22 dicembre 2007
comunicato dei CARC
Una nuova sonora
batosta per il giudice Giovagnoli!
Come farà adesso
il novello Torquemada a giustificare
l’Ottavo e il Nono
procedimento giudiziario per “associazione sovversiva”
condotti contro il
(n)PCI e il Partito dei CARC?
Dopo l’abbandono in Francia nel
2006 dell’accusa di “terrorismo” nei confronti di Giuseppe Maj, Giuseppe
Czeppel e Angelo D’Arcangeli e dopo la vittoria dello scorso anno contro la
loro estradizione, il 20 dicembre dalla Francia è giunta una nuova bella
notizia.
Il 20 dicembre, infatti, è stato
comunicato il verdetto dell’appello fatto dai tre compagni contro il
processo-farsa orchestrato lo scorso anno nei loro confronti per il capo
d’imputazione di “associazione di malfattori per la fabbricazione e l’utilizzo
di documenti falsi”.
Il giudice della corte d’appello
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ha annullano per “vizio di procedura” il processo-farsa dello scorso
anno;
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ha ridotto il periodo di detenzione per i tre compagni ai mesi già fatti
“preventivamente”;
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ha annullato l’interdizione a vita dalla Francia e il mandato d’arresto
per Maj e Czeppel.
Questa sentenza è una nuova
importante vittoria contro la persecuzione del (n)PCI e del Partito dei CARC!
Questo risultato è stato ottenuto
grazie alla nostra mobilitazione e alla solidarietà espressa da più di 5000
lavoratori, studenti, pensionati delle masse popolari e da numerose
organizzazioni, associazioni e personalità.
Questa solidarietà ha tenuto
testa alla campagna stampa denigratoria fatta nei nostri confronti, ai
tentativi della direzione sindacale della CGIL di far pressione sui suoi
iscritti per far loro ritirare la firma al nostro appello “No alla persecuzione
dei comunisti!”, alle continue interpellanze parlamentari fatte dalla destra
contro il nostro Partito e il (n)PCI.
La nostra campagna si è combinata
con la campagna condotta in Francia dal CAP(n)PCI-Parigi, che ha aperto
contraddizioni nel campo della borghesia e contribuito al processo di
costruzione di un fronte unito contro la repressione.
Perché parliamo di vittoria?
Perché grazie alla mobilitazione
il giudice della corte d’appello è stato costretto a riconoscere il carattere
iniquo del processo dello scorso anno e ad annullare le condanne esorbitanti
emesse nei confronti dei tre compagni (in primis l’interdizione a vita dalla
Francia e il mandato d’arresto per Maj e Czeppel).
L’unica cosa che il giudice della
corte d’appello ha potuto fare contro i tre compagni è stato condannarli al
periodo di detenzione già scontato “preventivamente”, per cercare di
“giustificare” questo periodo di privazione della libertà.
Con il verdetto del 20 dicembre
le Autorità francesi hanno inviato un messaggio chiaro: “Caro Giovagnoli,
riprenditi questa patata bollente!”.
Quello che voleva essere un duro
colpo all’agibilità politica dei comunisti nel nostro paese è ormai diventato
un boomerang per il giudice Giovagnoli.
L’accusatore si evidenzia
sempre di più come un inquisitore: il giudice Giovagnoli è colpevole!
Colpevole della violazione dei
diritti politici, colpevole della violazione della divisione dei poteri con la costituzione
del “Gruppo franco-italiano sulle minacce gravi” (vedere l’interpellanza
presentata il 22 novembre 2006 dall’on. Russo Spena e dall’on. Boccia),
colpevole della violazione del principio giuridico “no bis in idem” (non è
possibile giudicare due volte le stesse persone per gli stessi reati).
Il giudice Giovagnoli, a colpi
di inchieste per 270 bis, spinge verso la creazione di Tribunali Speciali.
Ormai è sotto gli occhi di tutti che il giudice Giovagnoli ha messo in piedi
“il laboratorio Bologna” (città dello sceriffo Cofferati): una procura che si
pone alla testa del tentativo di utilizzare sistematicamente il 270 bis nei
confronti dei comunisti, degli antifascisti e di tutte le altre componenti del
Movimento.
In altre parole, il Giovagnoli
attraverso il suo operato spinge verso il rafforzamento delle misure repressive
nei confronti degli oppositori politici e verso la creazione di Tribunali
Speciali.
I fatti parlano chiaro e hanno la
testa dura: le due inchieste contro il (n)PCI e il Partito dei CARC,
l’inchiesta contro il centro sociale Fuoriluogo, l’inchiesta contro gli
studenti “colpevoli” di essersi autoridotti il costo della mensa universitaria.
È sulla scia dell’operato di
Giovagnoli che in questi giorni il tribunale di Genova ha emesso le condanne
esemplari contro i manifestanti del G8.
Ma la principale prova di
colpevolezza a suo carico sono le reazioni che suscita all’interno della stessa
Magistratura e dei partiti istituzionali: ci riferiamo al Tribunale del
riesame che ha annullato le perquisizioni richieste dal Giovagnoli nei
confronti dei compagni del Fuoriluogo; le prese di posizione dei consiglieri
comunali del PRC di Bologna in difesa degli studenti universitari; le prese di
posizione dell’on. Caruso, dell’on. Russo Spena, dell’on. Boccia (solo per
citarne alcuni) e del Sindacato della Magistratura francese contro la
persecuzione del (n)PCI e del Partito dei CARC.
Ci domandiamo come un giudice
che si mette alla testa della persecuzione dei comunisti, che vuol istituire
Tribunali Speciali ispirandosi al modello fascista possa essere considerato
sufficientemente “democratico” per poter far parte di Magistratura Democratica…
Chiediamo quindi alla
direzione di Magistratura Democratica, sollecitando una risposta pubblica:
come è possibile che il giudice Giovagnoli, date queste schiaccianti prove di
colpevolezza, sia compatibile con i vostri principi?
Chiamiamo tutte le forze
comuniste, antifasciste, anti-imperialiste e sinceramente democratiche a
sviluppare un fronte comune contro la repressione e contro i tentativi di
istituire Tribunali Speciali, attraverso:
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lo sviluppo della solidarietà reciproca
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la promozione di iniziative comuni
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il dibattito e il confronto sulla linea e le modalità per contrastare la
repressione
mettendo al centro la
mobilitazione delle masse popolari.
Lanciamo fin da subito
l’appello ad una mobilitazione comune in occasione dell’udienza preliminare
che il GUP di Bologna (Zaccariello) stabilirà contro il (n)PCI e il Partito dei
CARC.
Solidarietà a tutti
comunisti, gli antifascisti e le avanguardie di lotta colpite dalle
repressione!
No alla criminalizzazione
degli oppositori politici!
No all’istituzione di
Tribunali Speciali!
Difendiamo i diritti
politici!
Creiamo un fronte unito
contro la repressione!
La solidarietà è un arma!