sulla RPC oggi: vai a Estratto da Appunti di Lettura de La Nuova Bandiera
12 marzo 2006
29 ANNI FA COMBATTEVAMO PER IL COMUNISMO
OGGI CONTINUIAMO A LOTTARE PER LA RIVOLUZIONE
L’INDOMANI IN TUTTO IL MONDO AUTENTICI PARTITI COMUNISTI DI TIPO NUOVO,
MAOISTI,
DIRIGERANNO IL PROLETARIATO MONDIALE NELLA RIVOLUZIONE PROLETARIA
MONDIALE
DI CUI I MIOPI E DANNOSI REVISIONISTI,
PACIFICI OD ARMATI, ONESTI O CONNESSI AI SERVIZI AMERICANI E RUSSI O CINESI, AL
PARI DEI LORO COLLEGHI REAZIONARI, NON INTENDONO SE NON CALUNNIARE
LE PRIME AVVISAGLIE GIA’ OPERANTI DEI POPOLI OPPRESSI
NULLA DI NUOVO NELLA POLITICA REVISIONISTA CINESE
BERTINOTTI, VA IN PENSIONE PER FAVORE !!!
Pare che nel corso del recente congresso nazionale cinese (chiamato ancora
Congresso nazionale del popolo), i dirigenti revisionisti del pcc si siano
preoccupati di rilevare la questione delle campagne (con le sue 87.000 rivolte
del 2005, più ancora delle 74.000 del 2004), con la stesura di un nuovo piano
quinquennale. La logica politica sarebbe ancora una volta quella degli
“investimenti”, nella loro demagogica ipocrisia, non si parla di gestione
collettiva e di rifondazione ed estensione delle Comuni residue, ma
esclusivamente in termini monetari; gli stessi termini di confronto della
misura del “benessere” della città (un po’ come facevano i nostri governi
democristiani quando misuravano quanti polli mangiavano le famiglie italiane
ogni anno), limitandosi a definizioni di aree più o meno “arretrate”, quando
l’arretratezza in Cina era stata alla grande superata, e sono invece state le
scelte economiche e politiche del regime golpista di Hua e di Deng dal 1976 in
poi, ad affossare le basi del socialismo; questo riprodursi di “attenzione
politica” da parte dei revisionisti nostrani (cfr.Liberazione 7 marzo 06) verso
l’approccio “mercantilistico” e non materialista dialettico dei problemi,
proprio del revisionismo traditore, pare venir meno di fronte ad alcune misure
di protezione sociale alla occidentale, vuoi in campo medico per le cooperative
rurali, vuoi nel “rinnovamento” (in che senso ?) della medicina, vuoi nella
abolizione delle tasse scolastiche per gli studenti dell’obbligo “delle zone
povere”. La OMS pone attualmente la Cina al 187. posto su 191 stati nelle
condizioni dell’assistenza sanitaria ed a ciò contribuisce la disistima
occidentale della medicina tradizionale cinese, quindi per affossare i residui
di socialismo in nome del socialismo non c’è niente di meglio per i dirigenti
cinesi revisionisti.
L’incentrare la politica sulla lotta alla corruzione, pare simile
alla politica dei nostri locali revisionisti e diessini nel sud: prevale la
logica antimafiosa e punitiva, non si pone alcun accenno sulla lotta per il
socialismo.
Le autorità revisioniste si preoccupano poi dell’inquinamento, pare
più dei loro colleghi americani, ma non appare tra i problemi da loro sollevati
il diritto a non essere sfruttati, la rotazione nelle mansioni lavorative, il
divieto di arricchirsi sfruttando e speculando, il potere dei lavoratori,
operai e principalmente ancora contadini.