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[La Conscience]
Domenica 26 febbraio 2006
NELLE CARCERI ISRAELIANE: MIGLIAIA DI PALESTINESI RECLAMANO I LORO
DIRITTI
Centro palestinese d'informazione
http://www.palestine-info.info/arabic/palestoday/dailynews/2006/feb06/26_2/details4.htm#16
ARRESTO DI 670 OPERAI PALESTINESI NEI TERRITORI OCCUPATI NEL 1948
Le forze di occupazione sionista hanno
arrestato, nel corso dei due ultimi giorni, centinaia di Palestinesi della
Cisgiordania. La radio israeliana ha
annunciato che quasi 670 Palestinesi sono stati arrestati, indicando che la
maggioranza tra loro sono stati arrestati
nella città di Al-Quds. Numerosi tra loro
sono stati rimandati in Cisgiordania, secondo la polizia sionista, ma gli altri
sono ancora detenuti per interrogatori.
Le retate sono costantemente attuate nelle
terre occupate del 1948 contro la presenza
dei Palestinesi di Cisgiordanaia, ma soprattutto dopo la vittoria di Hamas alle
elezioni legislative.
Ariha – Ahmed Sa’adat ed i suoi compagni condannati per
ze’evi
BAMBINI DETENUTI SENZA ALCUNA PROTEZIONE INTERNAZIONALE
L’avvocato di Nadi al-asir al-Filistini, Adel Khalayle, ha
incontrato numerosi bambini nel carcere di Telmond. Ha riscontrato delle gravi
violazioni dei loro diritti sia in quanto esseri umani che come detenuti.
Egli ha dichiarato che le condizioni di detenzione dei bambini
sono lungi dall’essere conformi alle leggi internazionali ed anche alle
direttive della corte suprema israeliana.
Il prigioniero Abdel Majid Bastinji, 16 anni, di Qalqylia, ha
testimoniato che i bambini hanno subito il 11 febbraio scorso una punizione
collettiva, perchè un bambino ha gettato dell’olio caldo sulla guardia. La direzione del
carcere ha confiscato tutti gli apparecchi elettrici, come la tv, la radio e il fornello elettrico, così come ha
limitato il tempo di ricreazione da 3 ore ad un’ora sola. Il giovane detenuto Bastinji è stato picchiato con un apparecchio elettrico SUL COLLO. La direzione ha
anche fermato il corso che un insegnante faceva loro. La direzione ha anche
cercato di seminare il panico tra di loro tentando
di buttare del gas nei loro locali. I bambini hanno anche accusato i carcerieri
di aver distrutto un esemplare del Corano nel locale 8 del carcere.
Il
giovane detenuto ha anche dichiarato che
l’acqua entra nel locale, con i materassi per terra
tutti inzuppati. I locali del carcere, umidi, producono in permanenza
un’aria fetida, soprattutto perché né l’aria né il sole possono penetrare nei
locali.
Il giovane prigioniero Fawzi Daraghmeh, 17 anni, di Toubas,
dichiara che le finestre dei locali sono sempre chiuse da lastroni di ferro, che impediscono al sole di penetrare, cosicchè molti giovani
si sentono soffocare.
Si è anche lamentato della mancanza di mobili
nelle stanze, come tavoli, le sedie o gli armadi, così come la mancanza di
separazione tra i cessi e le docce, il che fa capire gli odori presenti nelle
stanze, che sono anche infestate di bestioline. Il giovane Daraghmeh afferma
che i prigionieri hanno freddo a causa della mancanza di coperte.
GIOVANI RAGAZZE DETENUTE A TELMOND
Ni'ma
Muhammad Naqayra, 14 anni, della città di
al-Khalil, ha dichiarato che le giovani
detenute a telmond vivono delle pressioni molto pesanti, e che hanno bisogno di una attenzione particolare, ma
nessuno psicologo o lavoratore sociale può visitarle.
La
prigioniera Israa Mazen Sa'id, 15 anni, della città
d'al-Khalil, spiega che non può stare tranquilla, soffre di tensioni interne
molto difficili, ha chiesto l’aiuto di uno
psicologo, ma la direzione del carcere ha
rifiutato la sua domanda.
La
giovane detenuta Hiba Muhammad Yaghmor,
12 anni, della
città di al-Khalil, che è la più giovane detenuta palestinese, è malata:
nel corso del suo arresto, ella era stata ferita da
colpui al ventre ed alla gamba.
Lei fu
condotta all’ospedale dove era stata operata ma si ritrova in carcere, non
poteva camminare, con dei dolori molto acuti soprattutto dopo che i medicamenti le erano
stati fatti cessare. Hiba ha buisogno di un consulto. Hiba spiega che le condizioni di detenzione sono molto
dure, non ci sono abbastanza letti ed alcune prigioniere debbono dormire su dei
materassi a terra. I locali sono molto
angusti, umidi, infestati di scarafaggi.
Hiba ha parlato dell’acqua che penetra
nei locali
delle detenute, che bagnano i vestiti che non possono essere utilizzati. La direzione del carcere procede a delle
perquisizioni provocatorie.
La detenuta Firyal Munir Jaara, 18 anni, di Bethlehem, si
lamenta dei locali piccoli, le prigioniere non possono pregare come si
conviene. Lei ha dichiarato che il cibo è infetto il che obbliga i prigionieri
ad acquistare i propri alimenti allo spaccio.
I MURI RISCHIANO DI CADERE AD OGNI ISTANTE
L’avvocata
del centro Risalat al-Huquq, Hanane al-Khatib, ha potuto recarsi al carcere di
Damoun, sezioni 1,3 e 4, allo scopo di poter discutere con i prigionieri della
loro situazione.
Lei ha
indicato, in seguito alla sua visita, che ha notato delle dichiarazioni dei
prigionieri. Per la sezione 1, la direzione rifiuta di migliorare la situazione medica, per la quale i
prigionieri soffrono di una grande negligenza.
La
direzione prosegue le sue perquisizioni a sorpresa e provocazioni, miranti a punire i prigionieri, per
impedirgli di avere un po’ di stabilità ed a suscitare delle turbe
psicologiche. È sempre vietato l’ingresso di vestiti pesanti per l’inverno così
come delle coperte e di altre necessità per coprirsi dal freddo.
I
prigionieri affermano che la struttura della sezione è molto vecchia, i
pavimenti lasciano penetrare l’acqua, il che rende i loro vestiti
inutilizzabili, ma anche i muri sono talmente vecchi che rischiano di cadere ad
ogni istante, minacciando le loro vite.
La situazione
nella sezione tre è assai malvagia, a causa dell’umidità all’interno dei
locali. Le famiglie hanno delle difficoltà durante le visite perché non c’è
posto per le visite, rimangono fuori per ore. I prigionieri non
hanno abbastanza coperte e vestiti caldi.
Anche
nella sezione 4, stessa situazione, e la direzione del carcere ha anche
soppresso le visite dei familiari.
Le
perquisizioni proseguono ad ogni momento, anche in piena notte. La direzione utilizza cani scatenati nel
corso delle perquisizioni, per fare paura ai prigionieri e per provocarli in
rapporto alla loro fede religiosa.
COSA SUCCEDE NELLA PRIGIONE DI HADDARIM ?
L’avvocato
responsabile della campagna per la liberazione del deputato Marwan Barghouty e
dei prigionieri, ha dichiarato che la direzione delle carceri ha deciso la
settimana scorsa di trasferire oltre 60 prigionieri dalla prigione di Haddarim
nella nuova sezione della prigione di Nafha (Nefah), nel deserto.
La
direzione pretende che si creda a quanto afferma, che si tratti di una misura
legata ai lavori di restauro intrapresi nel carcere di Haddarim.
Tra i
prigionieri che saranno trasferiti, Abdel Rahim Mallouh (dirigente FPLP),
Mansour Shrayem, Muhammad Neyfa Abu Rabi'a, Abdel Karim Uways , Muhannad
Jaradat, Jad al-Barghouty, Jihad Ghabn, Israr Soumerin,
Ali Barghouty, Hussam Khadr (presidente del comitato di difesa dei diritti dei
rifugiati e del centro culturale Yafa, del campo Balata, Nablus), Tha'er
al-Kurd, Abdel Naser Issa, Amine Sane', Moussa Doudine, Majdi 'Amrou,
Ibrahim al-Masri, Murad Abu Rikab, Ali al-Moghrabi.
La direzione del carcere ha dichiarato che il loro trasferimento a Nafha durerà
un mese, almeno.
L’ISOLAMENTO NEL
CARCERE DI JALAMEH
Una
prigioniera palestinese intraprende lo sciopero della fame per protestare
contro l’isolamento impostole in una cella della prigione
di Jamaleh. L'avvocato di Nadi al-asir
al-Filistini, Lou'ai Aka, ha dichiarato che la prigioniera Raja' Nazmi Mousa,
36 anni, del campo di Jénine, ha iniziato uno sciopero della fame nel carcere degli
interrogatori, a Jalameh, protestando contro le condizioni della sua detenzione
ed il suo isolamento. La prigioniera ha
dichiarato che le celle sono in condizioni estremamente precarie e malsane, non ci si può lavare,
non c’è assistenza medica il che aggrava i
suoi problemi di salute. Ella subì delle provocazioni e delle umiliazioni
permanenti. Raja' era stata arrestata
il 15 febbraio 2006 mentre lavorava in una istituzione di aiuto ai prigionieri,
Mishkat al-asir.
MINACCE DI ASSASSINIO DI AHMAD SA’ADAT
Le
autorità sioniste minacciano di assassinare il deputato e segretario generale
del FPLP, Ahmad Saadat se sarà liberato dal carcere di Ariha (ANP).
Ancora una volta, gli occupanti israeliani hanno minacciato di assassinare il
militante Ahmed Sa’adat, deputato al consiglio legislativo palestinese e
segretario generale del FPLP [come fecero con il precedente segretario, Abu Ali
Mustafa, nell’agosto 2001, con razzi che fecero strage nella sede FPLP di
Ramallah], se sarà liberato.
Fonti
giornalistiche israeliane hanno dichiarato che l’esercito occupante sionista ha
fatto un raid su Ariha, sabato scorso, ed arrestato un membro di Al fatah,
mettendo in guardia contro ogni tentativo di liberare Ahmed Sa’adat ed i suoi
compagni, accusati di aver liquidato il ministro sionista del turismo, Ze’evi,
quattro anni fa.
Per
ora, mofaz, il ministrro della guerra, aveva dichiarato : “Se Sa’adat ed i
suoi compagni saranno liberati, non resteranno per lungo tempo liberi, noi
regoleremo i conti con loro” [alla mafiosa, proprio].
Sa’adat
ed i suoi compagni sono detenuti nel carcere palestinese di Ariha, con dei
carcerieri europei, secondo l’accordo firmato tra l’occupazione e l’autorità
palestinese e dei partiti internazionali. Le fonti sioniste pensano che Sa’adat
sarà liberato da Hamas, dopo che l’Autorità aveva liberato 50 membri della
Jihad islamica in seguito alla vittoria di Hamas alle elezioni legislative.
Da
parte sua, Khaled Mechaal, presidente dell’ufficio politico di Hamas, così come
da parte di Abu Mazen, sembrerebbe che ci sia un accordo per la liberazione di
Sa’adat, il che lascia presagire delle reazioni da parte degli apparati
militari e della sicurezza israeliani..