Si e’ svolta a Trento un’altra udienza del processo a 9 compagni del circolo Tuttinpiedi di Mestre e del CPO Gramigna di Padova, per il sit-in di solidarieta’ con Paolo Dorigo del 8 ottobre 2005, allorquando si recarono alcune decine di compagni a contestare l’operato del magistrato di sorveglianza di Venezia nei confronti di Paolo.
L’udienza
e’ stata caratterizzata dalle testimonianze assai imprecise, carte alla mano,
dei vari digossini di Venezia, circa le modalita’ delle scritte murali e degli
slogan scanditi dai manifestanti, dato che l’accusa, da ingiuria verso
magistrati, Digos e cc, e’ stata nel tempo trasformata in quella di minaccia
verso magistrati.
All’esterno
alcuni striscioni con le scritte LA SOLIDARIETA’ NON E’ UN REATO e SOLIDARIETA’
PROLETARIA, ed una vistosa bandiera rossa hanno accompagnato il processo. Che e’
stato rinviato al 25 luglio.
Al
sit-in erano presenti un gruppo di anarchici di Rovereto.
Presente
in aula l’avv.Giudiceandrea con due legali del suo studio.
Distribuito
ai passanti un volantino “Se gli slogan diventano un reato”, “per difendere il
diritto a manifestare”.