CHI DIFENDE LA ONESTA LOTTA DI PAOLO E AVae-m CONTRO LE TORTURE TECNOLOGICHE - al 26-12-2006

Nel novembre 2004

Suo padre, Vladimiro o Wladimiro che dir si voglia, deceduto il 1 luglio 2006 per una rarissima e gravissima forma di leucemia delle piastrine, che ha detto a chiare lettere in tutti i tg nazionali che "mio figlio è sottoposto ad una gravissima forma di tortura tecnologica".

Sua madre e il suo compagno, che pazientano e lo aiutano molto da quando è stato catturato dalla Digos di Pordenone e poi da quando è stato posto agli arresti domiciliari.

I suoi più cari-e amici-amiche e compagni-e di sempre che non avanzano dubbi borghesi e di comodo.

Molti compagni-e conosciuti o entrati in contatto con Paolo durante questa quarta carcerazione, che poi hanno iniziato a collaborare al lavoro di studio e denuncia delle torture tecnologiche e carcerarie.

Alcuni avvocati che hanno rischiato carcere e discriminazioni accettando di difendere Paolo in processi e richieste di natura medica.

Alcuni collezionisti delle sue opere e chi ha presenziato alle sue mostre dell'agosto ed ottobre 2005, nonché chi è disponibile ad organizzargliene di nuove.

Dal marzo 2006 (ossia da quando sono stato liberato diversi anche da prima):

I-le 30 e più aderenti alla AVae-m. Il curatore ed editore del libro La tortura nel bel paese,  Giovanni Russo Spena, l'avv.Vittorio Trupiano.

I-le compagni-e del Laboratorio Rivoluzionario Gatto Selvaggio, attaccati dalla "sinistra" di regime, processati per occupazione di spazio abbandonato e da loro rimesso a nuovo, che hanno prodotto nell'aprile 2006 il DVD "Paolo Dorigo - La tortura del carcere - La tortura in carcere".

I-le compagni del Coordinamento contro il carcere e la repressione di Viterbo e del Coordinamento Autonomia di classe del Lazio.

I-le compagni-e di Perugia del Comitato Paolo Dorigo Libero.

Alcuni compagni-e del Centro sociale Bobby Sands, poi chiuso, di Spoleto.

I-le compagni-e del Soccorso Rosso Proletario di Ravenna, Bergamo e Milano, Torino, Siena, Taranto, Palermo.

I-le compagni-e del Centro Occupato Autogestito Transiti 28 di Milano.

I-le compagni-e del Comitato Difesa Salari e Pensioni di Padova - Radio Cooperativa.

Il fondatore della Associazione Esposti Amianto di Venezia, Franco Bellotto, e molti altri compagni di Venezia, Mestre e Marghera, Mira e provincia.

I-le compagni-e del Centro Sociale Occupato Autogestito Garibaldi di Milano.

I-le compagni-e del Centro Sociale Occupato Angelina Cartella di Reggio Calabria.

I-le compagni-e della Libreria Gramigna di Catania.

I-le compagni-e dello Spazio di documentazione Grimaldello di Genova.

I-le compagni di molte altre situazioni di movimento qui non descritte.

Diversi giornalisti del Corriere del Veneto, Corriere di Romagna Ravenna, Calabria Ora, TeleNorba, Quotidiano di Calabria, Spoleto On Line, La Nazione-Spoleto, Radio Primavera di Taranto, Radio Ciroma di Cosenza, Reggio TV, oltre a singoli giornalisti che hanno invano proposto articoli a Liberazione e ad altri quotidiani.

111 e più firmatari (in alcuni casi associazioni o coppie) dell'appello del 1 novembre 2006 per potersi recare in clinca a farsi operare, tra i quali i parlamentari Giovanni Russo Spena, Francesco Caruso, Paolo Cacciari, professori universitari, avvocati di Venezia, Bologna, Napoli, Reggio Calabria, persone come Heidi Giuliani e altri.