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Ma  chi è unabomber ?

di Marco Sacchi

1° puntata

Ipotesi: UNABOMBER : E SE FOSSE UN UOMO IN DIVISA?

Se davvero a manomettere la perizia sulle forbici sequestrate all’ing. Zornitta è stato l’assistente di polizia Ezio Zernar, come sembrano ritenere i magistrati che indagano su Unabomber, si tratta ora di capire perché l’ha fatto.

L’ipotesi prevalente è che Zernar, sentendosi una sorta di Torquemada, abbia manomesso la prova per pura convinzione. Il soggetto in questione sarebbe stato ”certo” (non si sa perché mai) della colpevolezza di Zornitta e, truccando la prova, avrebbe mirato a convincerlo a confessare.

Questa l’ipotesi, per così dire, prevalente.

Ma ce n’è un’altra. Più inquietante.

Ricordate i poliziotti della Uno bianca? L’ipotesi è che Unabomber sia un uomo in divisa, forse un poliziotto, forse un carabiniere, magari un militare con conoscenze sul trattamento ed il confezionamento degli esplosivi. In questo caso Zernar (o chi per lui, dal momento che lo stesso perito afferma di non essere stato l’unico ad avere accesso a forbici e lamierino) stia coprendo qualcuno.

E’ già accaduto in Emilia, 13 anni fa, perché non potrebbe essere accaduto in Veneto 13 anni dopo?

Notizia dal sito http://wpop6.libero.it/cgi-bin/webmail.cgi

Il Veneto come laboratorio della controrivoluzione preventiva, pensiamo  a strutture come i Nuclei di Difesa dello Stato, struttura degli anni ’60 dove c’erano militari, civili (fascisti di Ordine Nuovo) e servizi segreti italiani e U.S.A. (collegati con le basi americane presenti nel Veneto) o la Rosa dei venti.

    Pensiamo alle connessioni della banda Maniero affiliata alla mafia siciliana e turca ed ai servizi americani tramite il SISMI ed ufficiali ROS, alla questura veneziana e della responsabilità di Maniero alla liquidazione di altre bande di rapinatori che davano fastidio nel territorio con spiate mirate che servivano ad ucciderne i membri da parte della polizia.

  E, a sinistra, non scordiamo che il Veneto e Venezia sono sperimentalmente più “avanti” nella collocazione sociale – politica dei pentiti. In questo senso i consiglieri veneziani del P.R.C. coprirono personaggi come Savasta, Del Bello (che per un certo periodo di tempo è stato  anche segretario della federazione veneziana del P.R.C.) e personaggi simili che sono parte di un’accordo degli ex lottarmatisti con la sinistra borghese (PRC, Verdi, sinistra DS, PdCI) allo scopo di riciclare i prigionieri rivoluzionari  con il fine di farli diventare strumenti della pace sociale, poiché quello che realmente si chiede a loro non è tanto il dissociarsi da un’organizzazione comunista combattente o da una forma di lotta bensì dalla lotta di classe del proletario, di far separare la loro lotta da quella del proletariato, di considerarsi un ceto politico che tratta con altri ceti politici.

   Detto questo, come  e se fosse un uomo in divisa, come parte di una strategia della tensione ?

 

 

N.B.

Unabomber iniziò la sua “attività” con uno stile simile alla “Uno bianca”, martellamento in territorio sotto sperimentazione; avvenne dopo che la questione di Aviano 1993 era stata “risolta processualmente” ma nel periodo di più acuta provocazione del Dalla Longa usato dai poteri emergenziali (1995); si sviluppò in realtà forse con un precedente episodio di allarmismo (Lignano Sabbiadoro allarme dell’agosto 1993, Dalla Longa andava in vacanza a Bibione) e con un episodio collaterale successivo (nella città natale di Dalla Longa alla fine di settembre del 1996 avvenne un tentativo di strage nella caserma della guardia di finanza). Del resto altri episodi di cui non si è parlato in relazione a questa strategia sono stati l’attentato ai carabinieri a Catania (settembre 1993) e l’incendio della Fenice di Venezia (poche settimane dopo il tentato suicidio del sottoscritto con il fuoco).

Va ricordata la presenza di Clinton e signora con Berlusconi nel giugno 1994 a Venezia, la denuncia di Clinton del controllo mentale (3-10-1995) sperimentale sui carcerati negli S.U.A., nonché il siluramento di Clinton con “l’affaire Lewinsky” seguito dall’episodio mordace alla Bobbitt. Poi tornò il sopravvento dei Bush, quindi l’11 settembre. E dopo l’11 settembre, il Pirellone e la scomparsa delle segretarie del Presidente della Regione Lombardia e delle sue carte. Cose certamente di dimensioni diverse e fuori dal Friuli, ma comunque in quel di Aviano le bombe atomiche ci sono ancora…

Paolo Dorigo, 27-1-2007