Che cosa differenzia il fascismo che ha preceduto il regime di mussolini al fascismo attuale ?
Una differenza. La violenza esplicita di 80 anni fa (le squadracce gli omicidi e le stragi) contro operai e cittadini, sindacalisti e militanti politici, cui fa da contraltare la attuale violenza organizzata dello Stato che porta alla differenziazione delle risposte ed alla individualizzazione delle operazioni repressive.
Una sostanziale identità. La negazione di 80 anni fa dei principi democratici in nome di un interesse "nazionale" (e colonialista), di fatto non costituisce grande differenza da quanto sta accadendo oggi, infatti il continuo cambiamento dei partiti e la loro moltiplicazione non rappresenta una forma democratica, neppure con il volto simpatico di Beppe Grillo.
Un dato coincidente in assoluto sono le dichiarazioni Fiat circa l''ennesima sentenza che condanna il padronato per la negazione dei diritti sindacali ordinando la reintegra di 145 operai iscritti Fiom. Non c'è alcuna differenza tra le serrate di 80 e più anni fa, e la "politica"' che la componente malavitosa della classe datoriale italiana (Fiat in testa ben seguita da varie componenti delinquenziali, come negli autotrasporti, nonché di parti delle multinazionali) conduce delocalizzando all'estero le nostre fabbriche.
L'unica risposta possibile non è certo l'unità risibile e truffaldina del servo del potere imperialista Mario Monti, bensì è la guerra di classe, condurre cioè la lotta dei lavoratori ad una acquisizione più politica e complessiva di quanto non sia già oggi palese e possibile.
Infatti le scelte del padronato, dal mobbing ai licenziamenti politici, dalle squadracce delle cooperative alla delocalizzazione, dalle chiusure di aziende alla truffa organizzata degli appalti, sono tutte scelte incompatibili con la ns.Costituzione, sono scelte incompatibili con ogni possibile punto di mediazione sociale, sono scelte incompatibili con la vita e la sopravvivenza delle masse.
Giochini come quello dell'IMU, si o no, 1° casa o seconda, ecc, come attacchi complessivi e dibattiti a non finire come quello sull'art.18, sono la produzione di una "sub-classe politica", che non è altro che il frutto delle divisioni e scambi e accaparramenti di potere che le varie componenti dell''economia capitalistica producono, atteso che una classe di traditori del movimento operaio, che dirigeva il Pci, ha seguito la strada dei traditori del Psi, anche quando si differenziano da loro nei sindacati (Cgil-Uil), in quanto l''unica cosa che non dovevano mai fare se non volevano distruggere quello che esisteva della democrazia in Italia sul piano parlamentare, era distruggere il Pci stesso, cosa che hanno fatto e continuano a fare anche con le loro stesse divisioni.
Lo sfacelo dell''Italia politica dunque è un fatto evidente ed incontestabile, che si somma allo sfacelo del sistema capitalistico mondiale, che tuttavia pesa di più laddove le multinazionali "non sono di casa".
Di fronte a tutto questo ribadire a tutti i compagni e compagne quanto già il PcdI mlm ha fatto in alcuni comunicati quest''anno, e cioè che unità di classe contro il fascismo significa:
e che, se la 2° e la 3° delle strade qui indicate "dal basso verso l'alto" sono a venire, comunque senza il primo passaggio, il ns.Paese sprofonderà in un fascismo ben poco moderno, cioè ancor peggio del moderno fascismo, è logica e verificata conseguenza di una realtà che va combattuta fino in fondo.
Paolo Dorigo
Militante comunista
22/25-6-2012