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La Conscience, 31-3-2006

 

Gaza – CPI

CARCERE DI MAJDO – “israele”

Prima, si chiamava la scuola Youssef. Ma, oggi, ha preso il nome di “prigione centrale di Majdo”.  E, come circa 10 mila Palestinesi internati dalle autorità sioniste, i residenti di questo carcere hanno il diritto ad ogni sorta di umiliazione e di sofferenze.

Questa prigione di Majdo si trova non lontano dal villaggio occupato di Salem. Occupa un ettaro di terreno per contenere 1800 prigionieri.

Una realtà dolorosa

I prigionieri del carcere centrale di Majdo vivono in condizioni di vita molto dolorose.  In effetti, loro sono ammucchiati in divisioni non più grandi di 200 mq.  In ciascuna di esse, oltre 130 detenuti sono immobilizzati, in dodici stanze.  In ognuna di esse, ci sono solo 10 letti.  C’è dunque almeno un detenuto che si trova sempre obbligato a riposare per terra. Inoltre, le camere non possiedono i mezzi necessari di prima necessità per la vita come le docce.  I sistemi di sicurezza sono attuati apposta per rendere la vita dei prigionieri ancora più dura, in queste celle già così mal aereate.

Misure di sicurezza esagerate

Tre volte al giorno, l’amministrazione del carcere di Majdo fa il conto dei prigionieri. Alle 6 del mattino. A mezzogiorno. Alle 19. I prigionieri devono essere presenti.  Nessuno deve essere in ritardo, nemmeno un malato, sennò avrà la cella di isolamento individuale come cura !

"Les frappes sécuritaires" sont un autre moyen quotidien pour énerver les
captifs. Elles consistent à ce que les Sionistes chassent les détenus de
leurs cellules pour qu'ils inspectent le sol et les fenêtres. Ils veulent
mettre en échec toute tentative d'évasion, prétendent-ils.
L’aria

L’aria è un altro momento per soffocare i prigionieri del carcere di Majdo. Infatti, questi ultimi non hanno il diritto di uscire che per 5 ore al giorno. Un ora al mattino, due ore a mezzogiorno. Due ore la sera.  Per qualsiasi pretesa, i detenuti sono privati della loro uscita.

I giorni di allerta generale rappresentano l’incubo più grande per dei prigionieri.

Quei giorni, centinaia di carnefici armati sino ai denti si trovano là per sopprimere ogni appello per il miglioramento delle condizioni del carcere.

Punizione pure per una preghiera

Se i prigionieri non arriveranno in tempo per la conta quotidiana a causa delle loro preghiere, saranno isolati nelle celle individuali per più di tre settimane.

Durante la preghiera del venerdì, un ufficiale sionista dei servizi israeliani è presente per contare ogni parola che pronuncia l’Imam.

Delle repressioni

Il trasferimento forzato dei detenuti da un reparti ad un altro quotidianamente o da un carcere ad un altro settimanalmente è un altro esempio di repressione praticata dall’amministrazione penitenziaria.  Queste pratiche hanno per obiettivo di mettere i prigionieri in una condizione psicologica instabile in particolare i membri del movimento di resistenza islamica “Hamas”.

In effetti, solo loro che più spesso avviano delle manifestazioni organizzate per protestare contro le condizioni anormalmente difficili del carcere.

Tre mesi fa, numerosi membri di Hamas della sezione numero 10 (“le vecchie celle”) sono stati trasferiti sia verso altre sezioni sia verso altre carceri. Tutti i loro effetti personali sono stati confiscati.  Quelli della sezione 7 sono stati picchiati dalla unità sionista di persecuzione Motsada.

L’ufficiale dei servizi nel carcere di Majdo ha numerose volte detto che Hamas lo ha stufato quotidianamente con le sue richieste miranti a migliorare le condizioni di carcerazione.

L’ispezione denudato

I prigionieri che entrano nel carcere di Majdo e che ne escono sono ispezionati nudi, sotto il pretesto che possono trasportare delle lettere.

Il sistema di punizioni troppo pesante ed imposto in maniera troppo esagerata con o senza ragione è un altro esempio di tutta questa pressione praticata dall’amministrazione carceraria.

Mancanza di cibo, di coperte e vestiti

La mancanza di cibo, i prigionieri del carcere di Majdo ne soffrono pesantemente. Sono obbligati ad acquistare delle scatole di conserva del sopravvitto del carcere,  i pasti dell’amministrazione sono molto cattivi e insufficienti.

La mancanza di coperte e di vestiti è un'altra causa di sofferenze per i detenuti.

Infatti, l’amministrazione non permette alle famiglie dei prigionieri di far entrare degli effetti personali ai loro figli allo scopo di obbligarli ad acquistarle al loro sopravvitto, dove sono molto care.

Nahchoune, una unità rabbiosa

Nahchoune è una unità specializzata nel trasferimento dei detenuti tra le carceri ed i tribunali.

I loro membri si sono permessi di praticare ogni genere di persecuzione verso i detenuti.

Le loro pratiche iniziano con degli insulti e si concludono con l’ispezione da nudi passando per le botte ed il getto di gas.

Loro vietano persino ai detenuti di andare a fare i propri bisogni naturali per 17 ore.

Loro osano insultare Dio e i suoi profeti per un sì e per un no.