DAL COMUNICATO del Partito dei CARC 2-11-2007
Il giudice Paolo Giovagnoli è colpevole!
Nel
2003 il giudice Paolo Giovagnoli della procura di Bologna ha aperto
un’inchiesta per “associazione sovversiva” (art. 270 bis) ... È l’ottavo
procedimento giudiziario (n. 9096/03) condotto in Italia con questo capo di
imputazione contro quest’area politica. Le sette precedenti inchieste si sono tutte
concluse con l’assoluzione o con il non luogo a procedere, dopo numerose
perquisizioni, sequestri di materiale, arresti preventivi e campagne mediatiche
denigratorie. Questo ottavo
procedimento giudiziario è all’origine dell’inchiesta per “terrorismo” condotta
in Francia dal giudice Gilbert Thiel contro il (n)PCI, conclusasi nel 2006 con
il non luogo a procedere di “rito”. Nel corso di questa inchiesta francese,
sono state effettuate decine di perquisizioni e tre militanti del (n)PCI sono
stati oggetto di arresti preventivi (Maj e Czeppel sono stati detenuti per 18
mesi, D’Arcangeli per 4 mesi). Nelle
sue Conclusioni (disponibili sul nostro
sito) il giudice Gilbert Thiel riconosce di essere stato strumentalizzato dal
giudice Paolo Giovagnoli. Da qualche
settimana l’iniziativa del P-CARC ha permesso di scoprire che nel 2005 il
giudice Paolo Giovagnoli ha aperto una nuova inchiesta per “associazione
sovversiva” contro la “carovana” del (n)PCI: è il nono procedimento giudiziario
(n. 14304/05) !
Emergono con forza due elementi:
-
per due anni, il giudice Paolo Giovagnoli ha
condotto parallelamente due inchieste contro la stessa area politica e per lo
stesso capo d’imputazione;
-
il
giudice Paolo Giovagnoli non ha minimamente preso in considerazione il non
luogo a procedere emesso in Francia dal giudice Gilbert Thiel… che
probabilmente il giudice Giovagnoli considera un idiota…
Il giudice Paolo Giovagnoli è colpevole della violazione di uno dei principi
giuridici
fondamentali della democrazia: il “no bis in idem” (non è possibile giudicare
due volte le stesse persone per lo stesso capo d’imputazione).
Allo stesso tempo, il
giudice Paolo Giovagnoli è colpevole anche della violazione di un altro
principio fondamentale della democrazia: la divisione dei poteri e
l’indipendenza del potere giudiziario. Come abbiamo più volte denunciato e
documentato, il Giovagnoli è infatti all’origine del “Gruppo franco-italiano
sulle minacce gravi”, formazione creata nel 2004 a Roma per coordinare
l’attività repressiva contro la “carovana” del (n)PCI. Questo “Gruppo” è
composto da dei membri del governo e della magistratura dei due paesi (per
avere maggiori informazioni consultare il nostro sito).
Anche il Sindacato della
Magistratura francese ha dichiarato: “In questa inchiesta, non è possibile
escludere che la magistratura francese sia stata strumentalizzata dalle
autorità italiane” (comunicato stampa del 4 aprile 2007).
Il giudice Paolo
Giovagnoli fa parte del sindacato Magistratura Democratica, che a sua volta fa
parte dei sindacati che compongono il MEDEL (coordinamento internazionale dei
sindacati di magistrati che lottano per la difesa dell’indipendenza del potere
giudiziario).
Anche il Sindacato della
Magistratura francese fa parte del MEDEL.
Si pongono con forza due domande:
Come Magistratura
Democratica può accettare che il giudice Paolo Giovagnoli, colpevole di
gravissimi attacchi alla democrazia, sia uno dei suoi membri?
E come il MEDEL può
accettare che il giudice Paolo Giovagnoli, uno dei giudici del “Gruppo
franco-italiano sulle minacce gravi” sennonché manipolatore del giudice Gilbert
Thiel, faccia parte dei suoi aderenti nonostante sia in netta contraddizione
con i principi del MEDEL?
Invitiamo la direzione di
Magistratura Democratica e del MEDEL a rispondere a questi interrogativi che la
difesa dei principi democratici e dell’indipendenza del potere giudiziario
pongono con estrema urgenza.
Comunicato del 1 novembre 2007
Comitato d’Aiuto ai Prigionieri del
(nuovo)PCI-Parigi
e-mail: cap-npci-paris@voila.fr
site: cap-npci.awardspace.com