SUBDOLO
Il "Corriere Mercantile" - storico quotidiano
genovese
veicolato con "La Stampa" - cade, nell'edizione di
venerdì
14 marzo, in una contraddizione palese, anche se a ben
vedere appare orchestrata dalla solita cricca delle grandi
opere infrastrutturali.
A pagina 3 Miriana Rebaudo ci informa, con una certa
enfasi, che sono a rischio 1.500 posti di lavoro nel campo
dell'edilizia perché <calano i fondi per le opere
pubbliche
e restano fermi i finanziamenti privati> (si veda il
titolo
ed il catenaccio dell'articolo all'apice della pagina).
Peccato che a pagina 6 il ministro delle Infrastrutture,
l'ex pm fascista Antonio Di Pietro, annunci che <se ne
parlerà alla prossima conferenza Stato-Regioni> ma tiene
a
precisare che, sulla questione dell'utilizzo
dell'extragettito dei porti per nuove infrastrutture, <le
Regioni sono arrivate seconde; abbiamo deciso di dare
concreta attuazione alla norma già inserita in
Finanziaria>;
ha inoltre cercato di tranquillizzare i presidenti delle
regioni Liguria, Piemonte e Lombardia asserendo che
<quanto
richiedono è stato già fatto>.
Ci preme ricordare che le infrastrutture richieste da
Claudio Burlando (Pd quota DS), Mercedes Bresso (Pd quota
DS) e Roberto Formigonii (Fi), sono essenzialmente quelle
volte a rafforzare il traffico ferroviario ad alta capacità
(TAC) sulle direttive commerciali verso il nord Europa;
questo significa semplicemente la riapertura della
questione relativa al Terzo Valico dei Giovi e del
collegato interporto nelle campagne dell'alessandrino.
Invitiamo le popolazioni a rischio a non abbassare la
guardia verso queste opere devastanti per il territorio e
per la salute pubblica.
Torino, 14 marzo 2008