Lettera aperta alla FIOM- CGIL di Bologna BOLOGNA, 18 novembre 2009
Cara FIOM,
chi ti scrive questa lettera aperta è Giuliano Bugani, ex delegato FIOM CGIL negli anni ottanta e novanta.
Leggo con tristezza e rabbia, oggi 18 novembre 2009, a seguito della manifestazione FIOM, davanti alla sede CISL di Porretta Terme, ( colline di Bologna, per chi non è emiliano), di ieri, della successiva protesta dei dirigenti ( ? ) CISL. Chiariamo per chi non è metalmeccanico, che la FIM CISL, e la UILM UIL, hanno firmato un contratto nazionale separato con la Federmeccanica, con gravi cancellazioni dei diritti dei lavoratori metalmeccanici e gravi perdite di poteri d’acquisto.
Fino qui niente di strano. ( Ci provavano da decenni). Tranne l’accusa del segretario provinciale CISL che paragona questa manifestazione della FIOM alle manifestazioni fasciste. ( ? ). Va chiarito anche che FIM e UILM, pur rappresentando una minoranza dei metalmeccanici, non hanno nemmeno sottoposto a referendum l’accordo firmato.
Tralascio a chi dovrebbe essere rivolta l’accusa di
fascismo. Ma ciò che vorrei mettere in evidenza sono alcune cose:
inquietante che il segretario CGIL di Bologna prenda le distanze dalla manifestazione della FIOM;
inquietante che diversi dirigenti ( ? ) del Partito Democratico condannino questa manifestazione della FIOM.
Da qui alcune osservazioni: è chiaro che il Partito Democratico non può permettersi di
avere come rappresentanti dei lavoratori un sindacato che è più a sinistra del
PD stesso. Soprattutto un sindacato che si schiera contro la Confindustria o
una parte di essa, così tenacemente. E’ chiaro che il Partito Democratico ha
paura di sé stesso, e della svolta padronale del suo ultimo segretario
nazionale. E’ chiaro che un sindacato così tenace potrebbe chiedere e lottare
per la cancellazione delle leggi che hanno creato il precariato, quindi leggi
del PD e del PDL;
Concludo ringraziandoti per quello che stai facendo. Ma non tradire mai lo spirito che ti ha portato fino qui. Sarebbe la fine. La tua fine. Perderesti ogni futura credibilità, e soprattutto uccideresti ciò che da anni, PD e PDL o loro precursori, stanno tentando di toglierci: il Futuro.
AL COMPAGNO BUGANI
Compagno Bugani, occorre costruire IL sindacato di classe operaia, di classe
proletaria, dei lavoratori. Ed uscire dai miti. La forza c'è. La linea è stata
compromessa da anni ed anni di concertazione. Adesso è un bene che ci siano
distinguo, soprattutto dai partiti democraticolibertista e democraticocristiano.
Ma non illudiamoci. Solo con la lotta di classe e l'autorganizzazione della
classe operaia, raggiungeremo questo obiettivo, uno dei più importanti, insieme
al Fronte delle masse democratico rivoluzionario, e al Partito Comunista.