C'era una volta un pappone chiamato Presidente, che doveva passare per compagno, e che non ho mai creduto fosse un compagno.

Questo pappone fu usato per fare le scarpe a me per farle a un mio parente deputato operaio del Prc.

Poi la Digos di Pordenone, che era vicina alla Cgil in quanto il suo dirigente era l'ex capo della mobile di Marghera, non digerì bene i miei primi attacchi alla sua "istruttoria" montata ad arte, e non comprese subito che usando la calunnia come arma di lotta politica, si portava in un buio budello. Che le lotte che feci e faccio, e le sentenze CEDU, portarono alla luce.

In quel buio budello oggigiorno, segretamente, ci son dentro a centinaia, e il sistema potrebbe crollare.

Ma a non farlo crollare, ci pensano le barzellette su Berlusconi.

In realtà il regime non è "solo" berlusconiano.

E' massone, e parrebbe che ci fossero troppi spioni sulle mie linee Telecom, che sperano che pensi che è Ganzer, mentre magari sono della Cgil.

A volte penso che siano della Cisl, e mi chiedo: ma se litigano, perché stanno insieme ?

Tutta colpa di un pappone, o di chi i papponi li usa in politica ?

Ah un avvertimento: non ho paura di voi. Se dovete ammazzarmi, però, fatelo a distanza, perché se vi becco vicino vicino, vi tiro fuori le budella dallo stomachino (rivolto ai provocatori motorizzati che studiano i miei percorsi).

(19-7-2010)