Nell’Appello NO alla persecuzione dei comunisti! abbiamo denunciato che dal 1981 a oggi sono otto i procedimenti giudiziari aperti, sovrapposti tra loro, a carico della carovana del (n)PCI, chiusi tutti per archiviazione, non luogo a procedere o assoluzione.

 

Il comunicato della DN dei CARC che inizia in questo modo, è LESIVO della identità dei compagni-e del Coordinamento Nazionale dei Comitati contro la Repressione che, pur vicini o meno vicini alle posizioni dell’allora direttore responsabile del Bollettino Giuseppe Maj, avevano propri percorsi e storie di lotta.

 

Inoltre è poco intelligente politicamente perché, nell’attaccare una magistratura emergenzialista, ne fa tutto un mucchio, mettendo insieme decenni e soggetti diversi dello Stato. Quando invece è nei distinguo che le cose si capiscono. Avendo scontato quasi 3 anni tra il 85 e il 88 per accuse che in parte coincidevano con la criminalizzazione del Bollettino, preciso che come altri compagni-e certamente, non faccio parte né ho mai fatto parte della “carovana” del nPCI, e che allorquando ho contribuito alle Edizioni Rapporti Sociali pensavo che l’editore Maj sarebbe stato utile in questa veste e non certo in quella di dirigente di un sedicente nuovo partito comunista “italiano”, nome che il capo del revisionismo italiano ed europeo occidentale togliatti dette al PCd’I nel passaggio alla borghesia dato dalla svolta di Salerno. Tant'è che quando scrissi, su invito di Bepi, un contributo per il dibattito sul nPCI, ne pubblicarono solo la parte iniziale, e si guardarono bene dal diffondere tutto il resto di quel documento del 1998-1999, oltre a falsificare, aggiungendo la parola "italiano", il titolo del mio contributo. http://www.paolodorigo.org/1999_01_ContributoAlDibattitoSulPMPdelNpc.htm

 

Paolo Dorigo militante comunista maoista

5-10-2007