A partire dal 12 febbraio, alla naturale, spontanea e non, solidarietà verso chi ancora una volta o per la prima volta, è stato colpito dalla repressione borghese, feroce e precisa, si è aggiunta una gestione politica della immagine di alcune posizioni politiche, di alcuni degli arrestati, che ha degli aspetti non condivisibili e gravi, specie quando si appella al maoismo per negare il maoismo, ma non solo.
Sappiamo bene che la attuale fase politica generale internazionale è denotata da alcuni caratteri distintivi, databili quantomeno dal 1991:
- una crisi generale che perdura, del capitalismo
- un ricorso alla guerra imperialista di predazione
- il crollo del revisionismo scimmiottatore della Terza Internazionale e negatore della stessa
- l’attacco nella sinistra ai valori fondanti della lotta antifascista, da parte del revisionismo fattosi apertamente regime borghese
- le falsità e criminalizzazioni della linea rivoluzionaria m-l-m che ha nelle guerre popolari dirette dai PC maoisti, in particolare in Perù, la sua punta più matura
- l’insussistenza della centralità politica della “rivoluzione bolscevica” dopo diversi decenni dall’avvento del revisionismo affossatore del socialismo (1955-1956) e gli effetti nefasti di ciò sulle masse che riconoscevano in precedenza nel socialismo il proprio baricentro anche all’interno dei paesi imperialisti
- la soluzione politica strisciante per la lotta armata in Italia ed Europa, come politica controrivoluzionaria, e questo, anche in Perù e non solo (Palestina, Spagna, ecc.)
- la mediatizzazione della politica, anche rivoluzionaria o sedicente tale.
In particolare uno degli effetti della operazione 12 febbraio è stato quello di presentare un sedicente “Partito comunista politico-militare”, quale “avanguardia” della rivoluzione in Italia.
Questo partito parrebbe costituito in particolare da militanti ex “Prima linea” o area Colp, ossia una organizzazione che si è trasformata nella principale spina controrivoluzionaria della dissociazione sin dal 1983, ed una organizzazione da questa stessa prima linea sorta, che all’inizio degli anni ’80 poneva la centralità del problema delle carceri e non la centralità della lotta di classe, quale proprio baricentro.
Inoltre questo partito avrebbe un giornale, “Aurora”, fondato nel 2000, che a leggerne qualche passaggio, per chi ne avesse avuta la possibilità, si dimostra sia “vetero marxista-leninista” che neo-revisionista nella concezione del rapporto Partito-Classe, e nell’assunzione dell’asse Partito-Esercito, senza una considerazione della centralità assoluta del Fronte (ossia della linea di massa e della partecipazione diretta delle masse).
Negando la quale, e rivendicando la “Uniità del politico e del militare”; si tratterebbe di una riverniciatura della linea BR, negando però da una parte questa stessa, e dall’altra negando il maoismo (tre strumenti, Fronte).
Oltretutto a leggere alcune altre pubblicazioni che alcuni degli accusati avevano prodotto in anni passati, si verificherebbe la negazione di una loro stessa assunzione in preceden za fatta propria (i tre strumenti della rivoluzione).
Insomma, una gran confusione, se si pensa che in nessun caso una lotta della classe operaia parrebbe essere stata diretta in questi 7 anni da questo “Partito comunista politico militare” che insomma scatenerebbe un proprio processo politico-militare senza averne prima avuta la LEGITTIMITA’ se non sul piano “soggettivista”.
Naturalmente va detto che nell'inganno è facile cadere anche per chi ne conosce di lotta di classe, non a caso nel 1998-1999 ero caduto anch'io con le scarsissime notizie di cui disponevo in carcere sullo sviluppo della lotta in Italia (e non a caso mi dedicavo principalmente della lotta rivoluzionaria nel cosiddetto "terzo mondo") in un inganno simile (la fondazione del "nuovo Partito comunista italiano" di cui peraltro alcuni degli arrestati oggi erano all'epoca parte), come prodotto falsamente rivoluzionario di un'area neo-revisionista nell'essenza di un dogmatismo rivoluzionario a parole e di una logica revisionista nei fatti (CARC).
La cosa sconvolgente per un compagno come chi scrive, che si è fatto galera per queste cose, dentro un quadro di continuità e di internità alla LOTTA DI CLASSE, è verificare che per certi compagni ciò che conta sono le cose che scrivono i giornali, e non ciò che pensano le masse.
Una verifica di queste cose si può fare anche su un quadro più generale.
Per esempio, a nessuno è venuto in mente di rilevare che in Veneto si è permesso a dissociati e pentiti (come Fabiana Chiarin ed altri) di stare dentro il movimento per vari di questi ultimi anni.
E a nessuno è venuto in mente di rilevare pubblicamente che “Prima linea” è una corrente che si è di fatto auto-espulsa dal movimento rivoluzionario sin dal 1983, nonostante sia stato affermato in questo sito abbastanza chiaramente sin dal 2005 (appena verificata questa confusione).
Come a nessuno è venuto in mente pubblicamente in queste aree di scatenare iniziative di SOLIDARIETA’ verso i compagni MAOISTI assassinati a Dersim il 16 giugno 2005, con l’eccezione di noi maoisti italiani e veneti.
Ancora, a nessuno pare sia venuto in mente di dare pubblicizzazione alle idee di alcuni compagni che mantengono una dignità rivoluzionaria nonostante delle assunzioni di linea politica dall’impronta decisamente “neorevisionista” (come i compagni BR-PCC), se non per contrastare il trattamento che viene ad alcuni di essi imposto (41 bis, tortura carceraria).
Ma non è finita. Il “compagno D’Avanzo”, che non ho avuto la possibilità di conoscere ma che un altro mio compagno di “Guardare avanti !” degli anni ’80 ha consociuto in un carcere non speciale nel 1985, ha assunto la vicenda “Taliercio” come esemplare, ma non pare averne assunte le necessarie lezioni ed insegnamenti, così come non pare aver preso posizione per la lotta che non individualmente conduco, contro la tortura del controllo mentale ed elettronica, di cui oggigiorno vi sono notevoli prove ed indizi significativi (sia nell’esistenza di molti altri casi pubblicamente denunciati sia nella refertazione radiologica prodotta ad aprile scorso).
E non pare che il “mondo” dei compagni avvocati di sinistra, con qualche eccezione, abbia raccolto questa nostra battaglia.
SOLIDARIETA’ DUNQUE CERTO; ma nella chiarezza.
NO ALL’USO PROLUNGATO E VESSATORIO CHE LA MAGISTRATURA FA DELL’ISOLAMENTO (E NON DA OGGI) !
NO AL 41 BIS !
NO ALLE TORTURE TECNOLOGICHE !
NO ALLA SOLUZIONE POLITICA !
LIBERTA’ PER I PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI COME CONSEGUENZA E PASSAGGI DI PROCESSI
DI LOTTA RIVOLUZIONARIA DELLA CLASSE !
PARTITO-ESERCITO-FRONTE !
LA POLITICA GUIDA IL FUCILE E NON VICEVERSA !
LE MASSE E LA CLASSE OPERAIA AL POSTO DI COMANDO !
L’AUTO-ORGANIZZAZIONE E NON L’ENTRISMO NEL REGIME COME METODO DI LOTTA DELLA CLASSE OPERAIA !
W IL MARXISMO-LENINISMO-MAOISMO PRINCIPALMENTE MAOISMO !
AVANTI PROLETARI COMUNISTI IL MONDO E’ DELLE MASSE !
Paolo
27-6-2007