Il Fronte Popolare per la Liberazione della
Palestina bombarda la colonia di Kfar Izza in risposta all’aggressione
sionista contro i prigionieri palestinesi Dec 1, 2005, 00:50 |
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Gaza – CPI
Dei razzi
della serie « Al-Mustapha » sono stati lanciati ieri mattina, mercoledì 30
novembre 2005, sulla colonia sionista di Kfar Izza, all’interno dei territori
palestinesi occupati nel 1948.
Le Brigate
del Martire Abou Ali Mustapha, braccio militare del movimento del FPLP, hanno
rivendicato questi lanci in un comunicato di cui il Centro Palestinese di Informazione
ha ricevuto una copia. Vi si afferma che questa azione è avvenuta in risposta
alle aggressioni praticate contro i prigionieri palestinesi nel carcere
sionista di Ofer, in particolare contro il segretario generale aggiunto del
Fronte, Adolrahim Molawih. Il comunicato afferma che il nemico sionista ha
ammesso di aver ricevuto uno di questi razzi in una casa nella regione occupata
di Al-Naqab.
In solidarietà con tutti i prigionieri palestinesi fra cui il dirigente Molawih,
un altro razzo del tipo Al-Mustapha è anche in questo caso stato tirato sulla
postazione militare sionista di Al-Qobba, ad Est del dipartimento di Gaza, afferma
il Fronte.
© Déposer 2003 par palestine-info.cc
I prigionieri palestinese nel carcere di Nefha iniziano uno sciopero della
fame
Dec 1, 2005, 17:33 |
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Ramallah – CPI
I prigionieri
palestinesi incarcerati nella prigione “israeliana” di Nefah hanno iniziato
mercoledì uno sciopero indeterminato della fame, in protesta al rifiuto dell’autorità
del carcere di migliorare le loro condizioni di vita.
I prigionieri protestano a causa del fatto che l’autorità
del carcere esercitava continuamente delle pratiche brutali nei loro confronti,
tra cui il fatto di impedirgli di andare a passeggiare, di rifiutargli le
visite familiari, e di ordinare alle guardie di perquisire le loro celle di
notte senza avvertimento, oltre ad altre procedure repressive.
Durante questo periodo, circa 32 detenuti
palestinesi infermi nel carcere “israeliano” di Ofer sono stati feriti e
numerosi altri sono stati soffocati dopo che le forze di occupazione “israeliana”
avevano sparato martedì delle pallottole rivestite di gomma e delle bombe
lacrimogene su di loro, hanno riferito i prigionieri.
Hanno detto che alcuni dei feriti sono stati
ospedalizzati tanto che numerosi altri sono stati curati dai loro compagni
detenuti, hanno riferito che l’autorità del carcere è stata inflessibile, ed ha
rifiutato loro i medicamenti essenziali.
D’altra parte, il professore Abdul Sattar
Qassem, ex candidato alla presidenza dell’ autorità palestinese, ha fortemente
biasimato le condanne dell’assalto delle forze di occupazione « israeliana »
contro i prigionieri di Ofer, dichiarandole futili e non sufficienti a mettere
termine all’abuso sui prigionieri.
« Tali
denunce sono degli atti futili che non portano alcun beneficio. Non sono che
atti di sollievo che hanno per obiettivo lo scatenamento nazionale alle pratiche
[barbare] dell’occupazione israeliana », ha detto Qassem nei comunicati di stampa ai media.
L’universitario palestinese ha infine fatto
appello alle fazioni palestinesi a fare del loro meglio per liberare i
prigionieri palestinesi nella misura più ampia possibile.
Nello stesso ambito, il comitato
dei parenti dei prigionieri palestinesi ha fortemente condannato l’attacco
selvaggio “israeliano” di martedì contro i detenuti palestinesi di Ofer,
dichiarandoli in « flagrante violazione dei diritti dell’uomo ».
Il comitato, in un comunicato stampa, ha fatto
appello all’autorità palestinese a mettere sotto pressione “Israele” per punire
i colpevoli e porre termine a tali barbare pratiche.
Per parte sua, il Consiglio Legislativo
Palestinese ha fortemente denunciato mercoledì l’atto, qualificandolo come
crimine atroce che è in armonia con le mostruosità “israeliane” perpetrate
contro il popolo palestinese ed i prigionieri in particolare.
L’assemblea legislativa ha
richiesto all’ONU di istituire un comitato speciale per investigare sul crimine
che ha dato prova del disprezzo di « israele » dei principi dei
diritti dell’uomo e della legge internazionale.
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(traduzioni non ufficiali di Paolo Dorigo)