12 Novembre 2007
VERONA -
Anziché redimerle, come avevano detto ai loro colleghi, due poliziotti facevano
prostituire, dividendone i proventi, le proprie compagne extracomunitarie e per
questo sono stati arrestati dalla squadra mobile di Verona. Il questore
scaligero, Luigi Merolla, ha detto che dalla vicenda è emerso “un grande
squallore per il disprezzo del valore morale ed etico, di uomini e di
poliziottì” Un ispettore capo della Polaria, in servizio all’aeroporto
Villafranca (Verona), e un assistente capo della Polstrada di Verona Sud, erano
tenuti sotto controllo dagli stessi colleghi della mobile scaligera dallo
scorsa estate. I due, dopo la separazione dalle mogli, erano andate a vivere
con due immigrate, una uruguayana e una moldava, note come prostitute.
Dall’indagine interna
della Questura, che nutriva sospetti, i due indagati s’erano difesi dicendo che
avevano convinto le rispettive compagne a cambiare vita. Invece, secondo quanto
accertato dalla mobile, le due donne erano in piena attività, ma sulla piazza
di Milano, con il pieno consenso dei loro partner che avrebbero tratto guadagno
anche loro dall’attività. Così dopo mesi di indagini, il pm scaligero Pietro
Paolo Pascucci ha chiesto e ottenuto dal gip Marzio Bruno Guidorizzi, il
provvedimento restrittivo per i due poliziotti accusati di favoreggiamento e
sfruttamento della prostituzione, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto
d’ufficio. Il questore Merolla ha inoltre sottolineato che per entrambi gli
indagati, già sospesi dal servizio, scatterà l’azione di destituzione dal
corpo, proposta già avanzata al capo della Polizia.
A far insospettire
era il tenore di vita dell’ispettore capo Stefano Moretti, 44 anni, e dell’
assistente capo Nicola Canteri, 39 anni, entrambi di Verona, troppo alto per il
loro stipendio. Quattro auto di grossa cilindrata solo per Canteri aveva dato
da pensare. Così si è voluto scavare nella vita dei due indagati, che s’erano
separati da un po’ di anni dalle precedenti mogli. Ora Moretti s’era sposato con
una macedone (e non moldava come si era appreso in un primo momento), invece
Canteri conviveva con un uruguayana che gli aveva dato un figlio che ora ha 2
anni. Entrambe le donne si prostituivano a Milano prima in un appartamento in
Via Dolci e poi in un altro in via Spagnoletto. Contattavano il cliente in
strada e poi, per 100 euro, si appartavano con lui in casa. I due poliziotti
gestivano l’attività, pagavano l’affitto e il condominio, controllavano gli
incassi, “anche intervenendo - scrive l’ autorità giudiziaria - per evitare che
le due donne dedicassero il tempo a spendere i soldi in attività futili”.
ANSA, 12 NOVEMBRE
2007
http://corradopignato.wordpress.com/2007/11/12/