QUALE GIUSTIZIA IN ITALIA ?
Nel giorno in cui si svolge lo sciopero generale per la
sicurezza a Torino, a seguito della strage di operai alla
Thyssenkrupp, un'altra notizia riempie le cronache dei
quotidiani, seppur ovviamente in tono minore: il tribunale
di Torino ha condannato undici antifascisti a pene che
variano da otto mesi ad un anno e otto mesi per i fatti di
via Po del giugno 2005.
I fatti raccontano di una manifestazione nel centro
cittadino - il 18 giugno - per denunciare l'aggressione
fascista, avvenuta l'11 dello stesso mese, al Barocchio
Squat di Grugliasco che ha portato al ferimento di due
occupanti - di cui uno, colpito da più coltellate alla
gola, salvo per pura coincidenza - sfociata in una carica -
improvvisa, violentissima ed immotivata - da parte
delle "forze dell'ordine" contro il corteo, fino a
quel
momento assolutamente pacifico.
Per reazione, alcuni compagni si sono attivati per cercare
di arginare la violenza cieca dei "difensori
dell'ordine
pubblico" attraverso la costruzione di piccole
barricate
improvvisate - fatte di materiali presi dai dehors dei bar
della zona e da cassonetti dell'immondizia incendiati - che
permettessero una ritirata più o meno ordinata agli
antifascisti.
La giornata finisce con gli arresti di undici compagni per
i quali il pm Marcello Tatangelo vorrebbe, queste sono le
sue richieste sin dalla prima udienza, infliggere pene
pesantissime per i reati di "devastazione e
saccheggio",
oltre che per quelli di "resistenza e lesioni a
pubblico
ufficiale".
Ieri si è avuta la sentenza, che smonta in parte il
castello accusatorio
del pm: il giudice, infatti, ha
riconosciuto gli squatters colpevoli solo di
"resistenza e
lesioni", riportando così, almeno in parte, la
giustizia
borghese sulla retta via.
Diciamo in parte perché ci chiediamo che razza di paese sia
quello nel quale i fascisti assaltano impunemente un posto
con il chiaro intento di uccidere dei compagni e le
"forze
dell'ordine", insieme con il loro sistema giudiziario
asservito al sistema borghese, si accaniscono contro questi
ultimi, rei solo di cercare i colpevoli dell'infame
aggressione, senza preoccuparsi minimamente di individuare
quei "bravi ragazzi rasati con i coltelli".
Torino, 11 dicembre 2007