ANCORA MORTI SUL LAVORO A TORINO

Anche se ormai è definitivamente chiusa, la Thyssenkrupp -
l'acciaieria torinese dove il 6 dicembre scorso sono morti
bruciati  sette operai - continua ad uccidere: il giorno 11
marzo un operaio interinale di 39 anni, da quattro mesi
alla "Berco" - una azienda del gruppo Thyssenkrupp - di
Busano nel Canavese si è suicidato dopo aver ricevuto la
notizia che non sarebbe stato riconfermato per far posto
agli operai reduci dallo stabilimento della casa madre di
corso Regina Margherita a Torino.
Si tratta del nono omicidio legato alla tragedia della
linea 5: infatti, oltre ai sette operai uccisi dalle fiamme
sono in qualche modo collegabili ad essa sia la morte,
avvenuta due giorni dopo, della madre dell'unico operaio
sopravvissuto, sia quella di quest'ultimo lavoratore che, a
causa di quanto successo a dicembre, si è ritrovato
disoccupato ed in preda allo sconforto.
Purtroppo va segnalato che non è stato l'ultimo omicidio
sul posto di lavoro che abbiamo dovuto registrare ad oggi a
Torino e provincia: la notte seguente, infatti, un operaio
di 37 anni dipendente della Comau è rimasto schiacciato da
una pressa che stava manutenendo all'interno dello
stabilimento Mac di Chivasso, cove la Comau ha in appalto
questo lavoro.
Si tratta degli ultimi omicidi bianchi avvenuti in una
provincia che conta 36 mila infortuni all'anno con 54
morti - per l'intera regione le cifre vanno raddoppiate -
ed anche per questo è essenziale il lavoro della Rete per
la sicurezza sui luoghi di lavoro, in questo periodo
impegnata in una carovana di sensibilizzazione sul tema che
toccherà molte delle realtà italiane teatro di omicidi ed
infortuni sul lavoro; invitiamo, pertanto, tutti i
lavoratori a partecipare alle iniziative e ad aderire alla
Rete.

COSTRUIAMO E FORTIFICHIAMO LA PRESENZA DELLA RETE NAZIONALE
PER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO IN TUTTE LE REALTA'
PRODUTTIVE DI ITALIA!


Torino, 13 marzo 2008