COMUNICATO N.88

LA QUINTA CAMPAGNA DI LOTTA CONTRO LA TORTURA DEL CONTROLLO ED INTERFERENZA MENTALE DAL 2002

23-11-2006

 

La prima fu dalla dichiarazione di lotta e solidarietà, o ancor prima, dalle denunce della primavera 2002, o dal comunicato del 6-12-2000, sino al maggio 2003, quando LA7 mandò in onda per la prima volta in Italia il controllo mentale ed MK Ultra (cfr. in http://www.paolodorigo.org/www.avae-m.org/  ); in questa campagna si ottenne la prima RMN, ma senza mezzi di contrasto e senza ricerca mirata di corpi estranei.

La seconda fu con lo sciopero della fame iniziato il 5 maggio 2003 e terminato il 23 giugno 2003, per la promessa del magistrato di sorveglianza di Spoleto di concedere gli accertamenti che il medico di fiducia avrebbe concesso; permesso al medico giunto a settembre.

La terza iniziò il 7 ottobre 2003 da parte del SRP e si estese all'ASP per un periodo, ed ebbe il sostegno dell'allora deputato Russo Spena; continuò con il processo di Livorno e con lo sciopero della fame "fino alla morte" iniziato il 1 giugno 2004 pochi giorni dopo una interrogazione parlamentare di circa 25 deputati. Sciopero sospeso il 24 luglio per la garanzia verbale del medico legale incaricato dal Tribunale di sorveglianza di Spoleto che gli esami richiesti dai medici di fiducia sarebbero stati effettuati in ospedali pubblici non carcerari. Promesse da marinaio, e si avviò la

quarta campagna, iniziata il 22 settembre 2004 con un'altro sciopero della fame "fino alla morte" durato 70 giorni, il 30 novembre 2004 e sospeso solo di fronte ad un trasferimento al centro clinico di Torino (stessa città ove a Paolo furono innestati questi elettrodi nel 1996, unica operazione in anestesia totale praticata a Paolo). In queste due campagne furono svolti 8 sit-in a Spoleto e Perugia, uno dell'avvocato Trupiano con un suo collega ed un medico del PRC di Terni, Briguori, e due, non concordati, da parte dei "noglobal", a Mestre. Si ottenne la "concessione" degli arresti domiciliari per motivi di salute onde effettuare all'esterno esami sanitari che, da prigioniero, NON VOLEVANO CONCEDERE, per evitare di dare un precedente ad altri prigionieri.

Quindi per un anno furono effettuati accertamenti medici che portarono alle prove denunciate da Dorigo, dall'AVae-m, da molti compagni, e riconosciute dal suo medico chirurgo generico di fiducia, ma di fronte alle quali nessun radiologo ha voluto specificamente pronunciarsi per iscritto.

Di qui alla necessità di un ricovero all'estero, reso impossibile da una vita di persecuzioni, e da un divieto perdurante dal 1983 di espatrio, a fronte del quale Paolo Dorigo non ha subito una sola condanna significativa legata a queste misure.

La quinta campagna di lotta è quindi iniziata il 22 settembre 2006, significativamente 2 anni dopo la precedente, durante la quale suo padre, allora vivente, aveva dichiarato di credere a Paolo circa la tortura tecnologica ed aveva avuto moltissime adesioni, mentre oggi la ricercatrice che aiutò il padre nella campagna di raccolta delle adesioni, rifiuta di dare gli indirizzi e-mail di quanti all'epoca aderirono . . .

Gli ostacoli sono stati, ad ogni cosa, ad ogni file significativo andato in rete, moltissimi.

E non solo di poliziotti magistrati e carcerieri.

Nè Berlusconi nè Prodi, nè Bush nè Dio in terra, possono legittimare alcuna tortura, tantopiù di tipo invasivo e / o tecnologico, oltretutto permanente.

Paolo Dorigo

militante comunista maoista