“L’imperialismo yankee
è una tigre di carta”
Mao Tse
- Tung
Per tutta la seconda guerra mondiale
mondiale, gli U.S.A. spesero complessivamente 321 miliardi di dollari nel 2001
hanno speso 291,1 miliardi di dollari.
Il Pentagono fece sapere che però era ancora tropo poco, per la ricerca
e la realizzazione di strumenti “difensivi” tecnologicamente avanzati ci
sarebbero almeno 30 miliardi di dollari. Grazie al 11 settembre si spesero per R&S nel settore
militare se ne spesero ben 52,7.
Vediamo alcuni capitoli di spesa militare U.S.A. nel periodo 2001-2003:
Spesa per singola forza armata in
miliardi di dollari:
2001 2002 2003
U.S. Army 61,7 80,9 90,9
U.S. Navy 91,7 98,8
108,3
U.S. Air
Force 85,2 94,3 107
Gli U.S.A. più di qualsiasi altro paese
imperialista devono annualmente sostenere la loro guerra mondiale, per
mantenere la loro egemonia. Dal Medio Oriente all’Asia, dall’Europa all’America
Latina, allo spazio siderale la presenza di basi aeree e navali, soldati,
satelliti militari, flotte navali, centri d’addestramento, missioni segrete e
covert actions, radar e sistemi d'intercettazione, spie e microspie, richiede
un grosso impegno affinché l’egemonia del dollaro sia preservata ed imposta.
Il programma per la supremazia militare
USA per il 21° secolo.
Il programma Joint Vision 2010 (JV 2010) ha l’obiettivo di “stimolare le
varie forze armate a ragionare in termine di dominio globale dallo spazio agli
abissi del mare” (1).
L’U.S. Army sta lavorando alla realizzazione del progetto Objective Force che in linea generale
dovrebbe raggiungere l’obiettivo di proiettare e sostenere una brigata da
combattimento in qualsiasi angolo del pianeta entro 4 giorni dall’ordine, una
divisione in 5 giorni, 5 divisioni entro 30 giorni. Per fare ciò si punta ad
una “standardizzazione” delle varie unità eliminando le attuali distinzioni
(peraltro presenti in tutti gli altri eserciti) tra unità leggere (parà,
fanteria d’assalto, fanteria leggera, ecc.) e unità pesanti (corazzate,
d’artiglieria ecc.) con l’obiettivo di creare un nuovo esercito composto da
divisioni identiche ed autonome in grado di accorpare capacità di controllo e
comando, comunicazione, computers, intelligence, sorveglianza e ricognizione,
ma soprattutto con necessità logistiche enormemente ridotte grazie alla
prevista riduzione del 50-70% del peso dei veicoli.
Buona parte degli investimenti è quindi rivolta alla realizzazione di
questa prima fase di standardizzazione che dovrebbe portare al così detto Army XXI. Una seconda fase si protrarrà
sino al 2025 per finire il progetto complessivo attraverso l’approntamento del
cosiddetto Army After Next.
Per far ciò che riguarda l’U.S. Navy il
sotto progetto di riferimento, è stato definito Forward From The Sea e prevede la realizzazione e mantenimento di
cinque funzioni principali: controllo dei mari e supremazia marittima, capacità
di proiezione dal mare verso terra, deterrenza strategica, capacità di
trasporto strategica e presenza navale avanzata. In particolare è stato
riconfermato il ruolo dei gruppi di battaglia che comprendono portaerei giacché
vere e proprie basi aeree avanzate dalle quali svolgere tutte le operazioni del
caso senza dover chiedere eventuali autorizzazioni di paesi alleati/allineati
per l’utilizzo o l’accesso a basi situate in territorio extra-nazionale.
L’US Marine Corps e l'US Navy in particolare ritengono di vitale importanza
raggiungere un buon livello nella dotazione ed impiego di munizionamento così
detto “intelligente” e lamentano una certa arretratezza sia nel campo dei
sistemi d’arma che missilistici.
Da segnalare che il programma Urban
Warrion che i Marines stanno approntando sistemando particolari tecniche di
combattimento in ambiente urbano accompagnate da relative strumentazioni
hi-tech come visori e sistemi di comunicazione integrati. L’ambiente urbano-metropolitano è, infatti, considerato (anche
dall’Esercito col suo programma Land Warrion XXI) l'ambiente principale delle guerre
presenti e, soprattutto future.
Il programma
dell’Aviazione (USAF) ha anch’esso un titolo non meno altisonante e
guerrafondaio: Global Engagement: A
Vision For The 21 st. Century (Ingaggio Globale: una visione per il 21°
secolo). Facilmente prevedibile
l’obiettivo: dominare il cielo e spazio in stretta integrazione con le
altre armi.
La militarizzazione dello spazio.
Con il programma denominato National Missile Defense, affidato
alla neo costituita Missile Defence Agency, che prevede la messa a punto
nell’arco di 5 anni di 100 intercettatori exatmosferici, 5 radar di allerta e
un radar speciale, l’amministrazione Bush affossa gli accordi di non
proliferazione nucleare, proseguendo la politica della precedente
amministrazione Clinton che approvò, a suo tempo i capitoli di spesa per lo
sviluppo del sistema anti-missile.
L’intenzione di creare una quarta forza arma spaziale completamente
indipendente è strettamente connessa alla difesa anti-missile quindi è già
costituita un’agenzia a hoc, ma anche alla riorganizzazione stessa
dell’aviazione come forza non più aerea ma appunto ma appunto aero-spaziale. Un
percorso obbligato; a loro tempo la marina e l’aviazione ebbero lo stesso tipo
di genesi: diventarono armi indipendenti nel momento in cui diventò strategico
il controllo dei rispettivi ambienti. La militarizzazione totale del pianeta
sarà così compiuta: dalla terra al mare, dal mare all’aria, dall’aria allo
spazio.
In occasione dell’approvazione del bilancio federale del 2000,
l’amministrazione Clinton istituiva una commissione per l’organizzazione e la
pianificazione della sicurezza spaziale degli Stati Uniti 2°. A presiedere tale
commissione veniva posto (guarda che caso)
Donald Rumsfeld, mentre 8 dei 12 membri erano generali in pensione.
Nel gennaio 2001, la commissione rendeva noti i risultati del suo
lavoro. Lo spazio diventa definitivamente ambiente di interesse militare
alla stessa stregua di terra, mare e cielo. Gli USA devono
occuparlo ed acquisire la superiorità necessaria per impedire a qualsiasi altra
potenza d'installarvisi. Attraverso l’uso militare dello spazio possono
conquistare per sé la supremazia illimitata in tutti gli altri ambienti. La
commissione rilevava che l’attuale situazione, dove l’interesse spaziale è frammentato per le singole forze armate,
come per la marina che già dispone di suoi propri satelliti in orbita, genera o
può generare doppioni nelle acquisizioni nonché incompatibilità dei vari mezzi
e sistemi. Per questa ragione i compiti di occupare e “difendere” lo spazio
dovrebbe essere assegnato ad un comando indipendente. Le ricerche e lo sviluppo
dovrebbero arrivare a: a) aumentare le capacità di controllo e avvertimento in
caso d'attacco; b) accrescere le misure protettive e difensive, i sistemi di
prevenzione e neutralizzazione, le capacità di proiezione rapida di potenza; c)
modernizzare le capacità di lancio (auspicandone la privatizzazione); d)
lanciare un programma scientifico e ultravioletti, tecnologie che permettano la
costruzione di veicoli da lancio riutilizzabili.
Dal punto di vista organizzativo la suddetta commissione ha elaborato
dieci raccomandazioni:
1°
L’arma spaziale sarà sottoposta all’autorità del presidente degli Stati Uniti;
2°
Il presidente deve essere affiancato da un
consiglio spaziale;
3°
Deve essere formalizzato, all’intero del Consiglio di Sicurezza,
un coordinamento tra le varie agenzie
d’intelligence per la definizione delle attività spaziali;
4° Il segretario della difesa e il direttore
della CIA si devono incontrare regolarmente per indirizzare la politica
spaziale di sicurezza nazionale, i suoi obiettivi ecc.;
5° Deve essere designato un sotto segretario
alla difesa spaziale che coadiuvi il segretario nelle questioni spaziali e di
coordinamento coi servizi segreti;
6° Il comando spaziale deve essere distinto dai
comandi delle altre armi:
7° I sistemi spaziali dovranno garantire la
possibilità di svolgere operazioni indipendenti o a supporto di interventi
delle altre forze armate. Per far ciò sarà necessario costituire uno Space Corps. Nel breve periodo l’Air
Force avrà il compito di formare ed equipaggiare queste forze
spaziali. Nel lungo periodo tali unità
potranno dipendere da un dipartimento
militare per lo spazio indipendente.
8°
Al sottosegretario dell’Air Force viene affidata la direzione dello National Reconnnaissance Office (agenzia
che si occupa di rilevazioni di vario tipo utilizzando satelliti in orbita) e
delle acquisizioni spaziali;
9°
Il segretario della difesa e il direttore della CIA devono dirigere i processi
di ricerca e sviluppo rivolti alla creazione di nuovi metodi per la raccolta
delle informazioni;
10°
Aumentare la visibilità delle spese e del personale coinvolti nel programma
spaziale per migliorarne l’oganizzazione.
La rivoluzione negli affari militari.
Revolution of Military Affairs Information (RMA-Iwar) è il termine che
definisce il complesso che staranno alla base delle strategie militari U.S.A.
L’impressione che si ricava è che la RMA parta non tanto da tecnologie
date quanto dalla mutata situazione politica che induce gli strateghi a fornire
un preciso indirizzo alla ricerca tecno-scientifica, seguendo il seguente
schema:
mutate condizioni politiche,
geopolitiche e strategiche ---->
Rivoluzione negli affari militari -----> sviluppo nuove tecnologie
necessarie a supportare la RMA.
Una conferma di questo schema è il fatto che la realizzazione della RMA
e quindi, concretamente, della ristrutturazione delle Forze Armate è fissata
nel medio-lungo periodo (2010-2025) e che molte tecnologie indicate sembrano
uscite da un libro di fantascienza. Dico fantascienza, quando è certo che in
qualche laboratorio blindato qualche scienziato nazista (magari un nazista
democratico e di sinistra) sta già sviluppando piani di ricerca in tal senso.
Nella tabella (3°) la RMA – Iwar è suddivisa in obiettivi in due principali
stadi (2010 – 2020) attraverso specifiche tecnologie e dottrine.
OBIETTIVI |
1° STADIO
(entro 2010) |
2° STADIO
(entro 2025) |
Ridurre rischio di perdite e danni collaterali
mediante: |
Piattaforme “Stand-Off”. Dominio
dell’informazione. Spazio, satelliti.
Difesa
Anti-Missile. |
Robotica. Armi non
letali. Psicotecnologie.
Difesa
cibernetica. |
Applicare gli sforzi su: |
Centro
di gravità |
Sistemi
interconnessi. |
Ottimizzare il coordinamento delle operazioni
attraverso: |
Miglioramento
sistemi C3I. Tecnologia
spaziale. Impiego di
computer e GPS Digitalizzazione
del campo di battaglia. Uso di armi
“intelligenti”. |
Microtecnologia.
Nanotecnologia
Sistemi
“brillanti”. |
Nuovi modelli organizzativi centrati su: |
Task Force. Combined Joint Task Force. Coalizioni ad
hoc |
Struttura
uni-Forza Armata. Iperflessibilità.
|
Per decifrare la tabella è necessario
fornire una piccola legenda dei principali termini impiegati:
-
Sistemi “Stand-Off”: sono i sistemi d’arma che possono essere
lanciati da postazioni navali, terrestri e da aerei a grande distanza
dall’obiettivo e quindi tendenzialmente irraggiungibili dal fuoco nemico. Ne
sono un esempio i missili balistici, i Cruise, i missili aria-terra con
autoguida sull’obiettivo.
-
Psicotecnologia: “…Tecnologia che emula, estende ed amplifica le funzioni senso-motorie,
psicologiche e cognitive della mente (…) In campo militare le psicotecnologie
consentiranno ai Comandanti di manipolare oltre che le percezioni ed il credo
dei propri soldati, anche quelle dell’avversario e dei media televisivi...”.
-
Difesa Cibernetica: “…La cyberwar si prefigge due obiettivi. Il
primo consiste nel paralizzare il ciclo decisionale dell’avversario mentre il secondo punta a sottomettere l’avversario senza
combattere, mediante operazioni letali e non letali che possono
comprendere il blocco di: (a) sistemi informativi; (b) reti informatiche; (c) borsa,
sistemi bancari e delle telecomunicazioni; (d) trasporti di superficie e di
controllo del traffico aereo; (e) della produzione e distribuzione di energia…”
-
Centro di Gravità: “…Caratteristica capacità o località dalla quale
il nemico o le forze amiche traggono la loro libertà di azione, la forza fisica
o la volontà di combattere. Il Centro di Gravità quando attaccato ed eliminato,
porta alla sconfitta del nemico oppure alla ricerca della pace attraverso
negoziati. Esempi comprendono: la massa delle forze nemiche, la sua struttura
di comando e controllo, il consenso dell’opinione pubblica, la volontà, la
leadership, la struttura della coalizione. Con l’avvento delle reti
informatiche, dei sistemi neurali artificiali e sistemi esperti, il concetto di
Centro di Gravità verrà sostituito dai cosiddetti sistemi interconnessi…”.
-
Sistemi Interconnessi: “…Si fonderanno sulle reti
informatiche e dovrebbero garantire la sopravvivenza della rete stessa in
quanto i nodi saranno distanti tra loro e sfrutteranno anche una autonoma
capacità di riconfigurare il sistema...”
-
Nanotecnologia: Tecnologia di miniaturizzazione spinta.
-
Sistemi brillanti: “…L’evoluzione dei sistemi d’arma
intelligenti, mediante l’implementazione delle
nanotecnologie, sistemi esperti e reti neurali artificiali…”.
-
Reti Neurali Artificiali: “…Nuova generazione della
tecnologia della intelligenza artificiale che tende a emulare la fisiologia del
cervello umano basato sulla connessione di neuroni biologici. Una Rete Neurale
Artificiale è formata da un certo numero di nodi computerizzati collegati in
una rete mediante interconnessioni flessibili (detti anche neurodi)…”.
Inoltre, entro il 2025, quindi con il secondo stadio della
RMA, è previsto lo sviluppo di altri due tipi di guerra non indicati
direttamente nella tabella: La Guerra Meteorologica e la Guerra
Genomica.
Le Guerre meteorologiche “…prevedono l’utilizzo di prodotti chimici per
provocare, in campo avversario, forti pioggie e inondazioni. In tali casi
l’avversario è impossibilitato a condurre qualsiasi tipo di operazione
militare…”. (4)°
La Guerra Genomica (in realtà i nord-americani usano il termine tedesco Genome
Kampf…) è una “Guerra condotta nel campo della genetica. Si tratta di
individuare, nella mappa dei geni (DNA) di un popolo/etnia, i punti deboli da
attaccare mediante virus e batteri, frutto di biotecnologie. Gli effetti, che
comprendono influenza, diarrea, infezioni e altro, potranno colpire più quel
popolo che un altro 5°.
Le spese militari.
Tutto questo non deve fare credere ad una sorta d'onnipotenza
dell’imperialismo U.S.A., quando tutto questo in realtà nasconde mi una
profonda debolezza a livello economico degli U.S.A. nei confronti degli altri
paesi imperialisti.
Un chiaro esempio della decadenza economica U.S.A. è il dollaro che è in
continua picchiata. Quando nacque la moneta europea, occorreva 0,85 dollari per
acquistare un euro. Oggi ne occorrono 1,32. Il destino della moneta americana
appare dunque incerto: alle difficoltà interne degli U.S.A si aggiungono le
prese di posizioni di vari paesi, specie quelli produttori di petroli, che
diversificano le proprie riserve valutarie. Il declino dei valori immobiliari
americani (-24% in un anno) dà il colpo di grazia, poiché la massa delle
costruzioni serve da garanzia per prestiti e mutui in un paese indebitatissimo.
E questo peggiora le cose: con il dollaro svalutato, gli indebitati americani
pagano già ben caro quello che importano, mentre gli europei riescono a pagare
le forti importazioni di petrolio e gas. La Cina incomincia ad avere problemi a
mantenere troppi dollari svalutati nelle proprie riserve, ma non può venderli
per non provocare un terremoto monetario mondiale, con la diversificazione delle
monete di conto altrui a favore dell’Euro, i paesi imperialisti europei non
soffrono particolarmente per le loro esportazioni, m sono certo tentati di
disfarsi delle riserve in dollari. Per evitare un possibile disastro monetario
mondiale c’è chi propone una moneta continentale americana da controporte
all’Euro, basata sull’area d'interscambio fra U.S.A., Canada e Messico (NAFTA).
Un altro
esempio delle difficoltà economiche U.S.A. sta nella bilancia commerciale
che non gode di buona salute, esempio: nel 2001 il 61% delle automobili negli
Stati Uniti venivano dall’estero, come il 65% delle macchine per taglio dei
metalli (Guerra S.p.A Seymour Melman 2006).
La spesa militare degli Stati Uniti fa
ovviamente parte del complesso delle spese sostenute dell’amministrazione
pubblica, che, a differenza di un tempo quando la potenza militare americana
era quasi insussistente, sono per la maggior parte
responsabilità del governo centrale ossia federale e solo
per la
minor parte delle amministrazioni locali (Stati, Contee, Municipi). Tuttavia
questo accade in buona parte per l’esistenza della spesa militare e la
conduzione della cosiddetta national
defense, che assieme alla politica estera e alla politica monetaria è
pertinenza esclusiva dell’amministrazione federale:
nel campo
della spesa civile il rapporto fra le due amministrazioni è quasi in equilibrio
e negli ultimi vent’anni si muove a favore dei governi locali.
Lasciando da parte il periodo della seconda
guerra mondiale, la spesa pubblica complessiva relativa (vale a dire in
rapporto al
Pil)
tende ad aumentare dall’epoca della depressione fino all’inizio degli anni ’80
(un picco del 36.5% è toccato nel 1983), resta più o meno costante fino al
1992, quindi diminuisce abbastanza celermente durante gli anni
dell’amministrazione Clinton (6°) scendendo al 32.5% del 2000 per risalire in
seguito con l’amministrazione Bush.
Il punto di svolta è all’inizio degli anni ’80, quando la spesa
per servizi diventa il motore di tutta la spesa militare, e il supporto al
personale, rubrica che comprende il vero e proprio nucleo della privatizzazione
delle guerre ed il cui boom diviene impressionante dal 2000 in poi, diventa il
motore della spesa per servizi. Lo spazio per accrescere la spesa per
l’acquisizione di servizi in generale e per quella dei servizi di supporto in particolare
viene ricavato sacrificando tutto il resto ossia riducendo l’esborso complessivo in salari e lo stock netto di
capitale fisso del dipartimento della difesa, capitale fisso che consta naturalmente di
Equipaggiamento composto di Aerei, Navi, Missili, Veicoli, Elettronica ed Altro
Equipaggiamento, e Strutture, fatte di Edifici Residenziali e Industriali e di
Installazioni Militari.
Alcune osservazioni conclusive
In sostanza più aumenta la crisi e più lo
stato imperialista dominante (gli USA) diventa aggressivo per cercare di
mantenere la sua supremazia- militare in funzione dei profitti della sua
borghesia, più aumentano le tensioni tra i paesi imperialisti concorrenti per
assicurarsi quote di profitto sui mercati mondiali e più la guerra commerciale
tra gli imperialisti concorrenti tende a trasformarsi in una nuova guerra
interimperialista per la spartizione dei mercati mondiali.
La guerra rappresenta una valvola di sfogo
per le contraddizioni del modo di produzione capitalistico capitalistico,
poiché essa distrugge i mezzi di produzione (macchinari, uomini e valori
capitale) eccedenti e, quindi con tali distruzioni apre la strada a un nuovo
periodo di accumulazione capitalistica.
Attualmente, sin è aperta una fase di
contesa globale tra le varie potenze imperialiste che ha come posta in gioco
una nuova divisione del mondo. Un segno concreto delle contraddizioni
interimperialiste in atto, sta nel fatto che gli U.S.A. sono stati costretti a
condurre la guerra contro l’Iraq in pratica da soli, con l’ausilio di un
ristrettissimo numero di alleati (Gran Bretagna, Israele, Polonia, Italia).
Davanti alla tendenza alla guerra
imperialista da parte dell’imperialismo dominante, compito dei comunisti in un
paese imperialista come l’Italia non è certo quello di propagandare pacifismo e
non violenza, oppure accodarsi ad imperialismi/potenze rivali agli U.S.A
(Francia, Germania, Giappone, Russia o Cina) o peggio al proprio imperialismo, ma dichiarare guerra alla guerra, alla
guerra imperialista bisogna opporre la guerra popolare di lunga durata.
Per questi motivi è necessario costruire e
rafforzare un Partito Comunista fondato sul marxismo – leninismo – maoismo che
è l’unico strumento può permettere alla classe operaia e alle masse popolari di
trovare una via di uscita giusta dalla crisi generale del capitalismo, in
direzione del socialismo.
Con questo, non voglio dire che basti solo
il partito e la sua azione per fare la rivoluzione, trascurando gravemente la
questione di qual è il referente principale da cui il partito tra le sue forze
e a cui rivolge la sua azione, trascurando
il fatto che la rivoluzione la fanno le masse.
Dall’altra
bisogna evitare la politica dei due tempi, del tipo prima costruire il partito
e accumulare forze e in seguito avviare una prassi rivoluzionaria. Questa
posizione, in realtà, maschera una prassi opportunista che tende a scorciatoie
elettorali e non aiuta certo a inserirsi nella lotta di classe in atto.
“O
la rivoluzione fermerà
la guerra, o
la guerra farà
sorgere la rivoluzione” (Mao Tsetung)
NOTE
1° Tratto dall’articolo di Pietro
Gianvanni Il Bilancio 2001 del Pentagono,
Panorama Difesa, maggio 2000.
2° www.defenselink.mil/pubs/space20010111
3° Dati presi dall’articolo di Pier
Paolo Lunelli, La Rivoluzione negli
Affari Militari, Marzo – Aprile 2001.
4° Per quanto riguarda le guerre
climatiche, vedere articolo di Michel Chossudovsky, Guerre Climatiche: Haarp High Frequency Aural Research Program, su www.intermarx.com/ossinter/clima
sul programma HAARP
5° Sulla Guerra Genomica vedere su www.paolodorigo.it/MarcoS_24-9-2006 L’articolo di Sacchi Marco Schizofrenie scientifiche. Molto
probabilmente il Progetto RMA su questo campo è la continuazione delle ricerche
che negli anni ’80 del secolo scorso, il governo Sudafricano (quello
dell’aparteheid) effettuò. Questo programma segreto di guerra biologica,
chiamato Project Coast, aveva l’obiettivo di mettere a punto un’arma genetica
mirata alla popolazione nera. Stesse ricerche in questo campo, sono state
effettuate anche da Israele.
6° Questi dati, non devono essere interpretati come
disarmo, nel 1997 gli U.S.A. generavano il 42,5% delle spese militari mondiali.
Nei primi giorni del gennaio 1999, in un discorso per radio Clinton
annunciò nuovi stanziamenti per le spese militari per 100 miliardi di dollari
nell’arco di 6 anni. Si trattava del massimo incremento del bilancio del
Pentagono dal 1991 (vale a dire dai tempi della guerra del Golfo): il 24 marzo
1999 iniziò la criminale guerra di aggressione degli imperialisti NATO/USA nei
confronti della Repubblica Federale Jugoslava.