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Lettera dal carcere di Perugia
Friday 09 November, 2007 17:07 by
Michele Fabiani
Abbiamo ricevuto questa lettera di Michele Fabiani un compagno anarchico
arrestato 15 giorni fa a Spoleto con l'ormai collaudata accusa di associazione
sovversiva, che desidera venga fatta girare il più possibile.
Siccome la lettera è stata scritta con caratteri eccessivamente piccoli ed
alcune parole risultano incomprensibili, abbiamo messo dei puntini di
sospensione per le parole che non siamo riusciti a comprendere. Il senso del
discorso rimane comunque abbastanza chiaro per cui abbiamo deciso di metterla
comunque in circolazione.
Alcuni compagni viterbesi
Sono Michele Fabiani, detto Mek come direbbero i giudici eh eh eh. Vorrei che
questo scritto girasse il piu' possibile, non so ancora se dovro 'fotocopiarlo
o se dovro' ricopiarlo a mano per cercare di mandarlo il piu'possibile in giro.
Dalla seconda media mi chiamano Mek perche' per spirito di contraddizione
tifavo la Maclaren....
Ho appena scoperto che di sfortune ne ho avute di 2 in 2, la macchina di
Agnelli e Montezemolo vince i mondiali e io finisco in galera. Martedi 23
ottobre, 5 brutti uomini dell'arma dei carabinieri (2 erano cosi' brutti che si
sono messi il passamontagna) irrompevano in casa mia e la mettevano
completamente sottosopra e mi arrestavano con il fascistissimo articolo 270bis
(scritto dal ministro Rocco per la ........ di Mussolini). I reatia ssociativi
come l'art. 270 bis e 270 permettono di arrestare qualcuno non per cio' che ha
fatto ma per come la pensa, perchè fa parte di qualche fantomatica associazione
che lo stato decide di non tollerare. Basti pensare che uno di noi 5 rinchiusi
in isolamento giudiziario da quasi 2 giorni e da oggi in e.i.v. è accusato solo
di aver fatto una scritta su un muro. Ci pensate? Tre volanti dei
carabinieri........., i mitra. I Ros..... dell'elicottero, le telecamere, il
carcere, l'isolamento, l'e.i.v. per una scritta su un muro.
Sono poi stato portato alla caserma dei carabinieri di spoleto e poi a quella
di perugia, infine a carcere. Il primo momento ....... comico della ..... è
stato il trasferimento tra la caserma di Perugia e il carcere: il
"bravo" agente che guidava la macchina, terrorizzato dal fatto che
gli stavano dicendo che da un momento all'altro i miei compagni avrebbero attaccato
il mezzo e mi avrebbero liberato (o forse semplicemente rincoglionito dal mio
continuo chiacchierare) si è sbagliato strada e ha fatto il giro 2 volte della
stazione ferroviaria.
In carcere mi stanno trattando bene, non mi hanno mai toccato, in titti i sensi
(neanche per gli spostamenti). La cella è molto sporca, c'è un tremendo
.......... al muro con un armadietto inchiodato ed un letto inchiodato per
terra ed alla parete. Oggi è ....... e abbiamo anche la tv. Resta il divieto di
comunicare tra noi che è la cosa peggiore. Ho visto le immagini del tgr
........ che eravate fuori durante gli interrogatori eravate tanti! Sono stato
tanto felice, purtroppo da dentro non vi abbiamo sentito. Ho risposto alle
domande non perchè io riconosca qualche valore alla magistratura, ma per il
semplice motivo che nelle motivazioni del nostro arresto c'erano scritte
talmente tante stronzate che ho ritenuto importante contraddirle subito, pur
senza essermi mai consultato con gli avvocati, per la corretta esposizione dei
fatti, per la libertà di tutti noi. Talmente tante erano le falsità, le
contraddizioni, gli errori grossolani del pm che era di importanza strategica
distruggerle immediatamente. Nessuno tema o si rallegri: io ero, sono e resto
un PRIGIONIERO RIVOLUZIONARIO. Lo ero un prigioniero ed un rivoluzionario anche
prima di martedi: siamo tutti prigionieri, tutti i giorni. Quando ci alziamo la
mattina per andare a lavorare, quando, quando passiamo i migliori anni della
nosta vita sprecati su una macchina, quando facciamo spesa, quando non possiamo
farlo perchè non abbiamo i soldi, quando li buttiamo via i soldi per delle
cazzate (vestiti, aperitivi, sigarette non c'è differenza) quando guardiamo la
tv che ci fa il lavaggio del cervello, che cerca di terrorizzarci con morti,
omicidi, rapine (quando in 15 anni gli omicidi sono diminuiti del 70%) così che
poi possiamo chiedere piu' telecamere, piu'sbirri, piu' carceri, pene sicure,
quando se c'è un assassino a questo mondo è quello che in catena lo sfruttato
alle sue condizioni. Io non ho mai detto sono un uomo libero, in pochi possono
dirlo senza presunzioni. Se io fossi un uomo libero, andrei tutti i giorni
sulla cima del monte ........ in estate con le mucche e le pecore e in inverno
con la neve, e dopo aver raggiunto faticosamente le cime andare a nord ovest,
la valle .......... nello spoletino come si diceva una volta, fuori a nord est
lo .......... e il vettore quasi sempre liscio dietro e poi via verso est tutti
gli appennini che cominciano da lì, fino a sud dove ci sono quelle meravigliose
foreste. E forse ripensandoci neanche lì sarei davvero libero.
Perchè la valle ......... è piena di cave, di capannoni, di fabbriche, di
mostri che devono essere combattuti. Ma mancano gli eroi oggi mentre di mostri
ce ne sono anche troppi. Quindi io non sono un uomo libero, il dominio non è
organizzato per prevedere uomini liberi, pero' sono un rivoluzionario, un
prigioniero rivoluzionario. Proprio perchè io sono un rivoluzionario che mi
hanno "formalizzato" la loro carcerazione martedi. Lo sapevo gia' di
essere un prigioniero, prima che un giudice me lo dicesse. Certo questa
prigione è diversa da quella fuori. Qui vedi tutti i giorni, in maniera
limpida, simbolica e allo stesso tempo materiale quali sono i rapporti di forza
del dominio; dove c'è chiaramente e distintamente l'uomo con i suoi sogni, i
suoi amori, il suo lottare e il sistema, le sbarre, le catene, le telecamere,
le guardie: potremmo dire ironicamente che da un punto di vista filosofico qui
le cose son piu' semplici: il sistema cerca di annientare l'individuo,
l'individuo cerca di resistere. Ovviamente l'uomo qui sta peggio .......... .
Dopo qualche giorno la gabbia te la trovi intorno alla testa, è come se
avessero costruito un'altra piccola gabbietta precisa precisa intorno alla tua
testa. Con il cervello che ragiona ma non ha gli oggetti su cui ragionare, con
la voglia incontenibile di parlare e non c'è nessuno, di correre e non c'è
spazio, quando mi affaccio alla finestra vedo un altro carcere con altre
sbarre, non si vede un filo d'erba, una collina (neanche durante l'aria che
faccio in una stanza piu' grande). Fuori dalla tua gabbia c'è un altra gabbia.
La mia paura è che queste ........... mi rimangano anche quando esca .........
la lotta per non ..................... diventera' il fine della mia vita. Nel
carcere "formale" l'uomo combatte contro se stesso, mentre nel mondo
fuori il rivoluzionario deve combattere una guerra contro entita' oggettive. La
mia paura è che ci si dimentichi di questi 2 livelli di scontro, che anche
quando usciro' ci sara' questa gabbia intorno alla mia testa che mi
............ e mi dice di non prendere a calci la porta della cella e di
mettermi ad urlare. Non solo l'uomo ......... il mondo, ma in galera
l'uomo............. anche se stesso: come distruggiamo la montagna, così qui
distruggiamo la nostra mente: il rapporto è tutto mentale qui. E' di questo che
voglio liberarmi, voglio uscire e continuare ad avere una capacitàdi
............. oggettivo della realtà. Qui questa capacità rischio di perderla.
Mentre fuori innaffiando un seme e facendo crescere una pianta si ha
un'interazione fisica con il mondo qui la cosa è tutta psicologica. Lo scontro
è fisico solo ad un primo livello, con i muri che non mi fanno uscire, ma in
realtà la guerra è anche con i nostri fantasmi. I muri sono troppo materiali
per essere reali. Sbagliano i marxisti quando riconducono tutto alla materia.
La realtà è una sintesi in cui l'uomo colloca se stesso tra il mondo e le sue
idee. In galera purtroppo questa sintesi è pericolosamente, troppo incentrata
sulla mente.
Ai compagni che scrivono che non trovano parole dico di togliere queste bende
che ne abbiamo troppo bisogno. Scriveteci a tutti e 5. Vorrei che qualcuno
dicesse a Miko che le mando un bacio.
Mek un anarchico in cattivita' 26/10/07