae-m e dello stesso avvocato Trupiano, come se si trattasse di attività sensibili di interesse giuridico. Addirittura si specula su temporanee divergenze circa la posizione da assumere e poi assunta dalla AVae-m circa le assemblee del movimento (2006-2007) contro il SOLO 41 bis che NON avevano accolto né le critiche del Coordinamento per l’Autonomia di classe di Roma e Lazio né l’invito dell’AVae-m a lottare SIA contro il 41 bis che contro le Torture Tecnologiche e contemporaneamente sperando che si creino divisioni nel nostro ambito. POVERI ILLUSI E CRETINI NAZISTI TORTURATORI CHE VI “informano”, SIGNORI “magistrati” di PERUGIA, città capoluogo del LAGER di Spoleto.
  4. STANNO IMPEDENDO ACCESSI INTERNET IN ADSL (0,3 Kb al secondo di velocità in luogo di 12 Mbs) E QUINDI STANNO CERCANDO DI PORTARE AD INTASAMENTO LE CASELLE EMAIL DI PAOLO DORIGO, EDIZIONI LAVORO LIBERATO, AVae-m, SLAI Cobas per il sindacato di classe di Venezia, sito di Wladimiro Dorigo compreso. Riteniamo che questa misura estrema di ganzeristica natura, possa essere stata disposta APPOSITAMENTE in merito alle provocazioni del 16 ottobre (Potenza) e del 24 ottobre (Spoleto), forse dalla stessa magistratura. Il Sen.Russo Spena è stato informato ed ha assicurato che farà “il possibile”. I contratti delle utenze di Paolo Dorigo e di SLAI Cobas per il sindacato di classe di Venezia sono con Telecom.




POCO PRIMA DEL 11 OTTOBRE E DEL 23 OTTOBRE …

LA COPIA DELLA QUERELA DEL 26/9/2007

Alla Procura della Repubblica di Venezia

 

Oggetto: querela contro ignoti art. 336 e succ.CPP.

per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio ed altro

 

Alla Procura della Repubblica di Torino – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele indirizzate al PM dr.proc.Guariniello in data 22-9-2004 e successive da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Spoleto, casa di reclusione, via Maiano.

Alla Procura della Repubblica di Biella – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele indirizzate al PM dott.Soffio Rossella a far data dal 2002 da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Spoleto, casa di reclusione, via Maiano.

Alla Procura della Repubblica di Novara – esposto denuncia

Alla Procura della Repubblica di Spoleto – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele indirizzate al PM dr.Medoro a far data dal 2002 e successive da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14, ma detenuto al carcere di Livorno.

Alla Procura Generale della Repubblica di Venezia – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele alla Vs.procura indirizzate, indirizzate a far data dal giugno 2002 da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14.

Alla Procura Generale della Repubblica di Livorno – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele alla Vs.procura indirizzate, indirizzate a far data dal 2002 da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14.

Alla Procura Generale della Repubblica di Sulmona AQ – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele alla Vs.procura indirizzate, indirizzate a far data dal giugno 2002 da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14.

Per conoscenza:

Alla Corte di Cassazione, Presidente sezioni riunite

Al PM di Udine dr.Bianco, Procura della Repubblica di Udine

Al PG di Trieste, Procura Generale della Repubblica di Trieste

Al Presidente della Repubblica, Quirinale ROMA

Al Ministro della Giustizia, ROMA

Al Presidente del gruppo parlamentare del Senato Sen.Russo Spena del PRC

Al Deputato On.Francesco Caruso, Camera dei Deputati Roma

 

Il sottoscritto Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959,

residente a Mira, via Corridoni 4, riservandosi ulteriori comunicazioni aggiuntive alla presente,

residente all’epoca dei fatti

(che originarono la fattispecie delittuosa complessa e permanente continuata nel tempo mediante il vincolo di associazione a delinquere di stampo mafioso 416 bis (“Gladio carceraria”), riduzione in schiavitù e sequestro di persona a scopo di eversione dell’ordine repubblicano, ossia a far data dal 4 gennaio 1996, e tornato a risiedere in via Corridoni 4 a Mira VE, dopo aver avuto trasferimenti di residenza a Milano (1997), Biella (2001) e Spoleto (2003) nei rispettivi carceri di via Camporgnago 40, Milano, (ove era ristretta anche la propria prima moglie Alberta Biliato coniugatasi a Milano il 24-1-1991 in regime di separazione dei beni, e divorziatasi consensualmente presso il tribunale di Milano il 21-1-2004 dal sottoscritto),

in viale dei Tigli 14 Biella, e via Maiano a Spoleto (PG),

operato presso l’ospedale CTO di Torino il 10-1-1996 di escarectomia e innesti al collo e mano sx con asportazione pelle dalla coscia sinistra, e 125 punti di sutura, dopo breve permanenza in quel di Novara il 4-1-1996 nel locale ospedale civile,

in seguito ad ustioni dallo stesso cagionatesi per protestare contro una montatura giudiziaria e carceraria originata dalla Procura di Pordenone (dr.Fabbro), della Digos di Pordenone, e del “pentito” Angelo Dalla Longa con le sue delazioni e missive in quantità indirizzate in numerose carceri per infamare il sottoscritto e costruire le condizioni a che lo stesso confessasse reati non commessi come lo stesso aveva fatto cagionandone l’arresto,

dove fu anche per alcune ore in assenza di coscienza e trattato con strani psicofarmaci sin dal suo arrivo, ed in tale occasione con ogni certezza secondo il sottoscritto, innestato di strumenti atti a modificare coscienza, intelletto, sapere e memoria della persona (“controllo mentale” tipo MK Ultra) mediante trasmissioni bidirezionali permanenti di interferenza mentale e violenza fisiologica e psichica permanente a distanza,

trattamento attuato anche in collaborazione con gli uffici (DAP e Università di Padova) relativi alla persona della dr.ssa psicologa che si recò presso il CTO di Torino alcuni giorni dopo l’operazione (tra il 18 e il 20 gennaio circa 1996) ad attivare questi strumenti mediante un telecomando manuale di cui non spiegò natura e motivazioni al sottoscritto, nel corso di una visita non dal sottoscritto richiesta, mentre era in detenzione presso il CTO stesso e prima di essere poi trasferito al reparto detenuti dell’Ospedale Molinette di Torino dove rimase sino al 5 febbraio, mentre poi il 6 successivo fece ritorno al carcere di Novara ma in altra sezione dove si trovavano solo alcuni dei compagni precedentemente conosciuti, nel frattempo anch’essi “declassificati”,

trattamento proseguito senza che il sottoscritto se ne avvedesse sino al maggio 2002 allorquando, in coincidenza con la discussione pubblica sulle nuove leggi sul “giusto processo” in ragione della sentenza 9.9.1998 della Commissione Europea per i Diritti dell’Uomo sul proprio caso penale del sottoscritto, non appellata dall’Italia e successivamente recepita sia dal Consiglio d’Europa sedente la CEDU, sia dal Parlamento con la modifica all’art.111 della Costituzione, e quindi oggetto di base motivazionale di successive modifiche al CPP ed alla stessa legge italiana in materia di revisione processuale (DDL 3-8-2007 del Ministero di Giustizia e capo del governo), allorquando dicevasi il sottoscritto iniziò a subire questo trattamento in una orrenda e dolorosissima esperienza trattamentale permanente di tipo complessivo, uditivo, psichico e fisiologico, da parte di persone assolutamente criminali nel loro obiettivo di cagionare la morte o malattia o suicidio e comunque l’impossibilità ad un corretto reinserimento professionale e sociale della persona nella società una volta ottenuta la scarcerazione, vicina giuridicamente e comunque ottenuta prima del termine della pena con ordinanza della Corte di appello di Bologna del 13-3-2006 che recepiva istanza di revisione di uno dei propri difensori avv.Trupiano Vittorio del foro di Napoli;

Sentenze e decisioni fatte proprie anche dalla Corte di Cassazione del 1.12.2006.

Trattamento descritto in innumerevoli denunce e pubblicazioni, diffuso dalla stampa, anche e dopo refertazione radiologica di primario radiologo ospedaliero italiano di cui sarà fornito originale firmato e nominativo alle A.G. che intenderanno adottare le necessarie misure per porre termine all’infame attentato permanente alla persona del sottoscritto, e per portare alla sbarra i colpevoli nessuno-a escluso-a, si trattasse anche di persone un tempo o fino al momento della notizia, care, al sottoscritto.

In Italia, il decreto Legislativo 24 giugno 2003, n.211, recepisce la direttiva 2001/CE relativa all’applicazione della “buona pratica clinica nell’esecuzione delle sperimentazioni cliniche di medicinali per uso clinico”. L’Art.3, relativo alla tutela del soggetto, impone che:

b) il soggetto che partecipa alla sperimentazione, o il suo rappresentante legale se il soggetto non è in grado di fornire il consenso informato, abbia avuto la possibilità, in un colloquio preliminare con uno degli sperimentatori, di comprendere gli obiettivi, i rischi e gli inconvenienti della sperimentazione, le condizioni in cui sarà realizzata, e inoltre sia stato informato del suo diritto di ritirarsi dalla sperimentazione in qualsiasi momento;

c) sia rispettato il diritto all’integrità fisica e mentale dei soggetti e alla riservatezza, come pure alla protezione dei dati che li riguardano secondo le modalità di cui alla legge 31 dicembre 1996, n.675;

e) il soggetto possa rinunciare a partecipare alla sperimentazione clinica in qualsiasi momento senza alcun pregiudizio, revocando il proprio consenso informato;

f) il promotore della sperimentazione provvede alla copertura assicurativa relativa al risarcimento dei danni cagionati ai soggetti dall’attività di sperimentazione, […]

Inoltre (art.1 comma 5)

E’ fatto divieto di offrire elargire o richiedere incentivi o benefici finanziari per la partecipazione dei soggetti alla sperimentazione clinca, ad eccezione delle eventuali indennità per il volontario sano. […]

 

Il sottoscritto DORIGO PAOLO nato a VENEZIA il 24-10-1959

In nome della Costituzione della Repubblica Italiana (art.32) e della Dichiarazione di Helsinki

(WORLD MEDICAL ASSOCIATION DECLARATION OF HELSINKI

Ethical Principles for Medical Research Involving Human Subjects

Adopted by the 18th WMA General Assembly, Helsinki, Finland, June 1964, and amended by

the

29th WMA General Assembly, Tokyo, Japan, October 1975

35th WMA General Assembly, Venice, Italy, October 1983

41st WMA General Assembly, Hong Kong, September 1989

48th WMA General Assembly, Somerset West, Republic of South Africa, October 1996

and the 52nd WMA General Assembly, Edinburgh, Scotland, October 2000

Note of Clarification on Paragraph 29 added by the WMA General Assembly, Washington 2002

Note of Clarification on Paragraph 30 added by the WMA General Assembly, Tokyo 2004)

dichiara di non aver dato alcun consenso a qualunque utilizzo di qualsiasi genere della propria persona e movimenti neurologici, pensieri, attenzioni, sapere intellettivo, esperenzialem ad alcuna loro captazione e ad alcuna loro interferenza, tantomeno con psicofarmaci;

dichiara con la presente di rifiutare la legittimità, della eventualità precisata dal ddl 24/6/2003 n.211, laddove si ipotizza che una persona possa essere oggetto di sperimentazioni pur non avendo la possibilità di dare il proprio consenso informato;

dichiara solennemente di non aver mai dato ad alcuna persona alcun permesso del genere.

Delega quali avvocati di fiducia a mandato consultivo a che le Autorità suindicate procedano nel senso richiesto, gli avvocati Anna Maria Marin del foro di Venezia per la parte penale, e avvocato Cosimo Cisternino del foro di Venezia per la parte civile.

 

Frima data luogo

Paolo Dorigo Venezia 26-9-2007

Timbro della cancelleria della Procura della Repubblica di Venezia

 

 

 

2-3 LA COPIA DELLE MOZIONI PRINCIPALI DEL CONGRESSO AVae-m DEL 30/9/2007

CONGRESSO ASSOCIAZIONE VITTIME armi elettroniche-mentali

ANZIO (RM)

28-30 SETTEMBRE 2007

 

MOZIONE GENERALE

 

1. premessa

Si è riunito ad Anzio nei giorni 28, 29 e 30 settembre 2007, il primo congresso della Associazione Vittime armi elettroniche-mentali. Ha avuto carattere organizzativo e strategico, come previsto. Vi hanno attivamente partecipato Vittime provenienti dalle province italiane di Torino-Aosta, Milano, Padova, Venezia, Ravenna, Parma, Roma, Napoli, Bari.

Il congresso ha avuto anche la presenza di Michele Fabiani e di giornalisti.

Hanno inviato il loro saluto al congresso, compagni e collettivi di Milano, Roma, Viterbo, Reggio Calabria, Venezia, ed altre città. Il saluto del SRP è stato implicito data la militanza del  coordinatore nazionale della nostra associazione anche in tale organismo di sostegno a chi è colpito dalla repressione per la sua partecipazione e anche sola presenza dalla parte giusta del conflitto sociale esistente.

Al congresso avevano garantito la loro presenza anche altre Vittime delle province di Torino, Bologna, Treviso, Caserta, Avellino, Pescara, che per motivi di inconvenienti o di ostacoli dell’ultimo momento non hanno potuto essere presenti, ma che hanno inviato per tempo il loro saluto al congresso; sapevamo che avremmo avuto anche questi ostacoli, e sappiamo che alle Vittime sono opposti ostacoli permanenti ad accertamenti medici, uso di internet e del proprio stesso computer (pur non essendo noi in rete con nessuno); ma ciò malgrado il congresso è riuscito lo stesso. Per motivi organizzativi l’amico Romano Nobile curatore del testo collettaneo La tortura nel bel paese (di cui la nostra associazione ha diffuso 1.800 copie in 1 anno e mezzo, mentre del Dossier 2007 il Nazismo soft ne sono state diffuse 350 copie in quattro mesi, dopo di che è stato messo in rete liberamente scaricabile), e il compagno Marco Sacchi autore del libro Il Prometeo incatenato (sinora diffuso in oltre 100 copie), non hanno potuto essere presenti. A loro il nostro saluto per prossime iniziative comuni.

Abbiamo ricevuto poi saluti per il congresso anche da una Vittima residente in Francia, appartenente al circuito Fedame, che con la nostra Associazione, aderisce al circuito mondiale ed europeo di lotta alle armi non letali e di controllo ed interferenza mentale.

Il sen.Russo Spena ha fatto sapere che la crisi di governo gli rendeva impossibile l’essere presente; non siamo contenti della sua assenza, ma lui ha dato risposta. Invece non hanno dato risposta entro il 27 settembre molte altre persone, associazioni, deputati e giornalisti che erano stati bene e precedentemente informati: essi fanno parte del pullulare di moschini attorno alla realtà italiana ben miserabile e fascista di questi anni: non è da essi che dobbiamo attenderci chissà quali sostegni futuri, ma da altri.

 

2. Svolgimento del congresso

Si è basilarmente precisato che il nostro non è un Partito politico ma una Associazione che persegue scopi di rispettare nella pratica nel nostro paese la Costituzione antifascista del 1947 e in particolare di lottare a che non vi siano eccezioni circa i diritti umani, in particolare nel nostro paese. Si è precisato che noi siamo cittadini e non animali, e che animali e belve sono i torturatori e le torturatrici, anche se siamo coscienti che alcuni di essi potrebbero essere stati in passato loro stessi-e delle Vittime di controllo ed interferenza mentale.

Si è aggiornata la conoscenza scientifica in materia e sostenuto che chi ancora mostra stupore per queste cose, se ha un certo livello di cultura, o ha dei grossi buchi culturali, oppure mente spudoratamente, essendo le tecnologie di tortura tecnologica e di controllo ed interferenza mentale e le tecniche di lavaggio del cervello, rimozione di ricordi, ricostruzione pilotata di “nuova identità”, tecniche naziste in uso sin dagli anni ‘30-’40 che, sia pur nascoste in gran parte dalle maggiori sei reti televisive nazionali, e da gran parte di quelle locali e delle radioemittenti, specie da quelle che fingono la imparzialità della scienza dietro una maschera di sinistra (Radio Scienze di Rai 3 ed altre), sono pubbliche e note, e sulle quali tecnologie e tecniche esiste una miriade di pubblicazioni in particolare all’estero, ma anche in Italia.

In particolare in Italia, nel mondo medico ed anche in quello scientifico ci sono colpevoli quantomeno di tacere alla popolazione l’esistenza di queste tecniche e tecnologie, o, peggio, di proporle segretamente da parte di alcuni, a familiari o “amici” di potenziali Vittime.

Si è stimato in migliaia di casi il “fenomeno” in Italia di questa situazione.

Si è verificata la sua estensione già ad oggi mondiale, e si è delineato che molti uomini e donne, ma anche bambini, vengono spinti alla pazzia vera o presunta, al suicidio, ad omicidi passionali od ambientali, oppure a vivere da bestie nei reparti neurologici tuttora esistenti ove si fa ancora uso di letti di contenzione, benzodiazepine

ed altre pillole-killer, per il piacere e la ricchezza dei capitalisti delle multinazionali farmaceutiche e dei grandi potentati corporativi del mondo della medicina e della scienza, e soprattutto, per impedire il libero Progresso all’Umanità intera. Si condannano tutte le sperimentazioni con sistemi sottocutanei come contrari ai diritti umani anche quando con “volontari”, e ogni ricerca di tipo invasiva della mente. Si è a tal scopo evidenziato che certe ricerche “scientifiche” e l’utilizzo di queste forme di tortura in Italia non hanno affatto aiutato il miglioramento delle cose, e che normative come quelle sulla privacy sono baggianate tese a coprire cose ben più gravi.

Si è riconfermato il programma della Associazione in dieci punti, noto sin dal 2005.

Si è perfezionata la nostra organizzazione interna, distinta anche in Vittime componenti attivi (iscritti) e in Vittime (casi censiti) e persone da aiutare finché la loro situazione non sia stata censita (Vittime da censire).

Si è tratto un bilancio del lavoro svolto in questi due primi anni di attività dell’Associazione, sostanzialmente positivo, al di là di delusioni e tradimenti ricevuti da gran parte della sinistra e non solo come ovvio dai partiti che invocano maggiore “sicurezza” nel loro programma politico.

Si è evidenziato che questi casi esistono, diffusissimi, nelle carceri, e che è molto grave la diffusione della sindrome di Stoccolma tra i detenuti a questo livello. Anche a proposito del fenomeno dei suicidi carcerari si è dichiarato che una parte significativa di essa, e parliamo per difetto, è certamente causata dall’uso di queste torture (reato permanente continuato ed esteso su scala nazionale da parte di specialisti, di istigazione al suicidio e violenza privata continuata ed aggravata).

L’ostracismo colpevole delle autorità e il mobbing sociale in atto nel paese fanno sì che questi strumenti si caratterizzino come armi terribili e gravissime, spacciate per “buone” perché “non letali” (il che non è neppure vero, relativamente parlando alle conseguenze anche a volte immediate del loro utilizzo su persone inermi), fanno sì che tuttora molte Vittime abbiano paura di prendere la parola.

Nel lavoro di questi due anni, a parte il precedente lavoro carcerario del nostro coordinatore nazionale, di documentazione (12 casi censiti in carcere, documentatamente dal 1982 al 2004), sono state censite 43 Vittime, di questi-e, 17 casi sono presentati pubblicamente, e 7 con nome e cognome.

Altri 20 casi sono in via di verifica, ma almeno in 10 casi di loro, abbiamo persone scomparse o che non hanno più dato notizia di sé alla nostra Associazione, facendoci anche pensare al peggio.

Tuttavia non trattandosi di persone in gran parte conosciute personalmente da noi, e non avendo alcuna loro delega, non abbiamo potuto darne testimonianza scritta diretta.

In alcuni casi le Vittime vengono spinte, come nella migliore strategia torturatoria, a pensare male dei loro amici, familiari o compagni. Abbiamo perduto così per nostra decisione, i contatti con due di essi, che qualora avessero a tornare razionalmente in contatto con noi, dopo che si sono così erroneamente espressi con noi, ci troveranno disponibili. Nel caso di una delle Vittime, che dopo un tentato suicidio è ricoverata per sua stessa scelta in clinica, abbiamo anche avuto i suoi saluti per il Congresso e le siamo vicini.

Non siamo invece vicini a quelle associazioni, giornalisti e persone influenti, anche associazioni molto pubblicizzate dal manifesto e dalla sinistra in genere, che abbiamo contattato e che ci hanno snobbato, in certi casi certamente facendo proprie le diffamazioni di ex appartenenti alla lotta armata, evidentemente infami, che vanno in giro per Roma definendo “pazzo” il nostro coordinatore nazionale, senza nemmeno averlo veramente conosciuto, allo scopo di devalorizzare la nostra battaglia: loro sono dunque parte del sistema, lo sono sempre stati o lo sono solo adesso ?

Tra le associazioni che ci hanno snobbato, o che non hanno mantenuto gli impegni verbalmente presi con noi in varie occasioni, principalmente a Roma, ci sono Emergency, Medicina democratica, ed altre. Da queste associazioni ci saremmo aspettati imparzialità, e non certamente distanza a causa delle posizioni politiche personalmente prese e non inserite nel nostro programma, del nostro coordinatore nazionale.

Abbiamo anche registrato da parte dell’area radicale, un certo ostracismo e censura.

L’ostracismo è stato palese un anno fa ed anche prima, di fronte alle denunce e documentazioni sul caso del nostro coordinatore nazionale, persino sul network Indymedia, poi chiuso ed ora in fase sperimentale. In particolare un ostracismo in Indymedia nord-est, ma non solo.

Invece Indymedia è stata comunque utile a conquistare solidarietà nuova, non solo nel caso di Paolo Dorigo, ma anche nei casi di Maurizio Bassetti, che al nostro congresso ha riconfermato la sua partecipazione alla Associazione, e al quale va tutta la nostra riconoscenza per la sua disponibilità, e di Paola Marziani. Nei casi di Salvatore di Cosenza, abbiamo registrato ostracismi pure nell’area dei “compagni contro la tortura” di Cosenza che si erano dati disponibili ad una nostra conferenza, ma ostracismi abbiamo registrato a Pescara verso Eleonora Cavagnuolo, che ha dato un contributo importante alle acquisizioni scientifiche della nostra Associazione ed alla denuncia anche delle protesi odontoiatriche, e verso la lotta di Paola Sbronzeri contro la tortura del TSO applicatagli in assenza di motivazioni plausibili, sempre allo scopo di tenere sotto controllo la Vittima di questi trattamenti. Non abbiamo ancora registrato poi, a differenza del caso di Paola Sbronzeri, alcuna presa di posizione a favore di Monica Masuelli, militante del movimento femminista e per i diritti umani in Argentina, che recentemente ha sfidato, con atroci torture che continuano, i suoi aguzzini, con un documentato memoriale pubblicato recentemente nel sito. È stata fatta una mozione sul caso.

Censura abbiamo avuto anche da gruppi e testate che a parole si dichiarano “senza censura” o contro il silenzio sull’annientamento nelle prigioni ed ovviamente contro forme di tortura inumane come il 41 bis, il 14 bis, il sistema punitivo senza dibattimento legale né avvocati presenti. Ora, forse che l’annientamento nelle carceri non è partecipato da chi fa uso di torture tecnologiche ?  Suvvia…

In generale dichiariamo che non parteciperemmo ad alcun convegno organizzato da forze politiche o sociali che non sottoscrivano o dichiarino condivisione al nostro programma nelle parti comuni a tutta la Società, (relative alla messa al bando e alla dichiarazione di armi contro l’umanità, con le responsabilità penali conseguenti a ciò, senza eccezione alcuna per alcuna forza di polizia, militare o di alcun genere, private, pubbliche, militari o sovranazionali che siano, ONU compresa). In generale non accettiamo l’utilizzo di alcuno strumento del genere nemmeno se fossimo nella seconda guerra mondiale e si fosse catturato vivo il guerrafondaio al servizio di potenti lobbi economiche, hitler.

Circa la legge sulla tortura il congresso ha emesso una specifica e dura mozione, che evidenzia come la volontà di non portare tale legge ad esecutiva, e di disquisire su cosa sia o meno tortura, sia traditrice di corresponsabilità quantomeno morale da parte dei Parlamentari che ne sono stati irresponsabili rinviatori od affossatori della legge della Camera.

Nel corso del 2006 si è anche costituito a livello nazionale un Coordinamento di Lotta contro le Torture Tecnologiche e Carcerarie. Abbiamo aderito a tale Coordinamento, uno dei promotori del quale è recentemente scomparso, per un improvviso male incurabile. A lui, Antonio Rollo detto Huambo, il nostro affettuoso addio. Auspichiamo che tale Coordinamento riesca a decollare nella conoscenza e coscienza del Popolo del nostro paese, che è vilipeso umiliato e truffato da potentati banditeschi che utilizzano tranquillamente queste strumentazioni naziste a scopo dicono “di umanità”… La nostra Associazione e questo Coordinamento hanno portato un sit-in altamente efficace a Montecitorio il 28 novembre 2006, ma snobbato pure dalle testate giornalistiche della sinistra, all’epoca dello sciopero della fame di Paolo Dorigo per ottenere il passaporto. Successivamente poi alla refertazione radiologica presentata ai media il 13 aprile 2007, sono stati attuati sabotaggi atti ad impedire l’approfondimento del contatto con medici chirurghi, in diverse località. Corruzioni o sabotaggi o dicerie mirate sono stati attuati per impedire l’espianto degli elettrodi a Paolo Dorigo fino in India, ma anche nel nord Italia.Nulla che non avessimo in qualche modo previsto come possibile.

È accaduto anche che sia stata decisa una sospensione di un anno dall’attività all’avvocato di Paolo Dorigo, per una violazione del regolamento del collegio dell’ordine di Napoli datata 1999, sospensione intercorsa proprio subito dopo la refertazione radiologica.

In generale ostracismi ed irresponsabili censure e sabotaggi mirati sono la dimostrazione che la democrazia nel nostro paese è assai debole, e che le grandi forze politiche antifasciste, di sinistra e progressiste,  (ANPI esclusa, dalla quale abbiamo avuto invece sinora significativi aiuti),  sono del tutto cieche e sorde ai bisogni delle masse ed alle necessità delle Vittime di trattamenti inumani quali quelli inferti tramite le armi elettroniche-mentali, delle quali tutte senza eccezioni, chiediamo la messa al bando e la dichiarazione di armi contro l’umanità, con le responsabilità penali conseguenti a ciò, senza eccezione alcuna per alcuna forza di polizia, militare o di alcun genere.

La nostra Associazione riconosce utilità scientifica alla psichiatria solamente in relazione alla cura ed allo studio dei danni da traumi cerebrali devastanti, e non riconosce in alcuna maniera la psichiatria come scienza atta a “curare” talune caratteristiche comportamentali delle persone, magari legate all'infanzia, a problematiche sociali ed affettive, all’adolescenza, od alle problematiche legate a donne  sole, donne incinte o che hanno od intendono abortire, ed ad ogni altra categoria sociale debolmente o affatto difese dallo Stato, e condanna totalmente qualsiasi metodologia curativa a carattere coercitivo anche se limitato nel tempo.

La nostra Associazione non riconosce alcuna validità scientifica uniformabile al genere umano agli studi psicologici in genere e in particolare a quelli comportamentalisti e cognitivisti, in quanto secondo  noi tali studi e metodologie sono esclusivamente sperimentali e doppiamente soggettive: dalla parte degli sperimentatori e dalla parte dei “volontari” o delle Vittime consapevoli od inconsapevoli che siano.

La nostra Associezione ha anche verificato che vi sono rapporti tra le Aziende ove lavorano alcune persone torturate, ed i torturatori. Il mobbing sul lavoro è un reato, la tortura tecnologica no ?

La nostra Associazione si dichiara contraria a tutte le forme mediatiche di disconoscimento scientifico e di abitudine delle masse a far propri luoghi comuni o metodologie vuoi inquisitorie vuoi razzistiche, prodrome non di una nuova Società ma bensì di un imbarbarimento dominato dai potenti ma esteso a tutti, di un ritorno, da noi denunciato, ai nefasti tempi del feudalesimo o peggio dell’epoca delle nobiltà e dei reami, “istituzionali”, mafiosi o privati che siano.

In particolare esprimiamo dissenso all’autoritarismo che sta alla base di certe parti della psicologia e abbiamo verificato anche che esiste la psicanalisi tra le conoscenze di chi ci tortura.

3. decisioni del congresso

Si sono adottate proposte e decisioni di natura organizzativa e anche allo scopo di migliorare il nostro lavoro.

Esse saranno rese note complessivamente in un opuscolo che riporterà le decisioni del congresso, le mozioni emerse la relazione di natura etico-medico-scientifica della dr.ssa Paola Marziani, le proposte e gli appelli.

In particolare il congresso auspica, allo scopo di iniziare la costruzione o l’approntamento della nostra prima casa albergo per le Vittime di torture tecnologiche e del controllo ed interferenza mentale, dotata di strumentazioni di rilevazione magnetica e radio, e di strumenti di protezione da attacchi esterni di questa natura, che la proposta di un grande concerto di autofinanziamento abbia successo.

Non siamo certi che questo possa avvenire, che un famoso o un gruppo di famosi e meno famosi ma noti musicisti possano esibirsi gratuitamente per la nostra associazione senza trovare ostacoli, ostracismi, e magari senza andare a rischio di bancarotta, ma se questo non sarà possibile, in questo paese che per noi vive una fase di impunito e moderno fascismo, secondo noi sarà indice che siamo in una situazione forse irrimediabile. Tra le decisioni del nostro congresso, la realizzazione di un libro con materiali inediti e non pubblicati in internet sinora, delle Vittime di queste torture tecnologiche e del controllo ed interferenza mentale.

Il nostro saluto ed appello anche a che si raggiunga la disponibilità di un chirurgo per espiantare i corpi estranei nell’orecchio e tube di Eustachio di Paolo Dorigo e che tutte le Vittime abbiamo finalmente la necessaria assistenza MEDICA e non certo “psichiatrica” od esclusivamente socioassistenziale

I partecipanti al congresso, Vittime di tortura tecnologica e di controllo ed

interferenza mentale

 

CONGRESSO

ASSOCIAZIONE

VITTIME

armi elettroniche-mentali

ANZIO (RM)

28-30 SETTEMBRE 2007

MOZIONE

LEGGE TORTURA

Il Congresso esprime il suo più grande biasimo e denuncia per quelle forze

ed esponenti parlamentari del Senato che, anziché procedere a far passare

com’era la legge votata dalla Camera a dicembre 2006, hanno contribuito

a far passare ulteriori 10 mesi senza che quella legge diventasse esecutiva,

contribuendo così a rendere più lungo il tormento nostro e di migliaia di

persone come noi in Italia.

Riteniamo giusto e necessario gridare, affinché qualcuno raccolga le nostre

parole:

NULLA RESTERA’ IMPUNITO

PAGHERANNO CARO PAGHERANNO TUTTO

I partecipanti al congresso, Vittime di tortura tecnologica e di controllo ed

interferenza mentale