Prima
mozione proposta dal comitato promotore e approvata dall’assemblea
nazionale per il 90° anniversario della
Rivoluzione Socialista d’Ottobre tenutasi a Roma il 10 novembre 2007 presso il
Villaggio Globale.
Noi partecipanti e componenti delle delegazioni
dei partiti e delle organizzazioni presenti all’assemblea indetta a Roma il
10/11/2007 per il 90° anniversario della Rivoluzione Socialista d’Ottobre
- Ringraziamo calorosamente tutti i partiti, le
organizzazioni, le compagne ed i compagni che ci hanno fatto pervenire i loro
messaggi di saluto e solidarietà internazionalista e tutti coloro che hanno
apportato il loro contributo all’assemblea;
- Respingiamo il vergognoso attacco borghese e
reazionario contro l’Ottobre sovietico, che mira a riscrivere la storia in
senso controrivoluzionario, a criminalizzare i comunisti e le loro
organizzazioni; questo attacco mira senza dubbio a disarmare ideologicamente e
politicamente la classe operaia e i popoli in lotta per la loro emancipazione e
serve ad agevolare lo smantellamento di tutte le conquiste sociali e politiche
che, in particolare in Europa, i lavoratori e le masse popolari hanno strappato
al sistema imperialista;
- Riconosciamo il valore ed il significato
universale della Rivoluzione Socialista d'Ottobre che ha iniziato una nuova
epoca nella storia dell’umanità e riaffermiamo il nostro impegno di lotta per
la rivoluzione proletaria, che libererà la classe operaie ed i popoli dal giogo
del capitale e dalle guerre imperialiste;
- Lavoriamo nel nostro paese per dare forma e
direzione ad un movimento rivoluzionario di massa che alzi le bandiere
dell'antimperialismo e dell'anticapitalismo, della trasformazione ed il
rinnovamento radicale della nostra società, per conquistare un mondo diverso e
migliore, che assicuri il benessere e la qualità della vita per le grandi
masse: questo mondo si chiama
socialismo, unica alternativa
alla crisi generale del capitalismo;
-
Sosteniamo la lotta dei partiti comunisti di tutto il mondo per la
rivoluzione proletaria socialista. Esprimiamo solidarietà con tutti i popoli
del mondo che lottano contro l’imperialismo e per conquistare la liberazione
sociale e nazionale; sosteniamo le lotte antimperialiste e le guerre popolari
in Colombia, America Latina, Turchia, Kurdistan, Nepal, Perù, Filippine, India;
sosteniamo la resistenza del popolo cubano al genocida blocco
statunitense; sosteniamo la resistenza del popolo iracheno per cacciare
gli invasori dal suo territorio e la
lotta del popolo palestinese e libanese
contro il sionismo israeliano;
- Rifiutiamo i preparativi della progettata
aggressione Usa all'Iran che si basa su pretesti falsi come quelli che hanno
portato alla guerra all’Iraq e pertanto esprimiamo la necessità di lavorare per
dar vita al più ampio fronte antimperialista che si esprima nell'azione e nella
mobilitazione dei lavoratori e dei popoli;
- Ci dichiariamo parte integrante e pertanto
continueremo ad appoggiare, a sostenere e ad organizzare i movimenti di lotta
operaia e popolare nel nostro paese, contro l’accordo su pensioni e welfare,
contro una legge finanziaria che regala altri soldi ai padroni, contro lo
smantellamento dei diritti e delle conquiste sociali; siamo a fianco dei
metalmeccanici e delle altre categorie di lavoratori che si battono per il
contratto collettivo e per il miglioramento delle condizioni di vita e di
lavoro; siamo a fianco delle popolazioni che lottano contro le basi USA e Nato
(a Vicenza ed altrove), così come
contro i diktat dell’U.E dei monopoli, contro la devastazione ambientale
ed il degrado sociale e culturale causati dal capitalismo; siamo ai fianco dei
migranti che lottano per i diritti negati dal mostro imperialista;
- Condanniamo e denunciamo la politica repressiva
e reazionaria dei governi borghesi, che perseguono gli interessi della classe
dominante e riducono la classe operaia e le masse popolari alla miseria, alla
precarietà, all’insicurezza, pretendendo inoltre di soffocare la loro
legittima protesta e negare il
loro diritto di organizzazione e di sciopero;
- Chiamiamo gli operai, i lavoratori, i
disoccupati, gli studenti, le donne del popolo, all’unità di lotta, all’unità
di classe, sulla base di un programma che rompa completamente con il
neoliberismo e la politica antipopolare e di guerra imposte dal grande capitale e dai suoi governi di
centrodestra e centrosinistra, per
garantire i diritti fondamentali
di tutti i lavoratori, italiani e stranieri, del nord e del sud, giovani ed
anziani, uomini e donne;
- Reclamiamo l’immediata libertà dei comunisti,
dei rivoluzionari e dei dirigenti
popolari incarcerati in ogni paese; il nostro appoggio va a tutte le
vittime della repressione, a tutti i prigionieri politici e di opinione che
sono ostaggio delle classi dominanti e che continuano ad essere privati della
libertà o perseguitati perchè combattono per la causa della giustizia sociale e
della libertà dei popoli;
- Ugualmente denunciamo e condanniamo la persecuzione politica e giudiziale attuata nei confronti dei dirigenti e i militanti delle organizzazioni comuniste, rivoluzionarie, antifasciste, del movimento operaio e popolare nel nostro paese, nei confronti di tutti coloro che non si vogliono piegare di fronte allo sfruttamento ed alla violenza padronale, che la borghesia pretende di ridurre al silenzio attraverso la repressione, l’intimidazione e misure pseudo-legali volte a liquidare le stesse agibilità democratiche; per questo ci associamo all’iniziativa nazionale che ci deve vedere presenti, ai primi di dicembre a Melfi con manifestazione ai cancelli della Fiat Sata ed assemblea a Rionero;
- Prendiamo, infine, impegno a cooperare in modo più stretto, a rafforzare la nostra unità nel campo pratico ed in quello teorico, per adempiere ai compiti che ci spettano nella lotta per l’emancipazione della classe operaia e dei popoli.
Roma, 10 novembre 2007
Seconda mozione proposta dall’Asp e
approvata dall’assemblea nazionale per il 90°anniversario della Rivoluzione
Socialista d’Ottobre tenutasi a Roma il 10 novembre 2007 al Villaggio Globale.
Noi, promotori e partecipanti di questa assemblea denunciamo e
contrastiamo la tortura dell’isolamento carcerario e l’utilizzo dell’ 41 bis
che la borghesia imperialista italiana riserva ai prigionieri politici allo
scopo di annientare la loro coscienza rivoluzionaria e indurli così al pentimento e all’abbandono della lotta di classe.
Denunciamo altresì il tentativo del Governo italiano di consegnare
nelle mani dello Stato fascista turco i prigionieri Avni Er e Zeynep Kilic
detenuti in Italia dal 1 aprile 2004 esponendoli così al rischio concreto della
tortura e della vita stessa.
Roma, 10
novembre 2007