14-4-2006 RAVENNA
L’intervento di E.Diano del SRP alla iniziativa di presentazione del libro La tortura nel bel paese
La presentazione del libro-inchiesta sulla tortura in
Italia è a cura del SRP
-org di difesa politico-legale di lotta alla repressione, contro lo stato di
polizia, reso necessario dagli innumerevoli atti repressivi antioperaie, lotte
sociali.
Qui a Ravenna la sua presentazione è resa possibile dall’esistenza di questo
organismo e
dalla libreria che ci ospita e dalla presenza e dal lavoro di Paolo Dorigo.
E' parte quindi della battaglia più generale di denuncia e di mobilitazione
contro la repressione, in particolare nel nostro paese, dove persino il reato
di tortura non viene introdotto nel codice penale dai parlamentari italiani.
Le torture di Guantanamo e di Abu Ghraib, i sequestri della CIA e le conseguenti torture nei moderni lager europei a partire da Aviano, vogliono farle apparire come episodi isolati, non come pratica sistematica del terrore quotidiano.
Devono rispondere alla cosiddetta "lotta al terrorismo" che distorce persino
il loro stesso diritto "borghese" pur dii ncarcerare, incriminare, all'ombra
delle leggi dell'emergenza, in nome della "sicurezza" (a sinistra la chiamano
"legalità" confermando, così, i comuni interessi di classe da difendere) di un
ordine mondiale e dei suoi valori in disfacimento. In Belgio sono stati
condannati dei militanti di un’organizzazione comunista rivoluzionaria turca
per "appartenenza ad associazione terroristica internazionale", rinnegando le
loro stesse norme sulla responsabilità individuale, sulla libertà di
associazione e di opinione.
I democratici si indignano: "la sicurezza non sopporta più la tutela dei
diritti umani: è la bancarotta del liberalismo" (Russo Spena), ma non sono la
degenerazione delle democrazie, piuttosto il rafforzamento autoritario
dell’apparato statale. L'attacco ai diritti, primo fra tutti il diritto alla
libertà di opinione, espressione, manifestazione, è la risposta delle
cosiddette "democrazie" ai bisogni degli oppressi e degli sfruttati, non danno
soluzione ai problemi sociali se non con il loro stato di guerra permanente e
con lo stato di polizia, un fascismo dal volto moderno.
Il libro documenta le varie forme che in Italia ha assunto la tortura, non come simbolo del passato ma come pratica di repressione dell'opposizione sociale e politica, di controllo sociale da "Grande Fratello" con il controllo delle comunicazioni elettroniche, enormi banche dati di informazioni che ogni tanto fanno gridare allo scandalo il garante della privacy. Parla alle coscienze di tutti perchè nessuno può essere sottratto all'opinione pubblica, perchè se la dignità umana è inviolabile, l'integrità fisica e psichica è un diritto come le protezioni dei dati personali, come lor signori scrivono nel Trattato Costituzionale Europeo e nella Carta dei diritti fondamentali: lor signori, i governi e gli Stati, devono applicarla.
Oggi i governi amplificano le paure e c’è addirittura un mercato della
sicurezza.
Ma il libro riprende le denunce delle torture alla caserma Raniero di Napoli
(col governo di centro-sinistra) che hanno anticipato quelle di Genova a
Bolzaneto, come l'uso di armi non letali come gas tossici, le sparizioni (le
ultime durante la caccia all'uomo a Milano contro gli antifascisti scesi in
piazza per impedire l'adunata fascista dell'11 marzo). Sembravano metodi da
America Latina, da Turchia, invece sono accaduti nel nostro paese.
· Il fascismo ha usato i tribunali speciali così come la tortura, i nazisti
nel nostro paese con la collaborazione dei boia fascisti, come pratica
sistematica di annientamento di massa com’è documentato nell’”armadio della
vergogna”.
· Era pratica negli anni '70 coperta dalle leggi speciali, dal 1986 ad oggi
256 casi (di cui 147 solo a Napoli e durante il G8 di Genova), è praticata nei
CPT (gli Hotel a 5 stelle), nelle carceri che, oltre al sovraffolamento,
pessime condizioni igienico-sanitarie, che bastano a rendere il carcere come
tortura, il 270 bis, il 41 bis.
La superiore civiltà che occupa militarmente l'Irak assieme ai torturatori
USA e GB, gli aguzzini dei popoli, e che oggi insegna il diritto alla
borghesia compradora afgana e come usare il manganello alla polizia irakena
con i filmati di Genova, è messa a nudo da questa inchiesta sulla tortura in
Italia, con i suoi metodi da medioevo, da Inquisizione, accanto a forme più
sofisticate di controllo mentale elettronico, cioè pratiche aberranti di
annientamento dell'identità umana decisi dall'arbitrio più assoluto da parte
di un potere autoritario e fascista.
Campagna,
in molte città con SRP,
di
presentazione libro LA TORTURA NEL BEL PAESE e dei dossier Avae-m
ed iniziative successive (da agosto 2006)
Complessivamente AVae-m ha diffuso, parzialmente in omaggio, 1200 copie del libro La Tortura nel Bel Paese, sulle 1500 della prima edizione e parte della seconda edizione (Malatempora ed.) Solo Liberazione lo ha recensito, il manifesto, a pagamento, e Carta, a pagamento, ne hanno pubblicato la pubblicità.
Ultimi
inserimenti: registrazioni Roma 28-4-2006 (disponibile anche il video in dvd),
Taranto 11-5-2004, Cosenza 12-5-2004, ultime iniziative
edizione
del 12-10-2006 inserimento
registrazioni in corso-4
L’intervista completa pubblicata solo in parte nel libro, su Indymedia
Iniziativa numero 01 – A Roma presentazione del libro al Cantiere dei beni comuni – Trastevere il 22-03-2005 – Documentazione fotografica – Registrazione (in allestimento)
Iniziativa numero 02 – A Milano il 8-4-2006 abbiamo partecipato alla riunione per un Comitato Nazionale Antifascista a Villa Pallavicini
Iniziativa numero 03 – A Milano il 9-4-2006 abbiamo presentato il progetto di spettacolo teatrale dell’Avae-m (48 ore di due torturati –uomo-donna)
Iniziativa numero 04 – A Ravenna il 14-04-2006 abbiamo presentato il libro alla libreria Feltrinelli organizzata dal SRP
Iniziativa numero 05 – A Padova il 20-4-2006 con i-le compagni di Rivoluzione abbiamo partecipato ad una lunga trasmissione radiofonica su Radio Cooperativa con interventi dagli ascoltatori, sulla vicenda giudiziaria e politica dell’azione di Aviano, e di tortura di Paolo, sulla storia della lotta armata e della repressione in Veneto, sulle carceri e sul 41 bis (primo argomento toccato) Registrazione (in allestimento)
INIZIATIVE
ANCHE DI PROMOZIONE DEL COORDINAMENTO DI LOTTA CONTRO LE TORTURE TECNOLOGICHE E
CARCERARIE
Iniziativa numero 06 – A Marghera il 22-04-2006 (anticipata anche ad Oriago il 21-04-2006) la prima riunione per un Coordinamento di Lotta Contro le Torture Tecnologiche e Mentali
Iniziativa numero 07 - A Spoleto il 24 e 25-04-2006 iniziative di presentazione libro e di solidarietà antifascista all’anziano compagno partigiano comunista Francesco Spitella.
Iniziativa numero 08 – A Roma al Laboratorio Rivoluzionario Occupato Gatto Selvaggio il 28-04-2006 assemblea di presentazione del Dossier Avae-m – Registrazione e pubblicizazione del dvd video prodotto dal L.R.Gatto Selvaggio
Iniziativa numero 09 – A Viterbo presso la Libreria Babylon il 29-04-2006 presentazione del Dossier Avae-m.
Iniziativa numero 10 - A Milano presso CSOA Garibaldi, organizzata da SRP, 07-05-2006
Iniziativa numero 11 - A Cesena presso Confino Squat 08-05-2006
Iniziativa numero 12 - A Bari presso Antarres, organizzata da SRP, 10-05-2006
Intervista a Taranto a Primavera Radio 11-05-2006 – Registrazione
Iniziativa numero 14 – A Cosenza presso Palazzo Provincia 12-05-2006 – con la Registrazione andata in onda su radio Ciroma.
Iniziativa numero 15 – A Catania presso Libreria Gramigna, 13-05-2006
Iniziativa numero 16 – A Palermo presso Sede SLAI Cobas per il sindacato di classe, organizzata da SRP, 14-05-2006
Iniziativa
numero 17 – A Reggio Calabria presso CSOA Angelina Cartella*
Iniziativa
numero 18 – A Roma presso Università – facoltà di Lettere ,
organizzata da Autonomia di classe,
Iniziativa numero 20 - 17-6-2006 A Milano partecipazione alla manifestazione nazionale per la liberazione dei compagni-e arrestati-e il 11 marzo dove il camion ANTIFA ha portato per la citta’ anche il nostro cartellone
Iniziativa numero 22 - 28-6-2006 Volantinaggio ed esposizione libro di fronte a Villa Widmann, a MIRA –VE- in occasione di un convegno istituzionale sulle "nuove tecnologie": DI NUOVE TECNOLOGIE SI CREPA !
Iniziativa numero 23, agosto 2006 Festa di Liberazione di Mira (presso il Tahiti a Mira statale Romea), organizzata dal Prc: proiezione del DVD prodotto dal Laboratorio Gatto Selvaggio di Roma e mostra libro La tortura nel Bel Paese e Dossier AVae-m
Iniziativa
numero 24, in corso: SCIOPERO DELLA FAME A TEMPO INDETERMINATO di Paolo
Dorigo,
dal 22 settembre 2006: Comunicato n.85 Comunicato n.86 Comunicati di solidarietà,
domande-risposte
Iniziativa
numero 25
– 25-9-2006 Dossier sul Controllo Mentale e sulle Torture
Tecnologiche, di Michele Fabiani (Spoleto)
Iniziativa numero 26: 01-10-2006 Partecipazione alla Assemblea nazionale contro il 41 bis e la tortura, intervento di Michele Fabiani per AVae-m, al Laboratorio Rivoluzionario Gatto Selvaggio di Roma ins.29-10-2006
Iniziativa
numero 27
– 03-10-2006 Distribuzione del libro La Tortura nel Bel Paese nel corteo operaio
di Marghera dei lavoratori chimici: diffuse tra gli operai presenti
8 copie del libro, il cui costo di copertina è 10 €, alcune a prezzo di
costo.
Iniziativa
numero 28
– 06-10-2006 a Oriago di Mira –VE- dibattito presso la sede del PRC e
presentazione del libro, del dvd del LR Gatto Selvaggio, della trasmissione di
LA7 Stargate del 4-5-2003. All'iniziativa
dibattito a Oriago di Mira (VE) hanno partecipato una ventina di compagni-e. Si
e' discusso non solo del caso di Paolo e dei casi in Italia, ma della situazione
generale e del disinteresse mediatico sull'argomento (non erano presenti
giornalisti), e della solidarieta' da esprimere con iniziative di lotta in
materia. E' stato visto e commentato il documentario di LA7 su MK-Ultra del
4-5-2003.. E' stato diffuso ai partecipanti il Il DOSSIER SUL CONTROLLO MENTALE E LE ARMI TECNOLOGICHE di Michele Fabiani,
che ringraziamo ancora per il lavoro che da oltre 2 anni compie di solidarieta'
ed impegno.
Iniziativa
numero 29
– 21-10-2006 a Milano diffusione al siti in di solidarietà per la liberazione di
Georges Ibrahim Abdallah, di un volantino con messaggio di saluti di Paolo
Dorigo e dichiarazione di Compagni, Sostenitori ed Aderenti AVae-m a
Milano.
Iniziativa
numero 30 e 31
– 28 e 29-10-2006 a Viterbo e Roma Messaggio di solidarietà di Paolo Dorigo alle assemblee sulla
lotta dei detenuti F.I.E.S. in Spagna
Iniziativa
numero 32,
sit-in indetto dalla AVae-m e dal Coordinamento di Lotta
contro le torture tecnologiche e carcerarie (CdLcttec), Roma 28-11-2006 –
il volantino di convocazione
CANTIERE
DEI BENI COMUNI
TRASTEVERE
Pubblicità
a pagamento sul “manifesto”
Si è
svolta a ROMA in via dei Riari 57 nel quartiere di Trastevere, il 22 marzo 2006,
presso la casa dei beni comuni, la prima delle numerose presentazioni che
seguiranno nei mesi di aprile maggio e giugno, del libro LA TORTURA NEL BEL
PAESE, snobbato dalla sinistra e dai circuiti "istituzionali" e
simil-antagonisti delle librerie, con scuse inerenti le scelte editoriali (che
non ci appartengono come Avae-m né come S.R.P.) della casa editrice MALATEMPORA,
che ha dimostrato invece notevole coraggio e determinazione nella produzione di
questa prima tiratura del libro, curato da Romano Nobile, con prefazione di
Giovanni Russo Spena ed interventi di Vittorio Trupiano, Paolo Dorigo e Maurizio
Bassetti, nonché contributi di spiegazione delle torture elettroniche a cura di
Giorgia Curti. La presentazione si è svolta in un clima di grande attenzione
presenti una quarantina di cittadini romani. Al silenzio mediatico fanno
eccezione solo le manchette pubblicate a pagamento su manifesto e Carta
dall'editore, e le pubblicizzazioni su Indymedia ed altri siti, nonchè gli
interventi presso alcune radio di cui parleremo più avanti. Dopo una
introduzione di Romano Nobile che ha presentato l'iniziativa e la brochure
prodotta nell'occasione, e il programma che si è data la Casa dei beni comuni in
futuro (prossima occasione sul Polisario), sono intervenuti: Angelo Quattrocchi
editore di Malatempora che ha svolto un paio di accesi interventi tesi a
sostenere come oggi la tortura in Italia, 51° staterello degli "States", sia
attuata sia sul piano "fisico" classico, sia sul piano "tecnologico" ed
elettronico; Vittorio Trupiano, che ha parlato del caso di Aldo Scardella,
recentemente scarcerato dopo una terribile prova detentiva, per motivi di
salute, che non è riuscito ad arrivare per tempo, e che del caso del compagno
Mauro Rossetti Busa, che si vorrebbe poter vedere liberato perché morente e di
recente autore di due tentativi molto gravi di suicidio a fronte di vessazioni
mirate e collettive della custodia, che sono state anche descritte in alcuni
loro aspetti; Paolo Dorigo che ha documentato gli aspetti che permettono di
escludere la casualità od incidentalità, o peggio, insussistenza, delle sue
denunce. Ci sono state domande e risposte del pubblico. Erano presenti anche
Maurizio Bassetti della Avae-m, il fratello (anch'esso vittima dell'ingiustizia
emergenziale, disoccupato per questo motivo da 5 mesi), del cittadino napoletano
perseguitato dagli Usa, Rosario Imperiale, l'avvocato Massimo Guadagni di
Napoli, e Vincenzo Sparagna di Frigidaire. All'inizio dell'incontro sono stati
portati i saluti del Soccorso Rosso Proletario e di Radio Onda d'Urto di
Brescia-Milano; nei giorni precedenti e successivi, Romano Nobile e Vittorio
Trupiano hanno potuto intervenire telefonicamente a Radio Sherwood di Padova,
Radio Onda d'Urto di Brescia-Milano, Radio Black Out di Torino.
PARTECIPAZIONE
ALLA RIUNIONE
PER
UN COMITATO NAZIONALE ANTIFASCISTA
(indetta
da proletari
comunisti)
Abbiamo spiegato la nostra condizione, condiviso le scelte e dibattito assembleare, portato una lettera di una compagna di San Vittore all’assemblea, portato copie del libro e preso accordi per altre presentazioni. Per avere copie di "Informazione antifascista" chiedere a sioux@autistici.org. Nei giorni 23-25 aprile ci sono state iniziative antifasciste e di solidarieta' con gli/le arrestati/e di Milano del 11-3 tuttora in carcere.
PRIMA
RIUNIONE DI PROPOSTA E STUDIO
PER
IL PROSSIMO SPETTACOLO TEATRALE
“48
ORE DI DUE TORTURATI” (uomo-donna)
(COA
T28 - case occupate TICINESE)
Abbiamo
svolto un incontro con i compagni-e del COA Transiti 28 a Milano assieme a
popolo delle case occupate del Ticinese, spiegando la tortura del controllo
mentale, le tecnologie usate, i casi portati avanti dalla nostra Associazione, e
proposto una collaborazione, alla quale vi e' stata espressione di accettazione
organizzativa, per realizzare uno spettacolo teatrale. Sono state diffuse la
sera prima a Torricelli 19 e durante la iniziativa sia copie del libro sia
documentazione varia in materia.
LIBRERIA
FELTRINELLI
(organizzato
da Soccorso Rosso
Proletario
14-04-2006
alle ore 20,30 si e' tenuta a Ravenna per tre ore alla
Libreria Feltrinelli in via 4 novembre,n.7, la presentazione di
Paolo Dorigo alla iniziativa
curata dal Soccorso Rosso Proletario del libro La tortura nel bel
paese. Il
13 abbiamo reso una intervista telefonica al Corriere della Romagna, pubblicata
il 14; erano presenti anche M.G. e Marco Rastelli, intervenuta-o al
dibattito, introdotto da
Vincenzo Diano del SRP. Erano presenti una trentina di persone, tra
cui i compagni-e di Red Block e compagni anarchici, oltre inizialmente al
controllo di un agente Digos. Durante l’assemblea per alcuni istanti ci è parso
di avere anche la presenza in libreria di un ufficiale ROS.
RADIO
COOPERATIVA
Trasmissione
(replicata notte del 21-04-2006)
La
trasmissione a Radio Cooperativa del 20 aprile è andata in onda nel pomeriggio e
in replica nella notte successiva, con la presenza mia e dei compagni del gruppo
di denuncia e controinformazione sugli infortuni sul lavoro, con una compagna di
Rivoluzione di Padova, e compagni lavoratori e pensionati. La trasmissione è
andata politicamente bene ed è stata articolata a
spiegare:
·
Che
le forme di tortura carcerarie (41 bis ecc.) e non (controllo mentale ecc.)
rispecchiano la fascistizzazione del paese.
·
Che
la lotta che feci nel 2003-2004 in particolare non trovava rispetto e chiarezza
nel “vittimismo” creato mediaticamente dal regime e da molte persone
“impegnate”. Gli aspetti del trattamento subito anche in precedenti carcerazioni
e quelli della tortura del controllo mentale. La dipendenza di questi
trattamenti dagli apparati segreti ed investigativi di stato. Il loro
collegamento alle facoltà e personale carcerario di psicologia, psicoanalisi,
psichiatria.
·
Che
comunque esistono contraddizioni in questo ambito di fascistizzazione collocato
all’interno della guerra interna più o meno occulta e parte della guerra
imperialista, come l’inchiesta sugli agenti CIA della procura di Milano e la
sentenza di Bologna con cui si scavalca la latitanza parlamentare in materia di
legiferazione della revisionabilità dei processi cassati dalla Corte europea e
giurisdizionabilità della stessa in ambito di procedura penale
italiana.
·
Che
le sconfitte degli anni 70-80 hanno comportato arretramenti e dissociazioni
massificate in ambito proletario ma che questi e quelle non hanno impedito la
continuazione della lotta di classe e il formarsi di nuovi/e compagni/e e
situazioni di lotta.
·
Che
la lotta di denuncia portata avanti dalla Associazione Vittime armi
elettroniche-mentali pur rivolgendosi ad un ambito più ampio del solo movimento
proletario, va fatta propria dal movimento proletario proprio per l’estensione
sociale e non limitata al solo “caso Dorigo”, né in carcere né fuori, dell’uso
poliziesco di questi strumenti.
Durante
la trasmissione è stata ricordata la compagna Joelle Aubron e si è parlato della
situazione della compagna Nadia Lioce, aggravatasi tanto più ora che le altre
due sua compagna Diana e sua coimputata Laura portate in precedenza all’Aquila
in 41 bis sono state trasferite a Rebibbia.
SALA
CONSILIARE DEL MUNICIPIO
organizzata
dalla Associazione
Esposti Amianto con la partecipazione di Soccorso Rosso Proletario, Comitato contro la
guerra e il razzismo Marghera, Compagni-e di Rivoluzione Mestre, compagni antifascisti e del
PRC (a titolo personale)
La
sera del 22, dopo la partecipazione ad una iniziativa a Mestre per la Palestina
nella sede di “tuttinpiedi”, ci si è trovati nella sede del municipio di
Marghera in una prima importante occasione di verifica politica e di conoscenza
della problematica delle forme tecnologiche di tortura. Presenti Emanuele
Battain, noto avvocato che difende la classe operaia da 50 anni in innumerevoli
processi, e Domenico Melia consigliere circoscrizionale del PRC, ci sono stati
vari interventi, dopo alcuni scambi di informazioni in tema di solidarietà non
completamente compresa, anche tra i prigionieri rivoluzionari, nel movimento proletario, stranamente
“in linea” sul punto con la feccia di una sinistra oscurantista ed istituzionale
che nega e silenzia nel veneziano questa mia attività di denuncia oramai
collettiva da quando si è costituita l’Avae-m, su questa situazione da me
denunciata da 4 anni e su quelle di cui sono venuto a conoscenza. Gli interventi
sono stati:
·
La
relazione introduttiva del Soccorso Rosso Proletario è stata da me letta, e
ricalcava quella letta a Ravenna, inquadrante la problematica della tortura in
ambito politico e di guerra imperialista, internazionale.
·
Un
mio intervento sugli aspetti giuridici, carcerari, psicofisici, sulle autorità
mandanti ed esecutive di queste torture, sugli esami effettuati e le prove, e
sulla necessità di trovare appoggi in campo medico, che pare fortemente
influenzato dal complesso carcerario-sanitario gestito dal DAP, ad impedire
questa operazione di asportazione, costi quel che costi, e varie domande e
risposte dei compagni/e presenti, con esposizione delle lastre delle TAC
attestanti i 22 elettrodi già individuati nella mia testa, è stata fatta ed ha
anche attraversato altri interventi. Il metodo di discussione ha permesso e
previsto interruzioni non ostili e reciproci scambi e precisazioni nel corso
dello svolgimento degli interventi. L’intervento ha ricordato che attorno alla
questione della sentenza di Bologna con cui si scavalca la latitanza
parlamentare in materia di legiferazione della revisionabilità dei processi
cassati dalla Corte europea e giurisdizionabilità della stessa in ambito di
procedura penale italiana, si dimostra la vacuità delle “iniziative” della fine
del 2004 e la loro sintomatica censura delle denunce di tortura, riprese in
quegli ambiti non di classe, solo da mio padre esplicitamente, mentre i compagni
di Che fare, di Su Gazetinu, del Soccorso Rosso Proletario, e di altre
situazioni, sostennero sin dal 2002-2003 le mie denunce.
·
Un
compagno albanese è intervenuto a rappresentare le torture che ha subito in
Italia in una caserma dei carabinieri ove venne picchiato fino a svenire, ed in
altri paesi della U.E. (Grecia compresa, dove fu tenuto con le gambe sin sopra
le ginocchia sotto acqua per 3 giorni).
·
Il
compagno e storico Mario Coglitore, ricercatore e collaboratore di Informazione
Antifascista, è intervenuto su elementi di conoscenza tecnologica sin dalla
scoperta della corrente alternata in poi, e sulle forme di guerra segreta
applicate dall’imperialismo.
·
Il
compagno Francesco Emilio del Comitato contro la guerra e il razzismo, militante
anche di Che fare-Centro di documentazione Wilhelm Wolff, è intervenuto sia
sulla guerra in Iraq e le forme di tortura utilizzate dall’imperialismo anche
italiano, sia sulla natura del fascismo moderno in atto, indipendentemente dal
governo che ci sia in carica, sia sulla necessità di passare all’iniziativa nel
movimento di classe su questi punti:
·
Estensione
della tortura elettronica-a distanza su larga scala nella società e sua coerenza
al moderno fascismo.
·
Legame
tra contraddizione di classe e situazione data dalla guerra imperialista, sia
rispetto alle avanguardie ed alle situazioni di conflitto di classe dato che
riguardo all’immigrazione.
·
Veridicità
e credibilità delle denunce di Paolo, che non sono così “fuori” dal possibile di
quanto non si voglia far credere.
·
Necessità
di trasformare la denuncia in lotta e di un coordinamento prima locale e poi
nazionale di iniziative contro le torture elettroniche.
·
Il
compagno Sergio del giornale Rivoluzione e del Gruppo di Propaganda Comunista
Venezia – Treviso, ha incentrato il suo intervento sull’inquadramento della
tematica nella lotta alla repressione, ed ha riportato la fattispecie
dell’incredulità di alcune aree di compagni alle denunce di Paolo. Rispetto a
ciò ha riportato che la sua opinione è di dare credibilità alle denunce di Paolo
e che già 15 anni fa quando si iniziavano a sentire le prime storie di mobbing
sul lavoro c’era dell’incredulità alla malvagità della classe padronale
dispiegata, anche nei compagni stessi.
·
Ne
è seguito un dibattito nel quale si è compreso collettivamente che il problema
va risolto con un ritorno della questione a livello collettivo e di classe
mentre Paolo data la sua situazione di torturato-spiato-interferito mentalmente,
nel collaborare a questo lavoro collettivo di coordinamento lavorerà nello
specifico dell’Avae-m agli aspetti documentativi. Si è convenuto in questo
spirito non tanto allo scopo di “convincere gli scettici” ma di estendere la
conoscenza delle masse di queste forme di tortura.
A
parte iniziative analoghe che si terranno in altre città e a Mestre, per quanto
riguarda la situazione locale, si è deciso di riconvocare i presenti per
costituire un Coordinamento Di Lotta Contro Le Torture Tecnologiche E
Carcerarie -.
Per
preparare la iniziativa del 22, è stato fatto poi, oltre all’attacchinaggio
delle locandine con la copertina del libro La tortura nel Bel Paese, nel
veneziano, un volantinaggio di 400
volantini a Mira –VE- il 20 aprile, nel corso del quale la parte retro della
convocazione era dedicata alle lettere delle compagne di San Vittore lette in
assemblea il 8 aprile a Milano ed alle decisioni della stessa
assemblea.
La
sera del 21 ad Oriago-Mira, l’iniziativa si è limitata ad una occasione di
contatto con alcuni cittadini del luogo dato che non avevo avuto il tempo di preparare una
presenza di compagni e persone solidali di Mira, a causa degli altri
impegni.
SPOLETO
24 e 25-04-2006
PALAZZO COMUNALE COLLICOLA
organizzato
da Casa Rossa e Compagne-i di Perugia
Si
sono avute con successo altre iniziative di presentazione del libro "La tortura
nel Bel Paese" in altre citta', in particolare a
Spoleto con Paolo Dorigo, il 24 aprile alle ore 17 in Piazza Collicola Sala
Comunale organizzata da la Casa
Rossa; ha presentato l'iniziativa il segretario del circolo del
PRC di Spoleto, Aurelio Fabiani, mentre la relazione introduttiva e' stata
svolta, come le domande a Paolo, dal medico e dirigente dell'Associazione ospite
dell'iniziativa, dott.Romagnoli, e' intervenuto anche il curatore del libro
Romano Nobile. Impegni parlamentari hanno impedito all'on. Russo Spena la
presenza. Paolo e' stato intervistato da "La Nazione", che ha fatto un piccolo
servizio in cronaca, (a breve nel sito) e da "SpoletoOnLine" (web). Il 25 aprile
2006 poi Paolo Dorigo e' stato presente sempre a Spoleto con il partigiano
comunista pluridecorato Francesco Spitella autore de "Dalla
ribellione della coscienza alla resistenza armata - memorie di un partigiano",
editrice Era Nuova, dove si è avuto un riconoscimento "istituzionale"
della evasione di massa per iniziare la lotta armata partigiana, avvenuta dal
vecchio carcere della Rocca, di cui narra il compagno Spitella nel suo libro,
dopo oltre 40 anni dalla apposizione della lapide, ma si h impedito da parte
delle autorit` presenti, con una abile e fugace manovra, di parlare direttamente
ai presenti, al compagno Spitella stesso. L'iniziativa a Palazzo Collicola, di
cui a breve relazioneremo, ha portato all'accoglimento degli intenti decisi a
Marghera il 22 aprile. A Spoleto e' anche in preparazione un dossier sul
controllo mentale curato per Anarchaos da Michele Fabiani.
TORPIGNATTARA
- VILLA BERTA
Assemblea
a Roma al Laboratorio Rivoluzionario Occupato Gatto Selvaggio a Torpignattara di
presentazione Dossier a.v.a.e.-m.
DVD LRO Gatto Selvaggio
(copertina) iniziativa Roma 28 aprile 2006
Registrazione
audio dal DVD:
Parte
1: Introduzione
del Comitato contro il carcere e la repressione di Viterbo, 7:10, f.to
wma
2:
Relazione
di Paolo: Contestualizzazione del problema, 6:30
3:
Relazione
di Paolo: Perché – Come mai ?, 15:03
4:
Relazione
di Paolo: Altri casi AVae-m alla data della conferenza,
27:27
5:
Relazione
di Paolo: Altre Fattispecie, 3:57
6:
Relazione
di Paolo: Porno-scienza, 4:00
7:
Relazione
di Paolo: Dati ed elementi – a, 1:09
8:
Relazione
di Paolo: Dati ed elementi – b, 5:03
9:
Relazione
di Paolo: Dati ed elementi – c, 0:50
10:
Relazione
di Paolo: Proposte, 3:26
11:
Relazione
di Paolo: Psichiatria e psicologia, 5:41
12:
Relazione
di Paolo: Istituzioni del moderno fascismo coinvolte,
11:41
13:
Relazione
di Paolo: Campagna per la mia liberazione – Soccorso rosso proletario,
10:49
14:
Relazione
di Paolo: La congiura, 3:56
15:
Relazione
di Paolo: La congiura parte 2
(in
un passaggio vi si afferma il nome “prestipino” in luogo di “prestigiacomo” di
cui il sig.Mariotti Roberto (cfr nella pagina Denunce, 22-9-2004) vantava
conoscenze familiari datate all’epoca in cui era dirigente Montedison in
Sicilia),
12:32
16:
Conclusione
(mancano
alcuni minuti di dibattito finale sulle proposte),
4:11
presenti:
Introduzione del compagno Antonio del Comitato contro il carcere e la
repressione di Viterbo
Intervento
del compagno P.Dorigo per il S.R.P. e la A.V.a.e.-m.
Presente
in compagno M.Bassetti della A.V.a.e.-m.
Intervento
tra gli altri tra i presenti della compagna Marilù della
B.A.S.
Presenti
oltre 40 compagne/i, la assemblea è stata filmata in video dai compagni di
AUTONOMIA OPERAIA curatori della stessa. I compagni/e avevano preparato una
locandina a tat-ze-bao per l’iniziativa. Nei locali ove si è svolta l’assemblea
si notavano le fotografie dello stato di villa Berta prima e dopo l’occupazione,
dal degrado più assoluto agli spazi aperti ed igienici dei
locali.
Dopo
la assemblea, durata oltre 2 ore, c’è stata una calorosa e solidale cena nei
locali del centro occupato e riaperto al quartiere dai
compagni/e.
Durante
la iniziativa L’intervento del compagno Paolo ha spiegato sia gli aspetti
giuridici e politici della vicenda di Aviano sia le torture iniziate
esplicitamente e permanentemente a partire dal maggio 2002, sia la necessità di
unirsi in lotte comuni ed iniziative stabili contro le torture tecnologiche e
carcerarie. Dai compagni/e presenti ci sono stati vari interventi e domande e
disponibilità ad iniziative successive ed al Coordinamento di Lotta che si è
proposto a Marghera e Spoleto. Una domanda ha riguardato la politica del SRP
durante la lotta di sciopero della fame in carcere, al compagno, Paolo ha
risposto che effettivamente la scelta del SRP è dipesa da una valutazione che
gli è stata ampiamente spiegata una volta concessi i domiciliari, secondo cui
una campagna impostata prevalentemente sulla tortura in assenza delle attuali
prove, sarebbe stata nociva e probabilmente non avrebbe conseguito il risultato
di strappare Paolo alla morte da tortura in carcere. Dalla compagna Marilù un
lungo intervento sulle politiche psichiatriche carcerarie a Pisa e Livorno ed in
Toscana, sulla vicenda del compagno Pasquale Maria Valitutti salvato dalla morte
mentre era a Montelupo da un professore padre di un altro prigioniero, negli
anni ’70, e su alcuni aspetti delle lettere che le aveva scritto da Biella,
Marco Camenisch, prima di essere trasferito in Svizzera dopo il fine pena in
Italia. Paolo durante i suoi interventi ha anche ampiamente spiegato come i
tentativi di diffamarlo (“pazzoide”) nel mentre veniva anche gravemente
attaccato sui media (soprattutto, dopo la prima fase istruttoria, dal 1999 in
poi, su varie “indagini”) attuati dal potere e quelli di sminuire la lotta sulla
tortura e deviarla siano stati attuati dalla sinistra istituzionale prima della
sua scarcerazione ma che una volta agli arresti domiciliari (25 marzo 2006) in
realtà le stesse persone della sinistra istituzionale man mano che le prove
venivano alla luce, si defilavano, sino a negargli la lista di indirizzi e-mail
diffusi sotto la dicitura “paolodorigolibero” nel 2004-2005
!!!
L’intervento
della compagna Vittoria di Viterbo ha spiegato come lei e i suoi compagni siano
passati dalla iniziale incredulità per le prime denunce in tal senso di Paolo
(2002) alla consapevolezza della intera questione e della veridicità delle sue
denunce.
Dopo
l’assemblea a Paolo sono stati comunicati: un altro caso in Roma di controllo
mentale ad una giovane donna; una proposta di un nosocomio romano (pare il
policlinico) che avrebbe proposto a due gemelle di farsi inserire delle protesi
sottocutanee per studiarne l’ “empatia”, per 300 € al giorno, ma le due gemelle
in questione avrebbero rifiutato.
E’
stata data disponibilità per un’altra iniziativa sempre a Roma e per il futuro
Coordinamento.
Sempre
a Roma abbiamo avuto disponibilità espressa dai compagni del centro sociale
ex-Snia per un’altra iniziativa.
Sono
state diffuse numerose copie del libro La tortura nel
bel paese e del dossier A.V.a.e.-m.
del 14 aprile.
LIBRERIA
BABYLON
organizzato
dal Comitato contro il carcere e la repressione
Viterbo
Introduzione
del compagno Enzo del Comitato contro il carcere e la repressione di
Viterbo
Intervento
del compagno P.Dorigo per il S.R.P. e la A.V.a.e.-m.
Intervento
tra gli altri tra i presenti della compagna Doriana delle Donne in
nero.
E’
stata realizzata una locandina
e diffusi volantini dal Comitato di Viterbo.
Presenti
oltre 50 compagne/i, in una presentazione che si è trasformata in una intervista
collettiva di circa 4 ore da parte di compagni comunisti/e e anarchici/e. Fuori
dalla libreria una pattuglia nutrita di dirigenti Digos seguiva gli spostamenti
per conto del moderno fascismo in regime.
L’intervento
del compagno Paolo ha spiegato sia gli aspetti giuridici e politici della
vicenda di Aviano sia le torture iniziate esplicitamente e permanentemente a
partire dal maggio 2002, sia la necessità di unirsi in lotte comuni ed
iniziative stabili contro le torture tecnologiche e
carcerarie.
Dai
compagni/e presenti ci sono stati vari interventi e domande e disponibilità ad
iniziative successive ed al Coordinamento di Lotta che si è proposto a Marghera,
Spoleto e Roma.
Paolo
durante i suoi interventi ha anche ampiamente spiegato come i tentativi di
diffamarlo (“pazzoide”) nel mentre veniva anche gravemente attaccato sui media
(soprattutto, dopo la prima fase istruttoria, dal 1999 in poi, su varie
“indagini”) attuati dal potere e quelli di sminuire la lotta sulla tortura e
deviarla siano stati attuati dalla sinistra istituzionale prima della sua
scarcerazione ma che una volta agli arresti domiciliari (25 marzo 2006) in
realtà le stesse persone della sinistra istituzionale man mano che le prove
venivano alla luce, si defilavano, sino a negargli la lista di indirizzi e-mail
diffusi sotto la dicitura “paolodorigolibero” nel 2004-2005
!!!
Molte
sono state le domande e risposte sulle questioni tecnologiche. Come a Roma,
Paolo ha proposto la costruzione in una sede di movimento per i compagni/e
attaccati di tutta Italia, di una adeguata camera anecoica con strumenti di
rilevamento analogico delle frequenze utilizzate dai bastardi, di modo da poter
creare delle microtrasmittenti di copertura del diritto al libero pensiero delle
persone colpite.
Come
a Roma la discussione ha toccato anche le carceri e il trattamento del 41
bis.
In
particolare Paolo ha spiegato con particolari raccapriccianti il mese passato a
Livorno in “osservazione psichiatrica”, i 3 psichiatri che hanno pubblicamente
escluso in documenti di legge che Paolo sia affetto da psicosi, e la genericità
e opportunismo falso di due consulenze di segno opposto che in un caso parlarono
(2003) di “psicosi” senza saper indicare “di quale genere”, ed in un altro di
“psicosi affettiva” a fronte di una concessione dei domiciliari con il divieto
di vedere terze persone per 22 ore al giorno.
Paolo
come a Roma e Spoleto ha anche pubblicizzato il libro IT’S ABUSE NOT SCIENCE
FICTION della Aisjca.
L’Assemblea
ha aderito alla proposta della costituzione di un Coordinamento di Lotta
contro le Torture Tecnologiche E Carcerarie.
Sono
state diffuse numerose copie del libro La tortura nel
bel paese e del dossier A.V.a.e.-m.
del 14 aprile.
Fuori
dalla libreria erano presenti due auto di Digos capocce comprese.
ASSEMBLEA
– PRESENTAZIONE DEL LIBRO
–LA
TORTURA NEL BEL PAESE-
CSOA
GARIBALDI
organizzata
da Soccorso Rosso
Proletario
CSOA
Garibaldi – Milano ed AVae-m
E’
stata realizzata una locandina
Successivamente
all'assemblea cittadina di solidarietà con gli arrestati del 11 marzo e di
preparazione della manifestazione nazionale per la loro liberazione, a Milano si
è svolta al CSOA Garibaldi, indetta insieme al Soccorso Rosso Proletario, la
presentazione del libro "La tortura nel bel paese" curato da Romano Nobile, e
del dossier AVae-m. Complessivamente alla assemblea, molto lunga e protrattasi
per oltre 3 ore, hanno partecipato una sessantina di compagni, con un numero di
presenti che non è mai sceso sotto i 30-35.
Dopo
la presentazione dell'iniziativa di una compagna del SRP, che ha rimarcato i
contenuti della proposta di lotta alla repressione ed alle forme di tortura nel
carcere e fuori anche a fronte della sua estensione nella società del moderno
fascismo, la parola è passata al compagno Antonio del CSOA Garibaldi che ha
collocato l'iniziativa nell'ambito di una proposta che si pone qualitativamente
rispetto ai contenuti e non tanto rispetto all'immediato quanto relativamente ai
problemi che i contenuti della assemblea stessa ponevano.
...
(qui dovremmo inserire la sintesi del compagno Antonio del CSOA
Garibaldi)
La
relazione di Paolo per l'AVae-m e per propria responsabilità per quanto alle
esperienze e ricostruzioni relativamente alla tortura ed al trattamento
carcerario da lui vissute e più in generale viste in rapporto diretto quelle che
hanno espresso il passaggio delle forme sperimentali di annientamento carcerario
degli anni 70 dal carcere alla società (individualizzazione, differenziazione,
psichiatrizzazione), sia quelle che hanno determinato stravolgimenti anche di
valori nella stessa borghesia "illuminata" (dalla scienza alla guerra
imperialista), all'interno di un quadro generale di interpretazione della crisi
generale del capitalismo imperialista, della guerra imperialista che perdura con
nuove caratteristiche da 15 anni, con il coinvolgimento della NATO, ed in
rapporto alla situazione determinatasi dall'insorgere della contraddizione
principale in quella tra popoli oppressi ed imperialismo, che in quanto tale ha
prodotto un nuovo livello qualitativo di scontro che vede al centro le guerre
popolari e la resistenza all'imperialismo. In questo senso la collocazione sia
della sua vicenda processuale che delle montature e "giustificazioni"
mediaticamente espresse, che surrettiziamente lo stato emergenziale ha posto a
copertura del trattamento di tortura nei suoi confronti. I passaggi della lotta attuati in
carcere e le determinanti oggettive, soggettive e mediche di un riscontro
affermato controvoglia dallo stesso atteggiamento istituzionale in diversi
passaggi. Quindi la fenomenologia dell'estensione dello stesso genere di
trattamenti su persone estranee a campi di impegno politico militante, con il
sorgere dell'AVae-m e la casistica delle persone, professioni, sesso, livello
culturale, tipologie trattamentali, coperture e collegamenti con il mondo della
psikiatria (scienza borghese) e
della psicoanalisi e psikologia (branche sociologiche non scientifiche) e di
ambienti anche universitari, e non solo degli USA e di chi ci si reca per
"ricerca". Tra l'altro, una carrellata storica e scientifica del "percorso" che
ha portato dalla psikiatria di Charcot alla psikologia del lavoro,
dall'elettroencefalogramma agli esperimenti di Pavlov, dalle sperimentazioni
naziste nei campi di concentramento ad MK Ultra, fino alle proposte di Delgado e
soci al Congresso americano, al passaggio nelle carceri occidentali di massima
sicurezza, dalla deprivazione sensoriale all'utilizzo di sistemi subliminali
all'uso di sistemi di interferenza mentale invasivi sottocutanei. Nel racconto
non poteva mancare una descrizione del periodo le iniziale del trattamento che
Paolo ancora subisce, a maggio-giugno 2002, e le proposte per la costituzione ed
avviamento di un Coordinamento Di Lotta Contro Le Torture Tecnologiche E
Carcerarie, proposte anche di ordine tecnico.
Sia
il dibattito che le domande dei compagni-e presenti e le risposte in alcuni casi
di Paolo, hanno rimarcato il legame ben preciso tra l'uso di strumenti di
differenziazione e tortura classici come preparatori, e le tecniche di
distruzione ed annientamento con strumentazioni
sottocutanee.
Nel
corso del dibattito Paolo ha presentato anche l'attività di AISJCA ed il libro
da loro prodotto.
Il
dibattito ha anche toccato le questioni dell'organizzazione dell'antagonismo di
classe in relazione ai passaggi determinati dal gap tecnologico che la
repressione imperialista ed il controllo sociale hanno determinato, affermando
correttamente che non è "rincorrendolo" che si può risolvere il problema, ma
facendo anche proprie le questioni poste dalle proposte pratiche avanzate in
materia da Paolo.
Alcune
domande, come in altre occasioni, hanno permesso di meglio sviscerare le
questioni relative al tipo di strumentazioni utilizzate, al come si alimentano,
alle loro dimensioni infinitesimali, all'abuso che queste costituiscono anche in
relazione a valori (Costituzione, Convenzioni internazionali) che di fatto la
borghesia non rispetta più attraverso la delega a forze extralegali interne ed
esterne alle istituzioni, all'uso di queste tecniche e
strumenti.
Ci
si è ripromessi sia di partecipare alle mobilitazioni sia di non scollegare
queste cose alle questioni carcerarie (Torture Tecnologiche E Carcerarie), sia
di procedere ad un ripensamento ed approfondimento di queste
tematiche.
Alla
iniziativa era presente anche un compagno che ha portato manifestini di una
iniziativa in Milano del 10 p.v. contro le "nanotecnologie" in previsione della prossima manifestazione del
1°Giugno a Grenoble.
Alla
iniziativa hanno partecipato anche due giovani vittime di queste forme di
tortura, oltre a Paolo, i cui casi non sono ancora pubblicati nel sito
AVae-m.
La
iniziativa ha permesso di ampliare la rete di partecipanti al futuro gruppo di
comunicazione del Coordinamento Di Lotta Contro Le Torture Tecnologiche E
Carcerarie che dovrà veicolare programma di massima, notizie, dibattito, nel
movimento che occorre andare a costruire con il più ampio schieramento di forze
proletarie e antagoniste.
organizzata
dalla AVae-m
con
la partecipazione del
E’
stata realizzata una locandina
Sito al confino: http://www.confinohc.com/
L’iniziativa
tenutasi in una casa occupata che da quindici anni è un centro di aggregazione
antagonista ed anarchico nel territorio di Cesena, non è stata molto affollata,
ma il dibattito è stato prolungato e partecipato con diverse domande ed
approfondimenti.
Alla
iniziativa erano presenti anche compagni-e di Rete Antifascista di Ravenna e
SRP. Si è innanzitutto letta la presentazione delle iniziative curata dal SRP,
quindi la presentazione del libro La tortura nel bel paese, e del dossier AVae-m
a cura di Paolo, ed il dibattito, si sono incentrati sui temi legati alla
repressione carceraria, all’annientamento psico-fisico isolamento e
differenziazione, deprivazione sensoriale e misure di legge che la permettono
nel nostro paese (dal vecchio modello carcerario alle carceri speciali
all’articolo 90 all’articolo 14 bis fino all’odierna estensione dell’art.41 bis
ai reati di “terrorismo”), per arrivare poi a spiegare come a partire dal caso
di Paolo (di resistenza e sputtanamento del sistema giudiziario e processuale
italiano – sentenza CEDU sul processo di Aviano – e di denuncia delle forme di
annientamento e provocazione carceraria fino alla denuncia – dal 2002 – della
tortura del controllo ed interferenza mentale tramite strumenti tecnologici) si
sia arrivati a conoscere l’esistenza anche in Italia di queste forme di tortura
via radio, e quindi alla costituzione dell’AVae-m, alle dimensioni stimate del
fenomeno repressivo specifico delle torture tecnologiche in Italia, alla
realizzazione del libro La tortura nel bel paese curato da Romano Nobile, fino
alla proposta, accettata dai-dalle compagni-e presenti, anche se da
approfondire, per la concretizzazione di un movimento di lotta al riguardo, del
Coordinamento di Lotta Contro le Torture Tecnologiche E Carcerarie.
Uno
spazio nel dibattito è stato dedicato alla spiegazione tecnologico-scientifica
di che cosa è MK Ultra, di che cosa sono i programmi NSA americani per il
controllo di massa dei comportamenti (1997-1998), di come psikiatria,
psikologia, psikanalisi siano arrivate alla proposta, seguendo le orme di
Mengele (“medico” torturatore e folle sperimentatore nei lager nazisti, sfuggito
a Norimberga ed a Wiesenthal, e vivente almeno fino al 1974 quando fu visto a
Milano) e Delgado (propugnatore del controllo mentale al Congresso USA nel 1974
e sperimentatore dei primi microchip sottocutanei di controllo mentale sui tori,
vivente in Spagna), e Skinner (“teorico” della psicologia comportamentale), del
controllo mentale della “devianza”, proposta tanto più stupida e terribile
quanto attuabile con il concorso di mezzi coercitivi, punitivi e psicotropi,
legali e non, quanto irrealizzabile nella sua concezione e traducentesi
esclusivamente in un mezzo di potere straordinariamente abusante e violento,
sulle persone invise ai potenti di ogni cricca, fazione, categoria,
corporazione, dei paesi cosiddetti “avanzati”.
Si è
anche ripreso nel corso del dibattito il legame “filosofico” di queste forme
naziste (di qualunque colore si giustifichino, criticando anche gli esperimenti
in URSS negli anni ’30, di Pavlov, sui cani), con le pratiche di vivisezione e
tortura degli animali, che in fin dei conti sono ciò che “lorsignori”
considerano noi esseri umani in senso dispregiativo e non
materialista.
Separatamente
si è continuato il giro di lavoro e consultazione per la realizzazione dello
spettacolo teatrale sulle vittime delle torture da armi elettroniche-mentali,
con una ulteriore definizione dello spazio scenico, delle parti, dei messaggi e
significati che si vogliono trasmettere al pubblico, delle strumentazioni visive
ed uditive di accompagnamento necessarie.
organizzata
dalla
da
SLAI Cobas per il
sindacato di classe,
Studenti
Libertari Autonomi,
Gruppo
Anarchico Carlo Cafiero,
con
la partecipazione della AVae-m
E’
stata realizzata una locandina
La
iniziativa di presentazione del libro La Tortura nel Bel Paese e del dossier
AVae-m è andata sostanzialmente bene, con la partecipazione di una cinquantina
di compagne/i. Al termine ci sono state le adesioni dei comitati presenti alla
proposta del gruppo di comunicazione del Coordinamento di Lotta Contro le
Torture Tecnologiche E Carcerarie.
Alla
inziativa, indetta da SLAI Cobas per il sindacato di classe, (che proprio in
quella giornata erano già stati impegnati a Bari in una protesta di massa di
lavoratori), da Studenti Libertari Autonomi, Gruppo Anarchico Carlo Cafiero,
hanno partecipato anche una medichessa ed uno psichiatra, pronunciatisi entrambi
contro questi sistemi di tortura, la prima dei due schieratasi nel corso del
dibattito in maniera cautelativa rispetto alle nostre critiche agli strumenti
“medici” invasivi (elettrodi “per curare la schizofrenia e la epilessia”). In particolare le domande e anche gli
interventi degli studenti intervenuti, una volta datasi la presentazione scritta
del SRP, e gli interventi di Paolo e dei compagni-e dello SLAI Cobas per il
sindacato di classe, [inerenti la tortura carceraria nella sua “evoluzione
storica” sino alla deprivazione sensoriale (ultima misura l’estensione del 41
bis ai compagni-e delle BR-pcc arrestati-e nel 2003) ed alle torture subliminali
e tecnologiche, la vicenda carceraria e processuale di Paolo, i “come mai” dei
trattamenti di provocazione e tortura subiti da Paolo, ultimo dal 2002 ad oggi
in essere il controllo e tortura da microchip, e la esistenza di molti altri
casi nelle carceri e fuori],
che hanno anche avuto seguito nel corso del dibattito, si sono incentrati
sugli aspetti di spiegazione di “che cosa” significhi controllo ed interferenza
mentale, MK Ultra, e del “come” sia possibile tecnologicamente una infamia
simile.
Si è anche chiarito dai compagni dello SLAI Cobas per il sindacato di classe, che Paolo, pur essendo “vittima” di queste torture, non è vittima ma compagno militante colpito dallo Stato imperialista e dalla borghesia imperialista con questi sistemi, in una scelta nazista quanto deliberata e razionale del potere di tentarne l’annientamento e di comprimerne la militanza politica e solidale che anche in carcere portava avanti.
In uno
degli interventi di un compagno dello SLAI Cobas per il sindacato di classe, si
è precisato che ciò che Paolo subisce è stato fatto proprio “al contrario” cioè
considerandolo una opportuna misura da adottare verso i carcerati, in una
proposta di legge della “lega nord”.
Una domanda ha permesso a Paolo di evidenziare che la legge contro la tortura prevista dal governo Prodi (programma elettorale dell’Ulivo) non presenta specifiche indicazioni al riguardo delle torture tecnologiche via radio o simili (ultrasuoni, infrarossi, ecc.) con o senza strumenti invasivi sottocutanei o di altra natura (es.biologici). Paolo ha anche ricordato che oltre agli SS.UU.A. è stata la Svezia di Olof Palme il primo paese a sperimentare questi strumenti sui detenuti, alla metà degli anni ’80.
Alla
iniziativa ha partecipato un’altra vittima di queste torture, una cittadina di
Bari vittima di strumentazioni elettroniche a distanza e portatrice di almeno
due elettrodi nell’orecchio sinistro, di cui non ha conoscenza certa della data
e del luogo in cui le sono stati introdotti fraudolentemente i due corpi
estranei, che presto saranno pubblicati nel caso T.G. nel sito della AVae-m.
Primavera
Radio (Popolare Network)
Nella tarda mattinata del 11 maggio è andata in onda su Radio Primavera una intervista redazionale di Primavera Radio a Paolo Dorigo incentrata sulla spiegazione della vicenda giuridica e torturatoria di Paolo, di 30 minuti. Registrazione
Sala
Conferenze Stampa della Provincia
Palazzo
Adorno
LEGISLAZIONE
D’EMERGENZA E REPRESSIONE POLITICA – presentazione del libro TORTURE NEL BEL
PAESE – SULLA VIOLENZA NELLE CARCERI ITALIANE – DIBATTITO AD UN ANNO (
cui
hanno partecipato
Paolo
Dorigo -AVae-m-, avv.Marcello Petrelli,
Anarchici
leccesi,
Collettivo universitario,
SLAI Cobas per il
sindacato di classe,
Il
cantiere, Progetto comunista Lecce,
Cobas
Scuola Lecce, Comitato per la difesa e il rilancio della Costituzione Lecce,
compagni del PRC
E’
stata realizzata una locandina
Era
presente all’iniziativa una giornalista di TeleNorBa che ha intervistato Paolo
sui sistemi tecnologici ed invasivi di tortura mentale ed a distanza e sulla
AVae-m, e l’avvocato Petrelli che ha parlato del carattere persecutorio ed
inquisitoriale della montatura del maggio 2005 contro gli anarchici leccesi,
rinverdita recentemente con nuovi arresti.
Il
dibattito è stato introdotto da un compagno dei Cobas Scuola, che ha passato la
parola dopo poco all’avvocato Petrelli. L’intervento dell’avvocato si è
incentrato su una interessante disanima del Manzoni (La colonna infame) in
relazione all’emergenza “pentitismo” ed all’uso della tortura, e nello specifico
ritrovando nella tortura carceraria e nel trattamento carcerario quel
diritto-finzione che si esplica nella repressione dei “reati associativi” attraverso il concetto
farsesco eppure assai utilizzato negli ultimi decenni del pericolo presunto
[o pericolo di pericolo] della “eversione”. Ha descritto ampiamente le
torture nel CPT Regina Pacis emerse processualmente per rappresentare in effetti
“contro che cosa” e “quali Istituzioni” si sia in particolare incentrata
rispetto ad alcuni capi d’accusa la protesta generosa e coraggiosa degli
Anarchici leccesi. Anche che tra i processati vi siano diversi carabinieri, e
che si siano usate falsità in atti di refertazioni mediche (condanna di 1° grado
nel merito al medico del Regina Pacis).
Si è soffermato sulla giuridicamente gratuità oggettiva del capo d’accusa
in relazione all’effettivo danno “creato” all’Istituzione da azioni di
propaganda e sostanzialmente incruente al di là delle intenzioni stesse di chi
compie queste azioni. Ha anche
descritto le particolari provocazioni e vessazioni fatte subire agli imputati
con il mancato trasferimento nei pressi della sede processuale per due di loro.
L’intervento, molto lungo, è stato molto seguito ed applaudito dai
presenti.
È poi
intervenuto un compagno di SLAI Cobas per il sindacato di classe che ha voluto
precisare come in questa sede si sarebbero descritti i trattamenti carcerari
subiti da Paolo e la lotta per la sua scarcerazione, tenendo conto della azione
diretta che Paolo ha portato avanti in tutte le carceri ove è stato detenuto. Il
compagno ha anche citato la presentazione del libro La Tortura nel Bel Paese
laddove di fatto si ammette da parte dello stesso sen.Russo Spena che la tortura
esiste non come fatto casuale ma come risposta (secondo noi del moderno fascismo
e non di un non meglio precisato potere eccezionale) e misura direttamente
rivolta a colpire chi combatte questo sistema.
L’intervento di Paolo, iniziato con
una chiara espressione di solidarietà agli Anarchici perseguitati dall’infame
potere ed incarcerati nelle misure repressive qui a Lecce (e non solo a Lecce),
rispetto a cui ha voluto chiarire che, anche se cianciano di mancanza di una
“procura nazionale antiterrorismo” in realtà è espressione di un centro di
potere repressivo giudiziario a carattere nazionale-centrale, che preesisteva a
questa montatura e che da anni ed anni gestisce in parte legalmente in parte
illegalmente e clandestinamente le attività di persecuzione della rivoluzione e
dell’antagonismo proletario in tutte le sue espressioni, è risultato meglio
strutturato che nella assemblea di Bari, dove si era svolto molto sugli aspetti
scientifici e medici della cosa, ed ordinato per 5 punti:
1.
La questione di fondo
segnalata dal libro La tortura nel Bel Paese, ossia che la tortura le stragi ed
il vilipendio permanente dei
Diritti dell’Uomo, nella guerra imperialista attuale, iniziata con la guerra del
Golfo del 1991, definita guerra di “peace keeping”, sia dichiarata PROPRIO in
“difesa dei diritti umani”, e di come sia opportuno ed utile politicamente al
proletariato all’antagonismo ai rivoluzionari tutti, portare questa
contraddizione alla sua massima espressione proprio perché eticamente e
politicamente i DIRITTI delle masse, solo in parte riconosciuti nella
Costituzione italiana, possono anche solo quella parte, rivestire questo
carattere di forte contraddizione con il moderno fascismo.
2.
La situazione nelle
carceri e le tecniche di annientamento. Anziché ripetere cose che conosciamo, il
compagno ha voluto dare una lettura tangenziale del fenomeno, partendo dai nessi
carcere-> società (estensione del carcere alla società) e scienza-> guerra
imperialista (arroganza del campo scientifico a porsi sopra la politica e sua
disponibilità verso le classi dominanti e in particolare verso il complesso
militare e repressivo, anche senza dar conto allo stesso parlamento borghese di
questo aspetto), per vedere come questi due aspetti trovino una sintesi pratica
di chiaro carattere di morte, nella medicina penitenziaria, che ha definito
“associazione a delinquere”. Spiegazioni e descrizioni storiche del passaggio
dalla deprivazione sensoriale all’uso di messaggi subliminali e quindi alle
tecniche invasive microelettroniche o di altro genere sono state fatte spiegando
anche come il caso carcerario italiano più antico verificato da Paolo oltre al
suo abbia avuto inizio nel 1986 proprio in carceri
piemontesi.
3.
La questione fattuale
e processuale di Aviano-
4.
La questione delle
tecniche invasive di controllo ed interferenza mentale (microchip ed altro) e la
sua diffusione nella società e non solo nelle carceri, la nascita della AVae-m e
una stima e descrizioni del fenomeno attualmente nella società. (L’intervento ha
anche descritto alcune delle realtà medico-scientifiche che partecipano
occultamente al fenomeno, ed ha denunciato nuovamente la facoltà di scienze
della investigazione di Aquila come probabile centro strategico di studio di
queste tecniche verso le persone private della libertà.
5.
Una battaglia generale
e collettiva proposta dal SRP, interna alla lotta contro lo Stato imperialista
oggi, che sappia andare oltre alla attività di resistenza e denuncia portata
avanti dalla AVae-m e dalle vittime stesse con i loro limiti e difficoltà, con
la proposta, fatta propria da molti dei presenti, del Coordinamento di Lotta
Contro le Torture Tecnologiche E Carcerarie.
Molto
applaudita la critica che Paolo ha fatto rispetto ai revisionisti che nei
confronti delle montature giudiziarie della repressione (Valpreda per esempio)
tardarono 2 anni a schierarsi, e che poi dal 7 aprile in poi (Severino Galante
in primis) combatterono politicamente la sovversione proletaria contribuendo
direttamente alle indagini giudiziarie di Calogero, e che magari oggi se la
tirano da “comunisti”; ha descritto il ruolo dei ROS e di Ganzer negli anni ’80
in Veneto; ha parlato anche della particolare situazione di Venezia dove la
mobilitazione durante lo sciopero della fame fu ampia, e coinvolse la sinistra
istituzionale, mentre ora che si tratta solo di reperire un radiologo disposto a
refertare, e medici chirurghi disponibili ad operarlo alla testa, c’è un vuolo
da parte di queste stesse aree, che fa molto pensare, soprattutto se si pensi
che il Comune di Venezia – Assessorato alla cultura, ha dato lavoro (forse ancor
ora) per oltre un decennio a due personaggi come Savasta e galati responsabili
di centinaia di arresti e torturati; inoltre ha dedicato una parte
dell’intervento a quel sistema complessivo che vede il coinvolgimento di
consulenti e volontari in attività – specchio per le allodole – utili solo a
nascondere la realtà di massa dei carcerati che vivono in condizioni sub-umane;
è anche intervenuto verso chi ha cercato e cerca di “tenere sotto” i carcerati
in nome di accordi e soluzionismi che vedono abbracciarsi ex di ieri e
nazifascisti stragisti in un lavorio al servizio del potere che trova
spiegazione e sistemazione precisa nel quadro complessivo
denunciato.
Paolo ha
anche spiegato come nella vita sia sempre stato in ogni campo un autodidatta, ed
autocriticamente ha riconosciuto di non aver studiato o conosciuto questo genere
di tecniche invasive prima del 2002, allorquando attaccato con questi sistemi,
ha iniziato a studiarli e diffonderne con denunce e controinchiesta, la
conoscenza. Ha spiegato anche come della attuazione della sentenza CEDU di
Strasburgo si fosse disinteressato fino a quando non hanno iniziato a torturarlo
permanentemente e percettivamente ANCHE con questi sistemi (aprile-maggio 2002),
ed ha spiegato in che cosa queste tecniche sono state “utilizzate” dalla
praticamente certa data di apposizione (
le
domande-risposte che ne sono seguite, si sono incentrate sia sulle
caratteristiche tecnologiche di questi sistemi di tortura (una ragazza presente
ha anche detto di essere a conoscenza di altre persone colpite con questi
sistemi, trattate frettolosamente da “schizofreniche” dalla psikiatria), cui
Paolo ha dato risposta anche invitando alla lettura del questionario dei Sintomi
e manifestazioni realizzato dalla AVae-m sulla base di un precedente file di
Sintomi vissuti concretamente dalle persone colpite con MK Ultra e sistemi
simili, realizzato negli SS.UU.A. e disponibile in rete.
Il lungo
e partecipato dibattito e si è poi rivolto agli aspetti politici internazionali
di questo allarmante quadro, alla necessità di lottare contro la tortura IN
TUTTE LE SUE FORME, e quindi la parte finale del dibattito ha affrontato da più
punti di vista, anche con alcuni interventi degli Anarchici leccesi, le
divisioni insorte da un anno a questa parte nel movimento in questa parte
d’Italia così colpita dalla più infame delle repressioni.
cui
hanno partecipato
Paolo
Dorigo -AVae-m- e SRP, Francesco Cirillo,
e
lo psichiatra Giorgio Liguori,
E’
stata realizzata una locandina
Registrazione
audio ricevuta da Radio Ciroma di Cosenza
che
l’ha mandata in onda il 13 maggio:
Con la presenza di una cinquantina di compagni e compagne, tra cui quella di un giovane proletario che ha denunciato la psichiatria e di soffrire di sintomi riferibili al controllo mentale, frutto forse di innesti avvenuti in condizioni carcerarie particolari (sezione psichiatrica infermieristica di una casa circondariale durante una detenzione), compagno che con altri presenti ha lasciato l’aula dopo la fine dell’intervento di Paolo. L’iniziativa indetta come COMPAGNCONTRO LA TORTURA, si è svolta con l’introduzione di un compagno ai presenti, quindi un intervento di Francesco Cirillo, anch’egli negli anni ’80 prigioniero politico ed autore di un libro sul carcere di Palmi, cui è seguito l’intervento, all’incirca sviluppato sui 5 punti come quello del giorno prima a Lecce. L’intervento dello psichiatra Liguori ha voluto fare una breve carrellata sulla storia della psichiatria e sul suo uso da parte del potere, anche in paesi come l’URSS, ed ha riconosciuto certo la funzione negativa socialmente del sistema manicomiale occulto (case di riposo, centri di neurologia, dove si fa ancora largo uso dei letti di contenzione), ma non si è sviluppato in antitesi a quello di Paolo, che gli ha posto anche delle domande. Domande a Paolo sono arrivate da alcuni interventi nel pubblico, che ha espresso il proprio sdegno per l’esistenza di queste pratiche e per le descrizioni del sistema carcerario nel suo complesso e nello specifico dell’isolamento e delle forme di annientamento “legali” oltre a quelle illegali delle torture tecnologiche in carcere e fuori. Al termine dell’assemblea, protrattasi oltre l’orario di chiusura, stabilito incredibilmente alle ore 20 per un luogo di pubblico dibattito, molte adesioni sono state espresse al neonato Coordinamento di Lotta Contro le Torture Tecnologiche E Carcerarie. Il dibattito è proseguito collettivamente in un clima di grande solidarietà dopo l’incontro. Una registrazione in video ed una in audio sono state effettuate, l’incontro è andato in onda a Radio Ciroma. (in attesa di ricevere la copia)
organizzata
da Libreria Gramigna e Soccorso Rosso Proletario
cui
hanno partecipato
Paolo
Dorigo -AVae-m- e SRP, compagne-i di Red Block di Palermo, compagne-i del
Circolo Lenin,
del
CPO Experia, di Open Mind, di Catania,
E’
stata realizzata una locandina
L’incontro è stato seguito da una trentina di persone, dopo l’intervento iniziale del compagno Fabio della Libreria Gramigna, teso con molta solidarietà a ricordare il rapporto stabilito da Paolo durante la sua detenzione anche con il movimento comunista a Catania, attraverso le sue traduzioni e la loro pubblicazione, e la necessità di rafforzare questo rapporto, è seguita la presentazione del libro e la esposizione in 5 punti sulla traccia di quella già attuata a Lecce e Cosenza, esposizione quasi del tutto fluida e comprensibile al pubblico presente, che la ha seguita, a parte due casi di sconosciuti, senza defezioni improvvise. Tale esposizione si è arricchita di una analisi, già approfondita nei giorni scorsi rispetto a quelle fatte in precedenza, del sistema emergenziale e delle forze che dietro il manto dell’ “antimafia” perseguono una politica sostanzialmente reazionaria con parole apparentemente progressiste. L’intervento del compagno Concetto ha incentrato sugli aspetti generali della questione tortura in relazione alla guerra imperialista ed al contesto di crisi generale. Sostanzialmente concordi sulla questione, Paolo non ha mancato di rimarcare che il nostro movimento comunista e rivoluzionario deve demarcare anche dal punto di vista storico dalle scelte di subalternità alla “scienza” proprie del socialimperialismo (Pavlov, bomba atomica, ecc.), e che proprio questo ci permette e ci permetterà anche sul piano più di massa possibile, di rivendicare la trasformazione rivoluzionaria a fronte di “diritti umani” che ci appartengono carne e sangue, mentre gli imperialisti li nominano per “legittimare” le loro avventure guerrafondaie. Un intervento di una compagna di Open Mind di Catania ci ha tenuto a ricordare alcuni aspetti più sociali della discriminazione e della tortura sul piano sociale, citando un libro di Mario Mieli recentemente ristampato, Elementi di critica omosessuale, in un punto in cui l’autore, già negli anni settanta, ai noti trattamenti “convenzionali” psichiatrici, aggiungeva la pratica della AVVERSION TERAPY come una forma di tortura impunita in questa società. Domande si sono ripetute senza particolari contraddizioni circa l’esposizione di Paolo, che la ha accompagnata con le lastre delle TAC recentemente effettuate in ospedali della provincia di Venezia. Numerose sono state le successive adesioni al Coordinamento di Lotta Contro la Tortura Tecnologica E Carcerarie. L’incontro si è concluso con solidarietà tra i compagni-e di Red Block, Paolo, ed i compagni-e del Circolo Lenin.
14-05-2006
organizzata
da Soccorso Rosso Proletario
cui
hanno partecipato
Paolo
Dorigo -AVae-m-, le-i compagne-i di Palermo di SLAI Cobas per il sindacato di
classe, SRP, Red Block, i compagni del Centro Sociale ex carcere di Palermo, un
compagno del COBAS Scuola, vari proletari
presso
la Sede SLAI Cobas per il sindacato di classe
(di
fronte Casa delle culture)
E’
stata realizzata una locandina
La compagna Ramona ha introdotto l’incontro, svoltosi per quasi 3 ore con grande attenzione e con la partecipazione complessiva di 25 compagne-i, numero non molto grande a causa della giornata domenicale che a Palermo ha visto un seguito incontro di calcio, e del gran caldo. Il suo intervento si è incentrato sulla questione dell’impegno profuso dal Soccorso Rosso Proletario al fianco delle lotte dei prigionieri rivoluzionari contro i trattamenti di annientamento, per la abolizione del 41 bis, e per il rilancio della battaglia più generale per la liberazione dei prigionieri politici rivoluzionari. Durante l’esposizione di Paolo, protrattasi come a Catania ben più a lungo dei tre quarti d’ora iniziali di Lecce e Cosenza, ma lungo l’esposizione in 5 punti già attuata in precedenza, è stata ricordata la situazione di Mauro Rossetti Busa, proletario prigioniero e compagno torturato ed impedito alla liberazione per motivi di salute da un crudele silenzio di Stato sulla sua situazione, così come sono state descritte modalità e tecniche che il sistema penitenziario italiano segue con mestizia perseguendo obiettivi interni agli apparati antiproletari e di “polizia preventiva” che nulla hanno concretamente a che vedere con effettivi pericoli di significativa rilevanza, ma invece con la necessità di tenere sotto il giogo padronale il proletariato, il movimento dei giovani e degli studenti, delle donne, le istanze di lotta contro la repressione che sorgono dalle carceri. È stata descritta la strutturazione del “reparto Interforze” che ha sede a Castro Pretorio (Termini-Roma), così come è stata denunciata la sedicente sistematica “opera di contrasto” che sin dal 1984 i “magistrati emergenziali” perseguono contro il loro stesso diritto nel tentativo di attuare OGNI MISURA atta a creare conflitti e tensioni negli ambienti antagonisti al sistema da loro “protetto”. È stata denunciata la situazione di accavallamento e duplicità di poteri dell’arma dei carabinieri (Polizia giudiziaria e Corpo d’armata dal 2000), così come di altre istituzioni. È stata denunciata la particolare strutturazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che attualmente CONNETTE 220 carceri, quasi 20 Provveditorati regionali, la sede del Ministero e del Dipartimento, e forse altre istituzioni, VIA SATELLITE, non si sa a quale scopo. Inoltre, la particolare funzione di agenti doppi assunta da vari direttori penitenziari. Paolo ha spiegato anche come il carcere non sia di per sé “tortura” a causa delle mura, ma delle pratiche di annientamento che vi vengono perseguite, spiegandone la genesi da Attica in poi, dalla deprivazione sensoriale all’uso di mezzi subliminali e di istigazione al suicidio, alle provocazioni, alla differenziazione, alle operazioni di controllo mentale, che secondo lui corrispondono ANCHE IN ITALIA alla metà degli anni ’80 (il primo caso a lui noto è del 1986). Come membro fondatore della AVae-m, Paolo ha spiegato come questi trattamenti riguardino anche molti cittadini senza alcun problema di giustizia, e che in genere costituivano un problema per il potere centrale o per poteri corporativi o locali e specifici, e di come questi, come nel caso di Eleonora Cavagnuolo a Pescara, attuino mezzi di mobbing sociale con sistematiche provocazioni oltre al trattamento di controllo mentale, come se una città civile possa agire similmente ad un sistema carcerario od aziendale di mobbing, un caso abbastanza emblematico e di una gravità assoluta.
Durante l’esposizione, come nei giorni precedenti, Paolo ha descritto la sua ricostruzione degli indizi e prove circa l’innesto di mezzi invasivi in quel di Torino-1996, e del periodo di torture subite dopo l’11 settembre 2001 e in particolare nel maggio-giugno 2002, la loro preparazione sistematica ed i loro attori e metodi che avevano rischiato di portarlo alla morte durante la successiva aggressione di 4 guardie del 11 giugno 2002 a Livorno, la sua denuncia sulla presenza di un carabiniere dei ROS di Mestre in borghese a Livorno il giorno successivo, le forme di lotta con cui reagì e le numerose archiviazioni ed ipocrisie della magistratura sulle sue denunce.
Nel corso del dibattito dopo la lunga esposizione di Paolo, alcune domande hanno riguardato la possibilità che questi sistemi di controllo ed interferenza mentale riguardino anche detenuti per mafia, e la risposta affermativa di Paolo, pur nel riserbo dei nomi a lui noti, a parte un caso citato pubblicamente con l’autorizzazione dell’interessato, di un detenuto speciale che nel carcere di Novara già prima del 1995 per due volte distrusse la cella a causa di questi trattamenti, è stata spiegata con numerose argomentazioni.
Un intervento specifico di Paolo ha riguardato alcuni esempi recenti di palesi contraddizioni presenti nel sistema tecnocratico-scientifico delle forze e interessi che ruotano attorno alle pratiche del controllo ed interferenza mentale, un altro ha spiegato la illegalità ed antigiuridicità ed anti-scientificità di pratiche e correnti psikologiche, psikoanalitiche e psikiatriche al servizio sostanziale di questi interessi.
La adesione dei presenti al Coordinamento e la informazione di cui erano già a conoscenza i comitati presenti, ha portato in un clima di grande attenzione e serietà alla conclusione dell’incontro.
15-05-2006
organizzata
dal CSOA Angelina Cartella
*(figlia
di un compagno calabrese e prima donatrice di organi in Calabria)
cui
hanno partecipato
Paolo
Dorigo -AVae-m- e SRP, compagne-i e proletari-e del reggino, uomini di cultura,
giornalisti
(Relazione
in via di stesura)
Articolo
del Quotidiano di Calabria, di Francesco Russo
Articolo di Calabria
Ora, 18-5-2006, di Cristina Delpino
E’
stata realizzata una interessante locandina
Prima
della assemblea, partecipata da una cinquantina di compagne-i, Paolo ha reso
intervista a Tivvù Reggio ed a Francesco Russo del Quotidiano della Calabria,
che già nella edizione del 15 di Reggio aveva dedicato un interessante servizio
alla iniziativa.
L’assemblea,
cui hanno partecipato oltre 50 compagni-e e cittadini-e, è stata preceduta da
alcune interviste, anche a Tivvù Reggio, rese da Paolo a proposito
dell’estensione del fenomeno in Italia.
Introdotta
da un compagno del centro, l’assemblea è stata molto lunga e seguita, e non sono
mancati interventi e contributi sia in materia di psichiatria connessa a queste
torture sia in materia di tecnologie di guerra statunitensi e di tecnologie di
comunicazione, carico elettromagnetico, wireless e rischi connessi, in certi
casi già dati, per la popolazione.
L’interesse
per la proposta del Coordinamento è stato vivo e vissuto con attenzione e
così la diffusione del libro e del dossier. Il Centro Cartella a Reggio è una
realtà vissuta e particolarmente importante anche per la mancanza di spazi di
aggregazione del proletariato e dei giovani a Reggio e si è dimostrato
all’altezza della proposta e del tema con il particolare taglio che si è voluto
dare all’iniziativa (cfr.testo della locandina).
16-05-2006
Universita’ della Sapienza – Lettere
Conferenza-dibattito
Nella sala occupata della Sapienza
a Lettere si è assistito per la prima volta ad una assemblea tenuta
autenticamente dalla AVae-m, con ben 3 suoi rappresentanti di questa frontiera
dell’orrore: Paolo, Maurizio Bassetti ed Eleonora Cavagnuolo. L’assemblea,
seguita da una quarantina di compagne-i più una ventina di ingressi ed uscite
nel corso della stessa, è stata particolarmente interessante per l’interesse nel
seguire le ricostruzioni sia delle vicende-movente personali che hanno portato
queste persone ad essere torturate dal regime pur se libere in apparenza, sia
del legame tra queste situazioni e la tortura sistematica che nelle carceri
viene attuata contro i-le compagni-e rivoluzionari-e (41 bis e altri
circuiti).
All’assemblea
era presente anche l’autore del libro La Tortura nel Bel Paese, Romano Nobile,
che ha spiegato come è giunto ad affrontare questa nuova frontiera, e di come si
è convinto della bontà e fondatezza delle denunce delle vittime, che come ha
spiegato Paolo, sono oltre 20 accertatamente colpite (in 17 casi su 20 da armi
invasive, in 3 casi su 20 con armi a distanza), delle loro caratteristiche (in
almeno 12 casi su 20 persone di elevata cultura e in 8 casi su 20 impiegate in
informatica), (in 8 casi su 20 donne sole), e distribuzione geografica (su 20
casi sono coperte 10 regioni, ma i casi in realtà sono di
più).
La
proposta del Coordinamento è stata valorizzata anche dalla disponibilità
allo studio e da iniziative specifiche, che, come nel caso del DVD realizzato
dai compagni del Laboratorio Rivoluzionario Gatto Selvaggio, sono state già
poste in atto.
La
iniziativa si è svolta in un clima di attenzione e
solidarietà.
23-06-2006
Nel
centro di Genova, organizzato dai-dalle compagni-e, di formazione ed esperienze
diverse (anarchici, compagni comunisti anche dell’Autonomia degli anni ’70), che
si riuniscono in questo spazio di diffusione delle idee e della denuncia delle
condizioni di sfruttamento ed oppressione-repressione, si è svolta una lunga
presentazione della Avae-m, del libro La Tortura nel Bel Paese. La iniziativa è
stata preparata per alcune settimane con un opuscolo del Grimaldello, contenente
le ultime e più recenti situazioni denunciate dalla Avae-m: l’intervista di
Maurizio Bassetti su Napolitano, le denunce e la protesta di Eleonora
Cavagnuolo, la lettera aperta di P.M., la pagina su Odontoiatria o crimine, di
Paolo Dorigo.
La
relazione di Paolo è durata 2 ore di fronte a 25 compagne-i, forse qualcosa di
più considerando la fluttuazione di alcuni altri, che hanno seguito con
attenzione l’esposizione per punti (la stessa delle precedenti iniziative:
Quadro generale – Politica di annientamento dei prigionieri e sua evoluzione nel
tempo – il caso giuridico e politico dell’azione di Aviano e la campagna per la
revisione processuale e per la mia liberazione dal carcere e dalla tortura– Le
caratteristiche scientifiche degli strumenti di tortura elettronici – invasivi,
e la spiegazione delle altre associazioni operanti in Italia e nel mondo - Le
torture subite a partire dall’innesto del 10 gennaio 1996 - La importanza della questione della
mobilitazione e della costruzione di un movimento su questi temi.
Il
dibattito, gli interventi, le domande e risposte, sono servite sia a documentare
a un presente la credibilità scientifica di quanto denunciato, sia a chiarire la
falsità di certe interpretazioni sulla attuale posizione politica di Paolo,
tutt’altro che esterna al campo rivoluzionario per aver dovuto lottare per
uscire dal carcere prima del “fine pena” onde poter dimostrare le proprie
denunce, al pari di altri fenomeni “rovesciati” del “mondo
moderno”.
Stranamente
assenti il gruppo che ha portato avanti la manifestazione contro le
nanotecnologie a Ginevra.
(sintesi
23
giugno 2006 Presentazione del libro La Tortura nel Bel Paese venerdl 23 alle ore
17 in via della Maddalena 81 rosso - Genova allo Spazio di documentazione
Grimaldello: L'incontro, durato quasi 4 ore, e' andato bene, attenzione e
dibattito sull'argomento tecnologico e anche politico e storico del
movimento in Italia e delle attivita' controrivoluzionarie, sono stati i dati
principali. Ringraziamo la compagna Patrizia che con i-le compagni del
Grimaldello ha organizzato questo primo incontro a Genova, e tutti-e i-le
compagni-e intervenuti al dibattito in questo difficile momento del movimento
genovese.)
La
situazione del movimento genovese non pare priva di caratteri anche calunniosi
su chi con coraggio difende la nostra lotta, che sarebbe meglio si astenessero
certuni dal riproporre, in quanto sono logori stracci di un metodo sputtanato
dalla Storia del campo rivoluzionario e proletario.