TORINO, 9 NOVEMBRE 2007:
SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO DI BASE
Per il 9 novembre scorso tutto il sindacalismo di base ha
indetto uno sciopero, valido su tutto il territorio
nazionale, contro le politiche del governo del Mortadella e
la sua legge Finanziaria 2008.
A Torino il concentramento è previsto alle ore 10:00 in
piazza Arbarello, da dove - da anni ormai - partono tutti i
cortei di protesta.
Al nostro arrivo, sono circa le 9:30, la piazza presenta un
panorama sconfortante: ad occhio le persone presenti sono
circa 500, di cui almeno i due terzi sono studenti medi -
raggruppati dietro lo striscione "Studenti precari
contro
il decreto Fioroni: caro studi, caro trasporti, strutture
carenti" - che protestano contro l'ennesima
controriforma
scolastica messa a punto dal ministro della Pubblica
istruzione Giuseppe Fioroni (Pd quota DL).
Nella piazza si notano anche significative presenze di Rdb-
Cub - federazioni di Torino e Novara - SdL e Cobas
Confedeazione - rappresentati dai Cobas Fiat Mirafiori; a
rimpolpare ulteriormente (si fa per dire) le presenze
pensano il Pcl ferrandiano - intervenuto in forze - la Fai
torinese, il Circolo Internazionalista - raggruppato dietro
lo striscione "Opposizione alle missioni militari:
ritirare
le truppe, chiudere le basi" - il partito dei Carc,
l'immancabile spezzone dei NO TAV, la Sinistra Critica con
l'ex senatore di Rc-Se (ex 'deus ex machina' del fu S.In
Cobas) Gigi Malabarba, e la strana presenza dei giovani
della Fgci, unica realtà della falsa sinistra
governativa presente con le proprie insegne.
Alla partenza, sono le 10:45, il corteo appare leggermente
ingrossato - le presenze sono valutabili intorno alle 800
unità - e dal gruppo degli studenti, raggruppati dietro
l'immancabile sound-system messo a disposizione dal CSA
Askatasuna, partono
i primi cori contro Fioroni ed il
sindaco di Torino, accusato di mirare alla devastazione
delle valli (è un convinto fautore del TAV) ed alla
repressione di qualunque protesta, in perfetta contiguità
con i principali sindaci italiani targati Pd: dal primo
cittadino di Roma Uolter Veltroni a quello di Firenze
Leonardo Domenici, da quello di Bologna Sergio Cofferati a
quella di Pavia Piera Capitelli, solo per citare i più
conosciuti; da notare che questi signori sono tutti
provenienti dalle file dei defunti Democratici di Sinistra.
Il corteo si snoda lungo corso Galileo Ferraris - e lo
spezzone operaio si sbizzarrisce con cori contro il governo
del Maratoneta emiliano del tenore "Prodi pirla è ora
di
finirla" e "Governo Prodi, governo di rapina"
- attraversa
corso Matteotti, via XX Settembre, via Santa Teresa, via
Roma ed arriva, dopo circa un'ora e mezza di marcia, in
piazza Castello sotto gli uffici della Regione Piemonte.
Qui si susseguono alcuni interventi da parte di lavoratori
delle varie realtà torinesi - il primo a parlare è un
lavoratore della Vodafone, poi è la volta di un operaio
della Fiat Mirafiori - che protestano contro le politiche
di questo governo in tema di redistribuzione del reddito (i
padroni fanno sempre maggiori profitti mentre i proletari
non arrivano, ormai, nemmeno alla terza settimana) e di
organizzazione del lavoro (spezzettamento delle aziende in
tanti rami diversi per poter aggirare le leggi vigenti in
materia di tutela dei diritti, in materia di salute,
sicurezza e diritti sindacali dei lavoratori).
Alla luce di quanto è avvenuto appare sempre più urgente la
costruzione di un vero sindacato di classe, dal quale
realmente i lavoratori si sentano rappresentati: questa
organizzazione non potrà che essere, per tutti gli operai
avanzati e coscienti, lo Slai Cobas per il Sindacato di
Classe.
Torino, 12 novembre 2007