Il richiamo a Goebbels (che disse negli anni ’30, all’incirca questa frase: “che una menzogna, tanto più era grande tanto più facilmente poteva essere creduta”, a dire in pratica che la verità opposta alla menzogna, tanto più è grande la menzogna, viene più facilmente gestita e sepolta dal regime), serve in questa breve nota, che va letta insieme al Questionario dei sintomi delle vittime da controllo mentale ed armi tecnologiche, a caratterizzare l’uso prolungato o mirato del controllo mentale in un paese a capitalismo putrescente come il nostro, in un chiaro senso di libidine della mistificazione.
L’uomo di potere offeso, il rettile strisciante dei complotti di Stato, il doppiogiochista bleffatore che combatte il movimento reale sin da quando portava i pantaloni corti, sono tutti soggetti interessati al movente contro chi è vittima di questo trattamento.
Occorre, affinché un giorno i loro denari possano rendere bene il compito della mistificazione post-mortem, spingere la persona colpita, qualora non si redima, non faccia ammenda, non si pieghi, non accetti succube la regola dell’altrui viltà, a comportamenti contraddittori nel proprio vissuto quotidiano, nello spostare gli oggetti per la casa, nel dimenticare le cose, nel trasformarlo in una casalinga, privato di lavoro, affetti, reddito, … secondo costoro, “dignità”.
In realtà, anche se si compiono errori di memoria, che poi si correggono, anche se si tende a dire il contrario di ciò che si pensa, se non si mantiene una altissima attenzione a ciò che si sta pensando-dicendo, anche se si dimenticano cose, che si possono ricordare con mezzi adatti, e metodo, anche il fatto di “parlar da solo”, ha ben poca utilità negli scopi neri dei goebbelsiani post-moderni, autentici terroristi di Stato.
Perché una volta stabilito, e lo si è stabilito già in vari paesi e situazioni, da parte di autentici scienziati e medici, che queste tecniche e tecnologie esistono, una volta stabilito che sono utilizzabili anche su molte persone, una volta stabilito che queste tecniche hanno delle conseguenze (sintomi a breve medio e lungo periodo), il fatto che le autorità, e molte componenti “impegnate” pure, al corrente delle cose, non dispongano mezzi atti a liberare una o più persone da questo genere di micro-macro-presenza, dimostra che qualcuno vuole continuare il “grande gioco” del “villaggio globale” sulla mente e contro e dentro la mente di quelle persone che continuano a pensare a modo loro, cioè come le masse, ma con uno scarto ed un’esperienza pericolose, poiché possono accendere le masse contro i “gestori” e “partecipanti” del “villaggio globale”.
Sappiano quindi costoro che le parole assolo ed i pensieri delle persone torturate, che parlano magari da sole per non sentire i torturatori, o che rispondono in svariate maniere alle provocazioni permanenti (tortura MENTALE) che subiscono, non costituiscono in alcun caso nulla per alcuno fuori dalla dimostrazione che sono sotto tortura e dei loro stessi privatissimi interessi.*
Ciò che sfugge ai poliziotti, agli infami ed ai servi di Bush, infatti, è che solo le opinioni pubblicamente espresse hanno un valore politico e sociale, e che le altre, hanno valore solo in quanto riportate con correttezza da altri che ne hanno avuta legittima recezione, ove la legittimità non viene dall’infamia, dalla giurisprudenza, dai pm, dai censori di merda di sempre, ma solo dalla persona che ne è sorgente.
La privacy in realtà è una grandissima mistificazione, e serve proprio a celare ai più, agli ignari ed agli ignavi, che la morte a volte è una graditissima sorte per chi vive una vita ben diversa da quella dei grandi e piccolo-borghesi.
E che quale graditissima sorte, non va stuzzicata.
*(che fino alla costruzione del comunismo dopo la fase socialista, non possono essere definiti per comodità, sbagliati: nella conservazione e resistenza di se stessi sul piano collettivo vive l’individuale, nella conservazione e resistenza di se stessi sul piano individuale, vive il collettivo. La liberazione può avvenire solo per tutti, ma vi sono eccezioni, difficilmente comprensibili per chi non vive all’estremo e all’inferno, l’interezza della propria vita)
N.B. A proposito delle torture subite da Paolo il 30-31- 12- 2006 e in generale;
particolarmente dolorose sul fianco gamba sinistra, fino all'inguine, ma solo
in alcuni momenti (2 minuti), sia nel pomeriggio del 30 che nella notte
del 31.
risveglio pomeridiano verso le 21 con mal di capo ma gestibile (nessuna pastiglia)
polmonite ripresa come luglio 2005 (sputo anche sangue)
preso antibiotico dopo aver parlato con stevanato.
come contenuto, molto mirato in duble-sense, provocatoriamente goebbelsiano,
come per straviare "ascoltatori" paganti o meno, di "sinistra", i quali però,
curiosamente, adesso che ho compagnia in casa, spesso "insorgono" contro
presunti gestori della tortura, accusandoli di aver mistificato.
in pratica vorrebbero portare la mia mente verso una considerazione del
l' "innocenza" diffusa
di una parte cospicua della claque dei torturatori, mentre il comitato
di sostegno sedicente tale, è di poche persone a quel che capisco-ricordo
dai loro "discorsi" del luglio 2002 (cfr controinchiesta).
in realtà non può esserci innocenza in chi conosce un metodo aberrante
e ne fa uso.
l'omicidio politico della classe sfruttata o schiavizzata o del popolo oppresso
contro l'oppressore, lo sfruttatore, l'aguzzino, normalmente si conclude in
pochi attimi. O dopo un regolare processo popolare (Perù).
Ma non è mai tortura. anche se a volte è maltrattamento (GRCP, gogna,
sequestro dei dirigenti 30 luglio 1970 ignis iret Trento, primi sequestri Br).
Ma anche in questo caso, innanzitutto è diretto al nemico al padrone all'uomo
precedentemente di potere, e comunque non è mai prolungata esposizione di
umiliazione, che dopo un po' diviene esemplificazione nazista.
invece la tortura del controllo mentale non merita attenuanti
(e qui l'errore, correggibile comunque, meglio in un secondo tempo
per non mandare la legge di nuovo indietro alla camera, dei 12 anni-24
come massimo se muori), anche perché è abuso falsificazione strumentalizzazione
mobbing violenza continua su chi lo subisce, molto peggio che ammazzare un bambino.
Si può mandare assolti eventuali membri di corpi statali del comitato di
sostegno presunto tale, solo se una-uno o pochi di loro, quelli, hanno
avuto sempre un comportamento atto a salvare e rafforzare la persona contro
chi la torturava, ma solo se la propria partecipazione, pur come comitato
di sostegno, è stata una mossa obbligata DOPO che era già cominciata la
tortura e se la attenuante del segreto di stato sia stata accompagnata da
minacce di superiori e colleghi, reali e non costruite dopo, documentabili,
per cui la persona non poteva fare di più per la sua condizione.
in nessun caso, infine, la tortura appartiene al comunismo.
è strutturalmente fascista-nazista-reazionaria-clericale.