LA GUERRA DEI PADRONI CONTINUA
Torino, giovedì 6 dicembre ore 01:00: in corso Regina
Margherita - più precisamente all'interno dello
stabilimento "Thyssenkrupp Acciai Speciali Terni"
- avviene
un incidente, l'ennesimo atto della guerra, non dichiarata,
dei padroni contro gli operai.
Il bilancio è pesantissimo: un morto - un operaio quasi
completamente carbonizzato - e otto feriti, di cui sei
gravi; come si dice in questi casi la dinamica di questa
nuova strage è ancora da accertare, anche se - dalle prime
testimonianze raccolte - pare che vi sia stata una
violentissima esplosione all'interno di un locale
contenente idrogeno liquido.
La Thyssenkrupp è il colosso multinazionale dell'acciaio
inossidabile, con sede in Germania e stabilimenti in tutta
Europa e non solo; in Italia è presente in due siti: Torino
e Terni.
Quello di Torino nasce nel 1950 come Fiat Ferriere e si
dedica alla produzione alla produzione di acciaio al
carbonio; successivamente, con l'acquisizione da parte
della multinazionale tedesca, viene convertito alla
produzione di acciaio inossidabile che attualmente ammonta,
tra caldo e freddo, a circa 400 mila tonnellate all'anno.
L'azienda dice di se stessa che <si qualifica per le
innovazioni tecnologiche e produttive, per il rigoroso
controllo della qualità che garantisce un elevato livello
dell'intera produzione, per l'accurata assistenza tecnica
alla clientela, per il volume e l'estensione degli
scambi commerciali>.
Tutto molto bello ed interessante per i loro clienti:
peccato solo che tutta questa alta affidabilità non sia
affatto diretta anche alla sicurezza sul lavoro, come è
ampiamente e tragicamente dimostrato da questo omicidio
bianco.
Ma in fondo, forse hanno ragione lorsignori a fregarsene
della vita dei lavoratori, se è vero che chi lotta per
migliorare le condizioni degli operai viene accusato
di "associazione a delinquere finalizzata al
terrorismo"
dalla procura di Potenza mentre dalle istituzioni arriva
solo un assordante silenzio, che assomiglia tanto ad un
assenso alla criminalizzazione dei compagni dello SLAI
Cobas per il Sindacato di Classe per il semplice motivo di
fare il proprio dovere di sindacato e cercare di difendere
i diritti dei lavoratori.
Torino, 06 dicembre 2007