DIANA BLEFARI E' STATA
ASSASSINATA
www.paolodorigo.it 1 e 2
novembre 2009 - aggiornamento 12-11-2010 - aggiornamento
Il vero responsabile della morte di Diana si chiama
Erminio Amelio, come sempre, quando un coglione che crede alle cazzate magari
messe in circolazione da agenti GOM bramosi di far carriera, vuole sapere delle cose che non
verrà mai a sapere, dice al DAP di fare pressioni e provocazioni onde rendere
più morbido-a il prigioniero-a politico-a oggetto dell'interesse del coglione di
turno. Per anni è accaduto anche a me, sia prima il gesto di protesta estremo di
darmi fuoco (4.1.1996) che dopo, anche dopo la sentenza Cedu. E questo perché,
in uno Stato di polizia, i coglioni sono innumerevoli.
Leggere per credere: dalla Nuova Venezia 2-11-2009
Diana è stata assassinata ma non gli basta, ai
coglioni servi delle potenti corporazioni della borghesia imperialista e dei
sindacati gialli. Infatti ancora oggi se la prendono con il suo compagno e
fidanzato, Massimo Papini, per il quale sono in corso mobilitazioni che fan
pensare veramente che il nostro paese sia come l'Argentina dei colonnelli.
Leggere per credere: dal
Corriere delle Alpi 14-6-2010
documenti precedentemente inseriti -
intervista a Paolo Dorigo (solo una parte è andata in
onda) rilasciata a Rete Veneta e trasmessa il 3 novembre 2009 -
parte 1 denuncia
- parte 2 Nadia
Lioce 2006 - parte 3
Demistificazione dei quotidiani del 2 novembre - parte 4 Comunicati
per Diana - parte 5
quotidiani del 2 - parte 6
cartolina di Diana del dicembre 2004
parte 1 -
denuncia
Oggi 1 novembre 2009 la compagna rivoluzionaria Diana Blefari Melazzi è
stata assassinata dallo Stato borghese imperialista che la aveva in "custodia"
per "esecuzione di pena" nel carcere di via Bartolo Longo in Roma, nella sezione
femminile. Il resto del carcere di via Bartolo Longo ospita "uomini" infami e
collaborazionisti e qualche transitante per processi dal circuito penale. E' un
carcere maschile storicamente "ambito" dai collaborazionisti. Nella sezione
femminile la compagna Diana Blefari e la compagna Nadia Lioce sono in 41 bis e
quindi sono discriminate e differenziate rispetto alle altre detenute. Si
trovava a Rebibbia in quanto il femminile di Aquila era stato chiuso. Ma lo
Stato imperialista per impedirle di socializzare con altre prigioniere
rivoluzionarie, anziché mandare Diana e Nadia a Latina, le ha messe in 41 bis
con la infame legge del dicembre 2002, e per aumentare la "distanza" come
circuiti carcerari, dalle altre compagne, ha chiuso il circuito EIV e lo ha
passato come AS.
La compagna Blefari è stata oggetto anni fa delle attenzioni di
"rifondazione comunista" degli Abruzzi, in quanto trovandosi all'Aquila, un loro
esponente si "batté" perché venisse "curata" psichiatricamente e quindi tolta
dal 41 bis.
Il 41 bis è un'obbrobrio, ma non è meno infame il trattamento nei manicomi
"criminali" e nelle cliniche psichiatriche.
Quindi noi sostenemmo pubblicamente che Diana è ed era una compagna che
non doveva "curarsi", ma che era lo Stato che doveva cessare di utilizzare
tecnologie subliminali e di tortura bianca, e mezzi anche "usuali" e non solo
tecnologici, di tortura bianca.
Non ha importanza che Diana si sia uccisa materialmente o che la abbiano
uccisa materialmente delle guardie definendo poi suicidio l'omicidio, ciò che
conta è il trattamento che quotidianamente è inferto nelle prigioni ai
prigionieri che rifiutano la soluzione politica e le linee opportuniste di
destra collaborazioniste.
GIUSTIZIA PROLETARIA !
NULLA RESTERA' IMPUNITO !
ONORE ALLA
RIVOLUZIONARIA DIANA BLEFARI !
parte 2 - Nadia
Lioce
Qui un testo diffuso nel 2006 da Nadia Lioce che smentisce
le false citazioni usate dal Corriere della sera
http://www.paolodorigo.it/Testo%20di%20Nadia%20Lioce%20su%20Diana%20e%2041bis%20tratto%20dal%20sito%20sri-svizzera.htm
parte 3 - Demistificazione dei quotidiani del
2-11-2009
1. Chiariamo innanzitutto il punto
inerente la collocazione al momento del suicidio. Dicono non fosse in 41 bis
comunque era sotto stretta sorveglianza, e, dice Ionta Franco, ex pm
antiterrorismo facente parte del gruppo dei 36 terroristi in toga degli anni
'80, ed attuale direttore del DAP, che aveva una guardia davanti alla cella e il
blindato sempre aperto. Se è così, come ha fatto ad impiccarsi ? E inoltre
va detto che il blindato sempre aperto e la guardia davanti alla cella sono
misure che si prendono quando è già noto che la persona detenuta ha intenzioni
autolesive.
2. Veniamo alla diffamazione che
Diana volesse collaborare e avesse chiesto al Direttore a settembre di
"incontrare un magistrato". Secondo noi Diana voleva denunciare ad un magistrato
le torture che subiva, Diana NON E' MORTA SOLO PER L'ISOLAMENTO CHE E' UNA FORMA
DI TORTURA (come dice il Com com milanese, per non dire del comunicato ASP che
esclude in ogni modo e silenzia da anni le nostre denunce sulle torture
tecnologiche), MA E' MORTA ANCHE PER LE TORTURE SPECIFICHE SUBLIMINALI E
TECNOLOGICHE ADOTTATE NELLE CARCERI E DENUNCIATE SIA DA PAOLO DORIGO CHE DA
FERNANDA FERRARI, entrambi ex prigionieri politici che hanno attuato una forma
di autolesionismo in carcere in una occasione. Inoltre sulla stessa linea d'onda
della richiesta al magistrato, va riportata la "citazione" di Nadia Lioce che è
totalmente di segno opposto al documento pubblico del 2006 che qui nella parte 2
riportiamo.
3. Veniamo ai trattamenti sanitari
obbligatori, a Montelupo Fiorentino ed a Sollicciano. Tutte cose nella zona di
Firenze, sia il più terribile centro psichiatrico nazista italiano (OPG) sia le
sezioni di "osservazione psichiatrica" di Sollicciano, luoghi ossia dove come
noto a noi prigionieri ed ex prigionieri, la persona prigioniera torturata viene
colpita con astio e violazioni inaudite. Inoltre se doveva andare in OPG, Diana
avrebbe dovuto andare nel OPG femminile di Barcellona, e il fatto che esista una
sezione femminile in altri OPG è di un'enorme gravità.
4. Veniamo al fatto che Diana è stata
torturata anche con 30 perizie psichiatriche, umilianti per un-una prigioniero-a
politico-a a cui viene negata così la valenza della propria identità e
resistenza alla prigionia. E' di una gravità inaudita che queste cose venissero
fatte con la stessa richiesta della difesa di Diana. A quanto ricordiamo, Diana
difendeva la propria identità politica e non si considerava una
pazza.
5. Veniamo al fatto che Diana era
effettivamente depressa. Come 10 milioni almeno di italiani. E' questo un reato
? E' la psichiatria la cura ? CERTO CHE NO
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
6. Veniamo al fatto che Diana aveva
una madre morta suicida. Perché non si dice quanti italiani-e si suicidano
all'anno, nomi cognomi indirizzi date e motivi e testi delle lettere che
lasciano (come la direttrice del DAP Miserere Armida nel carcere di Sulmona nel
2003 e tanti altri operatori di polizia penitenziaria, carabinieri ecc., e non
solo detenuti) ?
7. Veniamo al fatto del tono assunto
da giornalacci come il Corriere della Sera ed altri, da anni '70, da massima
mistificazione. Ed al fatto che una parte civile, come la beebe tarantelli,
amaricana italianizzata, sia anche autrice di un'articolo "psicanalitico" sulle
BR su una importante rivista di psicanalisi internazionale. Con che imparzialità
pensa di esprimersi ? Noi siamo convinti che il suo punto di vista sia parziale.
ALTRA COSA: LA STORIA LA SCRIVONO LE MASSE, NON I VINCITORI DELLE GUERRE
SBAGLIATE. ED ALLA FINE VINCEREMO NOI PROLETARI NON VOI BORGHESI !!!
parte 4 - Comunicato
Proletari comunisti, Comunicato Collettivo comunista milanese Comunicato SLAI
Cobas Termoli e Comunicato Asp
Comunicato Proletari
comunisti
Stammheim
italiana... "suicidio di stato" - onore alla compagna Diana Blefari
Comunicato Collettivo comunista
milanese
Stammheim italiana... "suicidio di stato" onore alla compagna
comunista rivoluzionaria Diana Blefari.
La compagna Diana Belfari è
stata uccisa dallo Stato della Borghesia Imperiasta italiano, non importa sapere
com maeterialmente è sucesso e
gli eventuali killer, la compagna è stata
uccisa da quella tortura legalizzata che è l'isolamento, l'impedimento a
ogni forma di socializzazione, è questo
perchè non si è voluta mai
piegare.
Quello che è accaduto alla compagna Diana è un monito a tutti i
proletari, perchè mostra cosa è capace la Borghesia Imperialista per difendere
il
suo marcio sistema.
Compagna Diana, la lotta continua. Colletivo Comunista
Milanese
Comunicato SLAI Cobas
Termoli
Ho sentito dire da qualcuno: è morta
un'assassina. Forse avete ragione era un'assassina, ma noi? Noi che l'abbiamo
uccisa cosa siamo ? E quanti assassini impuniti ci sono ? Abbiamo dimenticato i
morti che che non hanno avuto giustizia ? Oggi, si oggi che i cattolici piangono
i loro morti, dobbiamo ricordare i nostri morti: Peppino Impastato, Fausto e
Iaio, Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi e molti altri.... Ma i loro assassini
chi li costringerà all'estremo rimedio?
Comunicato ASP
http://www.paolodorigo.it/011109.pdf