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Comunicato di SLAI/COBAS –sindacato di
classe- provincia di VENEZIA
29-11-2006
L’ATTENTATO ALLA CLASSE OPERAIA DI MARGHERA ED ALLA
POPOLAZIONE, PER RIDURRE IN MISERIA, CON GLI OPERAI DI MARGHERA SENZA LAVORO,
TUTTA LA POPOLAZIONE CIVILE, E, GIOCANDO SUL PRECARIATO E SUL LAVORO NERO,
RIDURRE ALLA SCHIAVITU’ FORMALMENTE INVISIBILE, LA GRAN PARTE DELLA
POPOLAZIONE, CONTINUA.
ANCHE LA STESSA CISL OGGI AMMETTE CHE LA CHIUSURA DEL CLOROSODA PORTEREBBE A
100.000 POSTI DI LAVORO IN MENO NEL NORD-ITALIA (Gazzettino). QUESTA AMMISSIONE
DIMOSTRA CHE LA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE SI DIMOSTRA PER L’ENNESIMA VOLTA
SBAGLIATA E LESIVA DEGLI INTERESSI DELLA MAGGIORANZA OPERAIA E PROLETARIA DELLA
POPOLAZIONE LAVORATRICE.
NON SI DICE NULLA DEL TDI, ORAMAI AL LUMICINO, CHE SI
VORREBBE INUTILE ORPELLO DELLA MARGHERA DI MORTE. LA MORTE VIENE DAI PADRONI E
DALLE LORO INADEMPIENZE (INNANZITUTTO, IN QUESTO CASO, DA DOW CHEMICAEL MULTINAZIONALE
USA OSANNATA AL SUO ARRIVO NEL 2001 E ORA LASCIATA LIBERA DI ANDARSENE SENZA
ALCUNA PENALE NEMMENO FINANZIARIA PER LA CHISURA DELLO STABILIMENTO, E SENZA
ALCUNA INTENZIONE PUBBLICA DI PROCEDERE A REQUISIZIONE COME DA CODICE CIVILE).
L’ACCORDO SUL CLOROSODA, CHE SI VORREBBE RIDURRE NELLE
SOLITE PAROLE INUTILI, DIMOSTRA IL VERO SCOPO DEI PADRONI E DEI LORO REFERENTI
ISTITUZIONALI: RETROCEDERE DAGLI ACCORDI, ANDARSENE DA MARGHERA, NON AVVIARE
CAMBIAMENTI DI PRODUZIONE, NE’ RISANAMENTI: DA DECINE DI ANNI, LA LOTTA CONTRO
LA NOCIVITA’ PORTATA AVANTI CON INSUFFICENTE ATTENZIONE DEI SINDACATI
UFFICIALI, E’ STATA FATTA DAGLI OPERAI.
LA DEMAGOGIA ECOLOGISTA ADESSO E’ DEI PADRONI E DI CHI
NON HA ALCUN INTERESSE POLITICO A LAVORARE PER IL MANTENIMENTO DEL POLO DI
MARGHERA. LA DECISIONE PADRONALE APPOGGIATA DAI TANTI GALAN DI STATO, NON HA
INTERESSE POLITICO A MARGHERA, QUESTO E’ IL MOTIVO.
COMUNICATO 22-11-2006
I
giornali locali del 21 novembre hanno volutamente tolto visibilità alla
importante mobilitazione degli Operai chimici (non dei sindacati chimici, come
hanno scritto i giornali, e che la hanno formalmente indetta, ma che non hanno
certo portato in piazza i loro militanti non impegnati al lavoro nelle
fabbriche chimiche, né ancora convocato TUTTA PORTO MARGHERA), e la hanno data,
con molto maggior spazio, sia alla mobilitazione contro il MOSE (di per sé
legittima, ma che ha visto la mobilitazione di molte meno persone), sia
all’incontro tra il sindaco Cacciari e il presidente della regione Galan, che
dà per scontato, che clorosoda e TDI debbano essere chiusi per sempre. E magari
le quote di mercato corrispondenti andare a qualche buon pagatore di qualche
multinazionale che all’estero produrrà con criteri di sicurezza del tutto da
verificare. Non dimentichiamo Bhopal non dimentichiamo Cernobyl.
Un
altro giochino che fanno i giornali, anche quelli locali oramai “Governati”,
non è la censura, ma la “maggior notizia”. “Legittima scelta”, ma politica.
Ecco la denuncia ad un noglobal a piede libero, a tutta pagina, e il rischio
denuncia ad 80 operai, poche righe, con il terrorismo verbale di Fini, a
prender spazio. Ancora l’incontro di
Cacciari e Galan, più visibile, lo stesso giorno, della pioggia patita da
centinaia di operai (non “300”), e i disagi dei cittadini, “sequestrati” NON
dagli operai, ma da chi vuole trasformare la classe operaia in classe di
schiavi. Dopo aver lasciato che la prostituzione e la droga facessero da
modello sociale per i giovani. Molti operai infatti ricordano bene che nessun
giornale parlava di eroina in termini allarmistici negli anni ’70, come oggi
poco si dice di certe altre sostanze se non quando c’è qualche operazione di
polizia. La politica scompare, vorrebbero i padroni, e la polizia risolve,
vorrebbero farci credere. Infatti davanti al Petrolchimico c’erano 12 blindati
di carabinieri e polizia, e una decina di auto. E non si capisce cosa ci stessero
a fare. Gli operai esprimono pacificamente con la forza del loro numero, le
loro ragioni. E’ per questo che esiste la frammentazione delle unità produttive
? Perché ci sono leggi come la Biagi, come la mancata abolizione del limite
minimo di 15 dipendenti per i diritti civili dei lavoratori, o anche perché
grazie a quelle leggi ed a molte altre bugie e truffe, si vogliono sfruttare
senza limiti i lavoratori ? La
situazione attuale dipende da una crisi generale. Bene, allora cambieremo
questo sistema sociale, occorrerebbe dicessero certuni, invece no, vogliono
farci diventare tutti INVISIBILI.
GLI INVISIBILI però in molte occasioni di lotta in questi mesi, ed anche lunedì 20 novembre, erano tutt’altro che invisibili, e non per i pancali bruciati sulle strade di Marghera e della rotonda della Romea, che per ore hanno bloccato la bretella di collegamento con la tangenziale autostradale, in un punto che storicamente non è stato sempre luogo di sole sfilate, MA PER LA UNITA’ NELLA DETERMINAZIONE DI DIFENDERE NON SOLO IL POSTO DI LAVORO MA ANCHE LA ESPERIENZA DI LAVORO, I SALTI MORTALI CHE GLI OPERAI FANNO DA DECENNI PER EVITARE QUELLO CHE LE POLITICHE PADRONALI, DI STATO O PRIVATE, DEL POLO CHIMICO, HANNO DETERMINATO IN MANIERA CRIMINALE, PER IL PROFITTO DEI PADRONI.
Come mai ci si preoccupa dell’inquinamento delle fabbriche SOLO ADESSO, e solo sulla chimica di Marghera ? Come mai nemmeno una parola sul danno biologico dell’essere insicuri come lavoro ? Perché non ci dicono quanti operai licenziati ed in cassa integrazione si sono suicidati dalla “marcia dei quadri fiat” in poi in Italia ? Perché si vuol chiudere con un accordo (25 ottobre) che laddove concede qualcosa, lo da “con un rinvio di 6 mesi” (nuova centrale ENI ?), anziché ottenere anche la requisizione del TDI e la messa a pieno regime degli impianti ? Perché, a parte le parole lievi della signora Bortolozzo, non c’è stata alcuna riassunzione degli operai delle imprese già per strada ? Perché gli enti locali difendono interessi esterni e non il dovere delle aziende, come la DOW che quando arrivò a Marghera pareva fossero salvatori, ad un regime produttivo non nocivo ? La disoccupazione e la schiavizzazione dei lavoratori non producono inquinamento ? Perché l’allarmismo dei padroni, degli ecologisti anti-Marghera, dei borghesi illuminati di greenpeace, dei campanelli
Questo i giornali
censurano in maniera da venderci una minestra che non possiamo berci. Per
questo
GLI INVISIBILI SARANNO
SEMPRE MENO INVISIBILI
Noi, SLAI COBAS per il sindacato di classe, lottiamo
in molte fabbriche italiane contro la politica della mediazione a tutto
discapito degli operai, lottiamo per la sicurezza sul posto di lavoro e verso
il territorio, e condanniamo politicamente la gestione politica che la Procura
di Venezia ha voluto dare il 22 novembre, mediaticamente, dello SMOG, di cui si
accusano le fabbriche.
Che le fabbriche inquinino è vero, e a dover essere
messi sotto critica sono anche loro stessi che ADESSO pongono un problema che
LORO STESSI dovevano risolvere 30 anni e passa fa, quando alla Chatillon, e poi
alla Montefibre, alla Azotati ed altri stabilimenti, uscivano fughe di gas che
mandavano al pronto soccorso anche 300 operai alla volta (libro di Moriani,
Nocività, Bertani editore, disponibile in copia presso il ns.sindacato). QUINDI
FACESSERO IL LORO LAVORO, ma senza interferire con il conflitto tra OPERAI e
padroni, e semmai stessero dalla parte giusta, per una volta: RISANARE NEL
MANTENIMENTO DELLA PRODUZIONE, PENALITA’ ECONOMICAMENTE RILEVANTI DESTINATE
AGLI OPERAI LICENZIATI E SENZA LAVORO, PROCESSI PENALI ALLE “ristrutturazioni”
che hanno prodotto guadagni incredibili nella vendita e svendita degli
stabilimenti.
E DICESSERO CHIARO, A QUEI PADRONI DI FABBRICHE
SIGNIFICATIVE DI MARGHERA, CHE NON SONO PER NULLA IN PERDITA, CHE NON DEVONO
METTERE IN GIRO LA VOCE CHE FORSE LA VENDERANNO, PER “realizzare”. Le Procure
imponessero l’applicazione dell’articolo del codice civile sulla REQUISIZIONE.
Le fabbriche non sono merda, sono uno degli elementi più importanti della
economia nazionale, ANCHE PERCHE’ NON E’ CHE IN ETERNO CI POTRA’ ESSERE LA
CUCCAGNA DELL’IMMIGRAZIONE E DEL LAVORO SOTTOPAGATO NEI PAESI DELL’EST, IN
CINA, AMERICA CENTRALE E LATINA, AFRICA, INDIA, ASIA O IN MEDIO ORIENTE. Una
Procura, che si basa sul diritto, dovrebbe riconoscere che la violazione
dell’art.11 della Costituzione da parte di ripetuti e successivi governi non è
un buon argomento per fondare il benessere della comunità sulla schiavizzazione
dei lavoratori, e trovare il primo appiglio possibile per procedere
all’abolizione come anticostituzionale, della Legge 30/2002. Anche per una
ordinata convivenza civile. E non giocare con lo “smog”, che è certamente il
prodotto principalmente dei milioni di mezzi pesanti su strada e dei mezzi dei
lavoratori (per carità, non solo dei rappresentanti e dei padroncini e
scansafatiche) spinti al pendolarismo da un sistema economico sbagliato.
A Marghera gia’ sono state chiuse delle piccole
aziende interne al TDI, nonché una ristrutturazione fatta di guerre di appalti
e sottoappalti, cessioni di attività e accaparramento immobiliare, logica
speculativa generalizzata per cui l’economia rinnovata E’ IL SISTEMA DELLE
COSTRUZIONI, cosa tutt’altro che veritiera, in quanto assistiamo sì al necessario
adeguarsi delle sovrastrutture, MA ADEGUARSI A CHE COSA ?
La logica poi dei partiti riformisti oggi al governo
è solo più moderna di quella dei partiti di ieri, e il nostro sindacato non
condivide la logica pedissequa a criteri generali propri del sindacato
tri-confederale che sono succedanei a quelle partitiche borghesi. Non ci sono
piani regolatori che tengano, qua occorre fermare tutti questi sviluppi a
trucco che non modificano nulla e difendere il diritto alla dignità della vita.
Il che significa anche DIFENDERE MARGHERA DAI
PESCECANI E NON DALLA “CHIMICA”, ma significa anche che chi ha responsabilità
nel fondo che è stato toccato in questi mesi di giocare a rimpiattino per poi
portare a dire i sindacalisti (Baldan il 20 in assemblea) che questa vertenza
occorre chiuderla entro dicembre perché poi ci saranno le feste, che non ci
saranno molte feste da festeggiare, quest’anno, e che la pace sociale del darsi
la mano a messa a Natale, coi padroni e chi sta con loro, non la si fa.
PERCHE’ NON C’E’ DIGNITA’
SENZA DIRITTO
E
IL PRIMO PUNTO DEL DIRITTO E’ A LAVORARE PER VIVERE NON DA SCHIAVI MA DA
CITTADINI
OPERAI, ORGANIZZIAMOCI E
DIAMO SVILUPPO ALLA LOTTA
DI TUTTA MARGHERA
NON DEI SOLI CHIMICI,
MA ANCHE DELLE DITTE METALMECCANICHE IMPEGNATE NEL POLO CHIMICO,
ANCHE PER QUEI LAVORATORI
DELL’APPALTO E DELLE “COOPERATIVE”
SEMPRE PIU’ RICATTATI E VILIPESI DA UN LAVORO SEMPRE PIU’ A RISCHIO
OPERAI ORGANIZZIAMOCI ANCHE
CON I NOSTRI COMPAGNI DI LAVORO
OLTRE MARGHERA
ORGANIZZIAMO LOTTE INCISIVE E NON IN DELEGAZIONE
ORGANIZZIAMOCI CON LO SLAI COBAS E CON LE ORGANIZZAZIONI DI BASE OVE GIA’
ESISTENTI ONDE IMPEDIRE UNA GESTIONE “PARAISTITUZIONALE” CHE PREVEDA CHIUSURE
DI REPARTI INQUINANTI.
DISOCCUPATI ORGANIZZIAMOCI
IN LOTTE SPECIFICHE E GENERALI CON GLI OPERAI ED I PRECARI, CHE INVITIAMO AD
UNIRSI AGLI OPERAI !
I PRIMI AD INQUINARE SONO I
POTENTI
FACCIAMOGLIELO CAPIRE !
Per noi esserci
significa essere presenti nelle lotte e tra gli operai, dare visibilità a chi
non ne ha, aprire vertenze e situazioni di conflitto sociale ove necessario
(cioè ovunque) per il ripristino della prima delle legalità, l’ARTICOLO 1 DELLA
COSTITUZIONE.
Lo
SLAI COBAS per il sindacato di classe dà una disponibilità anche legale e
sindacale ai lavoratori che lo richiedessero, il mercoledì dalle 9 alle 14
presso la sede della ASSOCIAZIONE ESPOSTI AMIANTO della provincia di VENEZIA, a
Marghera, in Piazza Municipio 14. Telefonicamente 334-3657064. Per fax
041-5600143. Per e-mail slaicobasmarghera@yahoo.it. I nostri comunicati e dei compagni SLAI
COBAS per il sindacato di classe in www.paolodorigo.it/ClasseOperaia.htm
e in futuro anche in www.mirarossa.org
.
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