IMPERIALISMI
Il 20 febbraio la Sarc si è presentata agli elettori al
teatro "Piccolo Eliseo" di Roma: la parola all'(in)Fausto
per dire che il vero voto utile sarebbe quello dato alla
falsa sinistra perché <il Pd non è alternativo alle destre;
noi non saremo un cartello elettorale ma un nuovo soggetto
politico, e non chiediamo solo voti ma partecipazione>.
Premesso che nessun voto è utile - poiché come disse il
Presidente Mao Tse-tung ad una delegazione albanese giunta
in Cina nel 1967 <non esistono elezioni genuine> - risulta
ancora meno votabile una coalizione di partiti dove ognuno
pensa al proprio orticello.
L'ultima prova sta nella questione del riconoscimento o
meno della secessione della Kosova dalla Serbia, voluta
dagli yanqui ed appoggiata dai loro servi dell'Unione
europea: Regno Unito, Francia e Germania in primis, seguiti
a ruota dall'Italia; la Sarc vota in ordine sparso, con Rc-
Se e Pdci per il NO insieme con una parte dei Verdi, mentre
Sd e l'altra parte dei Verdi - quelli che si contrappongono
al 'momentaneamente parlamentare' (definizione sua)
pacifista Mauro Bulgarelli "perché troppo di sinistra" -
preferiscono uscire dall'aula ed appoggiare di fatto questa
scelta imperialista: di fatto la Kosova sarà un
protettorato yanqui.
Astrattamente hanno ragione coloro che usciranno dall'aula -
l'Onu riconosce il diritto all'autodeterminazione dei
popoli - ma di fatto questo atteggiamento non è
condivisibile perché in Europa vi sono altri popoli che
avrebbero diritto ad essere sovrani delle terre dove
abitano ed invece si trovano a vivere in vere e proprie
colonie: l'Irlanda del Nord, la Scozia, i Paesi Baschi, la
Catalunya, la Navarra, la Galizia, la Corsica, la Sardegna,
ed altre ancora.
Ci chiediamo: perché il diritto internazionale dovrebbe
valere solo per la Kosova, e non anche per le etnie
soggiogate dagli imperialismi europei italiano, inglese,
francese e spagnolo?
Restiamo in attesa del 2 marzo, quando la Sarc presenterà
il programma definitivo: vedremo allora cosa ne pensano
realmente di questa questione; abbiamo comunque più di
qualche sospetto che il loro sarà un atteggiamento ambiguo.
Torino, 21 febbraio 2008