CAGNOLINI DA SALOTTO
Sulla "Stampa" del 7 gennaio, a pié di pagina 10, si trova
un'intervista di Maria Grazia Bruzzone al vicepresidente
del Senato, l'avvocato sassarese esponente del
ricostituendo Partito Socialista, Gavino Angius.
Il dialogo è tutto incentrato sulle varie proposte a
proposito della nuova legge elettorale, ma ciò che ci
interessa è un passo nel quale l'ex esponente di DS e Sd,
rispondendo ad una allusione della giornalista circa la
possibilità che Rifondazione appoggi la proposta di legge
elettorale conosciuta come Vassallum (un mostro giuridico
che, attraverso una alta quota di sbarramento e il
contemporaneo premio di maggioranza al partito più votato,
si vuol cucire addosso al Partito democratico e, sul fronte
della "destra radicale" al Partito del popolo delle
libertà), definisce i suoi alleati di governo <un cagnolino
da salotto>, intendendo così relegare i rifondaroli al
ruolo che più si addice loro, e che noi maoisti andiamo
sostenendo da lungo tempo sia la loro vera utilità: la
compagine dell'(in)Fausto e di Franco Giordano non è altro
che un contorno, buono per avere i numeri per far approvare
le leggi decise dalle componenti della "destra moderata" -
spesso senza nemmeno che la falsa sinistra sia consultata
prima di metterla davanti al fatto compiuto - e per tenere
a bada eventuali esplosioni di rabbia popolare con l'unico
fine di 'non disturbare il manovratore'.
Ci stupisce questa affermazione così dura da parte di
Angius, che sembra voler preludere ad una definitiva
rottura dell'Unione in occasione del vertice di maggioranza
previsto per il 10 prossimo.
Vedremo se finalmente questo governo, per uno scatto di
orgoglio della falsa sinistra, andrà a casa o se ancora una
volta sarà la "destra moderata" ad avere ragione, alla fin
della tenzone.
Temiamo che quest'ultima sia la conclusione più probabile,
vista la viltà degli esponenti della falsa sinistra da
sempre impegnati a cedere su tutto pur di salvare le
poltrone governative, ma in ogni caso esortiamo i proletari
a tenere una bottiglia di spumante in frigorifero per
brindare ad una eventuale caduta dell'esecutivo che, in
quasi due anni di permanenza in carica, ha ampiamente
dimostrato di essere il peggiore della storia della
Repubblica italiana.
Torino, 07 gennaio 2008