DOVE VA LA FALSA SINISTRA?

La notizia è che non c'è nessuna notizia: sul "manifesto"
del 23 gennaio, a pagina 4, si trova un articolo - a firma
M.Ba. - nel quale si dà conto della segreteria rifondarola
del giorno prima, e dell'analisi del discorso tenuto in
parlamento dal Mortadella - successivo all'apertura della
crisi causata da Don Clemente Mastella - da parte degli
esponenti della Cosa rossa.
Rifondazione è il solito ginepraio di posizioni.
L'(in)Fausto è favorevole ad un governo ponte che faccia le
riforme prima di andare al voto, in questo molto vicino
alle posizioni di Fi, Pd, Udc e An, insomma alla destra più
o meno radicale e fascista (senza nessuna vergogna!).
Il segretario, Franco Giordano, non prende posizione
sull'esternazione bertinottiana (roba da matti!) e
preferisce lanciare l'iniziativa nazionale di domenica 27,
da costruire insieme con il resto della Cosa rossa: peccato
solo che non si periti di farci conoscere i contenuti delle
sbandierate <iniziative, dibattiti e presenze sul
territorio>.
Il ministro Paolo Ferrero è assolutamente contrario ad un
governo istituzionale, mentre l'ex Potere Operaio Alfonso
Gianni non si cura del governo, ma solo del suo - e di
pochi altri - progetto di 'partito unico' della falsa
sinistra.
Dal canto suo la minoranza dell'Ernesto chiede,
con una lettera al segretario alla segreteria e ai
componenti del Comitato politico nazionale (Cpn), la
convocazione urgente di quest'ultimo per affrontare e
decidere democraticamente in merito alle scelte che Rc-Se
ha davanti a sé; evidentemente non è soddisfatto - e lo
dice chiaramente nella sua lettera richiamata sopra - delle
decisioni prese, da non si sa bene chi, su: avallo della
nomina di De Gennaro a commissario per l'emergenza rifiuti
in Campania, solidarietà a Mastella, voto a favore del
decreto sulle espulsioni, solidarietà al papa e critica dei
docenti dell'Università La Sapienza di Roma.
Sulla stessa lunghezza d'onda del sottosegretario
all'Economia è il leader di Sd, Fabio Mussi, che dichiara:
<qualunque sia lo sviluppo della crisi e la legge
elettorale con cui si andrà alle urne dobbiamo presentarci
uniti>.
Il resto della falsa sinistra approva il discorso del
presidente del Consiglio dei ministri: <Prodi è stato
impeccabile dal punto di vista istituzionale ed ha fatto un
intervento da leader della maggioranza> esclama il ministro
dell'Ambiente, il Verde Alfonso Pecoraro Scanio, mentre il
segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, esterna: <spero
proprio che Prodi ce la faccia>.
Per quel che concerne il governo istituzionale caldeggiato
dall'(in)Fausto, l'ex guardasigilli del primo governo
D'Alema è l'unico che chiarisce nettamente la sua
posizione: <il Pdci non è disponibile ad
alcun 'pateracchio' e non parteciperà mai ad un governo
istituzionale o quant'altro>, rispondendo così per le rime
all'incauta ed improvvida esternazione del presidente della
Camera.
In cotanto bailamme ci pare giusto e doveroso segnalare
ancora una volta come sia da elogiare la coerenza dei
parlamentari di Sinistra Critica - l'On. Salvatore Cannavò
ed il Sen. Franco Turigliatto - che annunciano il proprio
voto negativo alla richiesta di fiducia da parte del
governo del Ciclista Bolognese, ormai arrivato ad <un
epilogo desolante>, in nome del quale <la sinistra di
governo, in questi due anni, ha avallato le peggiori
politiche in cambio di niente e oggi è costretta a
continuare a dare la fiducia a un governo che non ha più
niente da dire>.
Anche il PCL, per bocca del suo portavoce Marco Ferrando, è
poco tenero nei confronti dei suoi ex colleghi di partito
(ma per lui è decisamente più facile parlare, non avendo la
responsabilità di far cadere o meno l'esecutivo del
Maratoneta Emiliano): <sono come i marinai che, per fedeltà
al capitano affondano con la propria nave; è ancora più
grave la rinnovata apertura di Bertinotti ad uno scenario
di governo istituzionale con Berlusconi. Sarebbe quello il
governo del risarcimento sociale a difesa degli operai?>.
La distanza che ci divide dalle proposte politiche dei
trockijsti del PCL e di Sinistra Critica è da sempre
siderale, ciò non toglie che non possa che far piacere
constatare come ora anche questi due gruppi siano giunti
alle stesse conclusioni da noi sostenute sin da quando si è
insediato il governo del Mortadella.

Torino, 23 gennaio 2008