CONFERENZA MPP SUL 15°ANNIVERSARIO DEL MAGISTRALE DISCORSO DEL PRESIDENTE GONZALO, 24-9-1992 / 24-9-2007

 

INTERVENTO SCRITTO DI PAOLO DORIGO DELLA REDAZIONE DI “GUARDARE AVANTI !”

 

Compagni e Compagne,

la controrivoluzione opera nella guerra mondiale imperialismo / popoli oppressi attuale, su tutti i campi. Quello della cultura e della informazione, per i capitalisti ed i loro servi, è un campo di guerra autentico. Il Presidente Gonzalo lo aveva teoricamente e praticamente già dimostrato sin dall’inizio di questa nuova tappa dello scontro epocale tra proletariato e borghesia imperialista, nel 1990-1991.

Anche per questo i comunisti mlm nel mondo avevano tutti riconosciuto all’epoca il PCP e la GP in  Perù come il “faro” della nuova grande ondata della RPM prevista dal Presidente Mao Tse-Tung.

Questo è il vero motivo per cui la guerra informativa contro la GP del Perù, si è direttamente avvalsa dei criteri fondanti dell’imperialismo moderno: Goebbels ed il nazismo, il Cointelpro e la disinformazione di massa.

I falsi comunisti, gli opportunisti, i maoisti “a metà”, questo non lo hanno potuto capire, e sin dal 1993 si sono dati da fare per contribuire alla diffamazione del PCP, della GP, del Persidente Gonzalo e del maoismo, che precedentemente essi consideravano a torto defunto.

Addirittura hanno in alcune occasioni appoggiato la linea nera della soluzione politica, la LOD.

Tutto questo per l’importanza delle poche frasi, estremamente sintetiche e chiare, che il PG poté esprimere il 24 settembre 1992 nel quartier generale della Dincote a Lima, rovinando al 100% la pagliacciata costruia dal regime.

Per quanto riguarda l’Italia, il fronte “anti-maoista” si sta sgretolando di fronte al lavoro politico rivoluzionario ed alle questioni che emergono con chiarezza. Gli opportunisti ed i neo-revisionisti, se in certe occasioni riescono a nascondere la propria natura, è nella pratica tra le masse che la rivelano.

Anche in Italia si è sviluppata una LOD trasversale, che propugna la fine della lotta di classe e la mediazione e la soluzione politica con il regime borghese imperialista. Essa ha addirittura abbandonato l’antifascismo tra i suoi principi politici, ed è composta, come in Perù, di molti ex prigionieri. Essi conducono i propri interessi personali e contribuiscono a tacere e silenziare le denunce delle associazioni contro il 41 bis e le torture tecnologiche attuate in carcere e anche fuori dal carcere su cittadini “scomodi” al potere o su categorie sociali di cittadini “cavie” di esperimenti scientifici militari.

La situazione attuale nei paesi imperialisti ed in Italia è “rivoluzionaria in sviluppo” ma si colloca all’interno di una sotto-fase dell’epoca imperialista che vede la guerra imperialista in Medio-Oriente continuare e sostenere con la militarizzazione della società e la repressione interna, gli interessi dei grandi capitalisti multinazionali e di quelle componenti capitaliste completamente assorbite dalla guerra, nonché dalle loro compagini e complessi specifici al capitale multinazionale allineati.

Che la situazione sia fervida lo vediamo ogni giorno tra le masse, la coscienza che sta maturando nella classe operaia e tra le masse è netta, sono i termini politici e pratici della lotta che debbono maturare attorno ai 3 strumenti della Rivoluzione, e questo richiede ancora tempo.

Il Presidente Gonzalo mantiene inalterato con il Suo esempio e il Suo contributo, la Sua resistenza e coraggio, il valore epocale del Magistrale Discorso del 24 settembre 1992.

In Italia tutti noi maoisti abbiamo fatto una campagna con un manifesto che esige che il Presidente Gonzalo possa pubblicamente esprimersi senza limitazioni di parola.

Ci auguriamo che questa Conferenza, cui mi duole non poter essere presente causa un concomitante impegno nel campo della lotta alla repressione, abbia il più splendido successo e che anche in Spagna cresca grazie a questa iniziativa il porre il maoismo al posto di comando nella Rivoluzione Proletaria Mondiale.

Un abbraccio compagni !

Viva il Presidente Gonzalo !

Viva il Partito Comunista del Perù !

Viva il Partito Comunista maoista in Italia ed in ogni paese !

Viva il Movimento Rivoluzionario Internazionalista !

Viva la Rivoluzione Proletaria Mondiale !
Guerra Popolare fino al Comunismo !

 

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Qui una sintesi dell’intervento svolto alla Conferenza del marzo scorso a Parigi.

In questo intervento ho iniziato dicendo che sono tre gli aspetti fondamentali a mio parere che sono molto attuali.

Presidente Gonzalo, l’interno è decisivo.

Presidente Mao Tse-Tung, andare controcorrente.

La democrazia della Comune non la democrazia della delega.

Sono questi i tre aspetti che considero decisivi del contributo apportato dalla GRCP.

1

Dalla caduta totale del revisionismo come socialismo non è uscito sconfitto il socialismo ma la deformazione revisionista che era al servizio della borghesia e che si è trasformato esso stesso in borghesia.

La dinamica dello scontro di classe a livello mondiale ha dimostrato, attraverso le guerre popolari, principalmente in Perù, Filippine, quindi Turchia, Nepal, India, ecc., la giustezza dell’analisi fatta da Mao Tse-Tung sulla nuova grande ondata della Rivoluzione Proletaria Mondiale e sulla divisione del Mondo.

Il proletariato si forgia sempre ed immancabilmente attraverso le rivoluzioni e queste si spostano.

Dalla Russia, ad est, alla Cina, quindi oggi, a Sud, a causa dell’estensione del modo di produzione capitalista sul piano mondiale, specie ora che disoccupazione e crisi da sovrapproduzione assolita di capitale si affermano anche in Cina. Questo lo capiamo grazie alla fondamentale lezione della GRCP.Mao Tse-Tung stesso aveva previsto che la borghesia avrebbe potuto riprendere il potere nel Partito, ma aveva previsto anche l’enorme estensione della lotta di classe e delle rivolte contadine nel suo paese; che inevitabilmente davano luogo ad un autentico Partito Comunista.

Il revisionismo non si forma a causa di errori ma come reazione della borghesia, e questo è accaduto anche in Italia durante il fascismo, tra il 1937 e il 1943, ben prima di Kruscev.

2

Oggi la guerra imperialista verso i popoli del Sud del mondo, e in particolare del Medio Oriente, la cui estensione a guerra permanente il Presidente Gonzalo aveva già previsto nel 1990-1991, ha portato ad una situazione di totale fascistizzazione dei paesi capitalisti.

Ma la sua causa è la crisi generale, che diventa strutturale, di valorizzazione di capitale a causa A) della sovrapproduzione di capitale, B) della estensione mondiale del m.p.c. che aumenta la concorrenza, e C) del dominio acquisito dal capitale finanziario su quello produttivo.

3

Oggi la contraddizione principale è divenuta la contraddizione imperialismo / popoli oppressi, che va fondendosi alla contraddizione fondamentale capitale / proletariato e questo ha definitivamente distrutto le speranze di rinascita di linee politiche pseudo-rivoluzionarie ma intimamente revisioniste, anche se armate.

Questo non è stato compreso, per opportunismo e social-sciovinismo, in molte parri del Movimento Comunista Internazionale, ancora profondamente impregnato dal revisionismo.

Nelle Guerre Popolari stesse, il tempo fa giustizia e permette al massimo di imporsi nel M.C.I. stesso poiché fuori dal maoismo c’è solo sconfitta e passaggio nel campo del nemico. Un passaggio che non è stato compiuto dai Comunardi né dai compagni caduti a Dersim del Partito Comunista Maoista.

Anche quelli che hanno criticato il Partito Comunista del Perù dovranno ritornare sui propri passi, perché la qualità e storia del processo rivoluzionario guidato dal PCP grazie al pensiero gonzalo, sono al più alto livello della storia del M.C.I. dopo la GRCP, ma questo non è stato compreso ancora da molti nel mondo a causa degli arretramenti avutisi nei paesi imperialisti da parte del proletariato.

Per questo occorre aiutare i compagni che sbagliano valutazione per ignoranza della situazione e non –si spera- per scelta (vedasi l’intervista del Presidente Prachanda del febbraio 2006 che si basava sulle informazioni pubbliche date dal partito di Avakian), (vedasi le numerose posizioni di chi in mancanza di grandi o numerose notizie dalla guerra popolare in Perù, e non dando il necessario contributo solidale alla Rivoluzione Peruviana a partire dalla campagna di mistificazione del 1993), (vedasi i “senderologhi” che danno la parola a tutti ma insistono ad ignorare quella del Comitato centrale del PCP facendo il gioco delle LOD), e distinguere la tattica nella guerra popolare mentre si è in equilibrio strategico oppure quando si è nella fase della conquista del potere come oggi in Nepal. E la rivolta delle banlieu qui a Parigi (ottobre-novembre 2005) lo dimostra anche per quanto riguarda  i paesi imperialisti.

Le condizioni per la guerra popolare vanno determinandosi anche in Occidente.

Questo perché oggi nel mondo intero si sta determinando un unico proletariato mondiale:

·        Che non può essere fermato né dal revisionismo né dalle sue organizzazioni sindacali né dalle istituzioni borghesi, né dall’opportunismo né dal deviazionismo in ideologia e in pratica.

·        a che subisce le conseguenze dell’economia di guerra.

Il punto è quanto tempo ancora ci vorrà e noi non possiamo saperlo, specie in Occidente.

Per questo la lotta contro il revisionismo sotto il profilo ideologico politico e sociale è parte integrante e permanente della lotta rivoluzionaria e non è una semplice questione limitata nel tempo (es. discutiamo ci mettiamo d’accordo e via).

4

In Italia esiste già in pratica un “fronte” contro il maoismo, contro il PCm.

La controrivoluzione in Perù si esprime massivamente con i metodi usati in Italia in precedenza.

Non a caso, proprio per le caratteristiche che in Italia ha storicamente avuto la lotta contro il revisionismo, è la questione decisiva nel proletariato.

Queste caratteristiche sono:

·        Carattere imperialista e carattere semi-feudale che convivono e si integrano nel paese.

·        Complesso e lungo conflitto di classe e sopravvivenza del più forte revisionismo dell’Occidente.

·        Stati Uniti – esercito fondato dalla monarchia – Carabinieri –Chiesa cattolica – repressione.

·        Nuovo proletariato e proletarizzazione dei ceti medi che i piccolo borghesi di certi “movimenti”  cercano di  mascherare e nascondere.

·        Teorie dominanti borghesi (Cuba, URSS, Venezuela di Chavez)

·        Forte aspettativa che permane ma dimensione ancora ridotta del partito d’avanguardia (il PCm).

·        Scarsa comprensione nel Movimento Comunista dei 3 strumenti e concezione revisionista (anche se armata) dell’entrismo nei sindacati ufficiali contro il movimento auto-organizzato.

·        Opportunistica definizione dell’autonomia di classe per affermare un verticismo neo-revisionista anziché l’estensione del fronte delle masse.

5

Dalle masse alle masse. Un unico proletariato e le diverse formazioni economico sociali e specificità nazionali, che va nella direzione del comunismo già indicata da Marx come inevitabile conseguenza della stessa estensione mondiale del m.p.c.

 

 

(La critica viene estesa brevemente anche al rappresentante del nPCI (critica non solo al loro neo-parlamentarismo), D’Arcangeli, presente alla conferenza, che interviene subito dopo).

(L’intervento è tenuto a titolo personale e vengo presentato come ex prigioniero di guerra, ex prigioniero politico che sta conducendo in Italia una importante lotta contro la tortura).