Accolta in pieno la tesi difensiva discussa dal penalista Vittorio Trupiano all'udienza tenutasi presso il Tribunale di Sorveglianza di Perugia lo scorso 23 febbraio, che ha così ordinato l'immediata disapplicazione, già avvenuta, del 41 bis nei confronti di Antonio Caiazzo.

Il Tribunale, presieduto dal Dott. Carmine Antonio Esposito, ha motivato il provvedimento con la documentata cessazione di ogni rapporto del Caiazzo con organizzazioni camorristiche, nonostante la ferma opposizione espressa dal P.G. Dr. Goretti il cui ricorso in Cassazione contro la decisione dei Giudice perugini appare scontato.

L'avvocato Vittorio Trupiano ha, in effetti, prodotto un vero e proprio dossier sul conto del proprio assistito da cui è emerso che Caiazzo aveva già espiato il reato ostativo alla sua declassificazione, cioè, la condanna a 4 anni di reclusione inflittagli dalla Corte di Appello di Napoli nel 2000 per la sua appartenenza al clan Alfano accertata fino al 1996.

Successivamente a tale condanna, infatti, Caiazzo, sempre difeso sui processi dagli avvocati Trupiano, Giovanni Fariello Esposito, Sergio Simpatico e Guido De Maio, è stato assolto nel 2001 dall'accusa di essere stato il mandante dell'omicidio di Luigi Giglioso e di aver aderito al cartello malavitoso dell'Alleanza di Secondigliano, per poi essere stato prosciolto in sede di udienza preliminare dall'accusa di aver corrotto con l'aggravante del metodo mafioso il Sanitario del Carcere di Poggioreale Dr. Felice Zoena, per poi, ancora, essere stato di recente assolto anche dall'accusa di aver paertecipato agli omicidi di Carmine De Gais, Massimo Carratore ed Antonio Agnino, e sempre con la più ampia delle formule di assoluzione.

Trupiano ha, infine, dimostrato con tanto di indagini difensive che hanno riguardato anche il carcere di appartenenza del Caiazzo, cioè Spoleto, l'insussistenza di qualsivoglia attuale legame con la malavita organizzata e, ciò che ancor più conta, l'inesistenza di un "clan Caiazzo".

Caiazzo sta ora scontando vecchie condanne per furto determinate da un provvedimento di cumulo di pene ed il suo fine pena è attualmente fissato per la fine del 2008, ma in suo beneficio il Collegio difensivo non ha ancora richiesto la c.d. liberazione anticipata per buona condotta, beneficio, quest'ultimo, scontato in considerazione della revoca del 41 bis, e che potrebbe restituire la libertà al 48.nne napoletano con largo anticipo.

Caiazzo, quindi, fin dalla prossima udienza dell'8 marzo sarà presente in aula dinanzi ai Giudici della 4° sezione penale del Tribunale di Napoli dove è tuttora in corso il processo bis ai clan della zona collinare di Napoli.