DA GAPPISTA A MIGLIORISTA A CLERICO-FASCISTA:
CHE BELLA CARRIERA!

Il Pd non è una formazione antifascista; Uolter l'Amerikano
l'ha sempre sostenuto - rivendicando la collaborazione tra
tutte le forze politiche al di là delle ideologie - ed i
suoi accoliti l'hanno ribadito non menzionando la gloriosa
Resistenza tra i valori fondanti della nuova accozzaglia
clerico-fascista che infesta la politica italiana.
Quando, alla fine di gennaio, sono stati resi pubblici i
documenti fondativi del Pd, la falsa sinistra istituzionale
ha definito la cosa scandalosa - per un partito erede delle
delle due più grandi formazioni che hanno caratterizzato la
storia dell'Italia repubblicana: il PCI revisionista e la
DC - ed il segretario piddino ha dovuto fare dietrofront su
questo tema con una lettera nella quale fa presente al
presidente della commissione incaricata di redigere la
Carta dei valori, l'ex senatore fiorentino Alfredo
Reichlin, che <i principi della resistenza e
dell'antifascismo devono essere richiamati nella Carta dei
valori del Partito democratico>.
A sua volta l'ex esponente della corrente di estrema destra
dell'ex PCI revisionista, quella migliorista, risponde alle
critiche ricevute asserendo - si veda "la Repubblica" di
domenica 3 febbraio, pagina 6, articolo di Goffredo De
Marchis: <Sono un signore di 82 anni che a 18 faceva il
gappista, organizzava le missioni notturne e partecipava
alle azioni antifasciste. Di tutte le critiche che mi si
possono fare quella di essere poco sensibile ai temi
dell'antifascismo è la più crudele>.
Reichlin ha poco da essere amareggiato per le critiche
ricevute: dovrebbe vergognarsi, in quanto ex partigiano, di
far parte della dirigenza di un partito che mira
esclusivamente al mantenimento del potere, e per ottenere
questo non si fa alcun problema a formare alleanze con
forzitalioti e nazialleati; se questo non accade significa
che anche lui è diventato un clerico-fascista come tutto il
resto della dirigenza del Pd.

Torino, 03 febbraio 2008