MEGLIO SOLI CHE MAL ACCOMPAGNATI
Titola "il manifesto" di martedì 5 febbraio, a pagina
2: "Chiti: alleato del Pd solo chi dice sì alle missioni
all'estero"; l'ex ministro delle Riforme sceglie una
formula chiara che conferma quanto già deciso da Uolter
l'Amerikano da quando è diventato il leader del Pd:
rottura completa con la falsa sinistra della ex coalizione
di governo per fare un bello inciucio tra la "destra
moderata", quella "radicale" e quella fascista, per dare
l'assalto alla Costituzione nata dalla tanto aborrita - da
parte di tutte le destre presenti nell'agone politico -
Resistenza al nazifascismo, nonché per imprimere una decisa
accelerazione verso uno stato di moderno fascismo.
E' impensabile che la falsa sinistra possa sottomettersi,
ancora una volta, ai diktat del Pd e del resto
della "destra moderata"; infatti il presidente della
Repubblica nei prossimi giorni, forse già domani 6
febbraio, scioglierà le Camere ed indirà le elezioni
anticipate: questo avrà come conseguenza che, per non
perdere ulteriormente la faccia di fronte al proprio
elettorato, nessuna formazione della falsa sinistra si
dichiarerà apertamente a favore delle missioni militari
italiane all'estero, e così l'Amerikano potrà loro
addossare la responsabilità della rottura dei rapporti con
la "destra moderata", incamerando consensi sulla base del
suo falso contrapporsi al Nano di Arcore ed i suoi accoliti.
A questo proposito è palesemente votato al fallimento il
tentativo di Tana De Zulueta - Verdi - e Severino Galante -
Pdci - che chiedono di poter votare separatamente dalle
altre missioni quella in Afghanistan dove, ormai è
ufficiale (nonostante al ministero della Difesa continuino
a negare l'evidenza), gli italiani combattono al fianco
delle altre forze della Nato,
prendendo attivamente parte ai raid aerei contro le
popolazioni, causando sempre più spesso vittime civili e
innocenti.
Un vecchio proverbio recita: "meglio soli che mal
accompagnati"; la falsa sinistra istituzionale, se vuole
sopravvivere, deve presentarsi da sola alle elezioni, e
chiedere il voto su un programma chiaro e distinto da
quello che presenteranno le varie destre.
Solo così questi signori possono sperare di continuare ad
ingannare larghe masse di proletari, i quali sono comunque
chiamati a boicottare il voto e, di conseguenza, a dare ai
falsi sinistri parolai la lezione che meritano.
Torino, 05 febbraio 2008