Il 24 ottobre 1989 un gruppo di ex militanti delle BR, della Unione dei Comunisti Combattenti, e delle BR-PG, ebbe a fare una dichiarazione scritta, non si sa chiesta da chi, da quale autorità Statale, ma comunque coincidente con il giorno di presentazione del Nuovo Codice di Procedura Penale (che aboliva uno dei due codici "Rocco" istituendo la revisione degli atti istruttori a livello processuale nel contraddittorio delle parti).

In tale dichiarazione si dava "forza" al tentativo di imporre alla guerriglia la "soluzione politica" già avviato dai signori Curcio, Balzerani, Moretti, ed altri, sin dalla primavera 1987, mentre in Italia e in particolare a Roma ancora la guerriglia agiva pesantemente contro lo Stato ed anche contro l'Esercito italiano stesso.

Nel 1989, non risultano dichiarazioni sputtananti tale dichiarazione del 24 10 1989, firmata in gruppo e sostenuta con la pubblicazione integrale (al solito come per i documenti dei dissociati sin dal documento dei 51 del 1982), nel manifesto. In seguito, dopo ulteriori azioni della guerriglia anche se con firme in parte diverse (PCC-BR, NCC, poi BR-PCC di nuovo dal 1999), alcuni dei firmatari di questo documento, parteciparono alla campagna di demonizzazione della guerriglia, con la sponsorizzazione dei media, e continuarono, come prima molti altri di loro, a godere di ampio spazio con libri ed articoli pubblicati sia dalle maggiori editrici (in particolare quella ereditata dai familiari dopo la morte nel corso di una azione nel 1972 del combattente del proletariato Giangiacomo Feltrinelli "Osvaldo" dirigente dei GAP), sia dai giornali di regime.

Orbene, tale dichiarazione ebbe a dichiarare che "Non vi sono più brigatisti in attività". Tale dichiarazione non si sa chiesta da chi e da cosa, aveva lo scopo di devalorizzare le istanze rivoluzionarie che in Italia ancora sostenevano e lavoravano alla lotta armata per il comunismo. Nessun rivoluzionario prigioniero cadde nella trappola di dialettizzarsi con costoro, avendoli peraltro in vari documenti del 1987 dichiarati traditori ed autori di una infame trattativa con lo Stato (persino con uno dei maggiori esponenti democristiani del nord-est, Flaminio Piccoli).

Senza il timore di incappare per ciò solo in un'altra carcerazione del tutto gratuita, come nel 1985, nel 1987 e nel 1993 (che, fatta salva la legislazione vigente che dava credito alle infamità dei "pentiti", era sostanzialmente gratuita dal punto di vista probatorio anche se pacifica dal punto di vista procedurale), posso tranquillamente scrivere oggi che quel documento fu fraudolento politicamente, e questo per il solo e semplice motivo che semmai quella dichiarazione avrebbero potuta farla gli ultimi militanti delle BR-PCC catturati, cosa che non fecero.

Oltretutto, per il peso che i proletari davano alle BR come indirizzo rivoluzionario, significava essere anche tempistici rispetto alle banalità dell'anticomunismo, che ebbero risalto dopo il 1989-1992 oltrecortina.

Mi spiace per questi del documento del 24-10-1989,  e per chi continua a dar loro credito in Italia con libri e conferenze, che non sono utili al proletariato ma solo alla borghesia.

Paolo Dorigo militante comunista maoista

1 ottobre 2007