Date: 

23 ago 2005, 07:28:39

Subject: 

Per supportare i prigionieri

 

 


 

Antifascisti

Flavio Tratto
Casa Circondariale di Catanzaro
Via Sangue di Cristo, 1
88100 Catanzaro

 

Anarchici italiani in Spagna

Claudio Lavazza
C.P. Albolote - Módulo 2
Carretera de Colomera Km 6,5
18220 Albolote - Granada

Francesco Gioia
C.P. Madrid V modulo 7
28791 Soto del Real (Madrid)
Conto c/o BancoPosta
intestato a Bonamici Federico, n. 000053580528
(CIN O, Cod. ABI 07601, CAB 14000)
specificando la causale.

 

Arresti del 26 maggio

Valentina Speziale
Casa Circondariale
Borgo San Nicola, 119
73100 Lecce

Danilo Cremonese
Casa Circondariale di Prato
Via La Montagnola,76
59100 Prato

Stefano del Moro
Casa circondariale “Nuovo Complesso”
Via Campoleone /Cisterna km 8,600
00049 Velletri (RM)

Massimo Leonardi
Casa Circondariale di Benevento
Via Ermete Novelli
82100 Benevento

Claudia Cospito
Casa Circondariale,
contrada Ceppata, 1
64100 Teramo

Conto corrente bancario

Dall'Italia:

conto corrente postale n° 65424897
intestato a Marco Bisesti

Dall'estero:

bonifico bancario intestato a Stefano Gabriele Fosco
Via Santa Maria 6
66010 ARI (Chieti)
presso la CARICHIETI SpA
Succursale ARI
Codice IBAN: IT54 P060 5077 560C C010 0016 499

Si possono anche inviare vaglia postali, online e
ordinari, indirizzati allo stesso compagno.

 

Operazione Nottetempo

Salvatore Signore
Casa circondariale
Via del Tonnazzo, 1
84131 Fuorni (Salerno)

Saverio Pellegrino
Casa circondariale
Via Lecce
85025 Melfi

Per scrivere a Marina e Annalisa agli arresti domiciliari:

Ferrari Marina
via XXI aprile, 29
73042 Casarano (LE)

Capone Annalisa
via Verga, 2
73100 Lecce

Per le spese legali dell'Operazione Nottetempo
c.c.p. num. 56391345
intestato a Marina Ferrari

Operazione Cervantes

Ferruzzi Marco
via Nuova Poggioreale n.177
Sezione Venezia
80143 Napoli

Simone del Moro
via Provinciale San Biagio
81030 Carinola (CE)

David Santini
Casa Circondariale Lorusso e Cutugno
Via Pianezza 300
10151 Torino

****

Aggironamenti:

 http://www.anarcotico.net/speciale/indirizzi.html

 


RICORDIAMO MARIO LUPO INIZIATIVE 25 E 26 AGOSTO 23 ago 2005, 07:15:39

Mario, operaio immigrato comunista, ucciso dall'odio e dalla violenza dei
fascisti.
La giustizia proletaria ti vendicherà.
25 agosto 1972
(testo inciso sulla lapide posta dai suoi compagni sul luogo dell'omicidio,
distrutta dai fascisti nel gennaio 2005 e non ancora ripristinata dalle
amministrazioni)

25 agosto 1972,Mariano Lupo, diciannovenne militante antifascista di Lotta
Continua, veniva vigliaccamente pugnalato nei pressi del cinema Roma da una
squadra di fascisti che preordinatamente si erano appostati ad aspettarlo.
Colpito al cuore, restò morto sull'asfalto di quella calda sera d'estate.
Come lui, in quegli anni - gli anni delle stragi di stato e della strategia
della tensione volta a reprimere il movimento dei lavoratori e i fermenti
antiautoritari che reclamavano una società più giusta ed egualitaria -
trovarono la morte centinaia di uomini e donne. Vittime di uno Stato che non
esitava ad usare servizi segreti ed organizzazioni neofasciste per creare
paura ed instabilità tra la popolazione al fine di imporre svolte di stampo
autoritario. Quegli anni hanno insegnato che lottare per una società più
giusta non è sbagliato, anzi è necessario soprattutto in un momento storico
come questo, dove omologazione e assenza di capacità critica non aprono
prospettive per l'emancipazione sociale e politica delle classi lavoratrici.

Quell'agosto 1972 quarantamila persone della Parma popolare ed antifascista
accompagnarono la salma del giovane Lupo lungo le vie cittadine e
dell'Oltretorrente per l'ultimo saluto all'ennesimo martire antifascista. Un
tripudio di fiori e bandiere rosse salutavano quell'operaio, immigrato,
troppo giovane per essere ammazzato. Nel luogo dell'omicidio i compagni e le
compagne di Mariano depositarono una lapide, di recente distrutta dai
fascisti a testimonianza che certi pericoli non sono mai superati ed a
conferma che è in atto una riorganizzazione del neofascismo che torna a
riproporre odio e discriminazione. Accoltellamenti, pestaggi ad immigrati e
militanti antifascisti, incendi di centri sociali sono ormai diventati
numerosi, spesso con la copertura di personaggi politici in doppiopetto e
"rispettabili".
Quella lapide ora non c'è più ma tante sono state le promesse di
ripristinarla da parte di istituzioni cittadine impegnate in faraoniche
imprese. A Mariano Lupo venne anche dedicato uno Spazio Sociale
(l'ex-macello) che per trent'anni ha costituito il luogo di aggregazione
libera e centro propulsore di lotte sociali e che ora è minacciato di
sgombero.
Nel trentatreesimo anniversario della morte di Mariano Lupo vogliamo come
sempre ricordarlo e ricordarlo per noi significa tenere viva la memoria
affinchè quegli anni bui della nostra storia siano ad essa consegnati.
Affinchè sia per tutti monito che il fascismo, in qualsiasi forma esso si
presenti, va sconfitto sul piano culturale e politico.

GIOVEDI' 25 AGOSTO - ORE 18
EX CINEMA ROMA, VIALE TANARA
COMMEMORAZIONE DI MARIO LUPO

***

VENERDI' 26 AGOSTO - ORE 21
SPAZIO SOCIALE MARIO LUPO, P.LE ALLENDE
IL NEOFASCISMO ANNI '70 E QUELLO ATTUALE
CON LA PRESENTAZIONE DEL DOSSIER "ALLA LUCE DEL SOLE" CURATO DA ANTIFA
BERGAMO

ANTIFASCISTI E ANTIFASCISTE DI PARMA

 


 

 

 

 

Date: 

23 ago 2005, 07:25:37

Subject: 

Email corretta da inviare x Stephen Marshall

 

 


Email base da inviare a she/execassistant@bop.gov:

To Whom It May Concern

I'm an Italian friend of the prisoner Stephen Marshall (68511-065).

I'm writing to ask when Stephen will be transfered in the county jail and to know if he's obtaining the vegan food he asked for.

In Italian jails, the prisoners who follow a vegan/vegetarian diet have the right to obtain the meals they require; I hope that even in the U.S. this right is granted.

Sincerely,
firma

 


Date: 

24 ago 2005, 02:04:06

Subject: 

a fianco del lupo

 

 


 

Per un centro di documentazione antifascista intitolato a Mariano Lupo

 

Accade che luoghi come piazze, strade, monumenti o edifici assumano un valore di identità collettiva che intreccia, in un tutt’uno, memoria storica e senso politico. Questo è successo ad una delle palazzine dell’ex macello all’imbocco di strada Saffi a Parma, che occupata dalla fine degli anni Settanta, è stata per oltre venticinque anni luogo di aggregazione e socialità, di scambio e riflessione culturale, di progettazione e mobilitazione politica. Quella palazzina di quattro stanze, quel luogo di politica “alternativa”, fu intitolata al giovane Mariano Lupo, ucciso poco lontano la sera del 25 agosto 1972 da un gruppo di neofascisti. Un luogo pieno di memoria che segna ancora oggi il panorama del movimento antagonista parmense ed emiliano.

 

Le ripetute minacce di sgombero da parte dell’amministrazione comunale di centro-destra, dunque, sono cariche di un pesante senso politico: fare piazza pulita dello Spazio sociale “Mario Lupo” equivarrebbe a porre fine ad un’esperienza di socialità alternativa al consumismo, di elaborazione di un sapere critico, di sperimentazione democratica. Equivarrebbe, peraltro, al tentativo di cancellare dalla Parma “efficiente e conformista” progettata dall’Unione industriali la memoria storica di lotte e solidarietà che quella palazzina rappresenta.

 

A queste intimidazioni l’assemblea di gestione del “Lupo” ha giustamente risposto senza chiudersi in una difesa di tipo egoistico (nonostante ne avesse il diritto!) ma rilanciando un progetto di ampio respiro che chiama in causa il movimento antifascista cittadino nel suo complesso. L’idea di un Centro di documentazione sulle tematiche dell’antifascismo – con archivio, biblioteca, sala lettura e sala conferenze – è senz’altro da sostenere e incoraggiare per più ragioni, ma soprattutto per arginare la possibile influenza xenofoba e violenta dell’estrema destra tra le nuove generazioni.

 

In questo senso, la proposta dell’assemblea del “Lupo” ha avuto la capacità di porre una delle questione politiche più urgenti sia all’amministrazione comunale di centro-destra (che tanto si ammanta di antifascismo!) sia alle forze politiche di centro-sinistra (che, salvo Rifondazione comunista, sembra preferiscano tacere!).

Alla proposta del “Lupo”, nondimeno, sono giunte – e giungeranno – adesioni e sostegno da differenti realtà della società civile e del movimento antifascista. Ad essi, anche noi della redazione di “Critica e conflitto” ci affianchiamo.

 

Redazione di “Critica e conflitto”

Parma, 23 agosto 2005




Date: 

24 ago 2005, 02:04:59

Subject: 

Lettera di Tittarello

 

 


 

Una lettera di Tittarello dal carcere “Le Vallette” di Torino

3/8/05

Riflettevo questi giorni su come il potere si accusa e si difende, accusa e difende le stesse leggi che ha creato e gli stessi uomini che tali leggi rappresentano.

Non può non venire all’occhio la bagarre che si è venuta a creare riguardo allo scandalo delle intercettazioni effettuate al governatore della banca Fazio. È intervenuto addirittura il presidente della Repubblica che ha passato la questione al C.S.M. per far valutare fino a che punto tali intercettazioni possano essere lecite.

Tutti scandalizzati, offesi nella propria intimità per pezzetti di vita rubata da orecchie indiscrete.

Ecco allora che scatta un conflitto tra la fluidità nell’indagare e le libertà individuali degli intercettati. Veramente siamo di fronte all’ostentazione più becera del potere!

Fin quando ad essere intercettati sono dei poveri diavoli, tutto è lecito, evidentemente sono dei delinquenti. Però se ad esserlo diventano degli uomini chiave del potere economico allora la musica cambia.

Si grida vendetta per queste inchieste troppo oppressive, per questo modo di condurre le indagini al limite della legalità.

Vergogna, dovreste solo provare vergogna.

L’Italia è il paese con il più alto numero di abitanti intercettati, con una spesa economica esorbitante.

Chi ovviamente sguazza in questo mare di telefoni sotto controllo è la polizia giudiziaria.

Per chi si trova in carcere come me è la normalità il venire a conoscenza di veri e propri stupri della vita intima di una persona. Non parlo di stupri fisici, ma dell’opprimente ingerenza di microfoni, microspie e satellitari nella quotidianità.

Ogni inchiesta di cui sono venuto a conoscenza parlando con i miei compagni di carcerazione è basata sulle intercettazioni, che nulla provano se non la conoscenza di persone che già si conoscono da anni. Se però tali conoscenze non dovessero portare a nessuna accusa, ci pensa l’abilità degli uomini della polizia giudiziaria che grazie agli anni di esperienza riuscirà a modificare un semplice dialogo nella prova principale dell’accusa.

Allora si deve gridare vergogna, anche se questi signori di vergogna non ne hanno, altrimenti non farebbero questo lavoro.

Come credete che usciranno da questo attuale piccolo incidente di percorso? Semplice: creeranno una legge ad hoc in cui le intercettazioni a carico di uomini di governo non avranno valore, mentre contemporaneamente ne attueranno un’altra in cui per i poveri dannati come noi per essere intercettati non ci sarà più bisogno neanche di chiedere l’autorizzazione al giudice.

Mi chiedo allora: è mai possibile calare le braghe di fronte a tali arroganze, è mai concepibile che un pugno di uomini inetti tenga in scacco una società intera, è normale che per evitare la galera ad uno squallido personaggio quale Previti si dia l’avallo ad una legge liberticida come la ex Cirielli che in pochi anni trasformerà le carceri già in evidente stato di collasso in vere e proprie bombe ad orologeria?

Le domande sono retoriche in quanto tutto ciò che concerne lo Stato ed i suoi apparati è al di fuori dell’umana logica.

Per cui, ribelliamoci in tutti i modi a questa società che di umano non ha più niente, combattiamo chi sta portando il mondo intero ad un punto di non ritorno.

Troviamo nella forza della nostra individualità lo stimolo e il coraggio di provare a risollevare le sorti dell’umanità.

Contro questi burocrati, rappresentanti di una casta privilegiata e nemica della povera gente, opponiamo i nostri valori incentrati sulla dignità, la coerenza e la ricerca forsennata di giustizia sociale.

Con la solita rabbia e determinazione,

Titto dall’alta sorveglianza Le Vallette



Date: 

25 ago 2005, 06:34:06

Subject: 

PERQUISIZIONI A ROVERETO

 

 


PERQUISIZIONI A ROVERETO

All'alba di mercoledì 24 agosto, nei dintorni di Rovereto, i carabinieri hanno perquisito le case di due compagni anarchici nel quadro di indagini su alcuni attacchi esplosivi avvenuti tempo fa a Genova e rivendicati dalla Federazione Anarchica Informale. L'ordine di perquisizione veniva dalla procura genovese, nelle persone di Anna Canepa e Andrea Canciani, due magistrati assai noti per la brama di carriera e l'accanimento repressivo contro gli anarchici e non solo (ricordiamo, ad esempio, gli arresti per la rivolta contro il G8). Oltre a carta stampata, cd e computer, i carabinieri hanno sequestrato diverso materiale elettrico (uno dei due compagni lavora come elettricista). Questi tentativi repressivi non fermeranno la rabbia e la gioia di lottare.

compagni di Rovereto