Nell’Appello NO alla
persecuzione dei comunisti! abbiamo denunciato che dal
Il comunicato della DN dei
CARC che inizia in questo modo, è LESIVO della identità dei compagni-e del
Coordinamento Nazionale dei Comitati contro la Repressione che, pur vicini o
meno vicini alle posizioni dell’allora direttore responsabile del Bollettino
Giuseppe Maj, avevano propri percorsi e storie di lotta.
Inoltre è poco intelligente
politicamente perché, nell’attaccare una magistratura emergenzialista, ne fa
tutto un mucchio, mettendo insieme decenni e soggetti diversi dello Stato. Quando
invece è nei distinguo che le cose si capiscono. Avendo
scontato quasi 3 anni tra il 85 e il 88 per accuse che in parte coincidevano
con la criminalizzazione del Bollettino, preciso che come altri compagni-e
certamente, non faccio parte né ho mai fatto parte della “carovana” del nPCI,
e che allorquando ho contribuito alle Edizioni Rapporti Sociali pensavo che l’editore
Maj sarebbe stato utile in questa veste e non certo in quella di dirigente di
un sedicente nuovo partito comunista “italiano”, nome che il capo del
revisionismo italiano ed europeo occidentale togliatti dette al PCd’I nel
passaggio alla borghesia dato dalla svolta di Salerno.
Paolo Dorigo militante
comunista maoista
5-10-2007