La Conscience pagina italiana http://www.paolodorigo.it/LaConscience-ceiwfceowjfijfioregthrytjhrtyjhrthyhrthrehryshrth.htm
Traduzione dall’arabo al francese di Rim al-Khatib
La Conscience sito originale http://laconscience.nuxit.net/
Samir Kontar si indirizza a quanti si sono riuniti
nelle piazze della dignità
10/12/06
(traduzione dal francese di P.D.)
Voi liberi che vi siete riuniti, voi i costruttori dell’avvenire del Libano vero, il Libano dei cittadini e della fusione, il Libano che ha rifiutato il confessionalismo politico, il Libano che ha vinto le bande della corruzione, de dilapidamento e della distruzione dei valori nazionali, il Libano della resistenza e dell’entusiasmo.
Alle masse della promessa sincera
Alcuni chiedono perché questi movimenti popolari ? Tutto questo considerevole sforzo è giustificato ? E io dico, ascoltatemi: noi abbiamo il diritto di vivere in un paese dove il posto dei corrotti sia dietro le sbarre, noi abbiamo il diritto che il nostro governo sia sortito dalla volontà di tutte le genti, e che non ci sia nessuno, con soldi e titoli, che possa costituire un gruppo di consiglieri, a dirci: “prendete, questo è il vostro governo ed accettate attraverso esso i miei desideri”. Noi abbiamo il diritto di rifiutare tutti i risultati delle elezioni fondate su una legge elettorale corrotta, sui soldi corrotti e sulla manipolazione dei sentimenti delle genti, sulla monopolizzazione dei mezzi della pubblicità e dell’informazione, sull’eccitazione degli odi confessionali e religiosi.
Quelli che sono caduti martiri nel corso della battaglia della liberazione del Libano contro l’occupazione sionista, che è coronata con la liberazione nell’anno 2000, quelli che sono caduti martiri affrontando l’aggressione di luglio e che hanno protetto il sole del Libano e realizzato la prima vittoria storica nella storia della nazione [ma anche la conquista di Khiam fu importante, solo che all’epoca la parte sconfitta era anch’essa libanese, l’ALS alleata ad “israele”, ndT], questi martiri non hanno offerto il loro sangue perché un gruppo di rinnegati dirigesse il futuro del paese. No, il costo di sangue della liberazione e della libertà non è stato offerto perché Feltman governi questo paese. Questo sangue ha delle ricadute, la prima è di aver portato alla fine del gruppo libanese di Bolton, del governo delle ambasciate e alla vittoria della lotta di sovranità e dell’unità nazionale che voi portate avanti al giorno d’oggi, in queste piazze.
Alle masse della promessa sincera
La vittoria di luglio non può essere archiviata a meno che
noi chiediamo conto a quelli che hanno scommesso sull’aggressione, se non
incoraggiato questa aggressione, e più che questa, la hanno appellata dopo
l’uscita della risoluzione 1559.
L’amministrazione americana ed il nemico sionista hanno scommesso sul gruppo
libanese di John Bolton per applicare la risoluzione 1559 e distruggere la
resistenza. Allorquando questo gruppo è giunto in un vicolo cieco,
l’aggressione di luglio è iniziata, il suo obiettivo è stato quello di mettere
in pratica ciò che il gruppo di Bolton non aveva potuto fare.
Ma lo shock dell’amministrazione americana e dei sionisti fu terribile, allorquando subirono la sconfitta più cocente. Essi non avevano da fare altro che ripetersi e scommettere di nuovo sul gruppo libanese di Bolton. E questo perché noi dobbiamo realizzare la vittoria e tagliare tutti i fili dei loro sogni e delle loro illusioni facendo cadere i loro strumenti interni.
Agli insorti
liberi
Noi abbiamo il diritto di reclamare la costituzione di un governo provvisorio che adotti una legge elettorale equa che rappresenti tutte le basi popolari, che supervisioni delle elezioni in maniera sicura, ferma ed intransigente, il che porterà certamente ad un consiglio legislativo che rifletta la volontà autentica del popolo, capace di dirigere il paese in avanti, di realizzare la libertà, la sovranità e l’indipendenza, di sopprimere il confessionalismo politico e di realizzare la cittadinanza. È a questo che noi dobbiamo arrivare.
Agli amici,
che l’immagine di un Libano nazionale è bella !
Io vorrei soffermarmi un momento per rispondere a delle dichiarazioni e dei termini compresi, che meritano una rapida risposta.
Per prima cosa : a proposito del termine « partito totalitario ». E qui io chiedo se è questo l’affetto e la fiducia dei membri e del pubblico di un partito, questi sono i segni del totalitarismo ossia i segni del totalitarismo si manifestano allorquando un dirigente di un partito modifica interamente il percorso del suo partito e delle sue posizioni politiche, negando tutta la sua storia e i suoi scritti, dalla prima all’ultima linea, senza che le basi ossia un partito delle basi, od i quadri di questo partito possano chiedere a questo dirigente: dove stai andando ?
Secondariamente: noi sappiamo tutti che i razzi della resistenza eroica islamica fanno paura al nemico sionista ed ai suoi coloni, perché loro non sono mai stati diretti che contro di lui. È strano che un giorno un dirigente si alzi, si metta a disposizione di quelli là ed allinei la sua voce a quelli che piagnucolano e gridano la loro paura di questi razzi. Noi diciamo a questi dirigenti ancora una volta che questi razzi, tu non li avrai mai sentiti e tu non li sentirai mai. Stai tranquillo.
Alle masse della promessa sincera
Per terminare il mio messaggio, vorrei salutare il martire
del sollevamento unitario e nazionale, il martire Ahmad Ali Mahmoud, e vorrei
baciare tutti i nostri combattenti fedeli al loro dovere. Io indirizzo anche i
miei saluti ai dirigenti del sollevamento unitario nazionale. Io non posso
dimenticare, e come potrei, indirizzare un saluto speciale al nostro caro, al
nostro dirigente, sua eccellenza il segretario generale di Hizbollah, Sayyid
Hassan Nasrallah.
Io vi affermo, voi masse del sollevamento unitario
nazionale, che la mia volontà fa parte della vostra, e che chi possiede una
tale volontà non può che ottenere la vittoria.
Il prigioniero Samir Kontar, prigione di Haddarim, Palestina
NOTA:
”Il decano dei prigionieri Palestinesi è Samir Kontar in carcere da 20 anni
(1978) il più politicizzato (comunista arabo)” (da una lettera di Georges
Ibrahim Abdallah, 1998)