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processo Aviano-bis

 

Cronaca breve del processo 2a e 3a udienza, 2 e 15 ottobre 2012

Si sono presentati alle udienze del 2 e 15 ottobre, 3 testimoni chiamati dalla difesa, gli unici ammessi dalla Corte, che aveva escluso tutta una serie di compagni ed amici di Paolo che potessero dare spiegazione ed ambito a "chi fosse" Paolo Dorigo nel momento in cui si presentarono gli agenti Digos di Pordenone alla sua casa di Mira per sequestrarlo e privarlo della libertà per 12 anni e 5 mesi.

La Corte aveva ammesso solo i testi specifici per le giornate del 2 e 3 settembre 1993, peraltro sottovalutando la possibile pregnanza di altri testimoni in relazione alla rapina del 10 agosto 1993 che secondo l'accusa funse da preparatoria dell'azione del 2 settembre 1993.

I testimoni, sono stati pacati e hanno risposto alle domande della Corte oltre che dell'Avv.Piaia, e non hanno escluso, se pure a distanza di 19 anni non hanno potuto con certezza assoluta confermare, che la sera del 2 settembre Paolo fosse in altra regione che non è Veneto e Friuli, a casa di una dei testimoni, e che la mattina dopo fosse in una località del Lago di Garda a casa di una coppia di amici anch'essi testimoni.

Peraltro i testi hanno comunque in una certa misura dato una buona impressione di sé alla Corte, che si è ripetutamente soffermata negli interrogatori, a cercare di colmare le difficoltà di ricordare episodi a tanta distanza di tempo.

E' seguita una richiesta dell'Avv.Prosperi, esplicita alla Corte, che ha chiarito come a questo punto, la pur gravissima mancata citazione nei termini dei testimoni d'accusa da parte del P.G., potesse -solo a quel punto e non oltre nel processo- venire colmata dalla Corte con una nuova citazione, dato che TUTTI GLI ATTI PRECEDENTI ERANO NULLI ED INUTILIZZABILI. La Corte ha appunto riconosciuto questi due aspetti e dato ordine ai Carabinieri per la notifica dell'atto di citazione di tutti i testimoni d'accusa, in primis di Angelo Dalla Longa. Un particolare di questo essere, è che ha dato il via a tutte le accuse contro tutti gli imputati del processo, tant'è che il quadro accusatorio processuale successivo era già sintetizzato dalla Digos di Pordenone il 21-10-1993 in un documento agli atti, e che ha negato sia questo fondamentale aspetto in tutta la campagna mediatica di desolidarizzazione creata tra il 1993 e il 1994 contro i compagni ed in primis contro Paolo Dorigo, oltre a negare attraverso la pubblicità e lo spazio mediatico con l'appoggio pubblico di Francesca Cilurzo sua moglie e dell'Avv.Mazzarella di Pordenone (Repubblica - Gazzettino - 29 ottobre 1993) di essere stato arrestato per spaccio in non modiche quantità (600 gr di eroina) il 2 ottobre 1993 insieme ad Ivan Laera e Paolo Zanchetta.

 

il comunicato censurato

ricevuto da SRP Veneto - 16-10-2012 - Comunicato stampa in relazione alla vicenda di Paolo Dorigo.

Soccorso Rosso Proletario Veneto inoltra questa comunicazione che trae origine dalle comunicazioni degli Avv.Marina Prosperi del foro di Bologna e Luca Piaia del foro di Treviso sulla 2° e 3° udienza, tenutesi il 2 e 15 ottobre 2012, del processo di revisione chiesto ed ottenuto dall’imputato Paolo Dorigo sulle accuse del 1993, banda armata, attentato, associazione sovversiva Br-Pcc, e reati connessi nel merito dell’azione del 2-9-1993 alla base americana di Aviano. 

Ieri, la Corte d’Appello di Bologna, dopo due istanze di revisione processuale, una sentenza della Corte Europea dei diritti umani e due sentenze della Corte Costituzionale, ha deciso di  ascoltare nelle forme del processo penale, e, dunque con la possibilità dell’imputato di controinterrogare, i testimoni del processo dei fatti di Aviano del 1993.

-         E’ un importante giro di boa –  dichiarano gli avvocati Luca Piaia di Vittorio Veneto e Marina Prosperi del Foro di Bologna,- in quanto, finalmente, questo processo può essere celebrato con le garanzie previste dalla legge, per gli imputati, a differenza del precedente che aveva visto una condanna a 13 anni e 6 mesi di reclusione, di cui circa 12 anni e 5 mesi scontati integralmente, la cui esecuzione era stata sospesa a causa del peggiorare delle condizioni di salute del Dorigo che erano divenute incompatibili con lo stato di detenzione -.

Pertanto, alla prossima udienza fissata per il giorno 17 dicembre 2012, verranno sentiti come testimoni  coloro che, come il famigerato Dalla Longa Angelo, con la loro condotta processuale, portarono ad un’ingiusta condanna nei confronti del Dorigo, in cambio della loro rapida liberazione.

Attendiamo dal 1993 di conoscere perché costoro avallarono tesi assolutamente infondate e precostituite, volte ad avvalorare la tesi dell’esistenza di un nucleo brigatista, di cui il Dorigo avrebbe fatto parte, pronto ad effettuare attentati e a rilanciare la lotta armata nel territorio italiano.

Tale tesi ha portato gravissimi lutti, ed ha privato il Dorigo di vita e salute, oltre che del suo notevole talento artistico.

-         Tuttavia - dichiarano gli avvocati - anche questo processo nasce sotto una strana stella, in quanto, sin dall’inizio, la Procura Generale ha depositato tardivamente le proprie liste testimoniali, tanto da costringere proprio la Corte d’Appello ad emettere un provvedimento di natura straordinaria, per sanare tale mancanza-.

-         Ci pare alquanto strano – per non dire sommamente sbagliato continuano gli avvocati- che la celebrazione di un processo dichiarato ingiusto, per violazione della Carta Europea dei diritti umani,  riprenda con un così marchiano errore procedurale-.

 

15 – 16 / ottobre / 2012 - Bologna - Vittorio Veneto