combattente filippina del Nuovo Esercito

del Popolo (da Philippines revolution)

MPP Perù      PCN(M)         Philippines Revolution

 

 

 

Mao Tse-Tung

CONTRO IL LIBERALISMO

7 settembre 1937

 

Siamo per la lotta ideologica attiva, perché è l’arma per assicurare l’unità del partito e delle organizzazioni rivoluzionarie e renderli così idonei a combattere. Ogni comunista, ogni rivoluzionario deve impugnare quest’arma.

Il liberalismo invece respinge la lotta ideologica ed è per una pace senza principi: ne risulta un atteggiamento decadente e filisteo e la degenerazione politica di certe istanze e alcuni individui nel partito e nelle organizzazioni rivoluzionarie.

Il liberalismo si manifesta in diverse forme:

1.     Astenersi dal discutere sulla base dei principi quando qualcuno ha chiaramente sbagliato e lasciar correre le cose per amore di pace e d’amicizia perché si tratta di un vecchio conoscente, di un concittadino, di un compagno di scuola, di un amico intimo, di una persona cara, di un vecchio collega o di un vecchio subordinato. Oppure criticare l’interessato superficialmente, per restare in buoni rapporti con lui invece di andare fino in fondo. Come risultato si nuoce sia all’organizzazione che all’individuo. Questa è una forma di liberalismo.

2.     Indulgere a critiche irresponsabili in privato invece di avanzare attivamente i propri suggerimenti all’organizzazione. Non dire niente in faccia ma fare pettegolezzi dietro le spalle o tacere durante una riunione e fare pettegolezzi dopo. Non avere alcun riguardo per i principi della vita collettiva ma seguire la propria inclinazione. Questa è una seconda forma.

3.     Lasciar correre le cose che non ci riguardano personalmente, parlare il meno possibile anche se sappiamo perfettamente ciò che è errato: tenerci da parte per evitare di sbagliare. Questa è una terza forma.

4.     Non obbedire agli ordini, ma mettere le proprie opinioni al di sopra di tutto. Chiedere all’organizzazione un trattamento speciale, ma rifiutarne la disciplina. Questa è una quarta forma.

5.     Lasciarsi andare ad attacchi personali, litigare, dare libero corso ai rancori personali o cercare di vendicarsi invece di impegnarsi nei dibattiti e lottare contro le opinioni errate nell’interesse dell’unità, del progresso o della buona esecuzione del lavoro. Questa è una quinta forma.

6.     Ascoltare opinioni errate senza confutarle e ascoltare persino osservazioni di elementi controrivoluzionari senza riferirle, ma addirittura accettarle con calma come se niente fosse successo. Questa è una sesta forma.

7.     Stare tra le masse e non impegnarsi nella propaganda e nell’agitazione, non parlare alle riunioni, non porre domande, non condurre inchieste e mantenersi invece indifferenti nei loro confronti, non mostrare interesse per il loro benessere, dimenticando di essere dei comunisti e comportandosi come persone qualsiasi. Questa è una settima forma.

8.     Accorgersi che qualcuno nuoce all’interesse di classe e non indignarsi, non dissuaderlo, non fermarlo o non spiegare perché abbia torto, ma permettergli di continuare. Questa è un’ottava forma.

9.     Lavorare negligentemente, senza un preciso piano od orientamento: lavorare in modo superficiale e tirare avanti alla meglio: ‘Finchè sono monaco, suono la campana’ [‘Finchè la barca va, lasciala andare’]. Questa è una nona forma.

10. Pensare di aver reso grandi sacrifici alla rivoluzione, vantarsi di essere un veterano, disprezzare incarichi minori pur non essendo all’altezza di compiti maggiori, lavorare con trascuratezza e studiare con negligenza. Questa è una decima forma.

11. Accorgersi dei propri errori ma non fare nessun tentativo per correggerli, assumendo un atteggiamento permissivo e tollerante verso sé stessi. Questa è una undicesima forma di liberalismo.

Potremmo enumerare ancora altre forme, ma queste undici sono le principali. Tutte queste sono manifestazioni di liberalismo.

Il liberalismo è estremamente nocivo in una collettività rivoluzionaria. È un corrosivo che distrugge l’unità e mina la coesione, conduce all’apatia nel lavoro e crea dissensi. Il liberalismo priva i ranghi rivoluzionari di un’organizzazione compatta e di una rigorosa disciplina, impedisce che la politica venga applicata fino in fondo e opera un distacco tra le organizzazioni del partito e le masse che esso guida. È una tendenza estremamente nociva.

Il liberalismo deriva dall’egoismo piccolo borghese che pone al primo posto gli interessi personali e al secondo posto quelli della rivoluzione: è così che nasce il liberalismo in campo ideologico, politico e organizzativo.

I sostenitori del liberalismo considerano i principi del marxismo come dogmi astratti. Approvano il marxismo, ma non sono disposti a metterlo in pratica o a metterlo in pratica integralmente: non sono disposti a sostituire il loro liberalismo con il marxismo. Questa gente ha un suo marxismo, ma anche un suo liberalismo: parlano di marxismo, ma praticano il liberalismo: applica il marxismo agli altri e il liberalismo a se stessi. Tengono in magazzino ambedue i tipi di merce e per ognuna trova un uso. È così che funziona il cervello di certa gente.

Il liberalismo è una manifestazione di opportunismo ed è radicalmente in conflitto con il marxismo. È qualcosa di negativo e oggettivamente ha l’effetto di aiutare il nemico. Per questo il nemico è ben contento che il liberalismo permanga tra di noi. Essendo questa la natura del liberalismo, non deve esserci posto per esso nelle file della rivoluzione.

Noi dobbiamo servirci dello spirito del marxismo per vincere il liberalismo che è negativo. Un comunista deve essere franco, leale e attivo, deve mettere gli interessi della rivoluzione al di sopra della sua stessa vita e subordinare gli interessi personali a quelli della rivoluzione: sempre e comunque, deve essere fedele ai principi giusti e condurre una lotta instancabile contro ogni idea e azione errata, in modo da consolidare la vita collettiva del partito e rafforzare i legami tra il partito e le masse, deve pensare più al partito e alle masse che agli individui, più agli altri che a se stesso. Solo così può essere considerato un comunista. Tutti i comunisti leali, franchi, attivi e onesti devono unirsi per combattere le tendenze liberalistiche apparse in alcuni di noi e riportarli sulla strada giusta. Questo è uno dei nostri compiti sul fronte ideologico.

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FIN QUI MAO TSE-TUNG.

MI SONO CHIESTO SPESSO IN QUESTI DECENNi, AD OGNI RILETTURA DI QUESTA BANDIERA DEL MARXISMO-LENINISMO-MAOISMO, DI QUESTA ARMA IDEOLOGICA, SE NON ESAGERASSI IN ALCUNE FORME DI DUREZZA VERSO L’OPPORTUNISMO ?  NO, MI SONO INVECE CHIESTO SPESSO SE AVEVO DIRITTO A DIPINGERE, A SCRIVERE POESIE, SE HO AVUTO DIRITTO A PORTARE AVANTI “FINO IN FONDO” UNA BATTAGLIA DI METODO CHE DOVEVA SEMBRARE, A CHI NON VOLEVA DISCUTERE, PERSONALE, OPPURE A RIPOSARMI DI TANTO IN TANTO.

ALLA FINE DELLA LETTURA SONO SEMPRE TRANQUILLO, COME DAVANTI ALLO SPECCHIO, QUANDO FINISCO DI LEGGERE QUESTO TESTO, CHE FA BOLLIRE IL SANGUE AI BORGHESI ED AGLI OPPORTUNISTI DI OGNI RISMA, E PENSO CHE E’ A LORO, AI TOGLIATTI ED AGLI JAGODA, AI BERLINGUER E AI TONI NEGRI DI SEMPRE, CHE DEVO DIRE GRAZIE SE ANCORA OGGI AD ESSERE RIVOLUZIONARI IN QUESTO PAESE SI RISCHIA LA PELLE PER INQUISIZIONE. (4-9-2005)

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Ecco quindi che è nato questo breve testo, da quando ho iniziato a prendere in mano il sito, per aprire politicamente l’orizzonte alla comprensione di ciò che il potere e l’opportunismo carcerario vogliono nascondere, per salvare il loro salvabile, e negare ancora a lungo lo spazio alla rivoluzione.

 

PRIMA DI TUTTO IL METODO

13+1 PRINCIPI NOSTRI E MEMORANDUM AGLI IMMEMORI E AGLI STOLTI E 
AI FURBINI CHE VORREBBERO STARE DALLA PARTE GIUSTA PREVIA UN’AUTOCRITICA CHE NON SONO CAPACI DI FARE,
by "uno che si informa meglio di uno che si informa bene"

1.     LA VERITA' E' RIVOLUZIONARIA ED INFINITAMENTE CONOSCIBILE –

2.     FINI  NON GIUSTIFICANO I MEZZI

3.     LA  RIVOLUZIONE  NON  E' UN PRANZO DI GALA

4.     NON CALUNNIARE, NON PARLARE ALLE SPALLE

5.     NON UMILIARE E VIOLENTARE , NON RUBARE AL POPOLO

6.     NON TRADIRE IL PROLETARIATO

7.     DIFENDERE E SOLIDARIZZARE, NON SCAVARE SOLCHI PERSONALI E BORGHESI

8.  CONDIVIDERE E COLLETTIVIZZARE IL PIU' POSSIBILE

9. VIVERE D'AMORE PER LA CLASSE PROLETARIA, AMARE SINCERAMENTE
PER COMBATTERE FINO ALLA VITTORIA FINALE

10.       LENIN DICEVA CHE LA MUSICA E' L'OPPIO DEI GIOVANI, NON ECCEDERE,
MEGLIO UN BUON LIBRO

11.       ATTENERSI AL PRINCIPIO DELL'AFFRONTARE LE CONTRADDIZIONI
IN SENO AL POPOLO IN MANIERA E CON METODI DIVERSI DA COME AFFRONTIAMO
LE CONTRADDIZIONI TRA NOI E IL NEMICO

12.       ATTENERSI ALLA VERITA' EMPIRICA E MATERIALISTICAMENTE FONDATA
COMBATTERE IL FIDEISMO, IL TEOLOGISMO, IL MISTICISMO PICCOLO-BORGHESE

13.       LAVORARE, STUDIARE, LAVORARE PERCHè è DAL LAVORO CHE NASCE OGNI COSA
E NON ESISTE STUDIO SENZA LAVORO, MA RISPETTARE L'INTANGIBILITA' DELLA
PSICHE E DELLA MENTE, DEGLI AFFETTI E DELLA DIGNITA' DI CIASCUNO

14.       NON ESSERE SUPERSTIZIOSI