FINANZIAMENTI

 

"Liberazione" del 16 marzo titola, a pagina 2, un articolo

di spalla "Il sogno di Walter: privatizzare i partiti

politici".

L'estensore dell'articolo - non firmato e quindi

attribuibile  al direttore Piero Sansonetti - dimentica una

cosa fondamentale: a metà degli anni 90 un referendum ha

sancito la fine del finanziamento pubblico ai partiti,

sostituito da un congruo rimborso elettorale; da Lire 1.400

per ogni voto espresso esso passò a Lire 4.000 per ogni

iscritto alle liste elettorali della Camera dei Deputati

(circa 50 milioni): quindi i partiti borghesi eliminarono

il problema dell'astensione aumentando la platea dalla

quale 'mungere' compensi.

Ora Uolter l'Amerikano decide di dare attuazione a questo

referendum: perché non essere d'accordo?

Gli italiani hanno votato, all'80 per cento, a favore della

fine del finanziamento pubblico ai partiti: perché non

dovremmo essere a favore dell'attuazione di tale norma?

A noi pare giusto che gli italiani possano decidere quale

partito sostenere con un contributo volontario (leggasi

tessere e contributi volontari) e quale no: e chi non

riceve contributi vada a casa!

Se vogliono fare la politica all'americana questo è il

metodo giusto; non si illudano: i marxisti-leninisti

continueranno ad esistere, perché continuerà ad esistere la

lotta di classe.

Saranno i riformisti, i falsi comunisti, a rimetterci, ma a

noi non interessa!

Abbasso i falsi comunisti, sotto qualunque etichetta essi

appaiono.

Viva il Partito Comunista di nuovo tipo: il Partito

Comunista maoista, erede del glorioso Partito Comunista

d'Italia (marxista-leninista).

 

Torino, 17 marzo 2008