MA QUALI DEMOCRATICI

Qualche tempo fa il consiglio comunale di Torino -
capeggiata dal piddino ex diessino Sergio Chiamparino - ha
dato il via al progetto che prevede la costruzione, nel
centro della prima capitale di Italia, di due grattacieli
progettati dal famoso architetto genovese Renzo Piano: uno
che ospiterà i nuovi uffici della Regione, l'altro che sarà
interamente occupato dalla nuova sede della banca Intesa-
Sanpaolo.
A seguito di un sollevazione popolare, con la creazione di
un comitato "Non grattiamo il cielo di Torino" formato
dalle stesse realtà - essenzialmente gli anarchici della
FAI ed il Circolo Internazionalista - impegnate nella
rete "Saldatura contro tutte le nocività di Torino e
dintorni", si è cominciato a parlare di indire un
referendum popolare, di carattere consultivo non
vincolante - <perché gli impegni presi vanno rispettati>
sbraita il sindaco più amato di Italia, anche sulla testa e
con la contrarietà della popolazione, aggiungiamo noi - per
capire quale fosse il parere dei torinesi sul fatto di
avere due torri alte fino a 164 metri - quindi più della
Mole antonelliana, da sempre l'edificio svettante sul
capoluogo piemontese - che avranno sicuramente un impatto
visivo notevole, oscurando la visuale delle Alpi in tutta
la zona circostante, mentre dal punto di vista della salute
creeranno una zona di perenne ombra nella quale, non
bastasse l'assenza di luce solare, si creerebbero
condizioni di traffico caotico con conseguente aumento
dell'inquinamento.
A questo proposito, sul muro esterno della stazione di
Torino Porta Susa si può leggere una scritta eloquente, che
avverte dei danni che saranno prodotti dai due
grattacieli: "grattacielo = + traffico + smog +
inquinamento + ombra".
Il 10 marzo il consiglio comunale, disturbato dalla
contestazione di qualche decina di persone contrarie alla
costruzione degli edifici 'armati' di uno striscione nero
con su scritto "Un'ombra su Torino" che poco prima aveva
sventolato da una delle torri in piazza Castello, ha
discusso e bocciato una delibera, presentata dalla falsa
sinistra cittadina, con la quale si sarebbe voluto dare il
via alle procedure per indire il referendum.
Il risultato della votazione è stato il seguente: 19
favorevoli: Sinistra arcobaleno, Gruppo della Libertà
(forzitalioti e nazialleati) e Lega Nord; 25 contrari: Pd,
Italia dei Valori, Ps e Verdi; 3 astenuti: l'Udc.
Abbiamo così assistito, per l'ennesima volta, alla
dimostrazione della vera vocazione autoritaria del
sedicente Partito "democratico", che impone il suo volere
senza preoccuparsi minimamente del pensiero e delle
preoccupazioni dei cittadini, ai quali viene solo chiesto
il voto e poi di "non disturbare il manovratore" che agisce
come vuole, a prescindere dall'opinione del cittadino.
Dove sta la democrazia in tutto questo?

Torino, 11 marzo 2008

P.S.: vergogna ai Verdi che hanno votato a favore di
un'opera altamente inquinante e dannosa per la salute della
popolazione torinese.